IL GENERE MENTHA COMPRENDE PIANTE ERBACEE PERENNI, RARAMENTE ANNUALI, CON FUSTI ERETTI O STRISCIANTI, SPESSO QUADRANGOLARI E RAMIFICATI. LE FOGLIE SONO OPPOSTE, SEMPLICI, DI FORMA VARIABILE (OVATE, LANCEOLATE, ELLITTICHE), CON MARGINE DENTATO O INTERO E SONO RICCHE DI GHIANDOLE OLEIFERE CHE CONFERISCONO IL CARATTERISTICO AROMA. I FIORI SONO PICCOLI, LABIATI, DI COLORE VARIABILE (BIANCO, ROSA, LILLA, VIOLETTO), RIUNITI IN VERTICILLASTRI ASCELLARI O IN SPIGHE TERMINALI. IL CALICE È TUBOLARE O CAMPANULATO CON 5 DENTI, LA COROLLA HA 4 LOBI QUASI UGUALI. GLI STAMI SONO 4, DIDINAMI. L'OVARIO È SUPERO E PRODUCE UN FRUTTO TETRACHENIO FORMATO DA QUATTRO PICCOLI ACHENI. LA RIPRODUZIONE PUÒ AVVENIRE PER SEME O VEGETATIVAMENTE TRAMITE STOLONI O RIZOMI.
FIORISCONO GENERALMENTE IN ESTATE, LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE, VARIANDO LEGGERMENTE IN BASE ALLA SPECIE E AL CLIMA
Il genere Mentha comprende un gruppo ampio e diversificato di piante aromatiche che si trovano in una varietà di habitat in tutto il mondo, principalmente nelle regioni temperate dell'emisfero settentrionale. Molte specie di menta prediligono suoli umidi e ben drenati, ricchi di sostanza organica, e si trovano spesso lungo i corsi d'acqua, le rive dei laghi, le paludi, i prati umidi e le zone boschive aperte. Alcune specie si adattano anche a condizioni più asciutte e si possono trovare in pascoli, bordi stradali e aree disturbate. La maggior parte delle mente preferisce posizioni soleggiate o parzialmente ombreggiate. La distribuzione delle singole specie varia notevolmente: alcune sono endemiche di specifiche regioni, mentre altre, come Mentha spicata e Mentha piperita (quest'ultima coltivata e naturalizzata), hanno una distribuzione più ampia grazie all'intervento umano. In generale, le mente sono piante resistenti che possono prosperare in una vasta gamma di condizioni climatiche temperate.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 2025
SCHEDA FITOTERAPIA
PRIMA DELLA FIORITURA, QUANDO IL CONTENUTO DI OLIO ESSENZIALE NELLE FOGLIE È OTTIMALE, SOLITAMENTE TRA GIUGNO E LUGLIO
PRINCIPALMENTE LE FOGLIE E L'OLIO ESSENZIALE DERIVATO DALLE DIVERSE SPECIE
CARATTERISTICI E VARIANO DALLA SPECIE: DAL FORTE AROMA MENTOLATO (MENTA PIPERITA) A QUELLO PIÙ DOLCE/VERDE (MENTA ROMANA), FRESCO E PENETRANTE
AROMATICI E PUNGENTI, SEGUITI DA UNA SENSAZIONE DI FRESCHEZZA PIÙ O MENO INTENSA, A SECONDA DELLA SPECIE
Olio essenziale: mentolo (monoterpenolo, predominante in M. arvensis e M. piperita), carvone (chetone monoterpenico, predominante in M. spicata), Fenoli: acido rosmarinico (presente in tutte le specie), Flavonoidi: eriocitrina (M. piperita), luteolina-7-O-glucoside (M. spicata), Triterpeni: acido ursolico (comune a tutte le specie), Steroli: beta-sitosterolo (comune a tutte le specie), Acidi fenolici: acido caffeico, acido clorogenico, Tannini: catechine (in M. aquatica e M. longifolia), Saponine
CALCOLOSI BILIARE, OSTRUZIONE DEI DOTTI BILIARI, COLECISTITE ACUTA, GRAVI MALATTIE EPATICHE, ACALASIA, REFLUSSO GASTROESOFAGEO GRAVE (POTREBBE PEGGIORARE I SINTOMI), ULCERA PEPTICA ACUTA, BAMBINI SOTTO I DUE ANNI (IN PARTICOLARE PER L'OLIO ESSENZIALE DI SPECIE RICCHE DI MENTOLO O PULEGONE, PER RISCHIO DI LARINGOSPASMO/BRONCOSPASMO O TOSSICITÀ), IPERSENSIBILITÀ ACCERTATA, FEBBRE ALTA. SPECIFICA CONTROINDICAZIONE PER LA MENTHA PULEGIUM (MENTUCCIA/POLEGGIO) PER DONNE IN GRAVIDANZA (ABORTIVA) E IN CASO DI EPILESSIA.
