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GINKGO BILOBA
Ginkgo biloba L.

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TOSSICITÀ: RELATIVA A QUANTO SPECIFICATO

SCHEDA BOTANICA

CLASSIFICAZIONE
Dominio: Eukaryota (Con cellule dotate di nucleo)
Regno: Plantae
Sottoregno: Tracheobionta (Piante vascolari)
Superdivisione: ---
Divisione: Ginkgophyta
Sottodivisione: ---
Classe: Ginkgoopsida
Sottoclasse: ---
Ordine: Ginkgoales
Famiglia:
Sottofamiglia: Potentilloideae
Tribù: Geeae


NOMI POPOLARI
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Ginkgo Macrophylla K.Koch, Ginkgo Biloba Var. Aurea (J.Nelson) Beissn., Ginkgo Biloba Var. Fastigiata (A.Henry) Rehder, Ginkgo Biloba Var. Lacinia (Van Geert) Carrire, Ginkgo Biloba Var. Pendula (Van Geert) Carrire, Ginkgo Biloba Var. Variegata (A.Henry) Carrire, Ginkgo Biloba F. Fastigiata (A.Henry) Rehder, Ginkgo Biloba F. Pendula (Van Geert) Schelle, Ginkgo Biloba F. Variegata (A.Henry) Rehder, Salisburia Adiantifolia Sm., Salisburia Biloba (L.) Hoffmanns., Salisburia Macrophylla Reyn., Pterophyllus Salisburiensis J.Nelson.

SINONIMI BOTANICI
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Ginkgo Macrophylla K.Koch, Ginkgo Biloba Var. Aurea (J.Nelson) Beissn., Ginkgo Biloba Var. Fastigiata (A.Henry) Rehder, Ginkgo Biloba Var. Lacinia (Van Geert) Carrire, Ginkgo Biloba Var. Pendula (Van Geert) Carrire, Ginkgo Biloba Var. Variegata (A.Henry) Carrire, Ginkgo Biloba F. Fastigiata (A.Henry) Rehder, Ginkgo Biloba F. Pendula (Van Geert) Schelle, Ginkgo Biloba F. Variegata (A.Henry) Rehder, Salisburia Adiantifolia Sm., Salisburia Biloba (L.) Hoffmanns., Salisburia Macrophylla Reyn., Pterophyllus Salisburiensis J.Nelson.

HABITAT
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In natura, la sua presenza oggi limitata a piccole aree della Cina orientale, in particolare nelle province di Guizhou e Zhejiang, dove cresce in foreste miste decidue e su pendii montuosi umidi e ben drenati, spesso su suoli calcarei o sabbiosi. Tuttavia, a causa della sua lunga storia di coltivazione, difficile determinare con precisione il suo habitat originario. Il Ginkgo biloba ampiamente coltivato in tutto il mondo come albero ornamentale in parchi e giardini, e si adatta a una vasta gamma di condizioni climatiche e tipi di suolo, purch ben drenati. Tolera l'inquinamento atmosferico e lo stress urbano, il che lo rende una scelta popolare per l'arboricoltura urbana. La sua resilienza e la sua capacit di prosperare in ambienti diversi riflettono la sua lunga storia evolutiva.

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 2025
DESCRIZIONE BOTANICA
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ALBERO DECIDUO DI GRANDI DIMENSIONI CON UNA CHIOMA ESPANSA E IRREGOLARE E UN TRONCO ROBUSTO CON CORTECCIA GRIGIO-BRUNASTRA PROFONDAMENTE FESSURATA NEGLI ESEMPLARI MATURI. LE FOGLIE SONO UNICHE, A FORMA DI VENTAGLIO CON NERVATURE DICOTOMICHE, LUNGHE E STRETTE, SPESSO BILOBATE, DI COLORE VERDE BRILLANTE CHE VIRA AL GIALLO DORATO IN AUTUNNO. UNA SPECIE DIOICA. I FIORI MASCHILI SONO AMENTI PENDULI CHE RILASCIANO POLLINE. GLI OVULI FEMMINILI SONO PORTATI SU BREVI PEDUNCOLI E DOPO LA FECONDAZIONE SI SVILUPPANO IN SEMI CARNOSI DI COLORE GIALLO-ARANCIO CON UN GUSCIO INTERNO DURO. I SEMI HANNO UN ODORE SGRADEVOLE A MATURAZIONE.

