ERBA PERENNE CHE CRESCE TRA 3000 E 5000 M CON RIZOMA STRISCIANTE, LEGNOSO, AMARO, E FUSTI ERETTI, SEMPLICI, GLABRI O POCO PUBESCENTI. FOGLIE BASALI LUNGAMENTE PICCIOLATE, OVATE O OBLANCEOLATE, DENTATE O CRENATE; FOGLIE CAULINE RIDOTTE, SESSILI. FIORI ERMAFRODITI, PICCOLI, TUBULARI-CAMPANULATI, DI COLORE BLU O PORPORA, RIUNITI IN SPIGHE O RACEMI DENSI ALL'APICE DEL FUSTO. CALICE DI CINQUE SEPALI LINEARI O LANCEOLATI. COROLLA CON TUBO BREVE E CINQUE LOBI PATENTI. ANDROCEO CON QUATTRO STAMI DIDINAMI INCLUSI NELLA COROLLA. GINECEO CON OVARIO SUPERO BILOCULARE, STILO FILIFORME E STIGMA BILOBO. FRUTTO È UNA CAPSULA OVOIDE O OBLUNGA DEISCENTE PER VALVE, CONTENENTE NUMEROSI PICCOLI SEMI.
LUGLIO-AGOSTO (PIENA ESTATE), CON PICCOLI FIORI BIANCHI O BLU PALLIDO RIUNITI IN SPIGHE
COLORI OSSERVATI NEI FIORI
____BIANCO-SPORCO ____LILLÀ CHIARO ____ROSATO
Originaria delle regioni alpine dell'Himalaya, che si trova in India, Nepal, Tibet e Pakistan. Il suo habitat tipico comprende praterie alpine umide, pascoli di alta montagna, pendii rocciosi e zone con vegetazione rada, generalmente ad altitudini comprese tra i 3000 e i 5000 metri sul livello del mare. Predilige suoli ben drenati, ricchi di humus e con una buona disponibilità di umidità, spesso in prossimità di sorgenti o ruscelli di montagna. Cresce in climi freddi e umidi, caratteristici delle alte quote himalayane, con inverni nevosi ed estati fresche e piovose. La sua sopravvivenza è legata a queste specifiche condizioni ambientali di alta montagna.
Note e Bibliografia relativa a proprietà e indicazioni
Picrorhiza kurroa: An ethnopharmacologically important plant species of Himalayan region – Pure and Applied Biology (PAB)
Picrorhiza kurroa (Kutaki) Royle ex Benth as a hepatoprotective agent — experimental & clinical studies
Hepatoprotective Principles from the Rhizomes of Picrorhiza kurroa
Antioxidant and anti‑neoplastic activities of Picrorhiza kurroa extracts
Picrorhiza kurroa, Royle ex Benth: Traditional uses, phytopharmacology, and translational potential in therapy of fatty liver disease
A study of standardized extracts of Picrorhiza kurroa Royle ex Benth in experimental nonalcoholic fatty liver disease
A comprehensive phytochemical, ethnomedicinal, pharmacological ecology and conservation status of Picrorhiza kurroa Royle ex Benth
Estratti (acquosi o metanolici) di radici/ rizomi hanno mostrato protezione del fegato contro tossicità da alcol in colture di fette di fegato, migliorando l’attività di enzimi antiossidanti e riducendo la perossidazione lipidica.
In modelli animali di danno epatico indotto da tossine (es. D-galattosamina + LPS) alcune molecole isolate (iridoidi e derivati fenolici) hanno mostrato efficacia nel ridurre il danno.
In uno studio clinico controllato su pazienti con epatite virale acuta (HBsAg-negativa), la somministrazione di polvere di P.kurroa per 2 settimane ha accelerato la riduzione dei livelli di bilirubina, SGOT e SGPT rispetto a placebo.
In un modello animale di steatosi epatica (modello di “fegato grasso” / NAFLD) indotta da dieta ricca di grassi, estratto idro-alcolico di P. kurroa ha ridotto i cambiamenti patologici del fegato.
Estratti (metanolici e acquosi) mostrano capacità di “scavenging” dei radicali liberi (diversi saggi in vitro: DPPH, ·OH, FRAP, TBA per inibizione della perossidazione lipidica).
