Dominio: Eukaryota (Con cellule dotate di nucleo) Regno: Plantae Sottoregno: Tracheobionta (Piante vascolari) Superdivisione: Spermatophyta (Piante con semi) Divisione: Angiospermae o Magnoliophyta (Piante con fiori) Classe: Magnoliopsida (Dicotiledoni) Sottoclasse: Hamamelidae Ordine: Juglandales Famiglia: Sottofamiglia: Juglandoideae Tribù: Juglandeae
Carpathian Walnut, Carpathian English Walnut, English Walnut, Madeira Walnut, Persian Walnut, Noyer Commun, Echte Walnuß, Nogal Común, Nogal Europeo, Nogal Inglés, Nogueira-Comum, Hu Tao
ALBERO ALTO FINO A 25 M CON FUSTO DIRITTO, FOGLIE GRANDI DI ODORE FRAGRANTE CON PAGINA SUPERIORE VERDE SCURO ED INFERIORE DI UN VERDE PIÙ CHIARO, FIORI UNISESSUATI: AMENTI MASCHILI PENDULI DI COLORE VERDE-BRUNO; FIORI FEMMINILI, ALL'APICE DEI RAMETTI DELL'ANNO IN GRUPPI DI 1-5. I FRUTTI, SOLITARI O A GRUPPI, SONO DRUPE, OVALI O GLOBOSE CON EPICARPO CARNOSO VERDE RICCHISSIMO DI TANNINO (MALLO), CHE COPRE UN ENDOCARPO LEGNOSO MARRONE CHIARO LEGGERMENTE SOLCATO (NOCE), PROTEGGENTE A SUA VOLTA IL SEME (GHERIGLIO) A 4 LOBI, OLEOSO E COMMESTIBILE.
COLORI OSSERVATI NEI FIORI
____VERDE
APRILE-MAGGIO (TARDA PRIMAVERA), CON FIORI MASCHILI IN AMENTI PENDULI E FEMMINILI POCO APPARISCENTI
Originario di una vasta area che si estende dai Balcani all'Asia centrale, fino all'Himalaya e alla Cina sudoccidentale. Si è ampiamente naturalizzato e coltivato in molte regioni temperate del mondo. Cresce spontaneamente in boschi misti di latifoglie, lungo i corsi d'acqua, ai margini dei boschi e in zone collinari e montane, prediligendo suoli profondi, fertili, ben drenati e leggermente alcalini o neutri. Richiede una buona esposizione al sole per una crescita ottimale e una fruttificazione abbondante, anche se tollera una leggera ombra. È una specie resistente al freddo, ma teme le gelate tardive che possono danneggiare i giovani germogli e i fiori. Si adatta a climi temperati con estati calde e inverni non eccessivamente rigidi. La sua distribuzione è spesso associata a zone con precipitazioni moderate e ben distribuite durante l'anno. Grazie alla sua importanza economica per i frutti (noci) e il legno pregiato, è coltivato in frutteti e come albero ornamentale in molte parti del mondo.
DISTRIBUZIONE IN BASE ALLE OSSERVAZIONI UMANE
SCHEDA FITOTERAPIA
ESTATE-AUTUNNO (LUGLIO-OTTOBRE) PER FOGLIE E FRUTTI IMMATURI
FOGLIE ESSICCATE (PRINCIPALE), CORTECCIA, MALLO (INVOLUCRO DEL FRUTTO) E OCCASIONALMENTE NOCI
FOGLIE: AROMATICO-TANNICO CON NOTE TERROSE; MALLO: INTENSO, AMARO-PUNGENTE
FOGLIE: AMARO-ASTRINGENTE; MALLO: FORTEMENTE AMARO E TANNICO
Noce Tintura Madre
Preparata dalla foglia con il pericarpo [mallo] del frutto verde fresco
XXX gtt 3 volte al giorno
Noce Tisana
[per uso esterno decotto al 5%]
Decotto di 1.5 g per tazza di acqua fredda per 5 min
Vino di Noce
Macerare per una settimana 40 g di foglie di Noce in un litro di buon vino rosso, quindi filtrare e consumarne un bicchierino da marsala prima dei pasti.[Tratto da: I Vini Medicinali - Eraclio Fiorani, Roberto Fedecostante - Edizioni CHI-NI Macerata]
Consultare il proprio medico prima di assumere questa bevanda ed evitarne l'uso in caso di divieto di assunzione di alcol
IPERSENSIBILITÀ ACCERTATA AI COMPONENTI (ES. JUGLONE, TANNINI), GRAVIDANZA (PER MANCANZA DI DATI SUFFICIENTI), ALLATTAMENTO, BAMBINI SOTTO I 12 ANNI, ULCERA GASTRICA O DUODENALE ATTIVA, INSUFFICIENZA EPATICA GRAVE (PER METABOLISMO EPATICO DELLO JUGLONE), ALLERGIA ALLE NOCI O FRUTTA A GUSCIO DOCUMENTATA, USO CONCOMITANTE CON FARMACI IPOGLICEMIZZANTI O ANTICOAGULANTI (RISCHIO DI SINERGIA ECCESSIVA).
BASSA TOSSICITÀ NELLE FORME TERAPEUTICHE STANDARDIZZATE: GEMMODERIVATI E ESTRATTI DILUITI SONO SICURI, CON RARI EFFETTI COLLATERALI (LIEVE IRRITAZIONE GASTRICA).
