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CACTUS GRANDIFLORUS
Selenicereus grandiflorus (L.) Britton & Rose

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TOSSICITÀ: NON ANCORA BEN DEFINITA

SCHEDA BOTANICA

CLASSIFICAZIONE
Dominio: Eukaryota (Con cellule dotate di nucleo)
Regno: Plantae
Sottoregno: Tracheobionta (Piante vascolari)
Superdivisione: Spermatophyta (Piante con semi)
Divisione: Angiospermae o Magnoliophyta (Piante con fiori)
Sottodivisione: ---
Classe: Magnoliopsida (Dicotiledoni)
Sottoclasse: ---
Ordine: Caryophyllales
Famiglia:
Sottofamiglia: Cactoideae
Tribù: Hylocereeae

NOMI POPOLARI
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Cactus grandiflorus L., Cactus speciosus W., Cereus grandiflorus Mill., Cereus sspp., Selenicereus sspp.

SINONIMI BOTANICI
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Cactus grandiflorus L., Cactus speciosus W., Cereus grandiflorus Mill., Cereus sspp., Selenicereus sspp.

DESCRIZIONE BOTANICA
PIANTA SUCCULENTA EPIFITA O LITOFITA CON LUNGHI FUSTI SOTTILI, RAMIFICATI E RAMPICANTI, MUNITI DI PICCOLE RADICI AEREE. I FUSTI PRESENTANO DA 5 A 8 COSTE POCO PRONUNCIATE CON AREOLE PORTANTI PICCOLE SPINE AGHIFORMI O SETOLE. I FIORI SONO SPETTACOLARI, NOTTURNI, SOLITARI, IMBUTIFORMI, MOLTO GRANDI (FINO A 30 CM DI DIAMETRO), CON NUMEROSI TEPALI ESTERNI STRETTI E BRUNO-GIALLASTRI E TEPALI INTERNI BIANCHI E PROFUMATI. IL FRUTTO UNA BACCA OBLUNGA, SPINOSA DA GIOVANE, POI LISCIA E ROSSA A MATURAZIONE, CONTENENTE NUMEROSI PICCOLI SEMI NERI.

COLORI OSSERVATI NEI FIORI

____ ARANCIO
____ BIANCO
____ GIALLOGNOLO
____ MARRONCINO
____ ROSA

FIORITURA O ANTESI
GIUGNO, LUGLIO, AGOSTO, SETTEMBRE, FINE PRIMAVERA, ESTATE

HABITAT
Originaria delle regioni tropicali e subtropicali dell'America, in particolare dei Caraibi, del Messico e dell'America Centrale. Cresce tipicamente aggrappata ad alberi, rocce o muri, in ambienti con elevata umidit atmosferica e temperature calde. Predilige posizioni semi-ombreggiate o con luce solare filtrata, tipiche delle foreste pluviali o delle boscaglie umide. Richiede un substrato ben drenante ma in grado di trattenere l'umidit, come terriccio per epifite o miscele di corteccia, fibra di cocco e perlite. Non tollera temperature inferiori ai 10C e necessita di un periodo di riposo invernale con temperature pi fresche e ridotte irrigazioni per favorire la fioritura.

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 2025

SCHEDA FITOTERAPIA

DROGA UTILIZZATA
(Parte utilizzata a scopo fitoterapico)
FIORI ESSICCATI INTERI O TAGLIATI
ODORI DELLA DROGA
VANIGLIA E ARANCIO
PRINCIPI ATTIVI
Alcaloidi: tiramina, hordenina, N-metiltiramina
Flavonoidi: kaempferolo, quercetina, isoramnetina
Acidi organici: acido citrico, acido malico, acido ascorbico
Steroli: beta-sitosterolo, campesterolo, stigmasterolo
Oligoelementi: calcio, magnesio, potassio
PROPRIETÀ E INDICAZIONI REGISTRATE

  • ------
  • +ALCOLISMO (CRONICO)
    +ANGINA
    +ANTITABAGICO TABAGISMO
    +CARDIOTONICO O CARDIOCINETICO
    +INFIAMMAZIONI (MUCOSE E CAVO ORALE)
    +INTOSSICAZIONI E AVVELENAMENTI ANCHE DA ALCOL

