DESCRIZIONE BOTANICA espandi ⇩ riduci ⇧
ALBERO O ARBUSTO RAMPICANTE SEMPREVERDE CON RAMI LISCI E LUCIDI. LE FOGLIE SONO OPPOSTE, GRANDI, OVATE O ELLITTICHE, CON APICE ACUTO E BASE ARROTONDATA, GLABRE E CORIACEE, CON TRE NERVATURE PRINCIPALI EVIDENTI. I FIORI SONO PICCOLI, PROFUMATI, DI COLORE BIANCO O VERDASTRO, RIUNITI IN CIME ASCELLARI. LA COROLLA È TUBOLARE CON CINQUE LOBI REVOLUTI. GLI STAMI SONO CINQUE, INSERITI NEL TUBO COROLLINO. L'OVARIO È SUPERO, BILOCULARE, CONTENENTE NUMEROSI OVULI. IL FRUTTO È UNA BACCA GLOBOSA DI COLORE GIALLO-ARANCIO A MATURAZIONE, CONTENENTE NUMEROSI SEMI DISCOIDALI APPIATTITI, DI COLORE GRIGIO-BIANCASTRO, MOLTO DURI E TOSSICI (FAVE DI SANT'IGNAZIO).
FIORITURA O ANTESI espandi ⇩ riduci ⇧
STAGIONE SECCA (NOVEMBRE DICEMBRE GENNAIO FEBBRAIO MARZO), CON FRUTTIFICAZIONE TRA APRILE E GIUGNO
HABITAT espandi ⇩ riduci ⇧
Originaria delle Filippine e di alcune parti dell'Indonesia (isole Molucche). Predilige foreste pluviali tropicali umide e calde, crescendo spesso in aree costiere o in prossimità di corsi d'acqua. Si arrampica su altri alberi per raggiungere la luce solare. La specie si sviluppa in climi tropicali con elevate precipitazioni e temperature costanti, tipici delle foreste equatoriali. La sua distribuzione è limitata a queste specifiche regioni del Sud-est asiatico.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 2025
SCHEDA FITOTERAPIA
PERIODO BALSAMICO (Periodo di raccolta della droga) espandi ⇩ riduci ⇧
STAGIONE SECCA, CON RACCOLTA OTTIMALE DEI FRUTTI MATURI TRA FEBBRAIO E APRILE, QUANDO LA CONCENTRAZIONE DI ALCALOIDI (STRICNINA, BRUCINA) È MASSIMA
DROGA UTILIZZATA (Parte utilizzata a scopo fitoterapico) SEMI MATURI ED ESSICCATI
ODORI DELLA DROGA ACRE E LEGNOSO, CON NOTE AMARE E TERROSE, SIMILE ALLA NOCE MOSCATA MA PIÙ PUNGENTE. POCO AROMATICO, CON UN SOTTILE SENTORE METALLICO
SAPORI DELLA DROGA INTENSAMENTE AMARO E PERSISTENTE, CON NOTE METALLICHE E CAUSTICHE, SEGUITO DA UNA SENSAZIONE BRUCIANTE LINGUALE E FARINGEA
ANCHE MINUSCOLE QUANTITÀ SONO ALTAMENTE TOSSICHE (LA STRICNINA PROVOCA CONVULSIONI MORTALI)
Bibliografia relativa a proprietà e indicazioni Le funzioni terapeutiche sono riportate a solo titolo indicativo e non applicabili in fitoterapia. Praticamente non viene usata in terapia
Bruneton, J. (2009). *Pharmacognosy of Toxic Plants*. Lavoisier
WHO (2021). *Toxicological Monograph on Strychnos spp.*
Neuwinger, H.D. (1996). *African Ethnobotany: Poisons and Drugs*
CONTROINDICAZIONI * GRAVIDANZA, ALLATTAMENTO, EPILESSIA, IPERTENSIONE, DISTURBI CARDIACI, ANSIA, INSONNIA, ULCERE GASTRICHE, MALATTIE NEUROLOGICHE, INSUFFICIENZA EPATICA/RENALE, ETÀ PEDIATRICA, INTERAZIONI CON STIMOLANTI DEL SNC, USO CONCOMITANTE CON ANTIDEPRESSIVI, SOGGETTI ANZIANI, ALLERGIA ACCERTATA, PATOLOGIE RESPIRATORIE.
