LIANA PERENNE CON FUSTI VOLUBILI E SOTTILI. LE FOGLIE SONO ALTERNE, CORDATE (A FORMA DI CUORE) CON UN LUNGO PICCIOLO E MARGINE INTERO. I FIORI SONO GRANDI, IMBUTIFORMI (A FORMA DI TROMBETTA), DI COLORE ROSA-VIOLACEO O PORPORA, SOLITARI O IN PICCOLE CIME ASCELLARI. IL CALICE È COMPOSTO DA CINQUE SEPALI PERSISTENTI E LA COROLLA HA CINQUE LOBI FUSI. IL FRUTTO È UNA CAPSULA GLOBOSA CHE SI APRE A MATURAZIONE RILASCIANDO 2-3 SEMI GLOBOSI DI COLORE SCURO. LA RADICE TUBEROSA È GRANDE E CARNOSA, CONTENENTE I PRINCIPI ATTIVI PURGATIVI.
ESTATE-AUTUNNO (GIUGNO LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE)
Originaria delle foreste nebulose umide e calde del Messico, in particolare della regione di Veracruz. Predilige climi tropicali e subtropicali con elevata umidità e temperature miti. Cresce tipicamente come liana avvolgente su alberi e arbusti in boschi umidi di montagna, spesso ad altitudini comprese tra i 1000 e i 1800 metri. Richiede suoli ben drenati, ricchi di humus e materia organica, con una buona disponibilità di umidità costante. La sua crescita è favorita da condizioni di mezz'ombra o ombra parziale, tipiche del sottobosco delle foreste pluviali montane.
Universalium / Encyclopaedia entries — “jalap”: definitions & historical use
È stato isolato un gruppo di composti chiamati resin‑glicosidi (ad esempio “purginosidi I e II”, “purgin I”) dalle parti della pianta.
Lo studio “Profiling of the resin glycoside content of Mexican jalap roots with purgative activity” ha caratterizzato con HPLC e NMR varie frazioni di queste resin‑glicosidi, descrivendo la struttura chimica e la variabilità tra campioni commerciali.
In saggi su organismi modello (ad esempio larve di Drosophila) sono state osservate tossicità a concentrazioni relativamente basse per la resina estratta da I. purga.
Mancano studi controllati, randomizzati o altri trial che confermino efficacia e sicurezza nell’uomo in modo moderno.
Le resin-glicosidi di Ipomoea purga sono reali: la pianta contiene sostanze chimiche potenzialmente attive.
Il suo effetto purgativo è plausibile, coerente con le proprietà irritanti/lassative associate a queste sostanze (profilo tradizionale). Però tutte le evidenze sono in vitro, su animali o su cellule — non su esseri umani.
È documentata tossicità nel modello animale/larvale a dosaggi non elevati, il che suggerisce un margine terapeutico ristretto e un rischio reale di effetti collaterali se usata come lassativo
GRAVIDANZA, ALLATTAMENTO, INFIAMMAZIONI GASTROINTESTINALI (GASTRITE, COLITE, MORBO DI CROHN), OCCLUSIONI INTESTINALI, INSUFFICIENZA RENALE, DISIDRATAZIONE, BAMBINI SOTTO I 12 ANNI, IPERSENSIBILITÀ ACCERTATA.
ATTENZIONE: PURGANTE VIOLENTO
DOSAGGI ELEVATI POSSONO CAUSARE DIARREA VIOLENTA E CRAMPI, EVITARE L'USO PROLUNGATO, MONITORARE L'EQUILIBRIO IDROELETTROLITICO, NON ASSOCIARE A DIURETICI O ALTRI LASSATIVI DRASTICI, SOSPENDERE IN CASO DI DOLORI ADDOMINALI INTENSI.
Origine geografica: Pianta originaria del Messico, storicamente raccolta nelle regioni di Veracruz e Oaxaca. La radice era esportata in Europa fin dal XVIII secolo come lassativo/purgante.
Uso tradizionale: Tradizionalmente impiegata come forte purgante, la resina della radice (jalap) veniva somministrata per trattare stitichezza ostinata, ritenzione idrica e disturbi digestivi.
Valore commerciale storico: La “radice di jalapa” era un’importante merce del commercio coloniale, apprezzata per la sua potenza e per la lunga conservabilità.
Tossicità nota: Già agli inizi del XIX secolo medici ed erboristi segnalavano la sua azione drastica e la possibilità di crampi e diarrea intensa; per questo motivo era considerata da usare con cautela.
Sinonimi botanici: Spesso indicata come Ipomoea purga; il nome Exogonium purga è meno comune ma presente in alcune trattazioni tassonomiche.
Curiosità farmacognostica: La radice contiene resin‑glicosidi molto attivi; la potenza di questi composti è altamente variabile, motivo per cui la standardizzazione moderna è problematica.
Declino nell’uso: Con l’avvento di lassativi moderni più sicuri e standardizzati, l’uso di Exogonium purga è praticamente caduto in disuso in fitoterapia occidentale, rimanendo principalmente di interesse storico o etnobotanico.
Note culturali: In alcune farmacopee del XIX secolo veniva indicata come “la radice purgante messicana”, apprezzata per la sua efficacia ma temuta per la forza dell’azione.
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA GENERALE
Hänsel, R., Keller, K., Rimpler, H., Schneider, G. (1992). Hagers Handbuch der Pharmazeutischen Praxis. Springer-Verlag