CLASSIFICAZIONE Dominio: Eukaryota (Con cellule dotate di nucleo) Regno: Plantae Sottoregno: Tracheobionta (Piante vascolari) Superdivisione: Spermatophyta (Piante con semi) Divisione: Angiospermae o Magnoliophyta (Piante con fiori) Sottodivisione: --- Classe: Magnoliopsida (Dicotiledoni) Sottoclasse: Rosidae Ordine: Fabales Famiglia:
NOMI POPOLARI .....espandi↓
Trifolium Amansii, Trifolium Borzae, Trifolium Caespitosum, Trifolium Debile, Trifolium Fratense, Trifolium Gorskianum, Trifolium Grandiflorum, Trifolium Holosericeum, Trifolium Invitum, Trifolium Majus, Trifolium Microcephalum, Trifolium Nivale, Trifolium Ochroleucum, Trifolium Pauciflorum, Trifolium Perenne, Trifolium Pratense F. Album, Trifolium Pratense F. Decipiens, Trifolium Pratense F. Erectum, Trifolium Pratense F. Foliis-Albis, Trifolium Pratense F. Leianthum, Trifolium Pratense F. Parviflorum, Trifolium Pratense F. Piliferum, Trifolium Pratense F. Procumbens, Trifolium Pratense F. Pumilum, Trifolium Pratense F. Rivulare, Trifolium Pratense F. Sativum, Trifolium Pratense F. Spontaneum, Trifolium Pratense F. Subvirescens, Trifolium Pratense F. Virescens, Trifolium Pratense L. Subsp. Sativum, Trifolium Pratense L. Var. Album, Trifolium Pratense L. Var. Americanum, Trifolium Pratense L. Var. Debile, Trifolium Pratense L. Var. Fratense, Trifolium Pratense L. Var. Gorskianum, Trifolium Pratense L. Var. Grandiflorum, Trifolium Pratense L. Var. Holosericeum, Trifolium Pratense L. Var. Invitum, Trifolium Pratense L. Var. Majus, Trifolium Pratense L. Var. Microcephalum, Trifolium Pratense L. Var. Nivale, Trifolium Pratense L. Var. Ochroleucum, Trifolium Pratense L. Var. Pauciflorum, Trifolium Pratense L. Var. Perenne, Trifolium Pratense L. Var. Piliferum, Trifolium Pratense L. Var. Pumilum, Trifolium Pratense L. Var. Rivulare, Trifolium Pratense L. Var. Sativum, Trifolium Pratense L. Var. Serotinum, Trifolium Pratense L. Var. Spontaneum, Trifolium Pratense L. Var. Subvirescens, Trifolium Pratense L. Var. Virescens, Trifolium Serotinum, Trifolium Subvirescens
SINONIMI BOTANICI .....espandi↓
Trifolium Amansii, Trifolium Borzae, Trifolium Caespitosum, Trifolium Debile, Trifolium Fratense, Trifolium Gorskianum, Trifolium Grandiflorum, Trifolium Holosericeum, Trifolium Invitum, Trifolium Majus, Trifolium Microcephalum, Trifolium Nivale, Trifolium Ochroleucum, Trifolium Pauciflorum, Trifolium Perenne, Trifolium Pratense F. Album, Trifolium Pratense F. Decipiens, Trifolium Pratense F. Erectum, Trifolium Pratense F. Foliis-Albis, Trifolium Pratense F. Leianthum, Trifolium Pratense F. Parviflorum, Trifolium Pratense F. Piliferum, Trifolium Pratense F. Procumbens, Trifolium Pratense F. Pumilum, Trifolium Pratense F. Rivulare, Trifolium Pratense F. Sativum, Trifolium Pratense F. Spontaneum, Trifolium Pratense F. Subvirescens, Trifolium Pratense F. Virescens, Trifolium Pratense L. Subsp. Sativum, Trifolium Pratense L. Var. Album, Trifolium Pratense L. Var. Americanum, Trifolium Pratense L. Var. Debile, Trifolium Pratense L. Var. Fratense, Trifolium Pratense L. Var. Gorskianum, Trifolium Pratense L. Var. Grandiflorum, Trifolium Pratense L. Var. Holosericeum, Trifolium Pratense L. Var. Invitum, Trifolium Pratense L. Var. Majus, Trifolium Pratense