Vitis Pentaphylla Thunb., Gynostemma Pedatum Blume, Gynostemma Simplicifolium Blume, Pestalozzia Pedata (Blume) Zoll. & Moritzi, Zanonia Pedata (Blume) Miq., Enkylia Digyna Griff., Gynostemma Pubescens (Gagnep.) C.Y.Wu, Gynostemma Pentaphyllum Var. Pubescens Gagnep., Gynostemma Pentaphyllum F. Pubescens (Gagnep.) C.Y.Wu, Gynostemma Pentaphyllum Var. Dasycarpum C.Y.Wu, Gynostemma Pentaphyllum Var. Simplicifolium (Blume) C.Y.Wu, Gynostemma Pentaphyllum Var. Triphyllum Makino, Gynostemma Pentaphyllum Var. Pentaphyllum.
PIANTA ERBACEA PERENNE RAMPICANTE CON FUSTI SOTTILI E VOLUBILI CHE POSSONO RAGGIUNGERE DIVERSI METRI DI LUNGHEZZA, MUNITI DI VITICCI PER L'ARRAMPICATA. LE FOGLIE SONO PALMATOCOMPOSTE, GENERALMENTE CON 5 FOGLIOLINE (RARAMENTE 3 O 7), SESSILI O BREVEMENTE PICCIOLATE, DI FORMA OBLANCEOLATA O ELLITTICA, CON MARGINE SEGHETTATO E APICE ACUTO. LE INFIORESCENZE SONO PANNOCCHIE ASCELLARI RAMIFICATE, CON NUMEROSI PICCOLI FIORI VERDASTRI O BIANCASTRI, PENTAMERI (CON CINQUE PETALI E CINQUE SEPALI). LE PIANTE SONO DIOICHE (FIORI MASCHILI E FEMMINILI SU INDIVIDUI SEPARATI) O TALVOLTA MONOICHE. I FIORI MASCHILI HANNO CINQUE STAMI CON ANTERE LIBERE. I FIORI FEMMINILI HANNO UN OVARIO SUPERO CON TRE STILI. IL FRUTTO È UNA PICCOLA BACCA GLOBOSA, DI COLORE VERDE SCURO CHE DIVENTA NERASTRA A MATURAZIONE, CONTENENTE 2-3 SEMI. LA RADICE È UN RIZOMA SOTTILE E STRISCIANTE.
COLORI OSSERVATI NEI FIORI
____BIANCO-SPORCO ____BIANCO-VERDASTRO
ESTATE (GIUGNO LUGLIO AGOSTO), CON CLIMA CALDO-UMIDO
Originaria delle regioni montuose del Sud-est asiatico, in particolare Cina meridionale, Vietnam, Corea e Giappone. Predilige ambienti umidi e ombrosi o parzialmente ombreggiati, come sottoboschi di foreste umide, bordi di sentieri e zone cespugliose con suoli ben drenati e ricchi di humus. Si adatta a climi subtropicali e temperati caldi con elevata umidità. La sua capacità di crescere rapidamente e di adattarsi a diverse condizioni di luce la rende una pianta vigorosa nel suo habitat naturale. In Italia non è spontanea ma può essere coltivata in serra o in giardino in zone con clima mite e umido, purché riparata dal sole diretto nelle ore più calde.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 2025
SCHEDA FITOTERAPIA
FINE ESTATE-INIZIO AUTUNNO (SETTEMBRE-OTTOBRE), QUANDO I GLICOSIDI E SAPONINE RAGGIUNGONO PICCHI OTTIMALI
FOGLIE E PARTI AEREE ESSICCATE (GYNOSTEMMATIS HERBA), OCCASIONALMENTE RADICI
ERBACEO-FRESCO, LIEVEMENTE TERROSO CON NOTA VEGETALE DOLCIASTRA
DOLCE-AMAROGNOLO (DOVUTO AI GYPENOSIDI), CON RETROGUSTO LEGGERMENTE ERBACEO E PERSISTENTE
GRAVIDANZA (MANCANZA DI STUDI CONCLUSIVI), ALLATTAMENTO, IPERSENSIBILITÀ ACCERTATA, PAZIENTI IN TERAPIA ANTICOAGULANTE/ANTIAGGREGANTE (POTENZIALE INTERAZIONE), IPOGLICEMIA SEVERA (PUÒ POTENZIARE FARMACI IPOGLICEMIZZANTI).
MONITORARE GLICEMIA IN DIABETICI (EFFETTO IPOGLICEMIZZANTE SINERGICO), EVITARE ASSOCIAZIONE CON IMMUNOSOPPRESSORI (MODULA RISPOSTA IMMUNITARIA), USO PROLUNGATO >3 MESI RICHIEDE PAUSE, SOSPENDERE 2 SETTIMANE PRIMA DI INTERVENTI CHIRURGICI (RISCHIO EMORRAGICO TEORICO).