Potenzialmente utile come coadiuvante per condizioni in cui lo stress ossidativo è coinvolto (patologie epatiche, infiammazione cronica, stress metabolico).
Alcuni estratti hanno mostrato citotossicità verso linee tumorali (es. carcinoma mammario, epatocellulare, prostata) e capacità di indurre apoptosi in vitro.
Indica un potenziale anticancerogeno, ma solo in vitro — non ci sono evidenze cliniche sufficienti per indicare uso in oncologia.
Vari studi segnalano effetti anti-infiammatori e modulazione del sistema immunitario (in ambito sperimentale).
Potenziale supporto in condizioni infiammatorie croniche, ma con necessità di conferme cliniche.
Possibili effetti metabolici (es. su disturbi metabolici / nefropatia diabetica)
Uno studio recente mediante analisi di “network pharmacology”, docking molecolare e test in vitro ha indicato che composti di P. kurroa potrebbero modulare target rilevanti in nefropatia diabetica.
Questo suggerisce un possibile ruolo in complicanze metaboliche, ma si tratta di evidenza preliminare (non clinica).
Altri effetti segnalati sperimentalmente
Attività antimicrobica / antibatterica (anche se con evidenza meno robusta).
Effetti “coleretici / idrocholeretici” (cioè stimolazione della bile) come riportato in alcune rassegne fitomedicinali.
GRAVIDANZA, ALLATTAMENTO, BAMBINI SOTTO I 12 ANNI (PER MANCANZA DI DATI DI SICUREZZA), IPERSENSIBILITÀ ACCERTATA AI COMPONENTI (ES. IRIDOIDI O CUCURBITACINE), PAZIENTI CON GRAVI PATOLOGIE EPATICHE O RENALI NON COMPENSATE, TERAPIE CONCOMITANTI CON FARMACI EPATOTOSSICI (RISCHIO DI SOVRACCARICO EPATICO), MALATTIE AUTOIMMUNI IN FASE ATTIVA (PER POTENZIALE STIMOLAZIONE IMMUNITARIA)
LIMITARE L'USO A CICLI BREVI (MAX 6-8 SETTIMANE) PER EVITARE EFFETTI CUMULATIVI, MONITORARE LA FUNZIONALITÀ EPATICA E RENALE IN CASO DI USO PROLUNGATO, PREFERIRE ESTRATTI STANDARDIZZATI IN PICROSIDE I E II (ES. 200-300 MG/DIE), EVITARE PREPARAZIONI AUTOPRODOTTE PER RISCHIO DI CONTAMINANTI, SOSPENDERE 2 SETTIMANE PRIMA DI INTERVENTI CHIRURGICI (POTENZIALE EFFETTO SU COAGULAZIONE), CONSULTARE UN MEDICO IN CASO DI TERAPIE CON IMMUNOSOPPRESSORI O ANTICOAGULANTI, OSSERVARE POSSIBILI REAZIONI GASTROINTESTINALI (DIARREA, FLATULENZA) O RASH CUTANEI A DOSI ELEVATE
Estratto standardizzato di rizoma/radice (in capsule o polvere): molti integratori commerciali usano un estratto secco titolato in principi attivi — ad esempio in “kutkin” o “picrosidi/picroliv”.
Polvere di rizoma triturata (radice secca): la forma “tradizionale” di radice in polvere – meno usata nelle moderne preparazioni standardizzate.
Estratto “full-spectrum” o estratto concentrato (ad esempio 5:1): alcune aziende segnalano che un grammo di estratto equivalga a più grammi di radice crude.
Integratori composti (miscele): Picrorhiza può essere presente insieme ad altre erbe in preparati per funzione epatica / digestiva / depurativa.
Per estratti standardizzati (in capsule): dosaggio tipico per adulto comune è 300–600mg al giorno.
In alcuni protocolli più usati come supporto epatico/detossificante: 400–1500mg/giorno.
In dosi più elevate (o in falò “antiperiodico / febbrile”) possono essere suggeriti fino a 3,5g al giorno.
