Euonymus Atropurpureus Var. Chelonoides Small, Euonymus Atropurpureus Var. Occidentalis Nutt., Euonymus Atropurpureus Var. Opacus Nutt., Euonymus Atropurpureus Var. Ovatus Rehder, Euonymus Caroliniensis Sims, Euonymus Latifolius Scop. Non Mill., Euonymus Macropterus Rupr., Euonymus Mohrii Rose, Euonymus Nanus M.Bieb. Non Marshall, Euonymus Obovatus Nutt., Euonymus Occidentalis Nutt., Euonymus Opacus Nutt., Euonymus Pallidus Bigelow, Euonymus Pensylvanicus Muhl. Ex Willd., Euonymus Scandens Lodd., Euonymus Sempervirens Pursh Non L., Evonymus Atropurpureus Jacq., Evonymus Carolinensis Sims, Evonymus Obovatus Nutt., Evonymus Pensylvanicus Muhl. Ex Willd.
ARBUSTO O PICCOLO ALBERO DECIDUO, ALTO FINO A 7 METRI, CON CORTECCIA LISCIA E GRIGIA. I RAMI SONO SPESSO QUADRANGOLARI O ALATI. LE FOGLIE SONO OPPOSTE, OVATO-ELLITTICHE O LANCEOLATE, CON MARGINE FINEMENTE SEGHETTATO E APICE ACUTO, DI COLORE VERDE SCURO CHE VIRA AL ROSSO PORPORA BRILLANTE IN AUTUNNO. I FIORI SONO PICCOLI, ERMAFRODITI, TETRAMERI, DI COLORE PORPORA SCURO O MARRONE-ROSSASTRO, RIUNITI IN CIME ASCELLARI PENDULE. IL FRUTTO È UNA CAPSULA LISCIA, GLOBOSA O LOBATA, DI COLORE ROSA O ROSSO-PORPORA, CHE A MATURAZIONE SI APRE RIVELANDO SEMI BIANCHI O ARANCIONI AVVOLTI DA UN ARILLO ARANCIONE BRILLANTE.
MAGGIO-GIUGNO (TARDA PRIMAVERA/INIZIO ESTATE), CON FIORI ROSSO-VIOLACEI
Nativo del Nord America orientale e centrale. Predilige boschi aperti, margini forestali, boscaglie, rive di fiumi e torrenti, e talvolta si trova in praterie umide e pendii rocciosi. Cresce su una varietà di tipi di suolo, da argillosi a sabbiosi, purché ben drenati e con umidità moderata. Si adatta sia a pieno sole che a mezz'ombra e si trova tipicamente a basse e medie altitudini. La sua notevole colorazione autunnale rossa lo rende anche una pianta ornamentale popolare, il che ha portato alla sua introduzione e occasionalmente naturalizzazione al di fuori del suo areale nativo.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 2025
SCHEDA FITOTERAPIA
SETTEMBRE-OTTOBRE (AUTUNNO), QUANDO I FRUTTI SONO MATURI PER LA RACCOLTA
CORTECCIA DELLE RADICI ESSICCATA (RARAMENTE FRUTTI O FOGLIE)
LEGGERMENTE TANNICO, TERROSO, CON NOTE AMARE E DEBOLMENTE AROMATICHE
FORTEMENTE AMARO, ASTRINGENTE, CON RETROGUSTO SGRADEVOLE
GRAVIDANZA, - ALLATTAMENTO, - BAMBINI, - CARDIOPATIE, - DISTURBI GASTROINTESTINALI, - MALATTIE NEUROLOGICHE, - INSUFFICIENZA EPATICA/RENALE, - USO CONCOMITANTE DI FARMACI CARDIOATTIVI, - ANZIANI, - SOGGETTI DEBILITATI, - USO PROLUNGATO, - AUTOMEDICAZIONE
LA PIANTA È CONSIDERATA NON SICURA PER USO INTERNO. L'APPLICAZIONE ESTERNA È UGUALMENTE SCONSIGLIATA PER IL RISCHIO DI ASSORBIMENTO CUTANEO. CONSULTARE IMMEDIATAMENTE UN MEDICO IN CASO DI INGESTIONE ACCIDENTALE
USARE SOLO SOTTO STRETTO CONTROLLO MEDICO, - EVITARE ASSOLUTAMENTE L'AUTOPREPARAZIONE, - MONITORARE COSTANTEMENTE PARAMETRI VITALI, - SOSPENDERE IMMEDIATAMENTE EFFETTI AVVERSI, - NON SUPERARE MAI I 3 GIORNI DI TRATTAMENTO, - TENERE LONTANO DA BAMBINI E ANIMALI, - PREFERIRE FORMULAZIONI STANDARDIZZATE E TITOLATE, - EVITARE ASSUNZIONE CON ALTRI FARMACI
L'USO è SCONSIGLIATO PER L'ALTO RISCHIO TOSSICOLOGICO. VALUTARE ALTERNATIVE TERAPEUTICHE PIù SICURE
