PIANTA ERBACEA PERENNE RAMPICANTE CON FUSTI SOTTILI E VOLUBILI CHE POSSONO RAGGIUNGERE DIVERSI METRI DI LUNGHEZZA, MUNITI DI VITICCI PER L'ARRAMPICATA. LE FOGLIE SONO PALMATOCOMPOSTE, GENERALMENTE CON 5 FOGLIOLINE (RARAMENTE 3 O 7), SESSILI O BREVEMENTE PICCIOLATE, DI FORMA OBLANCEOLATA O ELLITTICA, CON MARGINE SEGHETTATO E APICE ACUTO. LE INFIORESCENZE SONO PANNOCCHIE ASCELLARI RAMIFICATE, CON NUMEROSI PICCOLI FIORI VERDASTRI O BIANCASTRI, PENTAMERI (CON CINQUE PETALI E CINQUE SEPALI). LE PIANTE SONO DIOICHE (FIORI MASCHILI E FEMMINILI SU INDIVIDUI SEPARATI) O TALVOLTA MONOICHE. I FIORI MASCHILI HANNO CINQUE STAMI CON ANTERE LIBERE. I FIORI FEMMINILI HANNO UN OVARIO SUPERO CON TRE STILI. IL FRUTTO È UNA PICCOLA BACCA GLOBOSA, DI COLORE VERDE SCURO CHE DIVENTA NERASTRA A MATURAZIONE, CONTENENTE 2-3 SEMI. LA RADICE È UN RIZOMA SOTTILE E STRISCIANTE.
ESTATE (GIUGNO LUGLIO AGOSTO), CON CLIMA CALDO-UMIDO
COLORI OSSERVATI NEI FIORI
____BIANCO-SPORCO ____BIANCO-VERDASTRO
Originaria delle regioni montuose del Sud-est asiatico, in particolare Cina meridionale, Vietnam, Corea e Giappone. Predilige ambienti umidi e ombrosi o parzialmente ombreggiati, come sottoboschi di foreste umide, bordi di sentieri e zone cespugliose con suoli ben drenati e ricchi di humus. Si adatta a climi subtropicali e temperati caldi con elevata umidità. La sua capacità di crescere rapidamente e di adattarsi a diverse condizioni di luce la rende una pianta vigorosa nel suo habitat naturale. In Italia non è spontanea ma può essere coltivata in serra o in giardino in zone con clima mite e umido, purché riparata dal sole diretto nelle ore più calde.
Note e Bibliografia relativa a proprietà e indicazioni
Monografie e compendi su Gynostemma pentaphyllum: farmacologia e applicazioni cliniche
Review su gypenosidi e attività metaboliche della pianta
Studi clinici e preclinici su Gynostemma: glucosio, lipidi e stress ossidativo
Testi di fitoterapia asiatica: uso tradizionale del jiaogulan
Manuali su estratti standardizzati e formulazioni fitoterapiche
A seguito di ricerche su piante che potessero sostituire lo zucchero, il Dr. Takemoto scoprì che nel G. pentaphyllum vi erano quattro saponine identiche a quelle del Panax ginseng nonché altre diciassette saponine simili. Successivamente furono identificate nella pianta ben 82 saponine (Gypenosidi) rispetto ai 28 (Ginsenosidi) contenuti nel Panax ginseng.
Estratti standardizzati mostrano riduzione dei picchi glicemici post-prandiali e miglioramento di alcuni parametri metabolici in studi clinici e sperimentali.Uso di estratti standardizzati come coadiuvante nelle strategie per sindrome metabolica, obesità e dislipidemie con riscontri clinici pratici quando associati a dieta e attività fisica.
Dati clinici e preclinici indicano cali di colesterolo totale e LDL e miglioramento dei marker lipidici in soggetti trattati con estratti.
Compositi fenolici e saponine gypenosidi conferiscono attività antiossidante misurabile in vitro e riduzione di alcuni marker infiammatori in modelli animali. Impiego come coadiuvante per migliorare alcuni indicatori di funzione cardiometabolica e pressione in soggetti con fattori di rischio, con esiti utili in cicli di trattamento.