Per uso “tonico amaro / digestivo o lassativo” (quando usata come “amaricante”): la radice in polvere – a seconda della tradizione – può essere somministrata in un dosaggio di 0,6–1,2g.
Alcune fonti suggeriscono di iniziare con una dose più bassa (es. ~200–250mg una volta al giorno) per valutare tolleranza e digestione, poi eventualmente aumentare.
Molti estratti sono titolati in “kutkin” o “picrosidi/picroliv”, i principali principi attivi attribuiti a Picrorhiza kurroa.
È riportato che la forma in capsule con estratto standardizzato è spesso preferibile rispetto alla polvere di radice grezza, per consistenza e dosaggio più affidabile.
Non è consigliabile usare la pianta per infusi/tisane tradizionali come estrazione idroalcolica, perché i principi attivi non si dissolvono facilmente in acqua.
Indicazioni d’uso “tipiche” degli integratori a base di Picrorhiza
Le forme standardizzate vengono talvolta utilizzate come supporto a:
Funzione epatica / protezione del fegato / disturbi della bile / disintossicazione
Digestione, appetito, equilibrio intestinale (nelle sue azioni “amaricanti”)
Situazioni in cui è desiderato un effetto detossificante o di “pulizia” epato-biliare
Bibliografia
Isoniazid And Rifampicin Induced Hepatoprotective Activity Of Root And Leaves Extract Of Picrorhiza kurroa — Journal of Pharmaceutical Negative Results (2022)
Hepatoprotective activity of Picrorhiza kurroa Royle Ex. Benth extract against alcohol cytotoxicity in mouse liver slice culture — International Journal of Green Pharmacy
THE STUDY OF POTENTIALITY OF PICRORHIZA KURROA ROOT PROTEINS TO INHIBIT FREE RADICALS AND α-AMYLASE ENZYME — Asian Journal of Pharmaceutical and Clinical Research
Protective effect of Picrorhiza kurroa on Alzheimer’s disease induced by aluminium chloride in rats — International Journal of Basic & Clinical Pharmacology
Protective effect of picroliv, active constituent of Picrorhiza kurroa, against oxytetracycline induced hepatic damage — Planta Medica (e altri articoli correlati su picroliv)
Picrosides-rich fraction from Picrorhiza kurroa attenuates steatohepatitis in zebrafish and mice by modulating lipid metabolism and inflammation — studio su NASH
Hepatoprotective activity assessment of amino acids derivatives of picroside I and II — studio in vitro su cellule epatiche (HepG2)
Picrorhiza kurroa Inhibits Experimental Arthritis Through Inhibition of Pro-inflammatory Cytokines, Angiogenesis and MMPs — Phytotherapy Research (2016)
Antioxidant and anti-neoplastic activities of Picrorhiza kurroa extracts — studio su estratti metanolici e acquosi e linee tumorali in vitro
Pharmacological and Clinical Efficacy of Picrorhiza kurroa and Its Secondary Metabolites: A Comprehensive Review — MDPI Molecules (2022 circa)
A study of standardized extracts of Picrorhiza kurroa Royle ex Benth in experimental nonalcoholic fatty liver disease (NAFLD) — studio su modello animale
(Basate su evidenze scientifiche e sicurezza d'uso)
Tisana semplice
300-500 mg di radice in polvere o equivalente tazza.
200-250 ml di acqua bollente.
Infusione 10-15 minuti oppure decozione 5-10 minuti se si usano radici dure.
Assunzione: 1 tazza, 2 volte al giorno.
(ogni formulazione per una tazza; assumere 2 volte al giorno salvo diversa indicazione)
Curcuma longa: 100 mg
Uso: supporto epatico sinergico; possibile sapore amaro; migliorare con pepe nero.
Tisana digestiva e antinfiammatoria (uso breve)
Picrorhiza kurroa: 300 mg
Zingiber officinale: 300 mg
Liquirizia: 100 mg
Uso: digestivo, antinfiammatorio lieve; evitare la liquirizia in caso di ipertensione.
FORMULAZIONI IN POLVERE (non tisane)
(miscelare bene, assumere con acqua tiepida o capsule)
A) Polvere epatoprotettiva diaria
Picrorhiza kurroa: 300 mg
Phyllanthus niruri: 300 mg
Curcuma longa: 200 mg
Assunzione: 2 volte al giorno.