L´azione cardiotonica è simile a quella della Digitale
SORVEGLIANZA ALLE REAZIONI AVVERSE
QUESTA PIANTA RIENTRA NELLA LISTA DEL MINISTERO DELLA SALUTE PER L'IMPIEGO NON AMMESSO NEL SETTORE DEGLI INTEGRATORI ALIMENTARI
SCHEDA NOTIZIE E VARIE
PROPRIETÀ DEGLI ALCALOIDI NELLE PIANTE OFFICINALI:
Meccanismi di difesa: Le piante producono alcaloidi come meccanismo di difesa contro erbivori e patogeni. Il loro sapore amaro e la potenziale tossicità dissuadono gli animali dal mangiarle.
Attività biologica: Gli alcaloidi possono interagire con diversi sistemi fisiologici negli animali e nell'uomo, producendo una vasta gamma di effetti. Questi effetti dipendono dalla struttura chimica specifica dell'alcaloide e dal dosaggio.
Usi terapeutici: Molti alcaloidi hanno importanti applicazioni terapeutiche. Alcuni esempi includono:
Analgesici: Morfina e codeina (dal papavero da oppio)
Antimalarici: Chinina (dalla corteccia di china)
Stimolanti: Caffeina (da caffè e tè), nicotina (dal tabacco)
Anticolinergici: Atropina e scopolamina (dalla belladonna e dallo stramonio)
Antitumorali: Vinblastina e vincristina (dalla pervinca del Madagascar)
Antibatterici e antispasmodici: Berberina (dal crespino)
Tossicità: Molte piante contenenti alcaloidi sono potenzialmente tossiche e devono essere usate con cautela e sotto controllo medico. La dose terapeutica di alcuni alcaloidi è molto vicina alla dose tossica.
Esempi di piante officinali contenenti alcaloidi:
Papavero da oppio (Papaver somniferum): Contiene morfina, codeina e altri alcaloidi con proprietà analgesiche e sedative.
China (Cinchona officinalis): Contiene chinina e chinidina, usate come antimalarici e antiaritmici.
Belladonna (Atropa belladonna): Contiene atropina e scopolamina, con effetti anticolinergici.
Stramonio (Datura stramonium): Contiene scopolamina e atropina, potenti allucinogeni e anticolinergici. L'uso è estremamente pericoloso.
Caffè (Coffea arabica) e Tè (Camellia sinensis): Contengono caffeina, uno stimolante del sistema nervoso centrale.
Tabacco (Nicotiana tabacum): Contiene nicotina, uno stimolante e sostanza che crea forte dipendenza.
Crespino (Berberis vulgaris): Contiene berberina, con proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e antispasmodiche.
Pervinca del Madagascar (Catharanthus roseus): Contiene vinblastina e vincristina, usate nella chemioterapia contro alcuni tipi di cancro.
Cicuta maggiore (Conium maculatum): Contiene coniina, un alcaloide molto tossico che agisce sul sistema nervoso.
Aconito (Aconitum napellus): Contiene alcaloidi tossici che possono causare arresto respiratorio.
Importanza e cautele: Gli alcaloidi rappresentano una vasta e importante classe di composti presenti nelle piante officinali, con una vasta gamma di attività farmacologiche. Tuttavia, è fondamentale ricordare che molte piante contenenti alcaloidi sono tossiche e il loro uso deve essere fatto con grande cautela e preferibilmente sotto la supervisione di esperti in fitoterapia o medici. L'automedicazione con piante ad alto contenuto di alcaloidi può essere pericolosa.
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA GENERALE
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