CLASSIFICAZIONE Dominio: Eukaryota (Con cellule dotate di nucleo) Regno: Plantae Sottoregno: Tracheobionta (Piante vascolari) Superdivisione: Spermatophyta (Piante con semi) Divisione: Angiospermae o Magnoliophyta (Piante con fiori) Sottodivisione: --- Classe: Magnoliopsida (Dicotiledoni) Sottoclasse: Asteridae Ordine: Solanales Famiglia:
NOMI POPOLARI espandi ⇩ riduci ⇧
Solatro maggiore, Dwale, Belladonne, Deadly nightshade, Poison Black Cherry, Morelle furieuse, Belladona, Beladama, Tollkirsche
SINONIMI BOTANICI espandi ⇩ riduci ⇧
Atropa Bella-donna L., Atropa Belladonna L. Var. Acuminata Royle Ex Lindl., Atropa Bella-donna Var. Lutea Döll, Belladonna Baccifera Lam., Belladonna Hortensis Link, Belladonna Vulgaris Scop.
DESCRIZIONE BOTANICA espandi ⇩ riduci ⇧
PIANTA ERBACEA PERENNE ALTA 50-150 CM, CON FUSTO ERETTO, RAMIFICATO, VERDE O VIOLACEO. FOGLIE ALTERNE, GRANDI, OVATE O ELLITTICHE, ACUMINATE, GLABRE O DEBOLMENTE PUBESCENTI. FIORI SOLITARI O A COPPIE ALL'ASCELLA DELLE FOGLIE, PENDULI, A FORMA DI CAMPANA, CON COROLLA GAMOPETALA A CINQUE LOBI DI COLORE BRUNO-VIOLACEO. FRUTTO È UNA BACCA GLOBOSA, LUCIDA, NERA A MATURAZIONE, CONTENENTE NUMEROSI PICCOLI SEMI RENIFORMI. TUTTA LA PIANTA È ALTAMENTE TOSSICA.
COLORI OSSERVATI NEI FIORI
____VERDE-SCURO ____VIOLA-BRUNO
FIORITURA O ANTESI espandi ⇩ riduci ⇧
GIUGNO, LUGLIO, AGOSTO, SETTEMBRE, FINE PRIMAVERA, ESTATE
HABITAT espandi ⇩ riduci ⇧
Originaria dell'Europa, del Nord Africa e dell'Asia occidentale. Cresce spontanea in boschi ombrosi e umidi, radure forestali, siepi, margini di sentieri e terreni calcarei, prediligendo suoli ricchi di humus e ben drenati. Si trova spesso in zone collinari e montane, fino a circa 1500 metri di altitudine. In Italia è presente in quasi tutte le regioni, soprattutto nelle zone montane e submontane con boschi di latifoglie. La sua capacità di propagarsi sia per seme che vegetativamente tramite rizomi contribuisce alla sua diffusione in habitat adatti. È una pianta tossica e la sua presenza può essere indicativa di terreni calcarei e ricchi di sostanza organica in ambienti boschivi.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 2025
SCHEDA FITOTERAPIA
PERIODO BALSAMICO (Periodo di raccolta della droga) espandi ⇩ riduci ⇧
MAGGIO, SETTEMBRE, PRIMAVERA, INIZIO AUTUNNO
DROGA UTILIZZATA (Parte utilizzata a scopo fitoterapico) RADICI E FOGLIE [BELLADONNA FOLIA- BELLADONNA RADIX F.U.]
ODORI DELLA DROGA ODORE DEBOLE, ERBACEO-TERROSO, CON SOTTILI NOTE AMINE (SIMILI A PESCE MARCIO) E UN CARATTERISTICO SENTORE NARCOTICO-DOLCIASTRO.
SAPORI DELLA DROGA SAPORE INIZIALMENTE DOLCIASTRO, SEGUITO DA INTENSA AMAREZZA, CON RETROGUSTO METALLICO E PERSISTENTE EFFETTO ANESTETICO SULLA MUCOSA ORALE.
