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TABEBUIA
Tabebuia impetiginosa (Mart. Ex DC.) Standl

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TOSSICITÀ: NON STUDIATA O NON DISPONIBILE

SCHEDA BOTANICA

CLASSIFICAZIONE
Dominio: Eukaryota (Con cellule dotate di nucleo)
Regno: Plantae
Sottoregno: Tracheobionta (Piante vascolari)
Superdivisione: Spermatophyta (Piante con semi)
Divisione: Angiospermae o Magnoliophyta (Piante con fiori)
Sottodivisione: ---
Classe: Magnoliopsida (Dicotiledoni)
Sottoclasse: Asteridae
Ordine: Lamiales
Famiglia:
Tribù: Tecomeae

NOMI POPOLARI
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Bignonia Impetiginosa Mart. Ex DC., Gelseminum Avellanedae (Lorentz Ex Griseb.) Kuntze, Handroanthus Avellanedae (Lorentz Ex Griseb.) Mattos, Handroanthus Impetiginosus (Mart. Ex 1 DC.) Mattos, Tabebuia Avellanedae Lorentz Ex Griseb., Tabebuia Dugandii Standl., Tabebuia Impetiginosa (Mart. Ex DC.) Standl., Tabebuia Ipe Var. Integra (Sprague) Sandwith, Tabebuia Nicaraguensis S.F.Blake, Tabebuia Palmeri Rose, Tabebuia Schunkevigoi 2 D.R.Simpson, Tecoma Adenophylla Bureau & K.Schum., Tecoma Avellanedae (Lorentz Ex Griseb.) Speg., Tecoma 3 Avellanedae Var. Alba Lillo, Tecoma Impetiginosa Mart. Ex DC., Tecoma Integra (Sprague) Hassl., Tecoma Ipe 4 Var. Integra Sprague, Tecoma Ipe Var. Integrifolia Hassl., Tecoma Ipe F. Leucotricha Hassl.

SINONIMI BOTANICI
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Bignonia Impetiginosa Mart. Ex DC., Gelseminum Avellanedae (Lorentz Ex Griseb.) Kuntze, Handroanthus Avellanedae (Lorentz Ex Griseb.) Mattos, Handroanthus Impetiginosus (Mart. Ex 1 DC.) Mattos, Tabebuia Avellanedae Lorentz Ex Griseb., Tabebuia Dugandii Standl., Tabebuia Impetiginosa (Mart. Ex DC.) Standl., Tabebuia Ipe Var. Integra (Sprague) Sandwith, Tabebuia Nicaraguensis S.F.Blake, Tabebuia Palmeri Rose, Tabebuia Schunkevigoi 2 D.R.Simpson, Tecoma Adenophylla Bureau & K.Schum., Tecoma Avellanedae (Lorentz Ex Griseb.) Speg., Tecoma 3 Avellanedae Var. Alba Lillo, Tecoma Impetiginosa Mart. Ex DC., Tecoma Integra (Sprague) Hassl., Tecoma Ipe 4 Var. Integra Sprague, Tecoma Ipe Var. Integrifolia Hassl., Tecoma Ipe F. Leucotricha Hassl.

DESCRIZIONE BOTANICA
TABEBUIA IMPETIGINOSA UN ALBERO DECIDUO ALTO FINO A 30-40 METRI, CON UN TRONCO ROBUSTO E UNA CHIOMA ESPANSA. LA CORTECCIA GRIGIA E RUGOSA. LE FOGLIE SONO OPPOSTE, COMPOSTE E PALMATE, CON 5-7 FOGLIOLINE OBLANCEOLATE O ELLITTICHE, LUNGHE 5-15 CM, CON MARGINE SEGHETTATO E APICE ACUTO. I FIORI SONO GRANDI E VISTOSI, A FORMA DI TROMBETTA, DI COLORE ROSA-VIOLACEO, RIUNITI IN DENSE INFIORESCENZE TERMINALI CHE COMPAIONO PRIMA DELLE FOGLIE. IL CALICE TUBOLARE E PENTALOBATO. LA COROLLA GAMOPETALA CON CINQUE LOBI ARROTONDATI. GLI STAMI SONO QUATTRO, DIDINAMI, CON UN QUINTO STAMINOIDE. L'OVARIO SUPERO E BILOCULARE. IL FRUTTO UNA CAPSULA LINEARE, LUNGA FINO A 50 CM, DEISCENTE PER DUE VALVE E CONTENENTE NUMEROSI SEMI ALATI. LA FIORITURA AVVIENE DURANTE LA STAGIONE SECCA. IL LEGNO DURO E RESISTENTE.