L. Var. Microcephalum, Trifolium Pratense L. Var. Nivale, Trifolium Pratense L. Var. Ochroleucum, Trifolium Pratense L. Var. Pauciflorum, Trifolium Pratense L. Var. Perenne, Trifolium Pratense L. Var. Piliferum, Trifolium Pratense L. Var. Pumilum, Trifolium Pratense L. Var. Rivulare, Trifolium Pratense L. Var. Sativum, Trifolium Pratense L. Var. Serotinum, Trifolium Pratense L. Var. Spontaneum, Trifolium Pratense L. Var. Subvirescens, Trifolium Pratense L. Var. Virescens, Trifolium Serotinum, Trifolium Subvirescens
DESCRIZIONE BOTANICA PIANTA ERBACEA PERENNE ALTA 20-50 CM, CON FUSTO ASCENDENTE E PELOSO. LE FOGLIE SONO ALTERNE, TRIFOGLIATE, CON FOGLIOLINE OVALI O ELLITTICHE, SPESSO SEGNATE DA UNA MACCHIA CHIARA A FORMA DI V. I FIORI, ROSA-PORPORINI, SONO RIUNITI IN CAPOLINI GLOBOSI E DENSI, SORRETTI DA UN CORTO PEDUNCOLO. IL FRUTTO UN LEGUME PICCOLO E MEMBRANOSO, CONTENENTE 1-2 SEMI GIALLO-BRUNI. L'APPARATO RADICALE FITTONANTE, CON NODULI RADICALI TIPICI DELLE LEGUMINOSE, CHE FISSANO L'AZOTO ATMOSFERICO. FIORISCE DA MAGGIO A SETTEMBRE.
COLORI OSSERVATI NEI FIORI
____FUCHSIA ____FUCHSIA-CHIARO
FIORITURA O ANTESI GENNAIO, FEBBRAIO, MARZO, APRILE, MAGGIO, GIUGNO, LUGLIO, AGOSTO, SETTEMBRE, OTTOBRE, NOVEMBRE, DICEMBRE
HABITAT Trifolium pratense L. (trifoglio rosso) una pianta erbacea perenne diffusa in Europa, Asia occidentale e Nord Africa, naturalizzata anche in altre regioni. Predilige prati, pascoli, bordi di strade e terreni incolti, adattandosi bene a zone soleggiate o leggermente ombreggiate. Cresce su suoli fertili, ben drenati e moderatamente umidi, con preferenza per terreni neutri o leggermente acidi. Resiste al calpestio e ai tagli frequenti, per questo comune nei prati da sfalcio e nei campi agricoli, dove viene spesso coltivato come foraggio. Tollera climi temperati e si trova sia in pianura che in zone montane fino a circa 2500 metri di altitudine. La sua presenza favorita in ambienti con moderata disponibilit idrica e buona luminosit.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 2025
SCHEDA FITOTERAPIA
DROGA UTILIZZATA (Parte utilizzata a scopo fitoterapico) INFIORESCENZE
PRINCIPI ATTIVI 1. Isoflavoni (fitoestrogeni principali)
Principali responsabili dell'attivit estrogenica:
Biochanina A (precursore della genisteina)
Formononetina (precursore della daidzeina)
Daidzeina
Genisteina
Pratenseina (specifica del trifoglio rosso)
2. Flavonoidi
Con attivit antiossidante e antinfiammatoria:
Quercetina
Kaempferolo
Miricetina
3. Cumarine
Medicagolo (con possibile attivit anticoagulante)
CONTROINDICAZIONI NESSUNA CONTROINDICAZIONE ALLE DOSI TERAPEUTICHE NORMALI ECCETTO IPERSENSIBILITA INDIVIDUALE. EVITARE L'USO IN GRAVIDANZA IN QUANTO HA ATTIVIT SIMILE A QUELLA DEI FITOESTROGENI (ANTAGONISTA DEI RECETTORI PER GLI ESTROGENI)
NOTE DI FITOTERAPIA .....espandi↓
L'uso nella medicina popolare che utilizzava il Trifoglio come rimedio naturale per bronchiti, pertossi e tubercolosi stato abbandonato. Attualmente confermato dalla ricerca l'impiego come fitoestrogeno naturale che, rispetto agli estrogeni di sintesi, consente interventi terapeutici -ove la patologia lo richieda- privi di effetti collaterali. L'azione dell'estratto come fitoestrogenico sembra avere azione pi forte di quello della Soia.