NOTA: LA DROGA È ALTAMENTE TOSSICA PER LA PRESENZA DI ALCALOIDI TROPANICI (ATROPINA, SCOPOLAMINA). L'ASSAGGIO È SCONSIGLIATO PER RISCHIO DI AVVELENAMENTO.
CONTROINDICAZIONI * VIETATO L'USO
LE FUNZIONI TERAPEUTICHE (PROPRIETÀ E INDICAZIONI) SONO INDICATE COME INFORMAZIONE STORICO-CULTURALE MA NON APPLICABILI NELLA PRATICA FITOTERAPICA.
ATTENZIONE AI BAMBINI CHE POTREBBERO INGERIRE LA BACCHE SCAMBIANDOLE PER FRUTTI DI BOSCO
AVVERTENZE * L'ATROPINA SOSTITUISCE L'ACETILCOLINA E INFLUENZA TUTTI GLI ORGANI SOTTO IL DOMINIO DEL PARASIMPATICO. PREPARATI CON ATROPINA SONO USATI IN ALCUNE FORME GRAVI DI ARITMIE E IN COLLIRI MIDRIATICI, LA SCOPOLAMINA INVECE NELLE VERTIGINI PERIFERICHE E NELLA CINETOSI, I DERIVATI DELLA IOSCIAMINA NEGLI COLICHE ADDOMINALI. GLI ESTRATTI TITOLATI E STANDARDIZZATI, DA SOLI O IN ASSOCIAZIONE A PAPAVERINA, POSSONO ESSERE UTILIZZATI COME ANTICOLINERGICI ED ANTISPASTICI GASTROINTESTINALI E NELLE COLICHE ADDOMINALI. INDISPENSABILE LA PRESCRIZIONE E IL CONTROLLO MEDICO.
TUTTE LE PARTI DELLA PIANTA SONO ALTAMENTE TOSSICHE PER LA PRESENZA DI ALCALOIDI TROPANICI.
INTERAZIONI AVVERSE O INCOMPATIBILITA FARMACOLOGICHE
NOTE DI FITOTERAPIA * leggi espandi ⇩ riduci ⇧
PROTOCOLLO DI EMERGENZA PER SOSPETTO AVVELENAMENTO DA Atropa belladonna L. Allarme: Tutte le parti della pianta sono estremamente tossiche per la presenza di alcaloidi tropanici (atropina, scopolamina).
1. PRONTO INTERVENTO
Contatto con la pelle:
Lavare immediatamente con acqua e sapone
Rimuovere gli indumenti contaminati
Ingestione:
Non indurre il vomito (pericolo di aspirazione)
Sciacquare la bocca con acqua
Assolutamente no latte o sostanze grasse
2. CHIAMATA D'EMERGENZA IMMEDIATA
Numeri utili:
Centro Antiveleni: 02-66101029 (Milano)
Emergenza: 112/118
Informazioni essenziali:
Nome pianta (Atropa belladonna)
Parte interessata (bacche molto pericolose)
Quantità stimata ingerita
Ora dell'esposizione
3. SINTOMI GRAVI (comparsa rapida)
Anticolinergici:
Midriasi (pupille dilatate)
Tachicardia estrema
Allucinazioni
Pelle secca e arrossata
Ritenzione urinaria
Residui vegetali
Eventuale materiale vomitato
Attenzione:
L'ingestione di 2-5 bacche può essere letale nei bambini
La tossicità persiste nelle piante essiccate
Chiamare il CAV ANCHE SENZA SINTOMI
Prognosi dipende dalla rapidità d'intervento
Fonti:
Clinical Toxicology, 2018
EMA Guidelines on Anticholinergic Poisoning
Sorveglianza alle reazioni avverse *
QUESTA PIANTA RIENTRA NELLA LISTA DEL MINISTERO DELLA SALUTE PER L'IMPIEGO NON AMMESSO NEL SETTORE DEGLI INTEGRATORI ALIMENTARI.
