ORCHIDEA RAMPICANTE PERENNE CON FUSTI CARNOSI, CILINDRICI (1-2 CM DIAMETRO), VERDI E SUCCULENTI, CHE RAGGIUNGONO 10-15 M DI LUNGHEZZA. FOGLIE ALTERNE, PIANE, OVATO-ELLITTICHE (8-25 × 5-8 CM), CORIACEE, CON APICE ACUTO E BASE ARROTONDATA, DI COLORE VERDE SCURO. RADICI AEREE AVVENTIZIE AI NODI PER L'ANCORAGGIO. INFIORESCENZE A RACEMO ASCELLARE CORTO (5-8 CM) CON 10-15 FIORI EFFIMERI (4-6 CM DIAMETRO), GIALLO-VERDASTRI, A SIMMETRIA BILATERALE, CON LABELLO A IMBUTO. FRUTTO CAPSULA CILINDRICA (12-25 CM × 8-10 MM), DETTA "BACCELLO", VERDE POI GIALLO-BRUNO A MATURITÀ, CONTENENTE MIGLIAIA DI MINUSCOLI SEMI NERI. TUTTE LE PARTI CONTENGONO CELLULE OLEIFERE CON VANILLINA (1.5-3.5% NEL FRUTTO FERMENTATO). FIORITURA BREVE (1 GIORNO PER FIORE) IN TARDA PRIMAVERA. SPECIE EMIEPIFITA, NECESSITA DI SUPPORTI VIVI PER CRESCERE. UNICA ORCHIDEA COLTIVATA PER USO ALIMENTARE.
COLORI OSSERVATI NEI FIORI
____GIALLO-ARANCIO ____GIALLO-VERDASTRO
MARZO E APRILE (FINE STAGIONE SECCA/INIZIO PRIMAVERA) NEI SUOI HABITAT NATURALI, CON PICCHI AD APRILE IN MESSICO E TRA MAGGIO E GIUGNO NELLE REGIONI COLTIVATE TROPICALI
Originaria delle foreste tropicali umide del Messico sud-orientale, Guatemala e Belize. Cresce in ambienti con temperature costanti (25-30°C), elevata umidità relativa (80%) e piogge ben distribuite (2.000-3.000 mm/anno), tipiche del sottobosco delle foreste sempreverdi tra 0-600 metri di quota. Predilige suoli ricchi di humus, ben drenati e leggermente acidi (pH 6-7), spesso su substrati calcarei. In natura si arrampica su alberi ombreggianti (come Gliricidia sepium) che fungono da tutori vivi, evitando l'esposizione diretta al sole. La specie richiede un clima senza stagione secca marcata e temperature mai inferiori a 15°C. Oggi coltivata in Madagascar, Réunion, Comore, Tahiti e Indonesia, necessita in queste regioni di ombreggiatura artificiale (50-60%) e impollinazione manuale. Fiorisce dopo 3 anni di crescita e fruttifica solo con impollinazione specifica da parte di api melipone (nel Messico nativo) o intervento umano. La vanillina si sviluppa nei frutti durante un lungo processo di maturazione (8-9 mesi) in condizioni di alta umidità
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 2025
SCHEDA FITOTERAPIA
LA RACCOLTA DEI FRUTTI (BACCELLI) AVVIENE DOPO 8-9 MESI DALLA FIORITURA, TIPICAMENTE TRA NOVEMBRE E GENNAIO, QUANDO I BACCELLI MATURANO DA VERDI A GIALLO-BRUNASTRI
FRUTTI (BACCELLI O CASSULE DETTE STECCHE) BACCELLI FERMENTATI ED ESSICCATI (CHIAMATI "FAVE DI VANIGLIA"), RICCHI DI VANILLINA (FINO AL 2-3%), ACIDI FENOLICI (ES. ACIDO VANILLICO) E ALTRI COMPOSTI AROMATICI
DOLCE, CREMOSO E BALSAMICO, CON NOTE DOMINANTI DI VANILLINA, SFUMATURE DI MIELE, LEGNO DI BENZOINO E LIEVI SENTORI SPEZIATI
DOLCE E CALDO, CON RETROGUSTO PERSISTENTE DI VANILLINA, NOTE CARAMELLATE E UN TOCCO LEGNOSO, PIÙ INTENSO NEI BACCELLI BEN FERMENTATI
1. Composti fenolici: Vanillina (4-idrossi-3-metossibenzaldeide), il principale composto aromatico e antiossidante, Acido vanillico metabolita antiossidante e antinfiammatorio, Acido p-idrossibenzoico composto fenolico con attività antimicrobica.