FIORITURA O ANTESI
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MAGGIO, GIUGNO, LUGLIO, PRIMAVERA, ESTATE

COLORI OSSERVATI NEL FIORE

____ GIALLO-VERDASTRO
____ VERDE-CHIARO

SCHEDA FITOTERAPIA

DROGA UTILIZZATA
(Parte utilizzata a scopo fitoterapico)
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FOGLIE

PRINCIPI ATTIVI
[] .....espandi↓ Terpenoidi: ginkgolidi A, B, C, J (diterpeni), bilobalide (sesquiterpene).
Flavonoidi: quercetina (flavonolo), kaempferolo (flavonolo), isoramnetina (flavonolo metilato), miricetina (flavonolo).
Glicosidi flavonoidici: ginkgetina (biflavone), isoginkgetina (biflavone), bilobetina (biflavone).
Acidi organici: acido ginkgolico (acido organico), acido shikimico (acido carbossilico ciclico).
Alchilfenoli: ginkgoli (derivati fenolici).
Proantocianidine: procianidine (tannini condensati).
Altri composti: polisaccaridi, amminoacidi liberi (L-triptofano, L-glutammina), vitamine (E, C), oligoelementi (Mn, Cu, Se).

Note:

I ginkgolidi e il bilobalide sono composti esclusivi del Ginkgo.
La composizione varia in base alla stagione di raccolta.
Gli acidi ginkgolici sono considerati potenziali allergeni.

PROPRIETÀ E INDICAZIONI REGISTRATE

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ookAFRODISIACO
ookIMPOTENZA SESSUALE
ookMANCANZA DI MEMORIA A BREVE E LUNGO TERMINE
ookMENOPAUSA E CLIMATERIO (TURBE E DISTURBI VARI)
ookNEVRALGIE
ookVERTIGINI
+++ANTIAGGREGANTE PIASTRINICO
+++ANTIOSSIDANTE
+++ATEROSCLEROSI E ARTERIOSCLEROSI
+++CARDIOVASCOLARE
+++FRAGILIT CAPILLARE (APP.CIRCOLATORIO)
+++NOOTROPO
+++PARASIMPATICOMIMETICO
+++STIMOLANTE CIRCOLAZIONE CEREBRALE
+++STIMOLANTE CIRCOLAZIONE SANGUE
+++VASOPROTETTORE CAPILLAROTROFO
++ACUFENE
++ALLERGIE
++ALZHEIMER-PERUSINI (MORBO)
++ANALGESICO O ANTALGICO
++ASMA ALLERGICA
++BRONCODILATATORE ANTIASMATICO
++CEFALEA O MAL DI TESTA - EMICRANIA
++DEPURATIVO DRENANTE
++EDEMI E VERSAMENTI
++EMORROIDI
++FLEBITE E VENE VARICOSE
++ICTUS CEREBRALE
++IPERTENSIONE ARTERIOSA (IPOTENSIVO)
++RAYNAUD (MORBO)
++SPASMOLITICO ANTISPASMODICO
++TROMBOSI E OSTRUZIONE VASCOLARE
+ALOPECIA O AREA E DEBOLEZZA DEI CAPELLI
+ANTICOAGULANTE FIBRINOLITICO
+ASMA BRONCHIALE E BRONCOSPASMO
+FLEBOTONICO
+SPASMOLITICO VIE RESPIRATORIE
+TRICOFILO

CONTROINDICAZIONI
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CONTROINDICATO NELLE TURBE DELLA COAGULAZIONE: SOMMINISTRARE SOTTO CONTROLLO MEDICO A PAZIENTI IN TERAPIA ANTICOAGULANTE O ANTIAGGREGANTE PIASTRINICA, A EPATOPATICI, IN GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO. POTREBBE DAR LUOGO A MANIFESTAZIONI ALLERGICHE IN SOGGETTI PREDISPOSTI.

AVVERTENZE
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CON L'IMPIEGO DI ESTRATTI NON PURIFICATI E AD ALTI DOSAGGI SI POSSONO DETERMINARE DISTURBI A CARICO DELL'APPARATO DIGERENTE, CON NAUSEA, VOMITO, DIARREA E CEFALEA, SPECIE PER ASSUNZIONE DEL FRUTTO.

