Le Asterales si distinguono in 2 famiglie, da molti considerate invece 2 sottofamiglie dellunica famiglia delle Compositae: Asteraceae ( = Tubuliflorae; es. Chrysanthemum, Carduus, Centaurea) e Cichoriaceae ( = Liguliflorae; es. Hypochoeris, Hieracium, Sonchus). La caratteristica principale delle Asteraceae che le distingue nettamente dalle Cichoriaceae risiede nei capolini con soli fiori tubulosi o con fiori tubulosi al centro (disco) e ligulati alla periferia (raggi); questi ultimi sono generalmente unisessuali o sterili. I fiori tubulosi sono, invece, del tutto assenti nelle Cichoriaceae. L'impollinazione di norma entomogama e ci spiega la presenza del capolino. Infatti, anche la visita di un solo pronubo garantisce alla pianta la fecondazione di tutti i fiori che compongono l'infiorescenza.
Le Asteraceae sono una famiglia di grande importanza dal punto di vista economico. Essa include, infatti, alcune piante coltivate a scopo alimentare o ornamentale. Tra le prime si ricordano soprattutto il carciofo (Cynara scolymus), di cui si utilizzano soprattutto le brattee involucrali e il ricettacolo, e il girasole (Helianthus annuus), coltivato per i semi oleaginosi. Tra le specie ornamentali vi sono varie specie di Senecio, Aster, Zinnia, Dahlia, Ageratum, Chrysanthemum, Argyranthemum, Gerbera, Tagetes, Calendula, ecc., da cui sono originate per selezione artificiale numerose cultivar. Tra le specie officinali si citano Achillea millefolium, Artemisia vulgaris, Matricaria chamomilla, Centaurea cyanus, e molte altre specie di uso anche solamente locale.
Nella regione mediterranea le Asteraceae sono numerosissime e si rinvengono praticamente in ogni tipo di ambiente, dai boschi (Doronicum orientale), alle praterie steppiche (Carlina corymbosa), alla vegetazione altomontana (Anthemis aetnensis), alle zone salmastre litoranee (Inula crithmoides), agli ambienti antropogeni (Conyza bonariensis).