In fitoterapia è usata come regolatore della risposta immunitaria, con risultati positivi in protocolli che mirano a riequilibrare funzioni immunitarie non compromettenti.
Evidenze sperimentali documentano protezione del fegato da stress ossidativo e da tossicità in modelli animali; risultati preliminari su umani suggeriscono effetti favorevoli sui parametri epatici. Per l'industria degli integratori la Gynostemma pentaphyllum è una fonte importante di ampelopsina dalla quale vengono preparati composti ad effetto epatoprotettivo come cura in caso di sbornia.
Studi su soggetti e modelli animali mostrano aumento della resistenza allo sforzo, riduzione della fatica e miglior controllo dello stress fisiologico. Applicazioni pratiche in persone attive e sportivi per ridurre affaticamento e favorire recupero tramite formulazioni a base di estratti.
GRAVIDANZA (MANCANZA DI STUDI CONCLUSIVI), ALLATTAMENTO, IPERSENSIBILITÀ ACCERTATA, PAZIENTI IN TERAPIA ANTICOAGULANTE/ANTIAGGREGANTE (POTENZIALE INTERAZIONE), IPOGLICEMIA SEVERA (PUÒ POTENZIARE FARMACI IPOGLICEMIZZANTI).
MONITORARE GLICEMIA IN DIABETICI (EFFETTO IPOGLICEMIZZANTE SINERGICO), EVITARE ASSOCIAZIONE CON IMMUNOSOPPRESSORI (MODULA RISPOSTA IMMUNITARIA), USO PROLUNGATO >3 MESI RICHIEDE PAUSE, SOSPENDERE 2 SETTIMANE PRIMA DI INTERVENTI CHIRURGICI (RISCHIO EMORRAGICO TEORICO).
COME PER LE ALTRE CUCURBITACEE ANCHE NEL GIN PENT È PRESENTE LA CUCURBITACINA, SOSTANZA AMARA CHE HA ATTIVITÀ CITOTOSSICA NEI MAMMIFERI. TUTTAVIA QUESTA PIANTA NON MOSTRA TOSSICITÀ
(Farmaci o sostanze da evitare per interazioni avverse o incompatibilità farmacologiche)
* Si tenga presente che talvolta la stessa erba indicata come sinergica o antagonista, potrebbe assumere entrambi i ruoli in funzione della dose utilizzata e/o della forma estrattiva o di trattamento. Consultare un fitoterapeuta per personalizzare le combinazioni.
(Erbe che possono diminuire l'effetto fitoterapico o causare interazioni avverse)
1. Estratto secco titolato in gypenosidi
Standardizzazione: percentuale definita di gypenosidi, spesso tra i valori medi di mercato.
Forma farmaceutica: capsule, compresse, polvere per impiego in formulazioni personalizzate.
Posologia indicativa: assunzione una o più volte al giorno, preferibilmente lontano dai pasti, con cicli di alcune settimane e pause periodiche.
Uso principale: supporto metabolico, adattogeno, antiossidante, tonico.
2. Estratto idroalcolico (tintura)
Standardizzazione: rapporto droga:solvente definito, con concentrazione nota di saponine.
Forma farmaceutica: gocce da somministrare tal quali o diluite in acqua.
Posologia indicativa: somministrazione due o tre volte al giorno, spesso prima dei pasti.
Uso principale: supporto digestivo, modulazione metabolica, tonico generale.
3. Estratto fluido glicerinato o idrogliceroalcolico
Standardizzazione: presenza di principi attivi solubili con concentrazione costante.
Forma farmaceutica: liquido, somministrabile da solo o in sciroppi o miscele.
Posologia indicativa: somministrazione giornaliera frazionata in due o tre dosi.
Uso principale: supporto epatico, immunitario, antiossidante.