INTERAZIONI O INCOMPATIBILITA
ASPIRINA
FARMACI ANTICOAGULANTI
PAPAVERINA
WARFARIN

ORGANI INTERESSATI
ANO
ARTERIE
BRONCHI E BRONCHIOLI
CELLULE
CERVELLO
CUOIO CAPELLUTO
CUORE
DITA MANI E PIEDI
FEGATO
FEGATO E VIE BILIARI
INTESTINO
MUSCOLATURA LISCIA
NERVI E TRONCHI NERVOSI
ORGANI E-O TESSUTI DI VARI...
ORGANI EMUNTORI
ORGANI SESSUALI E RIPRODUTTIVI
ORGANI UDITIVI
POLMONI
RENI
SANGUE
SISTEMA CIRCOLATORIO
SISTEMA IMMUNITARIO
SISTEMA NERVOSO AUTONOMO...
SISTEMA NERVOSO CENTRALE
TESSUTO CUTANEO
TESTA
UTERO E OVAIE
VASI SANGUIGNI CAPILLARI
VENE
VENE EMORROIDARIE
VIE AEREE SUPERIORI
VIE RESPIRATORIE

ERBE ANTAGONISTE
AGLIO
SALICE

ERBE SINERGICHE
AVENA
DAMIANA
DIOSCOREA
GINSENG
IPERICO
ORTICA
PERVINCA
WITHANIA

TISANE & COMPOSIZIONI
ATEROSCLEROSI

ESTRATTI
Ginkgo Tintura Madre
Forma estrattiva impropria non garantita in concentrazione e qualit di principi attivi. Preparata dalla foglia fresca tit.alcol.65
XXX gtt 1-3 volte al giorno

Ginkgo Estratto standardizzato
Viene estratto dalle foglie. titolato in flavonoidi (24%). derivati triterpenici (6%)e purificato da acidi ginkgolici. Rappresenta la forma corretta a fini preventivi e curativi in fitoterapia.
100-300 mg al giorno


NOTE DI FITOTERAPIA
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I glucosidi flavonoidici e i derivati terpenici del Ginkgo hanno propriet microvascolari e nootrope che agiscono con meccanismi complessi: riduzione degli spasmi arteriolari e miglioramento della microcircolazione - miglioramento dello scambio ossigeno/glucosio con i tessuti, effetto antiossidante, inibizione del PAF - fattore di aggregazione piastrinica, antagonismo con reazioni da malattie allergiche, infiammatorie ed immunologiche.


"La Ginkgo biloba una delle piante medicinali pi utilizzate nel mondo, sia per disturbi cardio e cerebrovascolari sia per la cefalea. Nota da sempre l'attivit antiaggregante dei suoi derivati terpenici presenti nelle foglie. Da questo la raccomandazione di non associare le due sostanze per il rischio di emorragie, e tali avvertenze sono pure obbligatorie sulle confezioni dei prodotti a base di Ginkgo.

Ebbene i ricercatori giapponesi hanno condotto questo lavoro per studiare invece gli effetti della Ginkgo sul metabolismo del warfarin e, nei test condotti su topi l'estratto di Ginkgo ha invece dimostrato di aumentare l'attivit del Citocromo P450 che metabolizza il farmaco, con la conseguente riduzione della attivit del warfarin, cui consegue un aumento del rischio di trombosi. Esattamente il contrario di quanto ritenuto fin ora.

Conclusioni pratiche: la complessit delle interazioni erbe-farmaci rimane tale e quale, se non forse amplificata, ma il rischio clinico di emorragie dalla associazione tra Ginkgo e warfarin viene con questo lavoro messo in seria discussione, anche se si tratta di una ricerca condotta su animali. Del resto, salvo eccezioni, molte delle interazioni tra erbe e farmaci, tanto paventate, sono in realt solo teoriche o ipotetiche, o vere solo nei modelli sperimentali, senza rilevanza clinica. Rimane peraltro l'avviso di estrema cautela quando si debba necessariamente associare un fitoterapico ad una terapia farmacologica, per la imprevedibilit delle risposte. E mai senza il consiglio o la prescrizione di un medico."