    ORGANI INTERESSATI
    BOCCA
    CAVO ORO-FARINGEO
    CUORE
    FARINGE E VIE AEREE SUPERIORI
    GOLA
    LARINGE
    MUCOSE NASALI
    ORGANI E-O TESSUTI DI VARI...
    ORGANI EMUNTORI
    SENI PARANASALI
    TUTTO IL CORPO
    VIE RESPIRATORIE
    CONTROINDICAZIONI
    USO SU PARERE MEDICO
    AVVERTENZE
    ATTENZIONE, LA TOSSICIT NON ANCORA BEN DEFINITA. LA CONOSCENZA DELLA DROGA INCOMPLETA.
    NOTE DI FITOTERAPIA
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    Pare che abbia azione simile alla digitale ma priva di effetti cumulativi.

    SCHEDA NOTIZIE E VARIE

    ALCALOIDI
    UTILE DA SAPERE
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    PROPRIET DEGLI ALCALOIDI NELLE PIANTE OFFICINALI: Meccanismi di difesa: Le piante producono alcaloidi come meccanismo di difesa contro erbivori e patogeni. Il loro sapore amaro e la potenziale tossicit dissuadono gli animali dal mangiarle. Attivit biologica: Gli alcaloidi possono interagire con diversi sistemi fisiologici negli animali e nell'uomo, producendo una vasta gamma di effetti. Questi effetti dipendono dalla struttura chimica specifica dell'alcaloide e dal dosaggio. Usi terapeutici: Molti alcaloidi hanno importanti applicazioni terapeutiche. Alcuni esempi includono: Analgesici: Morfina e codeina (dal papavero da oppio) Antimalarici: Chinina (dalla corteccia di china) Stimolanti: Caffeina (da caff e t), nicotina (dal tabacco) Anticolinergici: Atropina e scopolamina (dalla belladonna e dallo stramonio) Antitumorali: Vinblastina e vincristina (dalla pervinca del Madagascar) Antibatterici e antispasmodici: Berberina (dal crespino) Tossicit: Molte piante contenenti alcaloidi sono potenzialmente tossiche e devono essere usate con cautela e sotto controllo medico. La dose terapeutica di alcuni alcaloidi molto vicina alla dose tossica. Esempi di piante officinali contenenti alcaloidi: Papavero da oppio (Papaver somniferum): Contiene morfina, codeina e altri alcaloidi con propriet analgesiche e sedative. China (Cinchona officinalis): Contiene chinina e chinidina, usate come antimalarici e antiaritmici. Belladonna (Atropa belladonna): Contiene atropina e scopolamina, con effetti anticolinergici. Stramonio (Datura stramonium): Contiene scopolamina e atropina, potenti allucinogeni e anticolinergici. L'uso estremamente pericoloso. Caff (Coffea arabica) e T (Camellia sinensis): Contengono caffeina, uno stimolante del sistema nervoso centrale. Tabacco (Nicotiana tabacum): Contiene nicotina, uno stimolante e sostanza che crea forte dipendenza. Crespino (Berberis vulgaris): Contiene berberina, con propriet antibatteriche, antinfiammatorie e antispasmodiche. Pervinca del Madagascar (Catharanthus roseus): Contiene vinblastina e vincristina, usate nella chemioterapia contro alcuni tipi di cancro. Cicuta maggiore (Conium maculatum): Contiene coniina, un alcaloide molto tossico che agisce sul sistema nervoso. Aconito (Aconitum napellus): Contiene alcaloidi tossici che possono causare arresto respiratorio. Importanza e cautele: Gli alcaloidi rappresentano una vasta e importante classe di composti presenti nelle piante officinali, con una vasta gamma di attivit farmacologiche. Tuttavia, fondamentale ricordare che molte piante contenenti alcaloidi sono tossiche e il loro uso deve essere fatto con grande cautela e preferibilmente sotto la supervisione di esperti in fitoterapia o medici. L'automedicazione con piante ad alto contenuto di alcaloidi pu essere pericolosa.
    BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA
  • European Pharmacopoeia 10th Edition (2020). Selenicerei grandiflori flos. Strasbourg: EDQM.
  • Rtsch, C. (2005). The Encyclopedia of Psychoactive Plants. Park Street Press.
  • Mata, R., et al. (2013). Phytochemistry and pharmacology of Selenicereus species. Journal of Ethnopharmacology, 147(2), 351-362.