2. Flavonoidi: Kaempferolo antiossidante e potenziale agente antitumorale, Quercetina nota per proprietà antinfiammatorie e cardioprotettive.
3. Polifenoli e tannini: Contribuiscono all'attività antiossidante e alla stabilità del profilo aromatico.
4. Olio essenziale: Contiene tracce di composti volatili come Guaiacolo (aroma affumicato), Eugenolo (presente in piccole quantità, con proprietà antisettiche).
5. Alcoli e aldeidi aromatiche: Acido p-cumarico antiossidante e precursore della vanillina, Furfurale che contribuisce alle note tostate dell'estratto di vaniglia.
6. Glicosidi: Glucovanillina (precursore inodore della vanillina, idrolizzato durante la fermentazione).
IPERSENSIBILITÀ ACCERTATA ALLA VANILLINA O AI COMPONENTI DELLA PIANTA, ALLERGIA ALLE ORCHIDACEAE, DERMATITI DA CONTATTO PREGRESSE, GRAVIDANZA (PER MANCANZA DI STUDI SPECIFICI), ALLATTAMENTO (PASSAGGIO DI COMPOSTI AROMATICI NEL LATTE NON STUDIATO), BAMBINI SOTTO I 3 ANNI (MANCANZA DI DATI SULLA SICUREZZA)
EVITARE IL CONTATTO CON LA LINFA FRESCA DELLA PIANTA (RISCHIO DI DERMATITE DA OSSALATI DI CALCIO), LIMITARE L'USO DI ESTRATTI CONCENTRATI SENZA SUPERVISIONE MEDICA, PREFERIRE PRODOTTI DA COLTIVAZIONE BIOLOGICA (RIDUZIONE RESIDUI PESTICIDI), MONITORARE REAZIONI ALLERGICHE IN SOGGETTI PREDISPOSTI, NON SUPERARE LE DOSI ALIMENTARI CONSUETE, CAUTELA IN PAZIENTI CON SINDROME DELL'INTESTINO IRRITABILE (POTENZIALE EFFETTO IRRITANTE AD ALTE DOSI), VERIFICARE LA PROVENIENZA DEI BACCELLI (RISCHIO CONTAMINANTI).
SCHEDA NOTIZIE E VARIE
PIANTE PER LE DISFUNZIONI SESSUALI
Ma cos'è un afrodisiaco?...
A questa domanda, secondo una ricerca condotta in Francia nel 1990, la maggior parte degli uomini ha risposto che le sostanze afrodisiache servono ad aumentare la perfomance sessuale, mentre per la maggior parte delle donne servono ad aumentare il desiderio. Qualcuno infine pensa che aumentino il piacere. Anche se differenti, ciò che accomuna queste risposte è la ricerca del plus jouir. La pianta ideale per il suo potere afrodisiaco sarebbe quindi quella in grado di favorire il ciclo dell'amore: desiderio, seduzione e realizzazione del piacere. Il desiderio, ad esempio, è risvegliato in noi attraverso i sensi, e l'olfatto indubbiamente gioca un ruolo molto importante. Molte sostanze, da sempre considerate come afrodisiache, lo sono innanzitutto per il loro odore: pepe, tabacco, vaniglia, ylang-ylang, zenzero, zafferano, vetiver, cannella, geranio.