SCHEDA NOTIZIE E VARIE
ALCALOIDI
UTILE DA SAPERE espandi ⇩ riduci ⇧
PROPRIETÀ DEGLI ALCALOIDI NELLE PIANTE OFFICINALI:
Meccanismi di difesa: Le piante producono alcaloidi come meccanismo di difesa contro erbivori e patogeni. Il loro sapore amaro e la potenziale tossicità dissuadono gli animali dal mangiarle.
Attività biologica: Gli alcaloidi possono interagire con diversi sistemi fisiologici negli animali e nell'uomo, producendo una vasta gamma di effetti. Questi effetti dipendono dalla struttura chimica specifica dell'alcaloide e dal dosaggio.
Usi terapeutici: Molti alcaloidi hanno importanti applicazioni terapeutiche. Alcuni esempi includono:
Analgesici: Morfina e codeina (dal papavero da oppio)
Antimalarici: Chinina (dalla corteccia di china)
Stimolanti: Caffeina (da caffè e tè), nicotina (dal tabacco)
Anticolinergici: Atropina e scopolamina (dalla belladonna e dallo stramonio)
Antitumorali: Vinblastina e vincristina (dalla pervinca del Madagascar)
Antibatterici e antispasmodici: Berberina (dal crespino)
Tossicità: Molte piante contenenti alcaloidi sono potenzialmente tossiche e devono essere usate con cautela e sotto controllo medico. La dose terapeutica di alcuni alcaloidi è molto vicina alla dose tossica.
Esempi di piante officinali contenenti alcaloidi:
Papavero da oppio (Papaver somniferum): Contiene morfina, codeina e altri alcaloidi con proprietà analgesiche e sedative.
China (Cinchona officinalis): Contiene chinina e chinidina, usate come antimalarici e antiaritmici.
Belladonna (Atropa belladonna): Contiene atropina e scopolamina, con effetti anticolinergici.
Stramonio (Datura stramonium): Contiene scopolamina e atropina, potenti allucinogeni e anticolinergici. L'uso è estremamente pericoloso.
Caffè (Coffea arabica) e Tè (Camellia sinensis): Contengono caffeina, uno stimolante del sistema nervoso centrale.
Tabacco (Nicotiana tabacum): Contiene nicotina, uno stimolante e sostanza che crea forte dipendenza.
Crespino (Berberis vulgaris): Contiene berberina, con proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e antispasmodiche.
Pervinca del Madagascar (Catharanthus roseus): Contiene vinblastina e vincristina, usate nella chemioterapia contro alcuni tipi di cancro.
Cicuta maggiore (Conium maculatum): Contiene coniina, un alcaloide molto tossico che agisce sul sistema nervoso.
Aconito (Aconitum napellus): Contiene alcaloidi tossici che possono causare arresto respiratorio.
Importanza e cautele: Gli alcaloidi rappresentano una vasta e importante classe di composti presenti nelle piante officinali, con una vasta gamma di attività farmacologiche. Tuttavia, è fondamentale ricordare che molte piante contenenti alcaloidi sono tossiche e il loro uso deve essere fatto con grande cautela e preferibilmente sotto la supervisione di esperti in fitoterapia o medici. L'automedicazione con piante ad alto contenuto di alcaloidi può essere pericolosa.
NOTE VARIE E STORICHE espandi ⇩ riduci ⇧
Atropos è il nome di una della tre Parche: di colei che recideva il filo della vita.Belladonna invece allude all´utilizzo delle bacche - nel Rinascimento - come belletto ed al succo per dilatare le pupille e rendere l´occhio più splendente.
Nella tradizione popolare il succo delle foglie viene usato come rimedio contro le punture di vespa.
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA
European Pharmacopoeia 10th Edition (2020). Belladonnae folium. Strasbourg: EDQM.
Griffin, W. J., & Lin, G. D. (2000). Chemotaxonomy of Atropa. Phytochemistry, 53(6), 623-637.
Hänsel, R., Sticher, O., & Steinegger, E. (2010). Pharmakognosie - Phytopharmazie. Springer-Verlag.