USARE CON CAUTELA NEI PAZIENTI CON ERNIA IATALE. EVITARE L'APPLICAZIONE DI OLIO ESSENZIALE PURO SUL VISO O NARICI DI NEONATI E BAMBINI PICCOLI. L'OLIO ESSENZIALE PUÒ CAUSARE BRUCIORE DI STOMACO O ERUTTAZIONI IN ALCUNI INDIVIDUI. LE PREPARAZIONI A BASE DI FOGLIE O OLIO ESSENZIALE DEVONO ESSERE ASSUNTE LONTANO DAI PASTI SE USATE PER LA SINDROME DELL'INTESTINO IRRITABILE. POSSIBILE INTERAZIONE CON FARMACI ANTIACIDI O A RILASCIO MODIFICATO. PER SPECIE AD ALTO CONTENUTO DI PULEGONE (ES. MENTHA PULEGIUM), EVITARE DOSI ELEVATE E USO PROLUNGATO PER RISCHIO DI EPATOTOSSICITÀ.
Ma cos'è un afrodisiaco?...
A questa domanda, secondo una ricerca condotta in Francia nel 1990, la maggior parte degli uomini ha risposto che le sostanze afrodisiache servono ad aumentare la perfomance sessuale, mentre per la maggior parte delle donne servono ad aumentare il desiderio. Qualcuno infine pensa che aumentino il piacere. Anche se differenti, ciò che accomuna queste risposte è la ricerca del plus jouir. La pianta ideale per il suo potere afrodisiaco sarebbe quindi quella in grado di favorire il ciclo dell'amore: desiderio, seduzione e realizzazione del piacere. Il desiderio, ad esempio, è risvegliato in noi attraverso i sensi, e l'olfatto indubbiamente gioca un ruolo molto importante. Molte sostanze, da sempre considerate come afrodisiache, lo sono innanzitutto per il loro odore: pepe, tabacco, vaniglia, ylang-ylang, zenzero, zafferano, vetiver, cannella, geranio.
Fra le piante che sono considerate afrodisiache per eccellenza meritano di essere segnalate: Eleuterococco, Damiana, Ginseng, Catuaba, Suma, Epimedium, Salvia, Rosmarino, Santoreggia, Menta, Guaranà, Zenzero, ecc.
Per l'azione antiastenica, infine, si ricordano: alghe (Fucus, Laminarie), bevande eccitanti (Caffè, Tè, Mate), bevande toniche come la Rosa cherokee, cereali, frutta fresca, frutta secca, verdure (Carota, Cicoria, Crescione, Spinaci) ecc. La fitoterapia pertanto, anche se non in chiave miracolistica, può offrire un valido ausilio, con un miglioramento notevole dei sintomi, soprattutto se inserita in una strategia di trattamento più generale. Le piante da sole infatti non sono in grado di migliorare la sessualità di una coppia che ha occultato la propria seduzione o che, comunque, non riesce più a comunicare: per entrare nel ciclo del piacere, infatti, bisogna poter comunicare".
Ma ora classifichiamo le piante afrodisiache in:
a) afrodisiaci spinali sacrali, quando stimolano il centro parasimpatico sacrale che controlla il meccanismo dell'erezione (Damiana, Ginseng, Yohimbehe, Noce vomica);
b) afrodisiaci riflessogeni genito-urinari, quando agiscono con azione irritante delle vie urinarie e genitali che, per riflesso, esercitano una esaltazione del centro dell'erezione (Echinacea);
c) afrodisiaci encefalici o psicogeni, quando agiscono sui centri nervosi encafalici provocando lo stimolo dell'appetito sessuale (gli eccitanti del sistema nervoso centrale).
Gli anafrodisiaci che, invece, calmano un appetito sessuale troppo intenso ed eccessivo, sintomo anch'esso di squilibrio della sfera sessuale, sono: Salice bianco, Ninfea, Luppolo e Lattuga virosa.
[Tratto da:
[Enrica Campanini "Dizionario di fitoterapia e piante medicinali"]
[A.Y. Leung & S. Foster "Enciclopedia delle piante medicinali"]
[Marzio Pedretti "L'erborista moderno"]
Con il nome ´mentastri´ si indicano le varie specie di Menta. Il genere Mentha è tra i più intricati e le varie specie sono difficili da distinguere, soggette a variare, incrociarsi e formare centinaia di varietà e ibridi. Alcune sono coltivate ed altre spontanee. Verrà quindi considerata analiticamente solo la Mentha piperita (l.) Huds anche se tutti i mentastri hanno proprietà terapeutiche simili (ma inferiori) a quelle della Menta piperita. Genere a parte è la ´Mentuccia´ o ´Nepetella´ (Satureja Calamintha Scheele), quella che si usa come condimento in vari piatti tipici italiani (descritta in altra scheda)
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA GENERALE
McKay D.L., Blumberg J.B. (2006). A review of the bioactivity of Mentha species. *Phytotherapy Research*, 20(8), 619-633.
European Medicines Agency (2018). Assessment report on Mentha × piperita L.. *EMA/HMPC/763291/2017*.
Göbel H., et al. (1994). Comparative phytochemistry of Mentha species. *Phytochemistry*, 37(2), 447-453.
Lawrence B.M. (2007). Mint essential oils: characterization and evaluation. *CRC Press*, 4th ed., 105-148.