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ACONITO
Aconitum Napellus L.

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TOSSICITÀ VELENOSA O LETALE *

EFFICACIA NON UTILIZZABILE


 Noo 


SCHEDA BOTANICA

CLASSIFICAZIONE
Dominio: Eukaryota (Con cellule dotate di nucleo)
Regno: Plantae
Sottoregno: Tracheobionta (Piante vascolari)
Superdivisione: Spermatophyta (Piante con semi)
Divisione: Angiospermae o Magnoliophyta (Piante con fiori)
Sottodivisione: ---
Classe: Magnoliopsida (Dicotiledoni)
Sottoclasse: Magnoliidae
Ordine: Ranunculales
Famiglia:

NOMI POPOLARI
espandi ⇩ riduci ⇧ Risigallo, Strozzalupo, Napello, Monk´s Hood, Aconit, Wolfsbane, Common Monkshood, Aconite, Monkshood

SINONIMI BOTANICI
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Aconitum Coeruleum Seu Napellus Moris, Napellus Vulgaris Clus., Aconitum Album, Aconitum Angustifolium, Aconitum Commutatum, Aconitum Pyramidale, Aconitum Strictum, Aconitum Vulparia, Napellus Officinalis, Aconitum Romanicum, Aconitum Lobelianum, Aconitum Pallidum

DESCRIZIONE BOTANICA
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PIANTA ERBACEA PERENNE DELLA FAMIGLIA RANUNCULACEAE. PRESENTA UN FUSTO ERETTO, ALTO 50-150 CM, CON FOGLIE ALTERNE, PALMATE E PROFONDAMENTE DIVISE IN 5-7 SEGMENTI LANCEOLATI. I FIORI, DI COLORE BLU-VIOLETTO, SONO RIUNITI IN RACEMI TERMINALI E PRESENTANO UNA CARATTERISTICA FORMA A ELMO DOVUTA AL SEPALO SUPERIORE. IL FRUTTO È UN FOLLICOLO CONTENENTE NUMEROSI SEMI NERASTRI. LA RADICE È TUBERIFORME E FUSIFORME. LA PIANTA È ALTAMENTE TOSSICA PER LA PRESENZA DI ALCALOIDI, IN PARTICOLARE ACONITINA. CRESCE IN ZONE MONTANE UMIDE E FRESCHE DELL'EUROPA CENTRALE E MERIDIONALE.

COLORI OSSERVATI NEI FIORI

____ AZZURRO-VIOLETTO
____ BLU-VIOLACEO

FIORITURA O ANTESI
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GIUGNO, LUGLIO, AGOSTO, FINE PRIMAVERA, ESTATE

HABITAT
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In Italia sono distribuite soprattutto al nord (nelle Alpi) e prediligono zone non troppo soleggiate e lievemente umide ai margini dei boschi a quote medie. Al di fuori delle Alpi sono presenti nei Carpazi e anche in molte altre catene montuose europee. È altrettanto presente nella flora asiatica (qui si ha la concentrazione maggiore di specie): Asia Orientale e Asia Meridionale (India). Qualche specie è presente anche nelle catene montuose del Nord America (Aconitum delphiniifolium nativo del Canada e Alaska).

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 2025
Prodotto da erbeofficinali.org con Gemini Google

SCHEDA FITOTERAPIA

PERIODO BALSAMICO
(Periodo di raccolta della droga)
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SETTEMBRE, OTTOBRE, NOVEMBRE, FINE ESTATE, AUTUNNO
DROGA UTILIZZATA
(Parte utilizzata a scopo fitoterapico)
RADICI TUBEROSE
ODORI DELLA DROGA
ERBACEO (FOGLIE) TERROSO E PUNGENTE (RADICI)
SAPORI DELLA DROGA
ESTREMAMENTE AMARO, METALLICO IRRITANTE PUNGENTE
PRINCIPI ATTIVI
espandi ⇩ riduci ⇧ Alcaloidi diterpenici: aconitina, mesaconitina, ipaconitina, neopellina, napellina
Alcaloidi aminoditerpenici: aconina, neoline, songorina
Glucosidi: napelloside
Acidi organici: acido aconitico, acido citrico, acido malico
Flavonoidi: quercetina, kaempferolo, vitexina
Tannini: proantocianidine, acido ellagico
Sali minerali: potassio, calcio, magnesio

PROPRIETÀ E INDICAZIONI REGISTRATE *

  • Con evidenze scientifiche
  • !!USO OMEOPATICO
  • ------
  • NooNON UTILIZZABILE IN AUTOTERAPIA