4. Polvere micronizzata della pianta intera
Standardizzazione: titolazione variabile, dipendente dalla qualità e dal processo di produzione.
Forma farmaceutica: capsule o polvere da miscelare in bevande o alimenti.
Posologia indicativa: somministrazione quotidiana, con aumento graduale per tollerabilità.
Uso principale: tonico generale, supporto allo stress, coadiuvante metabolico.
5. Estratti in formulazioni combinate
Standardizzazione: gypenosidi titolati da abbinare con altre piante adattogene, metabolicamente attive o antiossidanti.
Forma farmaceutica: capsule o compresse multi-ingrediente.
Posologia indicativa: assunzione quotidiana, secondo schema del produttore.
Uso principale: gestione dello stress, supporto per metabolismo glicolipidico, energia.
6. Tè e infusi standardizzati
Standardizzazione: uso di foglie essiccate lavorate con contenuto di gypenosidi standard.
Forma farmaceutica: bustine, tisane sfuse, estratti idrosolubili.
Posologia indicativa: una o due tazze al giorno, preferibilmente lontano dai pasti.
Uso principale: tonico quotidiano, benessere generale, supporto antiossidante.
Consigli pratici d’uso
Preferire prodotti con standardizzazione dichiarata, per garantire effetto coerente.
Valutare cicli periodici, con sospensioni per evitare abitudine o sovraccarico metabolico.
Preferire forme secche per uso prolungato e forme liquide per uso modulato o sintomatico.
In caso di assunzione di farmaci, integrare solo con supervisione professionale.
Bibliografia
Fonti monografiche su estratti titolati di Gynostemma e applicazioni cliniche
Manuali di fitoterapia e farmacognosia sulle forme farmaceutiche vegetali
Review sulle proprietà farmacologiche dei gypenosidi
Testi sulla fitoterapia adattogena e formulazioni nutraceutiche
(Basate su evidenze scientifiche e sicurezza d'uso)
1) Infuso base di Gynostemma (monopianta)
Preparazione: 2–3 g di foglie essiccate (o una bustina) in 200–250 ml di acqua a 90 °C; lasciare in infusione 5–8 minuti e filtrare.
Assunzione: 1–2 tazze al giorno, preferibilmente lontano dai pasti (ad esempio mattina e pomeriggio).
Indicazione: uso quotidiano come tonico adattogeno, supporto antiossidante e metabolico.
2) Tisana metabolica per controllo post-prandiale
Ingredienti: Gynostemma foglie 40%, Foglie di Morus nigra 30%, Foglie di Phaseolus vulgaris 30%.
Preparazione: 2–3 g della miscela per 200–250 ml di acqua bollente; infusione 5–8 minuti; filtrare.
Assunzione: 1 tazza 15–30 minuti prima dei pasti principali.
Indicazione: supporto alla modulazione glicemica post-prandiale e azione antiossidante sinergica.
3) Infuso adattogeno per energia e recupero
Ingredienti: Gynostemma 50%, Panax ginseng (estratto o polvere titolata) 20%, Zingiber officinale (zenzero) 15%, Foglie di menta 15%.
Preparazione: 2 g della miscela in 250 ml di acqua bollente; lasciare in infusione 6–8 minuti; filtrare.
Assunzione: 1 tazza al mattino o pre-attività fisica.
Indicazione: migliora tolleranza allo sforzo, favorisce energia sostenuta e recupero.
4) Tisana per supporto epatico e detossificante lieve
Ingredienti: Gynostemma 40%, Cynara scolymus (carciofo) foglie 30%, Taraxacum officinale (radice) 30%.
Preparazione: 2–3 g della miscela per 250 ml di acqua; preferire decozione breve se si usano radici (3–5 minuti), poi infusione a freddo 5 minuti e filtrare.
Assunzione: 1 tazza al giorno, preferibilmente la mattina.
Indicazione: supporto della funzione epatica e attività bilio-digestiva in cicli brevi.
