DESCRIZIONE BOTANICA espandi ⇩ riduci ⇧
PIANTA ERBACEA ANNUALE, DIOICA, ALTA 10-40 CM. PRESENTA FUSTI ERETTI, RAMIFICATI, GLABRI E DI COLORE VERDE CHIARO. LE FOGLIE SONO OPPOSTE, SEMPLICI, LANCEOLATE O OVATO-LANCEOLATE, CON MARGINE CRENATO O SEGHETTATO E PICCIOLO CORTO. I FIORI MASCHILI SONO RIUNITI IN SPIGHE ASCELLARI PENDULE, CON NUMEROSI STAMI. I FIORI FEMMINILI SONO SOLITARI O IN PICCOLI GRUPPI ALL'ASCELLA DELLE FOGLIE, CON OVARIO SUPERO A DUE CARPELLI. IL FRUTTO È UNA CAPSULA GLOBOSA, BILOCULARE, CONTENENTE DUE SEMI NERI E LISCI.
FIORITURA O ANTESI espandi ⇩ riduci ⇧
APRILE MAGGIO GIUGNO LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE, COPRENDO PRIMAVERA, ESTATE E AUTUNNO
HABITAT espandi ⇩ riduci ⇧
Originaria della regione mediterranea, ma ampiamente diffusa e naturalizzata in molte parti del mondo, incluse Europa, Asia, Nord Africa e Nord America. È una specie nitrofila che predilige terreni ricchi di nutrienti, spesso associati ad attività umane, come orti, campi coltivati, giardini, discariche, bordi stradali, crepe di marciapiedi e in generale aree disturbate. Cresce bene in posizioni soleggiate o parzialmente ombreggiate e si adatta a diversi tipi di suolo, purché ben drenati. È comune sia in pianura che in zone collinari, e la sua presenza è spesso indicativa di suoli fertili e ricchi di azoto. Essendo una pianta annuale, completa il suo ciclo vitale in una stagione, producendo numerosi semi che ne favoriscono la rapida diffusione in ambienti idonei.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 2025
SCHEDA FITOTERAPIA
PERIODO BALSAMICO (Periodo di raccolta della droga) espandi ⇩ riduci ⇧
LA PIANTA È GENERALMENTE RACCOLTA IN PRIMAVERA-ESTATE, MA IL SUO UTILIZZO È LIMITATO PER TOSSICITÀ
DROGA UTILIZZATA (Parte utilizzata a scopo fitoterapico) ERBA INTERA FRESCA O ESSICCATA
ODORI DELLA DROGA SGRADEVOLE, SIMILE ALL'ODORE DI PESCE O SPERMA, CHE SI INTENSIFICA CON L'ESSICCAZIONE
SAPORI DELLA DROGA AMAROGNOLO, LEGGERMENTE ASTRINGENTE E NAUSEABONDO
CONTROINDICAZIONI * ASSOLUTA CONTROINDICAZIONE PER QUALSIASI USO INTERNO O ESTERNO, GRAVIDANZA, ALLATTAMENTO, BAMBINI, ANZIANI, PAZIENTI CON INSUFFICIENZA RENALE, INSUFFICIENZA EPATICA, MALATTIE GASTROINTESTINALI INFIAMMATORIE O OSTRUTTIVE, ANEMIA, EMOGLOBINURIA, IPERSENSIBILITÀ ACCERTATA.
ERBA TOSSICA! VIETATO L´USO COMUNE. USARE SOLAMENTE SOTTO CONTROLLO MEDICO
AVVERTENZE * NON UTILIZZARE LA PIANTA IN FITOTERAPIA A CAUSA DELLA SUA ELEVATA TOSSICITÀ EPATICA, RENALE ED EMOLITICA. L'INGESTIONE ACCIDENTALE PUÒ CAUSARE SINTOMI GRAVI COME VOMITO, DIARREA SANGUINOLENTA, NEFRITE, EMOLISI, CONVULSIONI E COMA. ANCHE IL CONTATTO CUTANEO PROLUNGATO PUÒ CAUSARE IRRITAZIONE. NESSUNA AVVERTENZA PER UN USO CORRETTO, POICHÉ NON ESISTE UN USO CORRETTO E SICURO DI QUESTA PIANTA A FINI TERAPEUTICI.
NOTE DI FITOTERAPIA * leggi espandi ⇩ riduci ⇧
Le funzioni terapeutiche sono riportate a titolo indicativo e solamente alcune applicabili in fitoterapia. I principi attivi della Mercorella tendono ad accumularsi nell'organismo; pertanto anche piccole quantità ripetute creano problemi di accumulo tossico.