COLORI OSSERVATI NEI FIORI

____ FUCHSIA
____ FUCHSIA-CHIARO
____ FUCHSIA-SCURO

HABITAT
albero originario delle foreste tropicali e subtropicali dell'America Latina, in particolare del Brasile, Paraguay, Argentina e Bolivia. Predilige le foreste secche, le savane alberate e le aree aperte con suoli ben drenati, anche sabbiosi o argillosi, e con esposizione al sole pieno. Si adatta a climi caldi con una stagione secca pronunciata, durante la quale perde le foglie e fiorisce spettacolarmente. La sua distribuzione naturale si estende dalle pianure fino a quote moderate. In Italia non una specie spontanea e la sua coltivazione possibile solo in regioni con clima mite e in ambienti protetti, come parchi e giardini botanici, dove pu sopravvivere ma raramente raggiunge le dimensioni tipiche del suo habitat originario. Richiede terreni ben drenati e una buona esposizione solare.

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 2025

SCHEDA FITOTERAPIA

DROGA UTILIZZATA
(Parte utilizzata a scopo fitoterapico)
CORTECCIA TAGLIO TISANA
SAPORI DELLA DROGA
LEGNOSO
PRINCIPI ATTIVI
Naftochinoni: lapacholo, beta-lapachone, alfa-lapachone
Chinoidi: deidrolapacholo, tabebuinone
Flavonoidi: quercetina, luteolina, apigenina
Acidi fenolici: acido protocatecuico, acido vanillico, acido siringico
Triterpenoidi: acido oleanolico, acido ursolico
Steroli: beta-sitosterolo, stigmasterolo, campesterolo
Oli essenziali: beta-cariofillene, alfa-pinene, linalolo
PROPRIETÀ E INDICAZIONI REGISTRATE

  • ------
  • ?TUMORE MALIGNO o CANCRO
    +++ASTENIA O ESAURIMENTO E STRESS
    +++CONVALESCENZA (ASTENIA E STANCHEZZA)
    ++CANDIDOSI O MONILIASI
    ++CISTITE
    ++IMMUNODEFICIENZA SECONDARIA O INSUFFICIENZA IMMUNITARIA E MALATTIE AUTOIMMUNI
    ++IMMUNOSTIMOLANTE
    ++INFEZIONI BATTERICHE
    ++INFLUENZA
    ++PROSTATA (PROSTATITE)
    ++RINITE - RAFFREDDORE O CRIZZA

    ORGANI INTERESSATI
    BOCCA
    CAVO ORO-FARINGEO
    MUCOSA ORALE E LINGUA
    MUCOSE
    MUCOSE NASALI
    ORGANI E-O TESSUTI DI VARI...
    PROSTATA
    SISTEMA IMMUNITARIO
    SISTEMA NERVOSO CENTRALE
    TESSUTO CUTANEO
    TUTTO IL CORPO
    VAGINA
    VESCICA URINARIA
    VIE AEREE SUPERIORI
    VIE URINARIE
    E. FAVORENTI L'ATTIVITÀ FITOTERAPICA
    ELEUTEROCOCCO
    GINSENG
    RHODIOLA
    SCHISANDRA
    UNCARIA
    WITHANIA
    INTERAZIONI O INCOMPATIBILITA
    FARMACI ANTICOAGULANTI
    VITAMINA K3 [MENADIONE]
    Vedi sul web gli studi sulle proprietà antitumorali per Tabebuia impetiginosa (Mart. Ex DC.) Standl
    NOTE DI FITOTERAPIA
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    Per la prima volta, negli anni '60, attir una notevole attenzione in Brasile e in Argentina come "droga miracolosa". Tradizionalmente, il farmaco botanico ampiamente usato nella fitomedicina locale e tradizionale, di solito ingerito come un decotto preparato dalla corteccia interna dell'albero per trattare numerose condizioni come infezioni batteriche e fungine, febbre, sifilide, malaria, tripanosomiasi, nonch stomaco e disturbi della vescica Gi nel 1873 furono riportati usi biomedici del Lapacho rosso ("Pau D'Arco"). Nel 1967, dopo le notizie sulla stampa brasiliana, torn alla luce dei clinici (e del pubblico in generale). La rivista O'Cruzeiro ha iniziato a riferire cure "miracolose" nei malati di cancro in un ospedale. L'interesse delle scienze naturali per la pianta inizi anche negli anni '60, quando il National Cancer Institute (NCI) degli Stati Uniti inizi sistematicamente a ricercare estratti vegetali in tutto il mondo alla ricerca di composti attivi contro il cancro e osserv la Tabebuia impetiginosa in modo molto dettagliato. Dalla Tabebuia impetiginosa sono stati isolati due principali componenti bioattivi: lapacholo e beta-lapachone. il beta-lapachone considerato il principale composto antitumorale e in vitro sono stati osservati effetti pro-apoptotici. Sono stati condotti alcuni studi meccanicistici sugli effetti molecolari di questo composto. Anche gli altri componenti principali isolati dal Lapacho rosso vengono rivisti brevemente. Il farmaco sembra essere generalmente sicuro e una delle interazioni pi importanti di Tabebuia impetiginosa stata associata a interferenze nel ciclo biologico della vitamina K nel corpo. Il materiale botanico (farmaceutico) disponibile sui mercati internazionali sembra avere qualit e composizione variabili, rendendo problematica una valutazione specifica delle indicazioni terapeutiche dei prodotti. Ci evidenzia anche la necessit di adeguate tecniche analitiche, anch'esse riviste. Le prove bioscientifiche per i prodotti derivati ​​dalla Tabebuia impetiginosa sono insufficienti e una delle sfide principali della ricerca futura sar - basata sul riconoscimento dell'uso diffuso del farmaco - per stabilire adeguate procedure di controllo della qualit. (Vedi Bibliografia)