LA STRICNINA È LETALE ANCHE IN MICRODOSI (DL50: 1-2 MG/KG). VIETATO L'USO FITOTERAPICO NON SUPERVISIONATO
AVVERTENZE * USARE SOLO SOTTO STRETTO CONTROLLO MEDICO, EVITARE DOSAGGI ELEVATI, MONITORARE SINTOMI NEUROLOGICI, SOSPENDERE IN CASO DI TREMORI MUSCOLARI, NON ASSOCIARE AD ALTRI STIMOLANTI, CONSERVARE LONTANO DA BAMBINI, LIMITARE LA DURATA DEL TRATTAMENTO, EVITARE ATTIVITÀ RISCHIOSE.1 SEME PUÒ ESSERE LETALE PER UN ADULTO
INTERAZIONI AVVERSE O INCOMPATIBILITA FARMACOLOGICHE
ALCOL
CAFFEINA
DIGOSSINA
DIURETICI
FARMACI ANTIDEPRESSIVI I-MAO
FARMACI ANTIEPILETTICI
FARMACI BETABLOCCANTI
FARMACI CARDIOATTIVI O CARDIOTONICI
FARMACI DIURETICI DI SINTESI
FARMACI PSICOTROPI
FARMACI SEDATIVI DEL SNC
OPPIACEI
NOTE DI FITOTERAPIA * leggi espandi ⇩ riduci ⇧
PROTOCOLLO DI EMERGENZA PER AVVELENAMENTO DA Strychnos ignatii (Fava di Sant'Ignazio)
PRIMI SOCCORSI IMMEDIATI
Rimuovere immediatamente ogni residuo vegetale dalla bocca
Sciacquare con acqua (NON provocare il vomito – rischio convulsioni)
Somministrare carbone attivo (1 g/kg di peso corporeo)
Posizione laterale di sicurezza se compaiono spasmi
CHIAMATA D'EMERGENZA
Italia: Centro Antiveleni di Milano 02 66101029
Europa: Numero unico emergenze 112
Specificare:
"Avvelenamento da stricnina"
Numero semi ingeriti (se noto)
Orario ingestione
SINTOMI DA TOSSICITÀ DA STRICNINA
10-20 minuti:
Rigidità muscolare (facciale/nucale)
Iperriflessia
30-60 minuti:
Convulsioni toniche (opistotono)
Asfissia da paralisi diaframmatica
Oltre 1 ora:
Morte per arresto respiratorio
TRATTAMENTO OSPEDALIERO URGENTE
Anticonvulsivanti:
Diazepam (0,3 mg/kg EV)
Barbiturici in casi gravi
Supporto vitale:
Intubazione e ventilazione meccanica
Blocco neuromuscolare (per evitare fratture da convulsioni)
Monitoraggio:
ECG (aritmie fatali)
CK (rabdomiolisi da spasmi)
ASSOLUTAMENTE DA EVITARE
Stimoli luminosi/sonori (scatenano convulsioni)
Somministrare latte/alcol
Tentare contenimento fisico durante gli spasmi
PROGNOSI
Mortalità: >90% senza trattamento
Sopravvivenza possibile solo con terapia entro 30 minuti
Fonti:
WHO (2021). *Emergency Guidelines for Strychnine Poisoning*
EMA (2020). *Toxicological Report on Strychnos spp.*
ATTENZIONE: Ogni caso va denunciato alle autorità sanitarie.
Sorveglianza alle reazioni avverse *
QUESTA PIANTA RIENTRA NELLA LISTA DEL MINISTERO DELLA SALUTE PER L'IMPIEGO NON AMMESSO NEL SETTORE DEGLI INTEGRATORI ALIMENTARI.