Poco attiva quando è essiccata. Se abbondante nei pascoli può dare avvelenamento agli animali e forti coliche intestinali agli uomini se la mischiano inconsapevolmente ad insalate.
Secondo una tradizione popolare la presenza di mercorella sotto le viti fa andare a male il vino.Il medico greco Ippocrate consigliava gocce di succo fresco di mercuriale, da instillare direttamente nell'orecchio, per curare le sordità parziali o temporanee.La medicina popolare raccomandava l'utilizzo del succo estratto dalle foglie fresche di questa piantina per interrompere la produzione di latte delle nutrici. 1
Sorveglianza alle reazioni avverse
QUESTA PIANTA RIENTRA NELLA LISTA DEL MINISTERO DELLA SALUTE PER L'IMPIEGO NON AMMESSO NEL SETTORE DEGLI INTEGRATORI ALIMENTARI.
SCHEDA NOTIZIE E VARIE
NOTE VARIE E STORICHE espandi ⇩ riduci ⇧
La mercorella è una delle più comuni malerbe, ed è famosa nella storia della scienza per la misteriosa colorazione blu che si sviluppa quando qualsiasi parte della pianta è immersa in acqua. La colorazione è molto intensa ma transiente, perché vira poi al giallo. Charles Darwin fu fra i tanti che nell'ottocento, sull'onda dell'interesse per i coloranti, studiò il fenomeno, a dire il vero senza arrivare a molto. Il colore che la mercorella fa assumere all'acqua è blu intenso come quello dell'indaco, ma, diversamente da questo colorante, non si fissa bene sul cotone e, in generale, sulle fibre tessili, e la colorazione non è stabile a lungo. Se essicata lentamente e all'ombra, addirittura l'intera pianta assume una strana colorazione bluastra. A fine ottocento, lo sviluppo della sintesi industriale dell'indaco fece crollare il costo di questo colorante, ancora oggi usato per tingere i jeans, rendendo obsoleta la ricerca su coloranti blu alternativi. In questo modo, la ricerca sul principio colorante della mercorella fu relegato nel campo delle curiosità scientifiche e perse qualsiasi interesse pratico. Oggi sappiamo che tutte le parti della pianta contengono un alcaloide, battezzato hermidina, che si ossida facilmente all'aria dando origine alla colorazione blu che colpiva molto i ricercatori dell'ottocento. La curiosità dei ricercatori è oggi focalizzata sul modo insolito in cui la pianta si riproduce, lanciando i fiori maschili a circa 20 cm dalla pianta appena maturano. I fiori disperdono poi il loro polline al vento, che è l'agente dell'impollinazione. Un'altra caratteristica curiosa della specie è quella di presentare il fenomeno dell'androdoicia, cioè di presentare, all'interno di una stessa popolazione piante maschili e piante ermafrodite. Le piante maschili sono più piccole di quelle ermafrodite, ma sono decimate selettivamente dai vari insetti che si nutrono della pianta. Il fenomeno è generale per tutte le specie che presentano questa caratteristica, e si pensa che la maggiore suscettibilità delle piante maschili all'attacco da parte degli erbivori sia legato alla necessità di investire nella produzione del polline a scapito in quella della difesa contro gli attacchi dei predatori. Almeno in questo caso, quello maschile è il sesso debole. Il polline della mercorella è fortemente allergenico per l'uomo, e circa la metà delle persone che soffrono di febbre da fieno sono allergiche al polline della mercorella. La mercorella appartiene alla stessa famiglia della pianta della gomma, ed esiste sensibilità crociata fra gli allergeni delle due piante. In altre parole, chi è allergico ai guanti in lattice, lo è anche al polline della mercorella.
La mercorella è, in principio, una piante edule, almeno dopo cottura. Può essere consumata come gli spinaci, ma anche essere facilmente confusa con una sua parente perenne e velenosa, la mercorella bastarda (Mercurialis perennis). Per questa ragione, e per il sapore non certo unico della pianta, se ne sconsiglia l'impiego in cucina. La natura dei principi tossici delle mercorelle non è ancora nota, ed il grado di velenosità di queste piante dibattuto. La cottura elimina in parte la velenosità della mercorella bastarda, ma sono descritti casi recenti di avvelenamento, non letale per il pronto intervento medico, anche con la pianta bollita. 2
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA
1 http://www.fungoceva.it/erbe_ceb/Mercurialis_annua.htm
2 Dal libro "Erbe di città" vol I - di Giovammi Appendino - Riccardo Luciano - Renzo Salvo - ed ArabaFenice.