SICUREZZA D'USO: L'OLIO DI NOCE È ALIMENTARE, MENTRE L'USO FITOTERAPICO RICHIEDE ATTENZIONE A DOSAGGI E VIE DI SOMMINISTRAZIONE.
L'ATTIVITÀ TERAPEUTICA È BEN DOCUMENTATA, MA LA TOSSICITÀ VARIA SIGNIFICATIVAMENTE TRA PARTI DELLA PIANTA E PREPARAZIONI. LA CLASSIFICAZIONE RIFLETTE QUESTA DUALITÀ.
EVITARE L'USO INTERNO PROLUNGATO (>4 SETTIMANE) SENZA SUPERVISIONE MEDICA, MONITORARE LA GLICEMIA IN PAZIENTI DIABETICI (POTENZIALE EFFETTO IPOGLICEMIZZANTE), RISPETTARE I DOSAGGI STANDARDIZZATI PER ESTRATTI (ES. 30-40 GOCCE 2 VOLTE/DIE PER GEMMODERIVATI), SOSPENDERE IN CASO DI IRRITAZIONE GASTRICA O REAZIONI CUTANEE, EVITARE L'APPLICAZIONE TOPICA SU FERITE APERTE O LESIONI ESTESE (RISCHIO DI IRRITAZIONE), CAUTELA IN PAZIENTI CON IPOTENSIONE (POSSIBILE POTENZIAMENTO DELL'EFFETTO), NON UTILIZZARE PREPARAZIONI CASALINGHE DI MALLO PER USO INTERNO (ALTO CONTENUTO DI JUGLONE POTENZIALMENTE EPATOTOSSICO).
Evitare l´uso interno del mallo. Buona l´attività delle foglie ed estratti nell´uso esterno. Attività sul sistema venoso e sul pancreas non dimostrate.
Studi clinici hanno dimostrato che il consumo di noci può diminuire il rischio di cardiopatie, riduce la concentrazione di colesterolo LDL ed è essenziale per mantenere una buona elasticità dei vasi sanguigni.
SCHEDA NOTIZIE E VARIE
Gherigli di noce:
Consumati come frutta secca o nel Muesli
Consumati come condimento in sughi o insieme a formaggi
Aggiunti ad insalate
Preparazione del nocino (ricetta tradizionale modenese)
Raccogliere 33-35 noci (circa 1 kg di noci intere con il mallo ancora verde) a cavallo del 24 giugno (San Giovanni) valutando la tenerezza dei frutti che vanno tagliati in 4 e posti in un recipiente di vetro con 800-900 g di zucchero. Lasciare chiuso per 2 giorni ma mescolare periodicamente. Quindi aggiungere 1 litro di alcol alimentare a 95 gradi, chiodi di garofano, scorza di limone e cannella in piccola quantità. Posizionare il recipiente chiuso in un luogo assolato per almeno 60 giorni avendo cura di aprire e rimescolare saltuariamente. Al termine diluire con acqua pura fino alla gradazione alcolica desiderata, filtrare con panno di lino e torchiare le noci. Imbottigliare il liquore conservandolo in luogo fresco e asciutto ma non consumarlo prima di due mesi dall'imbottigliamento.
Con il termine superfood ci si riferisce a una categoria di alimenti che, grazie all'elevata concentrazione di nutrienti, vitamine, minerali e antiossidanti, vengono considerati particolarmente benefici per la salute. Tuttavia, è importante sapere che il termine non è una classificazione scientifica o medica, ma piuttosto una denominazione di marketing.
Cosa rende un alimento un "superfood"?
Un alimento viene etichettato come superfood quando è eccezionalmente ricco di composti che si ritiene supportino la salute. Questi possono includere:
Antiossidanti: Combattono i radicali liberi e riducono lo stress ossidativo.
Vitamine e minerali essenziali: Contribuiscono al corretto funzionamento dell'organismo.
Fibre: Supportano la salute dell'apparato digerente.
Grassi sani: Come gli omega-3, che sono benefici per il cervello e il cuore.
Esempi comuni di superfood
Anche se non esiste un elenco ufficiale, alcuni alimenti sono comunemente riconosciuti come superfood per la loro densità nutrizionale:
Bacche: Mirtilli, acai e goji sono ricchi di antiossidanti.
Verdure a foglia verde: Il cavolo nero e gli spinaci sono ottime fonti di vitamine K, A, C e acido folico.
Pesce grasso: Il salmone e le sardine sono noti per il loro alto contenuto di acidi grassi omega-3.
Legumi e cereali: La quinoa e i fagioli neri sono fonti complete di proteine e fibre.
Noci e semi: Le noci, i semi di chia e i semi di lino forniscono fibre, grassi sani e proteine.
Ricorda che una dieta sana si basa sulla varietà e sull'equilibrio, non solo sull'inclusione di uno o due superfood.
La noce era ritenuta dagli antichi un cibo divino e l'origine del nome deriva appunto da 'ghianda di Giove o reale' (Juglans regia). Il 'mallo' di noce (involucro carnoso del frutto) è ancora più usato delle foglie per preparare liquori e come tinta per capelli.
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA GENERALE
Fukuda T., et al. (2003). Antioxidant polyphenols in walnut kernels. *Journal of Agricultural and Food Chemistry*, 51(27), 8061-8067.
European Food Safety Authority (2011). Scientific Opinion on walnuts. *EFSA Journal*, 9(4), 2074.
Poulose S.M., et al. (2014). Neuroprotective effects of walnut extracts. *Journal of Nutrition*, 144(4), 561S-566S.