B) Formula per digestione lenta e gonfiore
Picrorhiza kurroa: 300 mg
Zenzero: 300 mg
Menta piperita: 200 mg
Assunzione: dopo i pasti principali.
PRECAUZIONI E CONSIGLI PRATICI
Non superare le dosi indicate senza controllo professionale.
In caso di disturbi gastrointestinali, ridurre dose o sospendere.
Evitare alcol in concomitanza con uso regolare delle tisane.
In caso di assunzione di farmaci, verificare possibili interazioni.
Bambini: uso non raccomandato senza supervisione specialistica.
Non usare per periodi lunghi senza pausa; cicli di 4-8 settimane sono piu comuni.
Bibliografia
Picrorhiza kurroa, traditional uses and clinical practice - review and monograph.
Health Canada monograph on Kutki (Picrorhiza kurroa) - monograph and safety notes.
Randomized and clinical studies on Picrorhiza extracts and hepatoprotection - selected trials and reviews.
Toxicity and safety studies of Picrorhiza kurroa in animal models - preclinical assessments.
Comparative reviews of hepatoprotective herbs: silymarin, Picrorhiza, Tinospora and allied herbs.
Consultare il proprio medico prima di assumere qualsiasi preparato
SCHEDA NOTIZIE E VARIE
Picrorhiza è soggetta a raccolta intensiva e a sovrasfruttamento; per questo motivo è stata inserita in allegati internazionali per il controllo del commercio e oggi è considerata a rischio in molte aree. La raccolta indiscriminata (soprattutto l’estrazione del rizoma intero) ha ridotto drasticamente popolazioni selvatiche in molte regioni.
La specie è stata inserita nelle misure di controllo del commercio internazionale per prodotti selvatici e sono nati progetti locali per la coltivazione sostenibile e per certificazioni “etiche”/organiche finalizzate a ridurre la pressione sulla flora selvatica. Alcune ONG e fondazioni himalayane hanno avviato protocolli di coltivazione ed empowerment delle comunità locali.
In commercio e nella pratica tradizionale talvolta si usano o si vendono specie affini (per es. Picrorhiza scrophulariiflora) come materiale di rimpiazzo o miscele, con possibili variazioni di contenuto chimico. Questo ha implicazioni per efficacia, sicurezza e per la tutela delle specie autoctone.
Kutki è considerata “preziosa” nelle regioni montane: il suo rizoma era e in parte è ancora merce di scambio tra villaggi e mercati regionali. La raccolta tradizionale coinvolgeva tecniche locali di sbucciatura e talvolta conoscenze tramandate per cercare di non compromettere del tutto la pianta, ma il mercato moderno spesso ha favorito l’uprooting totale.
Negli ultimi decenni la pianta ha attirato l’attenzione della farmacologia per i potenziali effetti epatoprotettivi, antiossidanti e antinfiammatori; tuttavia l’interesse scientifico è avvenuto di pari passo con preoccupazioni sulla conservazione e sulla necessità di stabilire coltivazione sostenibile e protocolli di raccolta.
Vive in nicchie alpine estreme, con fioriture spesso brevi e condizioni ambientali dure: questo la rende interessante per studi ecologici su adattamento a quote elevate e per bioprospezione di composti secondari tipici di piante d’alta quota. Al contempo la richiesta commerciale mette in evidenza il contrasto tra valore medico-culturale e fragilità ecologica.
L’indicazione “Royle ex Benth” riflette la prassi botanica: Royle (botanico esploratore e collezionista del XIX secolo) raccolse/descrisse il materiale e Bentham (George Bentham) formalizzò la pubblicazione del nome. Questo rimanda alle prime esplorazioni botaniche coloniali dell’Himalaya e alle relative pubblicazioni tassonomiche dell’epoca.
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA GENERALE
Stuppner H, Wagner H, New cucurbitacin glycosides from Picrorhiza kurroa, Planta Medica, 1989
Joy KL, Kuttan R, Anti-diabetic activity of Picrorhiza kurroa extract, Journal of Ethnopharmacology, 1999