Fabio Firenzuoli

Centro di Medicina Integrativa, Careggi

Dipartimento di Farmacologia Universit di Firenze

Sorveglianza alle reazioni avverse
PIANTA SEGNALATA

SCHEDA NOTIZIE E VARIE

PIANTE PER LE DISFUNZIONI SESSUALI
UTILE DA SAPERE
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PIANTE PER LE DISFUNZIONI SESSUALI Ma cos' un afrodisiaco?... A questa domanda, secondo una ricerca condotta in Francia nel 1990, la maggior parte degli uomini ha risposto che le sostanze afrodisiache servono ad aumentare la perfomance sessuale, mentre per la maggior parte delle donne servono ad aumentare il desiderio. Qualcuno infine pensa che aumentino il piacere. Anche se differenti, ci che accomuna queste risposte la ricerca del plus jouir. La pianta ideale per il suo potere afrodisiaco sarebbe quindi quella in grado di favorire il ciclo dell'amore: desiderio, seduzione e realizzazione del piacere. Il desiderio, ad esempio, risvegliato in noi attraverso i sensi, e l'olfatto indubbiamente gioca un ruolo molto importante. Molte sostanze, da sempre considerate come afrodisiache, lo sono innanzitutto per il loro odore: pepe, tabacco, vaniglia, ylang-ylang, zenzero, zafferano, vetiver, cannella, geranio. Fra le piante che sono considerate afrodisiache per eccellenza meritano di essere segnalate: Eleuterococco, Damiana, Ginseng, Catuaba, Suma, Epimedium, Salvia, Rosmarino, Santoreggia, Menta, Guaran, Zenzero, ecc. Per l'azione antiastenica, infine, si ricordano: alghe (Fucus, Laminarie), bevande eccitanti (Caff, T, Mate), bevande toniche come la Rosa cherokee, cereali, frutta fresca, frutta secca, verdure (Carota, Cicoria, Crescione, Spinaci) ecc. La fitoterapia pertanto, anche se non in chiave miracolistica, pu offrire un valido ausilio, con un miglioramento notevole dei sintomi, soprattutto se inserita in una strategia di trattamento pi generale. Le piante da sole infatti non sono in grado di migliorare la sessualit di una coppia che ha occultato la propria seduzione o che, comunque, non riesce pi a comunicare: per entrare nel ciclo del piacere, infatti, bisogna poter comunicare". Ma ora classifichiamo le piante afrodisiache in: a) afrodisiaci spinali sacrali, quando stimolano il centro parasimpatico sacrale che controlla il meccanismo dell'erezione (Damiana, Ginseng, Yohimbehe, Noce vomica); b) afrodisiaci riflessogeni genito-urinari, quando agiscono con azione irritante delle vie urinarie e genitali che, per riflesso, esercitano una esaltazione del centro dell'erezione (Echinacea); c) afrodisiaci encefalici o psicogeni, quando agiscono sui centri nervosi encafalici provocando lo stimolo dell'appetito sessuale (gli eccitanti del sistema nervoso centrale). Gli anafrodisiaci che, invece, calmano un appetito sessuale troppo intenso ed eccessivo, sintomo anch'esso di squilibrio della sfera sessuale, sono: Salice bianco, Ninfea, Luppolo e Lattuga virosa. [Tratto da: [Enrica Campanini "Dizionario di fitoterapia e piante medicinali"] [A.Y. Leung & S. Foster "Enciclopedia delle piante medicinali"] [Marzio Pedretti "L'erborista moderno"]
ANNOTAZIONI VARIE
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Il nome 'biloba', derivato dal latino bis e lobus un riferimento alla forma delle foglie divise in due lobi. Il Ginkgo una pianta dioica ovvero ha i fiori maschili e femminili su individui diversi. Lalbero maschile pi ornamentale. Fu importata dalloriente a met 700. molto resistente a siccit, freddo e inquinamento atmosferico. Viene utilizzato soprattutto come pianta ornamentale ed considerata una 'pianta fossile' in quanto era gi presente quando sulla terra si trovavano solo felci ed equiseti ed rimasto unico genere della sua specie.
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA
  • van Beek, T.A. (2002). Chemical analysis of Ginkgo biloba leaves and extracts. Journal of Chromatography A, 967(1), 21-55.
  • Singh, B., Kaur, P., Gopichand, et al. (2008). Biology and chemistry of Ginkgo biloba. Fitoterapia, 79(6), 401-418.
  • Sticher, O. (1993). Quality of Ginkgo preparations. Planta Medica, 59(1), 2-11.
  • Drieu, K. (1986). Preparation and definition of Ginkgo biloba extract. Presse Medicale, 15(31), 1455-7.
  • Mahadevan, S., Park, Y. (2008). Multifaceted therapeutic benefits of Ginkgo biloba L. Journal of Food Science, 73(9), R114-9.