Fra le piante che sono considerate afrodisiache per eccellenza meritano di essere segnalate: Eleuterococco, Damiana, Ginseng, Catuaba, Suma, Epimedium, Salvia, Rosmarino, Santoreggia, Menta, Guaranà, Zenzero, ecc.
Per l'azione antiastenica, infine, si ricordano: alghe (Fucus, Laminarie), bevande eccitanti (Caffè, Tè, Mate), bevande toniche come la Rosa cherokee, cereali, frutta fresca, frutta secca, verdure (Carota, Cicoria, Crescione, Spinaci) ecc. La fitoterapia pertanto, anche se non in chiave miracolistica, può offrire un valido ausilio, con un miglioramento notevole dei sintomi, soprattutto se inserita in una strategia di trattamento più generale. Le piante da sole infatti non sono in grado di migliorare la sessualità di una coppia che ha occultato la propria seduzione o che, comunque, non riesce più a comunicare: per entrare nel ciclo del piacere, infatti, bisogna poter comunicare".
Ma ora classifichiamo le piante afrodisiache in:
a) afrodisiaci spinali sacrali, quando stimolano il centro parasimpatico sacrale che controlla il meccanismo dell'erezione (Damiana, Ginseng, Yohimbehe, Noce vomica);
b) afrodisiaci riflessogeni genito-urinari, quando agiscono con azione irritante delle vie urinarie e genitali che, per riflesso, esercitano una esaltazione del centro dell'erezione (Echinacea);
c) afrodisiaci encefalici o psicogeni, quando agiscono sui centri nervosi encafalici provocando lo stimolo dell'appetito sessuale (gli eccitanti del sistema nervoso centrale).
Gli anafrodisiaci che, invece, calmano un appetito sessuale troppo intenso ed eccessivo, sintomo anch'esso di squilibrio della sfera sessuale, sono: Salice bianco, Ninfea, Luppolo e Lattuga virosa.
[Tratto da:
[Enrica Campanini "Dizionario di fitoterapia e piante medicinali"]
[A.Y. Leung & S. Foster "Enciclopedia delle piante medicinali"]
[Marzio Pedretti "L'erborista moderno"]
Le denominazioni geografiche (Bourbon, Madagascar, Tahiti) riflettono le principali zone di coltivazione, con differenze organolettiche tra le varietà. "Bourbon" si riferisce all'antico nome dell'Isola di Réunion, centro storico della coltivazione extra-messicana.
Il nome Vaniglia deriva dallo spagnolo e significa 'piccola vagina' per la forma del frutto. Speciali manipolazioni e fermentazioni dei frutti freschi [non profumati] favoriscono la formazione delle sostanze odorose [in 4 o 5 mesi]. La Vaniglia più pregiata, quella messicana, è ricoperta all'esterno da cristallini aghiformi e brillanti. La Vanillina sintetica viene usata spesso al posto di quella naturale ma il suo potere aromatizzante è di solo 0 -07 volte rispetto a quest'ultima, anche la sola vanillina [che ha un basso costo rispetto ai baccelli di Vaniglia] senza i composti secondari non riesce a riprodurre l'inimitabile aroma tanto è vero che gli estratti di Vaniglia vengono regolarmente adulterati e non esiste ancora un metodo semplice per determinare l'autenticità dell´estratto.
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA GENERALE
Sinha, A.K. et al. – "Vanillin: A comprehensive review of pharmacological activities" (Phytotherapy Research, 2008).
Havkin-Frenkel, D. & Belanger, F.C. – "Biotechnology of Vanillin: Vanillin Biosynthesis in Vanilla planifolia" (Handbook of Vanilla Science and Technology, 2011).
Walton, N.J. et al. – "Vanillin Biosynthesis – Not as Simple as it Seems?" (Phytochemistry, 2003).
Anuradha, K. et al. – "Antioxidant and antimicrobial properties of vanilla extracts" (Journal of Agricultural and Food Chemistry, 2013).
Bythrow, J.D. – "Vanilla as a Medicinal Plant" (Seminars in Integrative Medicine, 2005).