ARBUSTI O PICCOLI ALBERI SEMPREVERDI CON FOGLIE COMPOSTE IMPARIPENNATE O RARAMENTE UNIFOGLIATE ALTERNE. FOGLIOLINE OPPOSTE O SUBOPPOSTE DA ELLITTICHE A OBOVATE CON MARGINE INTERO. INFIORESCENZE IN RACEMI O SPIGHE ASCELLARI O TERMINALI. FIORI ERMAFRODITI ZIGOMORFI PENTAMERI. CALICE GAMOSEPALO CON CINQUE LOBI. COROLLA GAMOPETALA CON CINQUE PETALI LIBERI O PARZIALMENTE CONNATI. STAMI CINQUE LIBERI. CARPELLI CINQUE LIBERI O CONNATI ALLA BASE CON STILI UNITI. OVARIO SUPERO PLURILOCULARE CON OVULI PENDULI. FRUTTO SCHIZOCARPO COMPOSTO DA 1-5 MERICARPI MONOSPERMI. SEMI CON ENDOSPERMA SCARSO O ASSENTE. LE DIVERSE SPECIE PRESENTANO VARIAZIONI NELLE DIMENSIONI DELLE FOGLIE, NELLA FORMA DELL'INFIORESCENZA E IN ALTRI DETTAGLI MORFOLOGICI.
COLORI OSSERVATI NEI FIORI
____ROSSO ____ROSSO-PORPORA ____ROSSO-VERMIGLIO
SETTEMBRE OTTOBRE NOVEMBRE DICEMBRE GENNAIO FEBBRAIO MARZO (STAGIONE UMIDA/ESTIVA NELL'EMISFERO SUD), CON FIORI ROSSASTRI A SPIGA
Originari delle regioni neotropicali del Sud America, con una concentrazione significativa in Brasile. L'habitat specifico varia a seconda della specie.
Pilocarpus jaborandi è endemico del nord-est del Brasile (Pernambuco e Ceará), crescendo tipicamente nel sottobosco della foresta atlantica, spesso su terreni compatti e umidi, sia in fitte foreste che su pendii rocciosi.
Pilocarpus microphyllus, noto come Jaborandi del Maranhão, si trova nel nord e nel nord-est del Brasile (Maranhão, Pará e Piauí) e in Suriname. Predilige le foreste tropicali umide.
Pilocarpus pennatifolius ha una distribuzione più ampia, presente in diverse regioni del Brasile, Paraguay e Argentina (Misiones). Cresce come pianta del sottobosco nella foresta atlantica, preferendo suoli umidi in fitte foreste e terreni rocciosi sui pendii.
Altre specie del genere Pilocarpus si trovano in diverse aree del Brasile, così come in Bolivia, Perù, Guyana, Messico, Antille, Colombia, Venezuela, Costa Rica ed El Salvador, con habitat che variano dalle foreste umide alle aree più secche, a seconda della specie specifica.
In generale, le specie di Pilocarpus prosperano in climi tropicali e subtropicali con elevata umidità, spesso come parte del sottobosco nelle foreste pluviali o in altre formazioni boschive umide, anche se alcune specie si adattano a condizioni più secche. La loro distribuzione è strettamente legata alle condizioni ambientali specifiche delle loro regioni native.
2. Preparazioni farmaceutiche (pilocarpina purificata)
Collirio allo 0,5-4%: 1 goccia ogni 6-12 ore per glaucoma
Compresse (Salagen®): 5-10 mg 3 volte/die per xerostomia
Gel orale: 2-4 mg/cm² applicato localmente (mucosa orale)
Avvertenze:
Dosaggio calibrato su peso e risposta individuale
Monitoraggio pressione oculare/cardiaco obbligatorio
3. Integratori (rari e controllati)
Tintura madre filtrata: solo per uso topico (diluizione 1:10)
Complessi con ciclodestrine: migliorano stabilità molecolare
Controindicazioni:
Nessun integratore orale commercializzato per tossicità
Vietato l'uso non medicalizzato
Bibliografia
EMA. "Pilocarpine Hydrochloride: EU Product Characteristics" (2022)
ASMA BRONCHIALE, GLAUCOMA AD ANGOLO CHIUSO, CARDIOPATIE SEVERE, IPERTIROIDISMO, ULCERA PEPTICA ATTIVA, EPILESSIA, IPERTONO VAGALE, GRAVIDANZA, ALLATTAMENTO, IPERSENSIBILITÀ ACCERTATA, INSUFFICIENZA RENALE, OSTRUZIONE DEL TRATTO URINARIO.
ERBA TOSSICA! VIETATO L´USO COMUNE. USARE SOLAMENTE SOTTO CONTROLLO MEDICO.
L´INTOSSICAZIONE È PROVOCATA DA DOSI DI CIRCA 100 MG DI PILOCARPINA
MONITORARE COSTANTEMENTE FREQUENZA CARDIACA E PRESSIONE, EVITARE L'USO IN AMBIENTI CALDI (RISCHIO IPERTERMIA), SOSPENDERE IMMEDIATAMENTE IN CASO DI SUDORAZIONE PROFUSA O BRONCOSPASMO, NON ASSOCIARE A BETABLOCCANTI O ALTRI FARMACI BRADICARDIZZANTI, MANTENERE ADEGUATA IDRATAZIONE, EVITARE ATTIVITÀ CHE RICHIEDONO PRONTEZZA RIFLESSI, USARE SOLO SOTTO STRETTO CONTROLLO MEDICO SPECIALISTICO.
Le funzioni terapeutiche sono riportate a titolo indicativo e solamente alcune applicabili in fitoterapia. La pilocarpina ha proprietà farmacologiche simili all´acetilcolina e viene usata esclusivamente in oculistica.
