RATANIA DEL PERÙ Krameria lappacea (Dombey) Burdet & B. B. Simpson
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TOSSICITÀ BASSA
EFFICACIA NORMALE ++
SCHEDA BOTANICA
Dominio: Eukaryota (Con cellule dotate di nucleo) Regno: Plantae Sottoregno: Tracheobionta (Piante vascolari) Superdivisione: Spermatophyta (Piante con semi) Divisione: Angiospermae o Magnoliophyta (Piante con fiori) Classe: Magnoliopsida (Dicotiledoni) Sottoclasse: Rosidae Ordine: Zygophyllales Famiglia:
Rhatany Root, Raiz De Rhatany, Peruvian Rhatany, Ratanhia, Framer Con Tres Estambres, Raiz Para Los Dientes, Mapato
Krameria Trianda Ruiz Et Pavon, Krameria Canescens Willd. Ex Schult., Krameria Linearis Poir., Krameria Pentapetala Ruiz & Pav., Krameria T. Var. Humboldtiana Chodat, Landia Lappacea Dombey Vitman
ARBUSTO BASSO E DENSO, SEMPREVERDE, ALTO FINO A 0.5-0.9 M. RADICE PRINCIPALE SPESSA E ROSSASTRA-NERASTRA. FUSTI RAMIFICATI, SPESSO PROSTRATI O ASCENDENTI. FOGLIE PICCOLE, SEMPLICI, ALTERNE, SESSILI O SUBSESSILI, LINEARI-LANCEOLATE O OBLANCEOLATE, INTERE, CORIACEE, SPESSO SERICEE. FIORI SOLITARI O IN PICCOLE INFIORESCENZE ASCELLARI, ZIGOMORFI, CON 4 SEPALI COLORATI SIMILI A PETALI, 2 PETALI SUPERIORI TRASFORMATI IN GHIANDOLE NETTARIFERE (ELAIOFORI), 3 PETALI INFERIORI RIDOTTI O ASSENTI, 4 STAMI LIBERI, OVARIO SUPERO UNILOCULARE. FRUTTO SPINOSO, GLOBOSO O OVOIDE, INDEISCENTE, CONTENENTE 1-2 SEMI. SEMI GLOBOSI, LISCI.
ESTATE, DICEMBRE GENNAIO FEBBRAIO MARZO (EMISFERO SUD)
Cresce spontaneamente nelle regioni semi-aride delle Ande, in Sud America, precisamente in Ecuador, Perù, Bolivia, Argentina nord-occidentale e Cile. Il suo habitat prediletto sono le pendici aride e le zone sassose, con precipitazioni scarse concentrate prevalentemente in inverno (100-300 mm) e lunghi periodi di siccità (6-10 mesi). Si adatta a diverse altitudini, dal medio all'alto livello montano, fino al limite degli alberi, generalmente tra i 900 e i 3000 metri. Predilige esposizioni soleggiate e terreni ben drenati, sabbiosi o pietrosi. È una specie emiparassita, ovvero dipende da altre piante per una parte dei nutrienti, e può attaccarsi alle radici di un'ampia varietà di specie vegetali.
Ratania Tintura FU
Uso interno: 5-10 gtt in 1 bicchiere di acqua 2-3 volte al giorno
Spennellature: non diluita
Gargarismi e sciacqui: 20-30 gtt in 1 tazza d´acqua
Ratania Tintura Madre
Preparata dalla radice essiccata
XXX gtt 3 volte al giorno
Ratania Tisana
Infuso: 2 g in 150 ml di acqua bollente per 15 min
Decotto: 1.5 g per tazza fredda. bollire 15 min
Stesse dosi anche per uso esterno
IPERSENSIBILITÀ ACCERTATA ALLA PIANTA, GASTRITE, ULCERA PEPTICA ATTIVA, SINDROME DELL'INTESTINO IRRITABILE IN FASE ACUTA, INSUFFICIENZA RENALE, GRAVIDANZA (PER POSSIBILE EFFETTO ASTRINGENTE UTERINO), ALLATTAMENTO, BAMBINI SOTTO I 12 ANNI (PER RISCHIO DI IRRITAZIONE GASTROINTESTINALE)
EVITARE L'USO PROLUNGATO PER IL RISCHIO DI IRRITAZIONE GASTROINTESTINALE, MONITORARE IN CASO DI TERAPIE CONCOMITANTI CON FARMACI AD ASSORBIMENTO GASTROINTESTINALE (I TANNINI POSSONO RIDURNE LA BIODISPONIBILITÀ), SOSPENDERE IN CASO DI NAUSEA O COSTIPAZIONE SEVERA, NON SUPERARE LE DOSI CONSIGLIATE, EVITARE IN PAZIENTI CON STITICHEZZA CRONICA.
Si sono ottenuti buoni risultati nelle ragadi - nelle ulcere varicose e nelle piaghe con l´estratto molle di Ratania sotto forma di pomata. L´uso migliore in fitoterapia è come astringente contro le diarree. La tintura FU va prescritta dal medico a dose di 5-10 gtt 2-3 volte al di in acqua.
SCHEDA NOTIZIE E VARIE
PIANTE RICCHE IN TANNINI
Le piante con alto contenuto in tannini come Bistorta, Ratania, Tormentilla, Amamelide, Pungitopo, Quercia, Myrica, ecc. hanno proprietà antisettiche, antivirale, vasocostrittrice e analgesica locale.
Una fonte ricca di tannini da cui si estrae l'acido tannico sono le "galle" formate da alcune specie di insetti (Cynips gallae-tinctoriae Olivier) su rametti di alcune querce del Medio oriente. I tannini in genere svolgono un'attività antiinfiammatoria sulle mucose e sono indicate in modo particolare per l'uso topico in gargarismi, sciacqui, semicupi e lavande contro forme diarroiche, ragadi, emorroidi, fistole e flogosi del cavo orofaringeo. Tuttavia in alte dosi o per periodi prolungati possono determinare infiammazioni gastrointestinali, nausee e vomito.
Gli effetti tossici dell'acido tannico comprendono il danno letale al fegato (causato dall'acido digallico presente come impurità) quando è usato in clisteri o su scottature.
[Tratto da: Enrica Campanini "Dizionario di fitoterapia e piante medicinali"; A.Y. Leung & S. Foster "Enciclopedia delle piante medicinali"]
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA GENERALE
Studi sui composti e le attività di Krameria spp.:
Wagner, H., et al. (1989). "Tannins and related compounds from Krameria triandra." Planta Medica, 55(7), 657-658. (Isolamento e caratterizzazione dei tannini)
Miyake, K., et al. (1992). "Antimicrobial activity of Krameria triandra extract against oral pathogens." Journal of Ethnopharmacology, 36(2), 149-153. (Attività antimicrobica)
Silva, O., et al. (1997). "Antimicrobial activity of Krameria lappacea root extract against Staphylococcus aureus." Journal of Ethnopharmacology, 57(3), 203-207. (Studio su batteri Gram-positivi)
Reyes-Chilpa, R., et al. (2006). "Antioxidant and cytotoxic components from Krameria lappacea roots." Phytotherapy Research, 20(1), 72-74. (Attività antiossidante e citotossica)
Valutazione ufficiale:
European Medicines Agency (EMA) (2012). "Assessment report on Krameria triandra Ruiz & Pav., radix." EMA/HMPC/705369/2011. (Valutazione ufficiale dell’uso medicinale)
Per approfondire (uso tradizionale ed estratti standardizzati):
Farmacopea Europea (monografie su Krameria triandra).
Studi etnobotanici sull’uso in medicina andina (es. trattamento di gengiviti e diarrea).