ALBERO CONIFERO DECIDUO ALTO FINO A 45 METRI CON CHIOMA CONICA O IRREGOLARE E TRONCO DRITTO CON CORTECCIA GRIGIO-BRUNASTRA FESSURATA. RAMI DIMORFICI CON MACROBLASTI (RAMI LUNGHI) E BRACHIBLASTI (RAMI CORTI). FOGLIE AGHIFORMI LINEARI APPIATTITE VERDE CHIARO CHE INGIALLISCONO E CADONO IN AUTUNNO PORTATE SINGOLARMENTE SUI MACROBLASTI E IN CIUFFI DI 20-40 SUI BRACHIBLASTI. FIORI UNISESSUALI PORTATI SU CORTI GERMOGLI. CONI MASCHILI GIALLI GLOBOSI PENDULI CHE RILASCIANO POLLINE IN PRIMAVERA. CONI FEMMINILI ERETTI ROSSASTRI O VERDASTRI CHE MATURANO IN CONI LEGNOSI OVOIDALI BRUNO-CHIARI CON SQUAME PERSISTENTI. SEMI PICCOLI ALATI RILASCIATI A MATURAZIONE.
APRILE-MAGGIO (INIZIO PRIMAVERA), CON FIORI MASCHILI GIALLI E FEMMINILI ROSATI
COLORI OSSERVATI
____GIALLO ____ROSSO-VIOLACEO
Annotazione sui colori osservati
Essendo una conifera non produce fiori nel senso comune del termine (con petali). La sua riproduzione avviene tramite strobili (comunemente chiamati coni o pigne) distinti per sesso.
I colori descritti si riferiscono agli strobili nel periodo della "fioritura" (antesi).
Originario delle montagne dell'Europa centrale e orientale, in particolare delle Alpi e dei Carpazi. È una specie pioniera e longeva che si trova tipicamente in foreste aperte o boschi pascolivi ai limiti superiori degli alberi, adattandosi a climi alpini continentali con inverni freddi e nevosi.
Habitat naturale:
Regioni montane e subalpine: Cresce a quote variabili, dai 180 m in Polonia fino a 2500 m nelle Alpi centrali e sud-occidentali. È più abbondante tra i 1000 e i 2000 metri.
Clima: Predilige climi continentali con inverni freddi, secchi e nevosi, ma alcune varietà si adattano a climi sub-continentali più temperati.
Suolo: Cresce su suoli ben drenati, evitando terreni saturi d'acqua. Non tollera l'ombra ed è una specie che richiede molta luce.
Formazioni forestali: Forma foreste pure ai limiti superiori degli alberi nelle Alpi italiane, francesi e svizzere meridionali, mentre più a nord si trova spesso in boschi misti con altre specie alpine come il pino cembro e l'abete rosso. A quote inferiori può essere una specie di transizione, colonizzando siti poveri o mediamente nutrienti.
Habitat introdotto e coltivato:
Europa settentrionale: Ampiamente naturalizzato in Gran Bretagna, Scandinavia e Germania settentrionale.
Nord America: Coltivato e naturalizzato in alcune zone del Canada meridionale e degli Stati Uniti nord-orientali, spesso utilizzato per il rimboschimento di miniere di superficie.
Adattabilità: Può crescere su suoli più secchi e tollerare climi più caldi rispetto ad altre specie di larice nordamericane e siberiane, rendendolo più adatto a climi non boreali.
In sintesi, il larice europeo è una specie adattabile che prospera in ambienti montani con inverni freddi e suoli ben drenati, ed è stata introdotta con successo in diverse regioni temperate per il suo valore come albero da legname e per il rimboschimento.
Pare che l'Arabinoglactan sia utile come probiotico e modulatore del sistema immunitario. Studi recenti ne mettono in luce il potenziale nel trattamento delle malattie croniche e sul cancro. Questo polisaccaride è ricco di fibre e può essere usato come integratore alimentare per ripristinare la flora batterica dell'intestino.
GRAVIDANZA, ALLATTAMENTO, BAMBINI SOTTO I 12 ANNI, ASMA BRONCHIALE, GASTRITE, ULCERA PEPTICA, INSUFFICIENZA RENALE, IPERSENSIBILITÀ ACCERTATA ALLE CONIFERE, EPILESSIA
PER LA RESINA: USARE SOLO PER VIA TOPICA E DILUITA (MAX 5% IN OLIO VETTORE), EVITARE IL CONTATTO CON MUCOSE, NON APPLICARE SU PELLE LESA. PER GLI AGHI: LIMITARE GLI INFUSI A 1-2 TAZZE/DIE, PREFERIRE PREPARAZIONI FRESCHE, SOSPENDERE IN CASO DI IRRITAZIONE GASTRICA.
"Le foglie, in estate, trasudano una sostanza simile alla manna, vero bottino per le api, che ne traggono miele prelibato. Il suo legno è molto resistente, agli agenti atmosferici, e pregiato, se ne fanno mobili, e intelaiature navali, in passato, pali telegrafici, per la robustezza che assume a contatto con l'acqua. Questo albero occupa una posizione importante nel folklore europeo nel quale è tradizionalmente considerato una difesa contro gli incantesimi e gli spiriti maligni. Un collare di corteccia di larice veniva talvolta indossato dai bambini, come protezione dallo sguardo del demonio. La solidità a la durevolezza del legno di questa pianta sono noti dalle epoche più remote, non a caso i romani lo usavano per costruire le loro barche. Il bel colore rosso e la sua resistenza ne fanno un legno molto apprezzato per i lavori di falegnameria, in particolare relativi alle strutture esterne delle case."<br><em>Tratto da <a href='http://www.funghiitaliani.it/Alberi/larice/larice.htm' class='w' target='_blank'>https://www.funghiitaliani.it/Alberi/larice/larice.htm</a> (Scheda tecnica a cura di Marika e Annamaria Bononcini)</em>
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA GENERALE
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