EFFICACIA DIPENDENTE DALLE SPECIFICHE E DALLE FORME TERAPEUTICHE !!
SCHEDA BOTANICA
Dominio: Eukaryota (Con cellule dotate di nucleo) Regno: Plantae Sottoregno: Tracheobionta (Piante vascolari) Superdivisione: Spermatophyta (Piante con semi) Divisione: Angiospermae o Magnoliophyta (Piante con fiori) Classe: Magnoliopsida (Dicotiledoni) Sottoclasse: Magnoliidae Ordine: Ranunculales Famiglia:
Erba Da Pidocchi, Pidocchiaria, Stavesacre, Lousewort, Läusekraut, Herbe Aux Poux, Hierba Piojera
Delphinium Consolida, Delphinium Staphysagria Var. Staphysagria, Delphinium Staphysagria Subsp. Staphysagria, Delphinium Staphysagria F. Staphysagria.
PIANTA ERBACEA ANNUALE O BIENNALE ALTA FINO A 1 METRO, CON FUSTO ERETTO, ROBUSTO, PUBESCENTE. LE FOGLIE SONO ALTERNE, PALMATOSETTE CON 3-5 LOBI PROFONDAMENTE INCISI, DI COLORE VERDE GRIGIASTRO E PUBESCENTI. I FIORI SONO ERMAFRODITI, ZIGOMORFI, DI COLORE BLU-VIOLACEO INTENSO, RIUNITI IN RACEMI DENSI E ALLUNGATI ALL'APICE DEL FUSTO. IL CALICE È COMPOSTO DA CINQUE SEPALI PETALOIDI, DI CUI IL SUPERIORE PROLUNGATO IN UNO SPERONE CILINDRICO E RICURVO. LA COROLLA È FORMATA DA QUATTRO PETALI INTERNI PICCOLI E SPESSO SCURI. GLI STAMI SONO NUMEROSI. L'OVARIO È SUPERO, UNILOCULARE CON 3 CARPELLI CHE MATURANO IN FOLLICOLI SECCHI CONTENENTI NUMEROSI SEMI NERI E ANGOLOSI. LA PIANTA È ALTAMENTE TOSSICA.
ESTATE (GIUGNO LUGLIO AGOSTO), CON FIORI BLU-VIOLA IN RACEMI TERMINALI, CARATTERISTICI PER LO SPERONE RICURVO
Predilige habitat aridi e sassosi, come pendii rocciosi calcarei, garighe, macchie basse, terreni incolti aridi e bordi stradali in regioni mediterranee. Cresce bene su suoli calcarei, secchi e ben drenati, spesso esposti al sole. È una specie xerofita adattata a climi caldi e secchi con estati aride e inverni miti. La sua distribuzione comprende il bacino del Mediterraneo, in particolare le regioni meridionali. In Italia è presente soprattutto nelle regioni centro-meridionali e insulari. La pianta è tossica e contiene alcaloidi velenosi. La sua capacità di crescere in ambienti aridi e su suoli poveri le permette di colonizzare habitat difficili per molte altre specie. La disseminazione avviene tramite i semi.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 2025
SCHEDA FITOTERAPIA
FINE ESTATE-INIZIO AUTUNNO (AGOSTO-SETTEMBRE) PER LA RACCOLTA DEI SEMI, QUANDO I FOLLICOLI SONO MATURI E SECCHI
SEMI ESSICCATI, CONTENENTI ALCALOIDI TOSSICI (DELFININA, STAFISAGRINA) E UTILIZZATI TRADIZIONALMENTE COME ANTIPARASSITARIO ESTERNO
SGRADEVOLE E PUNGENTE, CON NOTE AMARE E TERROSE, TIPICO DEI SEMI RICCHI DI ALCALOIDI
ESTREMAMENTE AMARO E ACRE, CON RETROGUSTO METALLICO E IRRITANTE, DOVUTO ALLA PRESENZA DI ALCALOIDI DITERPENICI
Bibliografia relativa a proprietà e indicazioni PROPRIETÀ E INDICAZIONI SONO RIPORTATE SOLO A TITOLO INFORMATIVO E STORICO
L'uso interno è escluso per neurotossicità (paralisi respiratoria), mentre l'uso esterno richiede estrema cautela per irritazione cutanea.
Acta Plantarum - *Tossicità di Delphinium spp.*
Tuttomeopatia (2022) - *Proprietà e rischi di Staphysagria*
Eurofarmacia (2025) - *Staphysagria Dynamis 30CH: uso clinico*
Antica Farmacia Orlandi - *Profilo terapeutico di Staphysagria 10MK*
Journal of Ethnopharmacology (2018) - *Attività antiparassitaria degli alcaloidi*
Tintura madre (TM)
Preparazione: Estratto idroalcolico dai semi, con alcaloidi (delfinina, stafisagrina) come marcatori principali 78.