5) Decotto per uso occasionale (radici / formulazioni forti)
Ingredienti: Gynostemma polvere o radice se presente 3–5 g.
Preparazione: bollire 5–7 minuti in 250–300 ml d’acqua, filtrare e consumare tiepido.
Assunzione: non più di 1 volta al giorno; usare per periodi limitati.
Indicazione: quando è necessaria una somministrazione più potente (es. fase di recupero) — usare con cautela.
6) Macerato idroalcolico (tintura) combinata rilassante-tonica
Preparazione commerciale tipica: tintura 1:5 o 1:10 (droga:solvente) con etanolo e glicerina.
Posologia indicativa: 20–40 gocce (circa 1–2 mL) diluite in poca acqua, 1–3 volte al giorno, prima dei pasti.
Indicazione: uso pratico per chi preferisce forma liquida, modulabile per durata e intensità.
7) Miscela serale per sonno e rilassamento lieve
Ingredienti: Gynostemma 30%, Melissa officinalis 30%, Matricaria chamomilla 20%, Lavandula angustifolia 20%.
Preparazione: 2 g della miscela in 200–250 ml di acqua a 90 °C; infusione 6–8 minuti; filtrare.
Assunzione: 1 tazza serale, 30–60 minuti prima del riposo.
Indicazione: favorisce rilassamento, qualità del sonno e recupero notturno senza sedazione eccessiva.
8) Formulazione per sportivi (recupero e antiossidante)
Ingredienti: Gynostemma estratto secco 200–400 mg + Estratto di Rhodiola o Panax (in combinazioni a basso dosaggio) secondo indicazioni del produttore.
Assunzione: 1 capsula al giorno, al mattino o come suggerito dal produttore.
Indicazione: supporto alla resistenza, riduzione della fatica e protezione dallo stress ossidativo indotto dall’attività fisica.
9) Sciroppo/dolcificante funzionale per palato sensibile
Preparazione: infusione concentrata di Gynostemma (10–15 g/L) filtrata, addizionata a sciroppo semplice in rapporto 1:1; conservare refrigerato e usare in piccole dosi.
Assunzione: 1 cucchiaino (5 mL) al bisogno; non più di 2–3 volte al giorno.
Indicazione: forma gradevole per bambini o soggetti difficili, da usare con prudenza e senza eccedere.
Avvertenze di sicurezza generali (sintetiche)
Non superare le dosi indicate; preferire estratti titolati per uso prolungato.
Evitare l’uso concomitante con farmaci anticoagulanti, ipoglicemizzanti, immunosoppressori o altri farmaci critici senza parere medico.
In gravidanza, allattamento e pediatria consultare sempre un professionista prima dell’uso.
Se si assumono farmaci cardiologici o psicofarmaci, verificare interazioni possibili.
Se si manifesta reazione avversa (nausea, capogiri, rash), sospendere e consultare un medico.
Bibliografia
V.T.T. Huyen, D. V. Phan, P. Thang, N. K. Hoa, C. G. Östenson — “Antidiabetic Effect of Gynostemma pentaphyllum Tea in Randomly Assigned Type 2 Diabetic Patients” (Hormone and Metabolic Research, 2010) :contentReference[oaicite:1]{index=1}
— Autori vari — “Gynostemma pentaphyllum Tea Improves Insulin Sensitivity in Type 2 Diabetic Patients” (Journal of Nutrition and Metabolism, 2013) :contentReference[oaicite:2]{index=2}
Wiraphol Phimarm, Kitisak Wichaiyo, Khuntawan Silpsavikul, Bunleu Sungthong — “Efficacy of Gynostemma pentaphyllum on blood glucose, lipid profile, blood pressure and anthropometric parameters: systemic review and meta‑analysis” (Isan Journal of Pharmaceutical Sciences) :contentReference[oaicite:3]{index=3}
Studio clinico moderno — “Effects of gypenoside L‑containing Gynostemma pentaphyllum extract on fatigue and physical performance: a double‑blind, placebo‑controlled, randomized trial” (2023) — suggerisce utilità come integratore/tonico utile per resistenza fisica e recupero, aspetto interessante anche per formulazioni fitoterapiche. :contentReference[oaicite:4]{index=4}
— Autori vari — “Gynostemma Pentaphyllum ameliorates CCl₄‑induced liver injury via PDK1/Bcl-2 pathway” (Chinese Medicine, 2024) — studio sperimentale su estratto ma utile per supportare uso tradizionale di tisane come coadiuvanti epatici. :contentReference[oaicite:5]{index=5}
Consultare il proprio medico prima di assumere qualsiasi preparato
Presso tutte le culture e nelle medicine tradizionali di ogni angolo del globo troviamo delle piante adattogene, cioè delle specie vegetali in grado di aumentare la resistenza dell'organismo a stress endogeni ed esogeni, migliorando la performance fisica e mentale, in risposta a stimoli di natura fisica, chimica e biologica.