PIANTA MELLIFERA .....espandi↓
Molto bottinate tutte le specie di Trifolium che danno mieli monoflora di colore chiaro e poco aromatici.
Produzione abbondante di polline di colore marrone-variato.
PIANTE AD AZIONE FITOESTROGENICA E ANTIANDROGENA
UTILE DA SAPERE .....espandi↓
PIANTE AD AZIONE FITOESTROGENICA E ANTIANDROGENA
In virt della loro azione estrogenica alcune piante si dimostrano efficaci nell'impiego terapeutico per le turbe legate a un'insufficienza ovarica, per sindromi deficitarie dopo isterectomia e ovariectomia, per turbe mestruali della pubert e per alcune manifestazioni fastidiose che caratterizzano la manifestazioni funzionali della menopausa come vampate di calore, turbe dell'umore, secchezza della mucosa vaginale, ecc. e per la sindrome premestruale.
Alcuni inconvenienti, come per es. le vampate, hanno una stretta relazione con l'ormone ipofisario; altri invece, come prurito, infiammazione pelvica e secchezza vaginale, sono relativi alla caduta del tasso ematico di estrogeni e possono migliorare con l'utilizzo di queste piante. In questi casi la fitoterapia rappresenta una terapia attiva e/o complementare alla terapia ormonale classica.
Le piante estrogeniche e progesterone-like sono: Angelica, Aletris, Erba medica, Salvia, Luppolo, Ginseng, Alchemilla, Verbena, Salsapariglia, Soia, Kudzu, Cimicifuga; l'Ortica ha azione antiandrogena e la Cimicifuga attiva sulla secrezione dell'ormone ipofisario. L'Agnocasto aumenta la produzione dell'ormone luteinizzante, inibisce il rilascio dell'ormone che stimola il follicolo, portando ad uno spostamento del rapporto a favore degli estrogeni rispetto ai gestageni, producendo effetti ormonali utilizzati contro disturbi connessi alla menopausa; inoltre, sperimentalmente, inibisce la secrezione della prolattina, risultando efficace sia nella sindrome premestruale che nella iperprolattinemia.
Tratto da: Enrica Campanini "Dizionario di fitoterapia e piante medicinali"; A.Y. Leung & S. Foster "Enciclopedia delle piante medicinali"; Fabio Firenzuoli "Le 100 erbe della salute"
Fitoestrogeni e trattamenti ormonali: legami pericolosi
Il ricorso ai fitoestrogeni va evitato nelle donne con tumore della mammella e affette da deprivazione ormonale da ormonoterapia.
