DESCRIZIONE BOTANICA .....espandi↓
PIANTA ERBACEA PERENNE RAMPICANTE O STRISCIANTE, CON RADICI TUBEROSE RAMIFICATE E CARNOSE, DI COLORE MARRONE-ROSSASTRO. FUSTI CILINDRICI, SOTTILI E PUBESCENTI, LUNGHI FINO A 3 M. FOGLIE OPPOSTE, OVATO-LANCEOLATE (4-12 CM), APICE ACUMINATO, MARGINE INTERO, SUPERFICIE PUBESCENTE. INFIORESCENZE A PANNOCCHIA TERMINALE CON PICCOLI FIORI BIANCASTRI O VERDOGNOLI, PENTAMERI. FRUTTO PICCOLO, SECCO, INDEISCENTE, CONTENENTE UN UNICO SEME. RADICI EMETTONO UN CARATTERISTICO ODORE DOLCIASTRO. COLTIVATA PER LE PROPRIET MEDICINALI DELLE RADICI, RICCHE DI FITOCOMPOSTI.
HABITAT .....espandi↓
Originaria del Sud America, diffusa principalmente in Brasile (Amazzonia, Cerrado, Mata Atlntica), Paraguay e Bolivia. Cresce in zone tropicali e subtropicali, preferendo terreni umidi, ben drenati e ricchi di materia organica, spesso lungo fiumi, ai margini delle foreste o in aree parzialmente ombreggiate. Si adatta a diverse condizioni climatiche, ma prospera in ambienti con elevata umidit e temperature tra i 20C e i 30C. La pianta comune in aree con piogge abbondanti e stagioni distinte, ma tollera brevi periodi di siccit. Viene spesso coltivata in suoli sabbiosi o argillosi, con pH leggermente acido. La sua presenza tipica di ecosistemi biodiversi, spesso associati alla vegetazione secondaria o a zone di transizione tra foreste e savane.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 2025
SCHEDA FITOTERAPIA
DROGA UTILIZZATA (Parte utilizzata a scopo fitoterapico) RADICE IN TAGLIO TISANA O POLVERE DI RADICE IN OPERCOLI
NOTE DI FITOTERAPIA La grande quantit di germanio contenuto nella dro .....espandi↓
La grande quantit di germanio contenuto nella droga notoriamente utile per contrastare le patologie tumorali e per l'apporto di ossigeno a livello intracellulare. Le saponine hanno azione ipoglicemizzante e ipocolesterolemizzante, utili anche per inibire l'accrescimento di melanomi.
SCHEDA NOTIZIE E VARIE
PIANTE ADATTOGENE ED IMMUNOSTIMOLANTI
UTILE DA SAPERE .....espandi↓
PIANTE ADATTOGENE ED IMMUNOSTIMOLANTI
Presso tutte le culture e nelle medicine tradizionali di ogni angolo del globo troviamo delle piante adattogene, cio delle specie vegetali in grado di aumentare la resistenza dell'organismo a stress endogeni ed esogeni, migliorando la performance fisica e mentale, in risposta a stimoli di natura fisica, chimica e biologica.
Il termine adattogeno viene infatti dal vocabolo latino adaptare e da quello greco genes (prodotto da) e fu coniato nel 1947 dallo scienziato russo N.V. Lazarev; nel 1969 Brekhman e Dardymov stabilirono dei criteri specifici affinch una droga vegetale possa definirsi adattogena.
L'effetto di queste piante si affianca alla risposta fisiologica che gi di per s l'organismo mette in opera quando soggetto ad uno stimolo che ne turbi l'equilibrio biologico, al fine di ristabilire prontamente l'omeostasi; tali risposte sono di carattere prevalentemente ormonale, cio con effetti transitori, ma esistono anche vere e proprie modificazioni funzionali o morfologiche che si generano nelle persone sottoposte frequentemente a stress (per es. negli atleti sottoposti a molte ore di allenamento quotidiano) o che si sono evolute in alcune etnie nel corso di milioni di anni in risposta all'ambiente (per es.: la variazione del colore della pelle in funzione dell'esposizione ai raggi solari o le maggiori dimensioni della gabbia toracica delle popolazioni andine, costrette a vivere sopra i 4000 mt, dove l'ossigeno scarseggia).
Le piante adattogene non corrispondono a nessuna categoria della farmacologia classica e meno ancora hanno corrispettivi nei farmaci di sintesi: nella maggior parte dei casi, infatti, esse sono aspecifiche, agendo su differenti organi o tessuti bersaglio e provocando, nell'insieme, una risposta adattogena; ci dovuto al fatto che il fitocomplesso spesso si compone di principi attivi di svariata natura chimica, che sono per sinergici. Il meccanismo d'azione delle droghe
adattogene generalmente assai complicato e non sempre ancor ben compreso.
Molte droghe adattogene hanno anche azione antimicrobica ed immunostimolante, in tal modo
contribuendo a migliorare le difese dell'organismo contro agenti eziologici esterni; altre hanno dimostrato di avere interessanti e promettenti effetti antitumorali, su cui la ricerca sta ora indagando.
Altre ancora hanno azione prevalentemente nootropa (dal Greco noos=mente, e tropein=sorvegliare), cio migliorano la performance mentale e l'umore; alla classe delle droghe nootrope
appartengono tutte le piante contenenti metilxantine (caffeina e derivati), che sono pi propriamente degli stimolanti e che saranno oggetto di una scheda a parte.
Infine sono state incluse in questa scheda delle piante meramente immunostimolanti dato che,
funzionalmente, sono simili a quelle adattogene, ovvero servono ad aiutare l'organismo a sviluppare una linea difensiva contro gli attacchi esterni.
Proprio per la loro caratteristica di migliorare le risposte dell'organismo, l'utilizzo di droghe adattogene non necessariamente circoscritto a stati patologici, ma rientra piuttosto nel campo del benessere e della prevenzione (alcune risultano per esempio assai utili per aiutare a prevenire, durante la stagione invernale, le malattie da raffreddamento). Naturalmente sono anche molto utili negli stati di convalescenza ed in generale di astenia.
[Tratto da EPO S.r.l. ISTITUTO FARMOCHIMICO FITOTERAPICO http://www.eposrl.com/eposrl/]
ANNOTAZIONI VARIE .....espandi↓
Il Suma usato come "rimedio per tutto" ovvero come panacea dalle popolazioni dell'America centrale e meridionale dove ne crescono oltre 50 specie. La sua capacit di incrementare il tono muscolare, aumentare la resistenza agli stress e fatica, avere un'azione immunostimolante, producono un effetto benefico generalizzato sull'intero organismo.
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA
Saponine steroidee: pfaffosidi A, B, C, D, E, F, G, beta-ecdisterone, ecdisteroni, pfaffic acid
Glicosidi: pfaffosio
Triterpeni: acido oleanolico, acido pfaffico
Steroli: sitosterolo, stigmasterolo, campesterolo
Aminoacidi: allantoina, acido glutammico
Fenilpropanoidi: pfaffenina
Matsuzaki, P. et al. (1992). Phytochemistry; Nishimoto, N. et al. (1988). Chemical and Pharmaceutical Bulletin; Freitas, C.S. et al. (2021). Revista Brasileira de Farmacognosia; Oliveira, R.B. et al. (2003). Journal of Natural Products