CLASSIFICAZIONE Dominio: Eukaryota (Con cellule dotate di nucleo) Regno: Plantae Sottoregno: Tracheobionta (Piante vascolari) Superdivisione: Spermatophyta (Piante con semi) Divisione: Angiospermae o Magnoliophyta (Piante con fiori) Sottodivisione: --- Classe: Magnoliopsida (Dicotiledoni) Sottoclasse: Asteridae Ordine: Solanales Famiglia: Sottofamiglia: Solanoideae Tribù: Hyoscyameae
NOMI POPOLARI .....espandi↓
Mandragola Autunnale, Mandragora Maschio (impropriamente), Mandragora Vera (impropriamente), Mandragora Mediterranea, Autumn Mandrake, Mediterranean Mandrake, Mandragore Automnale, Mandragore D'AutomneAutumn Mandrake, Devils Candle, Mandrake
SINONIMI BOTANICI .....espandi↓
Mandragora Officinarum, Mandragora Officinalis Mill. Pro Parte, Mandragora Vernalis Bertol. Non L., Mandragora Praealta Bertol., Mandragora Minor Cirillo, Atropa Mandragora Var. Autumnalis (Bertol.) Lindl., Mandragora Foemina Garsault (invalid), Mandragora Mas Garsault (invalid), Mandragora Acaulis All. (dubious), Mandragora Latifolia Raf. (dubious)
DESCRIZIONE BOTANICA .....espandi↓
ERBACEA PERENNE ACAULE CON GROSSA RADICE FITTONANTE CARNOSA BIFORCUTA SIMILE A UNA FIGURA UMANA. FOGLIE BASALI IN ROSETTA OVATO-LANCEOLATE O ELLITTICHE ONDULATE O LOBATE VERDE SCURO. FIORI ERMAFRODITI ATTINOMORFI CAMPANULATI VIOLA PALLIDO O LILLA SOLITARI O IN CIME BREVI CHE EMERGONO DAL CENTRO DELLA ROSETTA. CALICE GAMOSEPALO CON CINQUE LOBI LANCEOLATI PERSISTENTI. COROLLA GAMOPETALA CON CINQUE LOBI PATENTI. ANDROCEO CON CINQUE STAMI INCLUSI NEL TUBO COROLLINO. GINECEO SUPERO BICARPELLARE CON OVARIO BILOCULARE STILO BREVE E STIGMA CAPITATO. FRUTTO BACCA GLOBOSA OVOIDALE GIALLO-ARANCIO A MATURAZIONE CONTENENTE NUMEROSI SEMI RENIFORMI BRUNO-GIALLASTRI.
FIORITURA O ANTESI .....espandi↓
SETTEMBRE, OTTOBRE, NOVEMBRE, FINE ESTATE, AUTUNNO
HABITAT .....espandi↓
Originaria della regione mediterranea, con una distribuzione che si estende dalla Spagna e dal Nord Africa fino alla Grecia, alla Turchia e al Medio Oriente. Cresce spontaneamente in luoghi aperti e soleggiati, come campi incolti, oliveti, vigne, bordi stradali e zone ruderali, prediligendo terreni calcarei, ben drenati e da moderatamente secchi a umidi. Si adatta a una variet di altitudini, dal livello del mare fino a circa 1000 metri. La pianta emerge tipicamente in autunno, fiorisce durante l'inverno e produce frutti in primavera, per poi entrare in dormienza estiva. La sua predilezione per terreni lavorati o disturbati la rende comune in ambienti agricoli e periurbani della sua area di distribuzione. In Italia presente soprattutto nelle regioni centro-meridionali e nelle isole.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 2025
SCHEDA FITOTERAPIA
DROGA UTILIZZATA (Parte utilizzata a scopo fitoterapico) RADICI E RIZOMI
CONTROINDICAZIONI * ERBA ALTAMENTE TOSSICA! VIETATO LUSO COMUNE
AVVERTENZE * QUESTA PIANTA RIENTRA NELLA LISTA DEL MINISTERO DELLA SALUTE PER L'IMPIEGO NON AMMESSO NEL SETTORE DEGLI INTEGRATORI ALIMENTARI. TUTTA LA PIANTA VELENOSA.