    PIANTE CHE DIMINUISCONO L'EFFICACIA FITOTERAPICA (ANTAGONISMI) O CHE CAUSANO EFFETTI AVVERSI CON DIVERSI MECCANISMI D'AZIONE
    BELLADONNA
    CONTROINDICAZIONI *
    ERBA VELENOSA! VIETATO L'USO
    2 MG DI ACONITINA POSSONO PORTARE ALLA MORTE. LA DOSE LETALE PER GLI ADULTI È DI POCHI GRAMMI DI VEGETALE (OGNI PARTE DELLA PIANTA). NEI CASI DI AVVELENAMENTO SI PUÒ MORIRE PER EDEMA POLMONARE E PER ARRESTO RESPIRATORIO. BUONI ANTITODI SONO IL PERMANGANATO DI POTASSIO E L'ATROPINA (VELENOSA)
    AVVERTENZE *
    EVENTUALI FUNZIONI TERAPEUTICHE SONO INDICATE SOLO PER INFORMAZIONE STORICO-CULTURALE MA NON APPLICABILI NELLA PRATICA FITOTERAPICA.
    NOTE DI FITOTERAPIA * leggi
    espandi ⇩ riduci ⇧ PROTOCOLLO DI EMERGENZA PER SOSPETTO AVVELENAMENTO DA Aconitum napellus
    1. PRIMI SOCCORSI IMMEDIATI
    Allontanare la fonte di esposizione:
    Se in bocca, rimuovere eventuali residui vegetali.
    Se contatto cutaneo, lavare con acqua e sapone.
    Non indurre il vomito: Rischio di peggiorare l’assorbimento degli alcaloidi.
    2. CHIAMATA D’EMERGENZA
    Contattare immediatamente il 118 o un Centro Antiveleni (in Italia: +39-02-66101029).
    Fornire informazioni precise:
    Parte della pianta ingerita/toccata.
    Quantità stimata e orario di assunzione.
    Sintomi presenti.
    3. SINTOMI PRINCIPALI DA MONITORARE
    Cardiaci:
    Bradicardia/aritmie ventricolari
    Ipotensione
    Neurologici:
    Parestesie (formicolio labbra/estremità)
    Paralisi muscolare progressiva
    Vertigini
    Gastrointestinali:
    Nausea/vomito
    Diarrea
    4. TRATTAMENTO OSPEDALIERO URGENTE
    Antidoto: Atropina (per bradicardia) e Lidocaina (per aritmie).
    Carbone attivato: Solo se somministrato entro 1 ora dall’ingestione.
    Supporto vitale:
    Ossigenoterapia
    Monitoraggio ECG continuo
    Correzione squilibri elettrolitici
    5. DA EVITARE ASSOLUTAMENTE
    Rimedi casalinghi (latte, oli, ecc.).
    Farmaci antiemetici senza controllo medico.
    Attività fisica (peggiora l’assorbimento tossico).
    6. NOTE CRITICHE
    Tempo cruciale: La tossicità si manifesta entro 20 minuti-2 ore.
    Dose letale stimata: 2-5 g di radice fresca (contiene aconitina, LD50 0.1 mg/kg).

    Fonti:
  • EMA (2012). "Assessment Report on *Aconitum napellus*."
  • WHO (2009). "Guidelines for the Management of Plant Poisoning."
  • Centro Antiveleni di Milano (2023). "Protocolli per intossicazioni acute."

  • L’aconito è una delle piante più velenose d’Europa: l’intervento tempestivo è vitale.
    Sorveglianza alle reazioni avverse *
    QUESTA PIANTA RIENTRA NELLA LISTA DEL MINISTERO DELLA SALUTE PER L'IMPIEGO NON AMMESSO NEL SETTORE DEGLI INTEGRATORI ALIMENTARI.

    SCHEDA NOTIZIE E VARIE

    NOTE VARIE E STORICHE
    espandi ⇩ riduci ⇧
    L'aconito napello è una pianta protetta in molte regioni a causa della sua rarità e del suo ruolo ecologico.
    Nonostante la sua tossicità, è stata utilizzata storicamente in fitoterapia, ma il suo uso è oggi vietato o severamente regolamentato in molti paesi.
    BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA
  • Ameri, A. (1998). Progress in Neurobiology
  • Bisset, N.G. (1981). Journal of Ethnopharmacology
  • Friese, J. et al. (1997). Toxicon
  • Singhuber, J. et al. (2009). Planta Medica
  • Nyirimigabo, E. et al. (2015). Journal of Ethnopharmacology