Posologia:
Uso esterno (antiparassitario): Applicazione locale diluita (1:10 in acqua) su cuoio capelluto per pidocchi, 1-2 volte al giorno per 3 giorni 27.
Uso interno omeopatico: 5 gocce 2-3 volte al giorno in acqua, solo sotto controllo medico (diluizioni 6CH-30CH) 8.
Estratti secchi titolati in alcaloidi (capsule/polvere)
Standardizzazione: Titolo minimo 0.1% alcaloidi totali (per limitare tossicità) 11.
Posologia:
Antinfiammatorio: 50-100 mg/die, per cicli brevi (max 2 settimane) 11.
Antiproliferativo (supporto oncologico): 200 mg/die in studi preclinici (non approvato per uso umano) 3.
Estratti acquosi/acetosi (tradizionali)
Uso: Promozione della crescita capillare (studi in vitro su cheratinociti) 6.
Posologia: Applicazione topica come lozione (concentrazione 100-300 μg/mL) 6.
Preparazioni omeopatiche ad alta diluizione (granuli/fiale)
Esempi:
*30CH/200CH*: 5 granuli 1-3 volte al giorno per disturbi emotivi o cistiti 18.
10MK (fiale): 1 fiala settimanale per patologie croniche (es. prostatite) 410.
Avvertenze generali
Tossicità: Evitare estratti non standardizzati (rischio neurotossicità da alcaloidi) 11.
Controindicazioni: Gravidanza, allattamento, insufficienza epatica/renale 57.
PREPARATI A BASE DI METALLI PESANTI (ES. MERCURIO IN ALCUNI DISINFETTANTI)
GRAVIDANZA (RISCHIO ABORTIVO PER AZIONE UTEROTONICA), ALLATTAMENTO (PASSAGGIO DI ALCALOIDI TOSSICI NEL LATTE), INSUFFICIENZA CARDIACA O RENALE (POTENZIALE AGGRAVAMENTO DA TOSSICITÀ CARDIACA), IPERSENSIBILITÀ ACCERTATA AGLI ALCALOIDI DITERPENICI, ETÀ PEDIATRICA (ELEVATO RISCHIO DI AVVELENAMENTO), LESIONI CUTANEE ESTESE (PER USO ESTERNO, RISCHIO DI ASSORBIMENTO SISTEMICO), DISTURBI PSICHIATRICI (POSSIBILE ESACERBAZIONE DI SINTOMI).
EVITARE ASSOLUTAMENTE L'USO INTERNO NON SUPERVISIONATO (RISCHIO DI PARALISI RESPIRATORIA E ARRESTO CARDIACO), UTILIZZARE SOLO PREPARAZIONI STANDARDIZZATE E DILUITE PER USO ESTERNO (ES. ANTIPARASSITARI), SOSPENDERE IMMEDIATAMENTE IN CASO DI NAUSEA/VOMITO O SINTOMI NEUROLOGICI, PROTEGGERE LA PELLE DURANTE L'APPLICAZIONE TOPICA (EVITARE FOTOSENSIBILIZZAZIONE), NON COMBINARE CON FARMACI SEDATIVI O CARDIOTONICI (SINERGIA TOSSICA), VERIFICARE L'ORIGINE BOTANICA PER EVITARE CONTAMINAZIONI, CONSERVARE LONTANO DA BAMBINI E ANIMALI.
FF0000'>COME COMPORTARSI IN CASO DI SOSPETTO AVVELENAMENTO DA Delphinium Staphysagria L. 1. Riconoscere i Sintomi
I sintomi compaiono rapidamente (entro 1-2 ore dall’ingestione/contatto) e includono:
Neurologici: Tremori, convulsioni, paralisi muscolare, difficoltà respiratoria.
Gastrointestinali: Vomito violento, diarrea emorragica, dolori addominali crampiformi.
Cardiaci: Aritmie, bradicardia, ipotensione fino a collasso 112.
Cutanei: Dermatite grave con vescicole se esposto alla luce solare (per contatto con la linfa).
2. Primo Soccorso Immediato
Se ingerito:
Non indurre il vomito (rischio di peggiorare l’irritazione delle mucose).
Sciacquare la bocca con acqua e somministrare carbone attivo (1 g/kg di peso corporeo) per limitare l’assorbimento degli alcaloidi.
Se a contatto con la pelle:
Lavare abbondantemente con acqua e sapone per 15 minuti, evitando l’esposizione al sole per 48 ore.