Procedura d'emergenza per sospetto avvelenamento da Pilocarpus spp. 1. Primi soccorsi immediati
Rimuovere eventuali residui vegetali dalla bocca, sciacquando con acqua.
Non indurre il vomito (rischio aspirazione e peggioramento sintomi).
Somministrare carbone attivo (50 g per adulti, 1 g/kg per bambini) se entro 1 ora dall’ingestione.
3. Intervento medico urgente
Chiamare il 118 o recarsi al Pronto Soccorso.
Antidoto: Atropina solfato (0,5-2 mg EV, ripetibile ogni 10 minuti fino a riduzione sintomi).
Monitoraggio continuo:
Elettrocardiogramma (ECG) per aritmie
Pressione arteriosa e saturazione O2
Bilancia idrica (rischio disidratazione)
4. Cosa NON fare
Somministrare liquidi per via orale se il paziente è incosciente.
Usare farmaci antiemetici o sedativi senza controllo medico.
Ritardare l’accesso al PS anche per sintomi lievi (rischio peggioramento rapido).
5. Prevenzione
Conservare eventuali campioni vegetali ingeriti per identificazione.
Educare sui rischi dell’automedicazione con piante ad alcaloidi.
Bibliografia essenziale
American Association of Poison Control Centers. "Pilocarpine Toxicity Guidelines" (2023)
EMA. "Pilocarpine Hydrochloride: Special Warnings" (2022)
Toxicon. "Management of Muscarinic Poisoning" (2021)
WHO. "Emergency Care for Plant Poisoning" (2020)
Nota: La tossicità di Pilocarpus spp. richiede sempre intervento medico, anche per esposizioni minori. L’antidoto (atropina) deve essere somministrato solo da personale sanitario.
SORVEGLIANZA ALLE REAZIONI AVVERSE
QUESTA PIANTA RIENTRA NELLA LISTA DEL MINISTERO DELLA SALUTE PER L'IMPIEGO NON AMMESSO NEL SETTORE DEGLI INTEGRATORI ALIMENTARI
SCHEDA NOTIZIE E VARIE
PROPRIETÀ DEGLI ALCALOIDI NELLE PIANTE OFFICINALI:
Meccanismi di difesa: Le piante producono alcaloidi come meccanismo di difesa contro erbivori e patogeni. Il loro sapore amaro e la potenziale tossicità dissuadono gli animali dal mangiarle.
Attività biologica: Gli alcaloidi possono interagire con diversi sistemi fisiologici negli animali e nell'uomo, producendo una vasta gamma di effetti. Questi effetti dipendono dalla struttura chimica specifica dell'alcaloide e dal dosaggio.
Usi terapeutici: Molti alcaloidi hanno importanti applicazioni terapeutiche. Alcuni esempi includono:
Analgesici: Morfina e codeina (dal papavero da oppio)
Antimalarici: Chinina (dalla corteccia di china)
Stimolanti: Caffeina (da caffè e tè), nicotina (dal tabacco)
Anticolinergici: Atropina e scopolamina (dalla belladonna e dallo stramonio)
Antitumorali: Vinblastina e vincristina (dalla pervinca del Madagascar)
Antibatterici e antispasmodici: Berberina (dal crespino)
Tossicità: Molte piante contenenti alcaloidi sono potenzialmente tossiche e devono essere usate con cautela e sotto controllo medico. La dose terapeutica di alcuni alcaloidi è molto vicina alla dose tossica.
Esempi di piante officinali contenenti alcaloidi:
Papavero da oppio (Papaver somniferum): Contiene morfina, codeina e altri alcaloidi con proprietà analgesiche e sedative.
China (Cinchona officinalis): Contiene chinina e chinidina, usate come antimalarici e antiaritmici.
Belladonna (Atropa belladonna): Contiene atropina e scopolamina, con effetti anticolinergici.
Stramonio (Datura stramonium): Contiene scopolamina e atropina, potenti allucinogeni e anticolinergici. L'uso è estremamente pericoloso.
Caffè (Coffea arabica) e Tè (Camellia sinensis): Contengono caffeina, uno stimolante del sistema nervoso centrale.
Tabacco (Nicotiana tabacum): Contiene nicotina, uno stimolante e sostanza che crea forte dipendenza.
Crespino (Berberis vulgaris): Contiene berberina, con proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e antispasmodiche.
Pervinca del Madagascar (Catharanthus roseus): Contiene vinblastina e vincristina, usate nella chemioterapia contro alcuni tipi di cancro.
Cicuta maggiore (Conium maculatum): Contiene coniina, un alcaloide molto tossico che agisce sul sistema nervoso.
Aconito (Aconitum napellus): Contiene alcaloidi tossici che possono causare arresto respiratorio.
Importanza e cautele: Gli alcaloidi rappresentano una vasta e importante classe di composti presenti nelle piante officinali, con una vasta gamma di attività farmacologiche. Tuttavia, è fondamentale ricordare che molte piante contenenti alcaloidi sono tossiche e il loro uso deve essere fatto con grande cautela e preferibilmente sotto la supervisione di esperti in fitoterapia o medici. L'automedicazione con piante ad alto contenuto di alcaloidi può essere pericolosa.
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BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA GENERALE
European Medicines Agency (2014). Assessment report on Pilocarpus spp.
WHO (2003). WHO Monographs on Selected Medicinal Plants, Vol. 2
Bruneton, J. (2016). Pharmacognosy: Phytochemistry, Medicinal Plants
Duke, J.A. (2002). Handbook of Medicinal Herbs
Martindale, W. (2017). The Extra Pharmacopoeia
ESCOP (2003). Monographs on the Medicinal Uses of Plant Drugs