Il termine adattogeno viene infatti dal vocabolo latino adaptare e da quello greco genes (prodotto da) e fu coniato nel 1947 dallo scienziato russo N.V. Lazarev; nel 1969 Brekhman e Dardymov stabilirono dei criteri specifici affinché una droga vegetale possa definirsi adattogena.
L'effetto di queste piante si affianca alla risposta fisiologica che già di per sé l'organismo mette in opera quando soggetto ad uno stimolo che ne turbi l'equilibrio biologico, al fine di ristabilire prontamente l'omeostasi; tali risposte sono di carattere prevalentemente ormonale, cioè con effetti transitori, ma esistono anche vere e proprie modificazioni funzionali o morfologiche che si generano nelle persone sottoposte frequentemente a stress (per es. negli atleti sottoposti a molte ore di allenamento quotidiano) o che si sono evolute in alcune etnie nel corso di milioni di anni in risposta all'ambiente (per es.: la variazione del colore della pelle in funzione dell'esposizione ai raggi solari o le maggiori dimensioni della gabbia toracica delle popolazioni andine, costrette a vivere sopra i 4000 mt, dove l'ossigeno scarseggia).
Le piante adattogene non corrispondono a nessuna categoria della farmacologia classica e meno ancora hanno corrispettivi nei farmaci di sintesi: nella maggior parte dei casi, infatti, esse sono aspecifiche, agendo su differenti organi o tessuti bersaglio e provocando, nell'insieme, una risposta adattogena; ciò è dovuto al fatto che il fitocomplesso spesso si compone di principi attivi di svariata natura chimica, che sono però sinergici. Il meccanismo d'azione delle droghe
adattogene è generalmente assai complicato e non sempre ancor ben compreso.
Molte droghe adattogene hanno anche azione antimicrobica ed immunostimolante, in tal modo
contribuendo a migliorare le difese dell'organismo contro agenti eziologici esterni; altre hanno dimostrato di avere interessanti e promettenti effetti antitumorali, su cui la ricerca sta ora indagando.
Altre ancora hanno azione prevalentemente nootropa (dal Greco noos=mente, e tropein=sorvegliare), cioè migliorano la performance mentale e l'umore; alla classe delle droghe nootrope
appartengono tutte le piante contenenti metilxantine (caffeina e derivati), che sono più propriamente degli stimolanti e che saranno oggetto di una scheda a parte.
Infine sono state incluse in questa scheda delle piante meramente immunostimolanti dato che,
funzionalmente, sono simili a quelle adattogene, ovvero servono ad aiutare l'organismo a sviluppare una linea difensiva contro gli attacchi esterni.
Proprio per la loro caratteristica di migliorare le risposte dell'organismo, l'utilizzo di droghe adattogene non è necessariamente circoscritto a stati patologici, ma rientra piuttosto nel campo del benessere e della prevenzione (alcune risultano per esempio assai utili per aiutare a prevenire, durante la stagione invernale, le malattie da raffreddamento). Naturalmente sono anche molto utili negli stati di convalescenza ed in generale di astenia.