Le donne con carcinoma della mammella positivo per i recettori degli estrogeni devono evitare di ricorrere ai fitoestrogeni nel tentativo di ridurre gli effetti da deprivazione ormonale causati dalla ormonoterapia in atto. Il 70% circa dei carcinomi della mammella esprime recettori per gli estrogeni. Questo dato alla base della terapia adiuvante con farmaci che riducono la stimolazione di questi recettori quali il tamoxifene e derivati e gli inibitori delle aromatasi. L'ormonoterapia di per s causa per numerosi effetti collaterali da deprivazione ormonale. I sintomi meno tollerati sono la secchezza delle mucose e la sindrome vasomotoria (le cosiddette vampate), oltre alle manifestazioni legate al lungo trattamento (artralgie, tipicamente causate dagli inibitori delle aromatasi, osteoporosi, ipertensione, alterazioni del metabolismo lipidico). Nelle donne in menopausa, diventata popolare l'assunzione di integratori alimentari, contenenti principalmente derivati della soia o del trifoglio rosso, nell'ipotesi che abbiano un'azione di contrasto sui sintomi della menopausa. Gli estratti di queste piante contengono infatti fitoestrogeni, e in particolare isoflavoni (genisteina, daidzeina e gliciteina dalla soia e biocanina A e formononetina dal trifoglio), sostanze che hanno una blanda azione sia estrogenica sia antiestrogenica. Queste caratteristiche hanno suggerito la loro indicazione anche alle donne in trattamento con tamoxifene o inibitori dell'aromatasi, suscitando allarme negli oncologi che ritengono tale pratica incongrua e rischiosa. Negli animali di laboratorio si infatti dimostrato uno stimolo dose-dipendente da fitoestrogeni nella crescita di cellule tumorali umane della mammella estrogeno-sensibili (CMF-7) [1]. In modelli analoghi risulta anche abrogata la prevenzione del tamoxifene alla crescita tumorale [2]. A seguito della diffusione di tale pratica sono stati condotti due studi per verificare l'efficacia di integratori a base di soia (90-150 mg/die di isoflavoni) in pazienti sintomatiche per deprivazione ormonale (vampate diurne e notturne) [3,4]. Le pazienti, trattate per carcinoma della mammella e molte in trattamento con tamoxifene o raloxifene, sono state randomizzate in doppio cieco a ricevere il trattamento con isoflavoni o placebo. In nessuno dei due studi si sono rilevate differenze statisticamente significative nella sintomatologia, anche quando stratificate a ricevere tamoxifene. Per cui gli isoflavoni non sembrano ridurre la sintomatologia legata alla terapia ormonale e potrebbero invece avere un'attivit di stimolo sulla crescita tumorale. Secondo alcuni lavori scientifici, le popolazioni asiatiche sarebbero meno esposte al rischio di carcinoma della mammella per l'elevata ingestione di derivati della soia: questa osservazione di difficile interpretazione epidemiologica e non pu essere trasferita alle popolazioni occidentali n ad altri effetti ormonali degli isoflavoni [5,6]. Tali sostanze, quindi, vanno utilizzate con molta cautela da parte delle donne con carcinoma della mammella e solo se con recettori ormonali negativi. I medici che hanno pazienti in trattamento con tamoxifene o inibitori delle aromatasi dovrebbero vigilare e sconsigliare l'uso di prodotti a elevato titolo di fitoestrogeni, anche perch molti degli integratori alimentari in commercio rimandano a siti Internet nei quali sono rivendicati effetti terapeutici non dimostrati, sostenuti con letteratura di parte o mal interpretata.
ANNOTAZIONI VARIE .....espandi↓
Non va confuso con il Trifoglio fibrino [Menyanthes trifoliata L.]. Il Trifoglio dei prati era per gli antichi Greci un simbolo religioso - mentre nel medioevo veniva usato come amuleto contro la stregoneria.
da pochi anni che - in Europa - questa pianta viene considerata medicinale.
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA
Beck, V., et al. (2005). "Evaluation of the estrogenic effects of Trifolium pratense extracts." Journal of Steroid Biochemistry and Molecular Biology, 94(1-3), 445-449.
Booth, N. L., et al. (2006). "Chemical characterization of red clover (Trifolium pratense) extracts." Journal of Agricultural and Food Chemistry, 54(4), 1277-1285.
He, J., et al. (2016). "Isoflavones from red clover improve lipid profile in hypercholesterolemic men." Nutrition Research, 36(1), 7-12.
Overk, C. R., et al. (2005). "Comparison of the in vitro estrogenic activities of compounds from hops (Humulus lupulus) and red clover (Trifolium pratense)." Journal of Agricultural and Food Chemistry, 53(16), 6246-6253.
EMA (European Medicines Agency). (2015). "Assessment report on Trifolium pratense L., flos." EMA/HMPC/680592/2013.