NOTE DI FITOTERAPIA * Le funzioni terapeutiche sono riportate a solo tit .....espandi↓
Le funzioni terapeutiche sono riportate a solo titolo indicativo e non applicabili in fitoterapia data l'alta concentrazione di atropina. L'effetto di tali soatanze simile a quello procurato dalla belladonna.
UTILE DA SAPERE .....espandi↓
PROPRIET DEGLI ALCALOIDI NELLE PIANTE OFFICINALI:
Meccanismi di difesa: Le piante producono alcaloidi come meccanismo di difesa contro erbivori e patogeni. Il loro sapore amaro e la potenziale tossicit dissuadono gli animali dal mangiarle.
Attivit biologica: Gli alcaloidi possono interagire con diversi sistemi fisiologici negli animali e nell'uomo, producendo una vasta gamma di effetti. Questi effetti dipendono dalla struttura chimica specifica dell'alcaloide e dal dosaggio.
Usi terapeutici: Molti alcaloidi hanno importanti applicazioni terapeutiche. Alcuni esempi includono:
Analgesici: Morfina e codeina (dal papavero da oppio)
Antimalarici: Chinina (dalla corteccia di china)
Stimolanti: Caffeina (da caff e t), nicotina (dal tabacco)
Anticolinergici: Atropina e scopolamina (dalla belladonna e dallo stramonio)
Antitumorali: Vinblastina e vincristina (dalla pervinca del Madagascar)
Antibatterici e antispasmodici: Berberina (dal crespino)
Tossicit: Molte piante contenenti alcaloidi sono potenzialmente tossiche e devono essere usate con cautela e sotto controllo medico. La dose terapeutica di alcuni alcaloidi molto vicina alla dose tossica.
Esempi di piante officinali contenenti alcaloidi:
Papavero da oppio (Papaver somniferum): Contiene morfina, codeina e altri alcaloidi con propriet analgesiche e sedative.
China (Cinchona officinalis): Contiene chinina e chinidina, usate come antimalarici e antiaritmici.
Belladonna (Atropa belladonna): Contiene atropina e scopolamina, con effetti anticolinergici.
Stramonio (Datura stramonium): Contiene scopolamina e atropina, potenti allucinogeni e anticolinergici. L'uso estremamente pericoloso.
Caff (Coffea arabica) e T (Camellia sinensis): Contengono caffeina, uno stimolante del sistema nervoso centrale.
Tabacco (Nicotiana tabacum): Contiene nicotina, uno stimolante e sostanza che crea forte dipendenza.
Crespino (Berberis vulgaris): Contiene berberina, con propriet antibatteriche, antinfiammatorie e antispasmodiche.
Pervinca del Madagascar (Catharanthus roseus): Contiene vinblastina e vincristina, usate nella chemioterapia contro alcuni tipi di cancro.
Cicuta maggiore (Conium maculatum): Contiene coniina, un alcaloide molto tossico che agisce sul sistema nervoso.
Aconito (Aconitum napellus): Contiene alcaloidi tossici che possono causare arresto respiratorio.
Importanza e cautele: Gli alcaloidi rappresentano una vasta e importante classe di composti presenti nelle piante officinali, con una vasta gamma di attivit farmacologiche. Tuttavia, fondamentale ricordare che molte piante contenenti alcaloidi sono tossiche e il loro uso deve essere fatto con grande cautela e preferibilmente sotto la supervisione di esperti in fitoterapia o medici. L'automedicazione con piante ad alto contenuto di alcaloidi pu essere pericolosa.
ANNOTAZIONI VARIE .....espandi↓
La Mandragora ha avuto grande fama nel passato come pianta con propriet magiche per la sua radice che talvolta ha forme di un corpo umano e per l'effetto dei suoi alcaloidi. La Mandragora maschio la Mandragora vernalis Bert.
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA
Hanus L.O., et al. (2005). Phytochemical analysis of Mandragora species. *Phytochemistry*, 66(20), 2408-2417.
Miraldi E., et al. (2001). Comparison of tropane alkaloid spectra in Mandragora. *Journal of Ethnopharmacology*, 75(2-3), 147-153.
European Medicines Agency (2014). Assessment report on Mandragora autumnalis. *EMA/HMPC/763287/2013*.