[Tratto da EPO S.r.l. ISTITUTO FARMOCHIMICO FITOTERAPICO http://www.eposrl.com/eposrl/]
È originaria della Cina meridionale e di alcune zone del Giappone e del Sud-Est asiatico.
In Cina, è conosciuta da secoli come “erba dell’immortalità” per le sue presunte proprietà toniche e adattogene.
Tradizionalmente utilizzata nella medicina popolare cinese come tonico generale, diuretico, digestivo e per il supporto cardiovascolare.
Il nome cinese “jiaogulan” significa letteralmente “pianta rampicante amara”, dovuto al sapore amarognolo delle foglie.
La pianta è perenne, rampicante e può crescere fino a 4 metri di lunghezza in condizioni ideali.
È chiamata anche “ginseng dell’Asia meridionale” per via della sua azione tonica simile al ginseng, ma è meno costosa e più facile da coltivare.
Contiene saponine triterpeniche, chiamate gypenosidi, considerate responsabili di molte delle proprietà biologiche attribuite alla pianta.
Le foglie vengono spesso consumate come tè per la salute generale e il benessere.
In alcune comunità cinesi, si crede che il consumo regolare possa prolungare la vita e migliorare la resistenza fisica.
La pianta ha guadagnato interesse scientifico moderno per le sue proprietà antiossidanti, ipoglicemizzanti e cardioprotettive, confermando in parte l’uso tradizionale.
La coltivazione commerciale si è diffusa anche in Giappone, Corea e Vietnam, oltre che negli Stati Uniti e in Europa, soprattutto per integratori e tisane.
Nonostante l’interesse tradizionale e scientifico, le prove cliniche umane sono ancora limitate e molte applicazioni derivano da studi in vitro o su animali.
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA GENERALE
Razmovski-Naumovski, V., et al. (2005). Gynostemma pentaphyllum: A review of its phytochemistry and pharmacology. Journal of Ethnopharmacology, 96(1-2), 147-159.
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Megalli, S., et al. (2006). Anti-hyperglycemic effects of Gynostemma pentaphyllum in streptozotocin-induced diabetic rats. Journal of Agricultural and Food Chemistry, 54(1), 204-210.
Huyen, V.T., et al. (2010). Antidiabetic effect of Gynostemma pentaphyllum tea in type 2 diabetic patients. Journal of Clinical Biochemistry and Nutrition, 47(2), 155-160.
Li, L., et al. (2016). Gypenosides from Gynostemma pentaphyllum: A comprehensive review of their structural diversity, pharmacological activities, and quality control. Phytochemistry Reviews, 15(5), 915-937.
Su C., Li N., Ren R., Wang Y., Su X., Lu F., Zong R., Yang L., Ma X. — “Progress in the Medicinal Value, Bioactive Compounds, and Pharmacological Activities of Gynostemma pentaphyllum” (Molecules, 2021)
Piacente S. et al. — “Triterpenoids from the genus Gynostemma: Chemistry and pharmacological activities” (genus-wide review, 2020)
Zhang M.-M., Huo G.-M., Cheng J. et al. — “Gypenoside XVII, an Active Ingredient from Gynostemma Pentaphyllum, Inhibits C3aR-Associated Synaptic Pruning in Stressed Mice” (Nutrients, 2022)
Hu L., Zhao X., He X. et al. — “Gynostemma pentaphyllum ameliorates CCl₄-induced liver injury via PDK1/Bcl-2 pathway” (Chinese Medicine, 2024)
Phimarm W., Wichaiyo K., Silpsavikul K. et al. — “Efficacy of Gynostemma pentaphyllum on blood glucose, lipid profile, blood pressure and anthropometric parameters: systematic review and meta-analysis” (Isan Journal of Pharmaceutical Sciences, 20XX)
Studio su modello animale — “Gynostemma pentaphyllum and Gypenoside-IV prevent obesity, improve lipid profile and glucose tolerance in diet-induced obese mice” (recent preclinical data)