Se inalato (polvere di semi):
Spostare la persona all’aria aperta e monitorare la funzione respiratoria.
3. Contattare i Servizi di Emergenza
Chiamare il Centro Antiveleni (in Italia: 800.883300) o il 118, specificando:
Quantità e parte della pianta coinvolta (es. semi, linfa).
Tempo trascorso dall’esposizione.
4. Trattamento Medico Urgente
In ospedale:
Antidoti: Atropina per contrastare la bradicardia, benzodiazepine per le convulsioni.
Supporto vitale: Ossigenoterapia o intubazione se necessaria.
Monitoraggio: Elettroliti (rischio squilibri da vomito/diarrea) e funzionalità renale.
5. Precauzioni Successive
Evitare recidive: Non conservare semi o estratti non diluiti in casa, soprattutto con bambini o animali.
Follow-up: Controllare eventuali danni epatici/renali con esami del sangue a 48 ore.
Fonti:
Acta Plantarum - Tossicità di Delphinium spp.
Herbpathy - Effetti avversi
Materia Medica di Boericke - Profilo tossicologico
Nota: L’avvelenamento da D. staphisagria è un’emergenza medica. Non affidarsi a rimedi casalinghi oltre il primo soccorso base.
PROPRIETÀ DEGLI ALCALOIDI NELLE PIANTE OFFICINALI:
Meccanismi di difesa: Le piante producono alcaloidi come meccanismo di difesa contro erbivori e patogeni. Il loro sapore amaro e la potenziale tossicità dissuadono gli animali dal mangiarle.
Attività biologica: Gli alcaloidi possono interagire con diversi sistemi fisiologici negli animali e nell'uomo, producendo una vasta gamma di effetti. Questi effetti dipendono dalla struttura chimica specifica dell'alcaloide e dal dosaggio.
Usi terapeutici: Molti alcaloidi hanno importanti applicazioni terapeutiche. Alcuni esempi includono:
Analgesici: Morfina e codeina (dal papavero da oppio)
Antimalarici: Chinina (dalla corteccia di china)
Stimolanti: Caffeina (da caffè e tè), nicotina (dal tabacco)
Anticolinergici: Atropina e scopolamina (dalla belladonna e dallo stramonio)
Antitumorali: Vinblastina e vincristina (dalla pervinca del Madagascar)
Antibatterici e antispasmodici: Berberina (dal crespino)
Tossicità: Molte piante contenenti alcaloidi sono potenzialmente tossiche e devono essere usate con cautela e sotto controllo medico. La dose terapeutica di alcuni alcaloidi è molto vicina alla dose tossica.
Esempi di piante officinali contenenti alcaloidi:
Papavero da oppio (Papaver somniferum): Contiene morfina, codeina e altri alcaloidi con proprietà analgesiche e sedative.
China (Cinchona officinalis): Contiene chinina e chinidina, usate come antimalarici e antiaritmici.
Belladonna (Atropa belladonna): Contiene atropina e scopolamina, con effetti anticolinergici.
Stramonio (Datura stramonium): Contiene scopolamina e atropina, potenti allucinogeni e anticolinergici. L'uso è estremamente pericoloso.
Caffè (Coffea arabica) e Tè (Camellia sinensis): Contengono caffeina, uno stimolante del sistema nervoso centrale.
Tabacco (Nicotiana tabacum): Contiene nicotina, uno stimolante e sostanza che crea forte dipendenza.
Crespino (Berberis vulgaris): Contiene berberina, con proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e antispasmodiche.
Pervinca del Madagascar (Catharanthus roseus): Contiene vinblastina e vincristina, usate nella chemioterapia contro alcuni tipi di cancro.
Cicuta maggiore (Conium maculatum): Contiene coniina, un alcaloide molto tossico che agisce sul sistema nervoso.
Aconito (Aconitum napellus): Contiene alcaloidi tossici che possono causare arresto respiratorio.
Importanza e cautele: Gli alcaloidi rappresentano una vasta e importante classe di composti presenti nelle piante officinali, con una vasta gamma di attività farmacologiche. Tuttavia, è fondamentale ricordare che molte piante contenenti alcaloidi sono tossiche e il loro uso deve essere fatto con grande cautela e preferibilmente sotto la supervisione di esperti in fitoterapia o medici. L'automedicazione con piante ad alto contenuto di alcaloidi può essere pericolosa.
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA GENERALE
Benn M.H. et al. (1966). Canadian Journal of Chemistry
Pelletier S.W. et al. (1981). Journal of Natural Products
Wink M. et al. (1998). Phytochemistry
Steyn P.S. et al. (1972). Journal of South African Chemistry