    SCHEDA NOTIZIE E VARIE

    PIANTE ADATTOGENE ED IMMUNOSTIMOLANTI
    UTILE DA SAPERE
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    PIANTE ADATTOGENE ED IMMUNOSTIMOLANTI Presso tutte le culture e nelle medicine tradizionali di ogni angolo del globo troviamo delle piante adattogene, cio delle specie vegetali in grado di aumentare la resistenza dell'organismo a stress endogeni ed esogeni, migliorando la performance fisica e mentale, in risposta a stimoli di natura fisica, chimica e biologica. Il termine adattogeno viene infatti dal vocabolo latino adaptare e da quello greco genes (prodotto da) e fu coniato nel 1947 dallo scienziato russo N.V. Lazarev; nel 1969 Brekhman e Dardymov stabilirono dei criteri specifici affinch una droga vegetale possa definirsi adattogena. L'effetto di queste piante si affianca alla risposta fisiologica che gi di per s l'organismo mette in opera quando soggetto ad uno stimolo che ne turbi l'equilibrio biologico, al fine di ristabilire prontamente l'omeostasi; tali risposte sono di carattere prevalentemente ormonale, cio con effetti transitori, ma esistono anche vere e proprie modificazioni funzionali o morfologiche che si generano nelle persone sottoposte frequentemente a stress (per es. negli atleti sottoposti a molte ore di allenamento quotidiano) o che si sono evolute in alcune etnie nel corso di milioni di anni in risposta all'ambiente (per es.: la variazione del colore della pelle in funzione dell'esposizione ai raggi solari o le maggiori dimensioni della gabbia toracica delle popolazioni andine, costrette a vivere sopra i 4000 mt, dove l'ossigeno scarseggia). Le piante adattogene non corrispondono a nessuna categoria della farmacologia classica e meno ancora hanno corrispettivi nei farmaci di sintesi: nella maggior parte dei casi, infatti, esse sono aspecifiche, agendo su differenti organi o tessuti bersaglio e provocando, nell'insieme, una risposta adattogena; ci dovuto al fatto che il fitocomplesso spesso si compone di principi attivi di svariata natura chimica, che sono per sinergici. Il meccanismo d'azione delle droghe adattogene generalmente assai complicato e non sempre ancor ben compreso. Molte droghe adattogene hanno anche azione antimicrobica ed immunostimolante, in tal modo contribuendo a migliorare le difese dell'organismo contro agenti eziologici esterni; altre hanno dimostrato di avere interessanti e promettenti effetti antitumorali, su cui la ricerca sta ora indagando. Altre ancora hanno azione prevalentemente nootropa (dal Greco noos=mente, e tropein=sorvegliare), cio migliorano la performance mentale e l'umore; alla classe delle droghe nootrope appartengono tutte le piante contenenti metilxantine (caffeina e derivati), che sono pi propriamente degli stimolanti e che saranno oggetto di una scheda a parte. Infine sono state incluse in questa scheda delle piante meramente immunostimolanti dato che, funzionalmente, sono simili a quelle adattogene, ovvero servono ad aiutare l'organismo a sviluppare una linea difensiva contro gli attacchi esterni. Proprio per la loro caratteristica di migliorare le risposte dell'organismo, l'utilizzo di droghe adattogene non necessariamente circoscritto a stati patologici, ma rientra piuttosto nel campo del benessere e della prevenzione (alcune risultano per esempio assai utili per aiutare a prevenire, durante la stagione invernale, le malattie da raffreddamento). Naturalmente sono anche molto utili negli stati di convalescenza ed in generale di astenia. [Tratto da EPO S.r.l. ISTITUTO FARMOCHIMICO FITOTERAPICO http://www.eposrl.com/eposrl/]
    BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA
  • Gmez Castellanos JR, Prieto JM , Heinrich M
  • Pinto, C.N., et al. (2000). Chemical and pharmacological studies of Tabebuia impetiginosa. Phytochemistry, 55(6), 597-601.
  • Gmez Castellanos, J.R., et al. (2009). Red Lapacho (Tabebuia impetiginosa): A review. Journal of Ethnopharmacology, 121(1), 1-13.
  • Byeon, S.E., et al. (2008). Anti-inflammatory effects of Tabebuia impetiginosa. Journal of Ethnopharmacology, 115(1), 171-175.
  • Park, B.S., et al. (2003). Antibacterial activity of Tabebuia impetiginosa. Phytotherapy Research, 17(6), 650-652.
  • Machado, T.B., et al. (2003). Antimicrobial activity of Tabebuia species. Journal of Ethnopharmacology, 87(1), 103-107.