SCHEDA NOTIZIE E VARIE
ALCALOIDI
UTILE DA SAPERE espandi ⇩ riduci ⇧
PROPRIETÀ DEGLI ALCALOIDI NELLE PIANTE OFFICINALI:
Meccanismi di difesa: Le piante producono alcaloidi come meccanismo di difesa contro erbivori e patogeni. Il loro sapore amaro e la potenziale tossicità dissuadono gli animali dal mangiarle.
Attività biologica: Gli alcaloidi possono interagire con diversi sistemi fisiologici negli animali e nell'uomo, producendo una vasta gamma di effetti. Questi effetti dipendono dalla struttura chimica specifica dell'alcaloide e dal dosaggio.
Usi terapeutici: Molti alcaloidi hanno importanti applicazioni terapeutiche. Alcuni esempi includono:
Analgesici: Morfina e codeina (dal papavero da oppio)
Antimalarici: Chinina (dalla corteccia di china)
Stimolanti: Caffeina (da caffè e tè), nicotina (dal tabacco)
Anticolinergici: Atropina e scopolamina (dalla belladonna e dallo stramonio)
Antitumorali: Vinblastina e vincristina (dalla pervinca del Madagascar)
Antibatterici e antispasmodici: Berberina (dal crespino)
Tossicità: Molte piante contenenti alcaloidi sono potenzialmente tossiche e devono essere usate con cautela e sotto controllo medico. La dose terapeutica di alcuni alcaloidi è molto vicina alla dose tossica.
Esempi di piante officinali contenenti alcaloidi:
Papavero da oppio (Papaver somniferum): Contiene morfina, codeina e altri alcaloidi con proprietà analgesiche e sedative.
China (Cinchona officinalis): Contiene chinina e chinidina, usate come antimalarici e antiaritmici.
Belladonna (Atropa belladonna): Contiene atropina e scopolamina, con effetti anticolinergici.
Stramonio (Datura stramonium): Contiene scopolamina e atropina, potenti allucinogeni e anticolinergici. L'uso è estremamente pericoloso.
Caffè (Coffea arabica) e Tè (Camellia sinensis): Contengono caffeina, uno stimolante del sistema nervoso centrale.
Tabacco (Nicotiana tabacum): Contiene nicotina, uno stimolante e sostanza che crea forte dipendenza.
Crespino (Berberis vulgaris): Contiene berberina, con proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e antispasmodiche.
Pervinca del Madagascar (Catharanthus roseus): Contiene vinblastina e vincristina, usate nella chemioterapia contro alcuni tipi di cancro.
Cicuta maggiore (Conium maculatum): Contiene coniina, un alcaloide molto tossico che agisce sul sistema nervoso.
Aconito (Aconitum napellus): Contiene alcaloidi tossici che possono causare arresto respiratorio.
Importanza e cautele: Gli alcaloidi rappresentano una vasta e importante classe di composti presenti nelle piante officinali, con una vasta gamma di attività farmacologiche. Tuttavia, è fondamentale ricordare che molte piante contenenti alcaloidi sono tossiche e il loro uso deve essere fatto con grande cautela e preferibilmente sotto la supervisione di esperti in fitoterapia o medici. L'automedicazione con piante ad alto contenuto di alcaloidi può essere pericolosa.
NOTE VARIE E STORICHE espandi ⇩ riduci ⇧
È più tossica della Noce vomica per il contenuto maggiore di stricnina.
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA
Philippe, G., et al. (2004). Alkaloids from Strychnos ignatii seeds. Journal of Natural Products, 67(9), 1520-1523.
Frédérich, M., et al. (2003). Indole alkaloids from Strychnos species. Phytochemistry Reviews, 2(1-2), 99-107.
Quetin-Leclercq, J., et al. (1990). New alkaloids from Strychnos ignatii. Planta Medica, 56(5), 474-478.
Rahman, M.M., et al. (2015). Phytochemical studies on Strychnos species. Natural Product Communications, 10(5), 841-844.
Bisset, N.G., et al. (1972). The African species of Strychnos. Lloydia, 35(2), 95-193.
Kongkathip, N., et al. (2002). Chemistry of Strychnos alkaloids. Journal of Science, 29(1), 1-11.