COME PER LE ALTRE CUCURBITACEE ANCHE NEL GIN PENT È PRESENTE LA CUCURBITACINA, SOSTANZA AMARA CHE HA ATTIVITÀ CITOTOSSICA NEI MAMMIFERI. TUTTAVIA QUESTA PIANTA NON MOSTRA TOSSICITÀ1-2 1 ATTAWISH A, CHIVAPAT S, PHADUNGPAT S, BANSIDDHI J, TECHADAMRONGSIN Y, MITRIJIT O, CHAORAI B, CHAVALITTUMRONG P (SEPTEMBER 2004). "CHRONIC TOXICITY OF GYNOSTEMMA PENTAPHYLLUM". FITOTERAPIA 75 (6): 539-51. 2 CHOI HS, PARK MS, KIM SH, HWANG BY, LEE CK, LEE MK (2010). "NEUROPROTECTIVE EFFECTS OF HERBAL ETHANOL EXTRACTS FROM GYNOSTEMMA PENTAPHYLLUM IN THE 6-HYDROXYDOPAMINE-LESIONED RAT MODEL OF PARKINSON'S DISEASE" (PDF). MOLECULES 15 (4): 2814-24.
A seguito di ricerche su piante che potessero sostituire lo zucchero, il Dr. Takemoto scoprì che nel G. pentaphyllum vi erano quattro saponine identiche a quelle del Panax ginseng nonché altre diciassette saponine simili. Successivamente furono identificate nella pianta ben 82 saponine (Gypenosidi) rispetto ai 28 (Ginsenosidi) contenuti nel Panax ginseng.
Per l'industria degli integratori la Gynostemma pentaphyllum è una fonte importante di ampelopsina dalla quale vengono preparati composti ad effetto epatoprotettivo come cura in caso di sbornia.
SCHEDA NOTIZIE E VARIE
PIANTE ADATTOGENE ED IMMUNOSTIMOLANTI
Presso tutte le culture e nelle medicine tradizionali di ogni angolo del globo troviamo delle piante adattogene, cioè delle specie vegetali in grado di aumentare la resistenza dell'organismo a stress endogeni ed esogeni, migliorando la performance fisica e mentale, in risposta a stimoli di natura fisica, chimica e biologica.
Il termine adattogeno viene infatti dal vocabolo latino adaptare e da quello greco genes (prodotto da) e fu coniato nel 1947 dallo scienziato russo N.V. Lazarev; nel 1969 Brekhman e Dardymov stabilirono dei criteri specifici affinché una droga vegetale possa definirsi adattogena.
L'effetto di queste piante si affianca alla risposta fisiologica che già di per sé l'organismo mette in opera quando soggetto ad uno stimolo che ne turbi l'equilibrio biologico, al fine di ristabilire prontamente l'omeostasi; tali risposte sono di carattere prevalentemente ormonale, cioè con effetti transitori, ma esistono anche vere e proprie modificazioni funzionali o morfologiche che si generano nelle persone sottoposte frequentemente a stress (per es. negli atleti sottoposti a molte ore di allenamento quotidiano) o che si sono evolute in alcune etnie nel corso di milioni di anni in risposta all'ambiente (per es.: la variazione del colore della pelle in funzione dell'esposizione ai raggi solari o le maggiori dimensioni della gabbia toracica delle popolazioni andine, costrette a vivere sopra i 4000 mt, dove l'ossigeno scarseggia).
Le piante adattogene non corrispondono a nessuna categoria della farmacologia classica e meno ancora hanno corrispettivi nei farmaci di sintesi: nella maggior parte dei casi, infatti, esse sono aspecifiche, agendo su differenti organi o tessuti bersaglio e provocando, nell'insieme, una risposta adattogena; ciò è dovuto al fatto che il fitocomplesso spesso si compone di principi attivi di svariata natura chimica, che sono però sinergici. Il meccanismo d'azione delle droghe
adattogene è generalmente assai complicato e non sempre ancor ben compreso.
Molte droghe adattogene hanno anche azione antimicrobica ed immunostimolante, in tal modo
contribuendo a migliorare le difese dell'organismo contro agenti eziologici esterni; altre hanno dimostrato di avere interessanti e promettenti effetti antitumorali, su cui la ricerca sta ora indagando.
Altre ancora hanno azione prevalentemente nootropa (dal Greco noos=mente, e tropein=sorvegliare), cioè migliorano la performance mentale e l'umore; alla classe delle droghe nootrope
appartengono tutte le piante contenenti metilxantine (caffeina e derivati), che sono più propriamente degli stimolanti e che saranno oggetto di una scheda a parte.
Infine sono state incluse in questa scheda delle piante meramente immunostimolanti dato che,
funzionalmente, sono simili a quelle adattogene, ovvero servono ad aiutare l'organismo a sviluppare una linea difensiva contro gli attacchi esterni.
Proprio per la loro caratteristica di migliorare le risposte dell'organismo, l'utilizzo di droghe adattogene non è necessariamente circoscritto a stati patologici, ma rientra piuttosto nel campo del benessere e della prevenzione (alcune risultano per esempio assai utili per aiutare a prevenire, durante la stagione invernale, le malattie da raffreddamento). Naturalmente sono anche molto utili negli stati di convalescenza ed in generale di astenia.
[Tratto da EPO S.r.l. ISTITUTO FARMOCHIMICO FITOTERAPICO http://www.eposrl.com/eposrl/]
Fino a poco tempo fa era una pianta localmente nota ed utilizzata principalmente nelle regioni montuose della Cina meridionale e nel nord del Vietnam. E' chiamata "erba dell'immortalità" dagli abitanti locali perché la gente in Provincia di Guizhou, dove le tisane con lo Jiaogulan sono consumate regolarmente, pare goda di un'insolita longevità.
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA GENERALE
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