EFFICACIA DIPENDENTE DALLE SPECIFICHE E DALLE FORME TERAPEUTICHE !!
SCHEDA BOTANICA
Dominio: Eukaryota (Con cellule dotate di nucleo) Regno: Plantae Sottoregno: Tracheobionta (Piante vascolari) Superdivisione: Spermatophyta (Piante con semi) Divisione: Angiospermae o Magnoliophyta (Piante con fiori) Classe: Magnoliopsida (Dicotiledoni) Sottoclasse: Rosidae Ordine: Rosales Famiglia:
Alchimilla, Erba Stella, Erba Rugiada, Erba Rossa, Ventaglina, Zampa Di Leone, Common Lady´s Mantle, Manteau Des Dames, Alchémille Commune, Pastoral Lady´s Mantle, Hairy Lady´s Mantle
Alchemilla Acutangula Buser, Alchemilla Acutangula F. Autumnalis Snarskis, Alchemilla Acutangula Var. Adpressepilosa H.Lindb., Alchemilla Acutangula Var. Micantoides Snarskis, Alchemilla Acutangula Var. Typica Snarskis, Alchemilla Acutiloba Buser, Alchemilla Acutiloba Opiz, Alchemilla Acutiloba F. Acutiloba, Alchemilla Acutiloba F. Adpressepilosa (H.Lindb.) Hyl., Alchemilla Acutiloba F. Adpressepilosa (H.Lindb.) Hyl. Ex Sam., Alchemilla Acutiloba F. Altissima Buser, Alchemilla Acutiloba F. Glabriuscula H.Wulff, Alchemilla Acutiloba F. Gracilior Bornm., Alchemilla Acutiloba F. Intonsa S.E.Fröhner, Alchemilla Acutiloba F. Typica Buser, Alchemilla Acutiloba Subsp. Pontica H.Wulff, Alchemilla Acutiloba Var. Acutiloba Opiz, 1838, Alchemilla Acutiloba Var. Pontica Buser, Alchemilla Acutiloba Var. Stellata Poelt, Alchemilla Latifolia Salisb., Alchemilla Palmata Subsp. Acutangula (Buser) Palitz, Alchemilla Pontica (Buser) K.Malý, Alchemilla Pratensis F. Aestivalis Snarskis, Alchemilla Pratensis F. Autumnalis Snarskis, Alchemilla Pratensis Var. Acutangula (Buser) Schinz & R.Keller, Alchemilla Pratensis Var. Vulgaris Schinz & R.Keller, Alchemilla Sylvestris Var. Acutangula (Buser) Hayek, Alchemilla Vulgaris Subsp. Acutangula (Buser) Murb., Alchemilla Vulgaris Subsp. Acutangula (Buser) Palitz, Alchemilla Vulgaris Subsp. Acutiloba (Opiz) Dostál, Alchemilla Vulgaris Subsp. Assurgens Braun-Blanq., Alchemilla Vulgaris Subsp. Genuina Godr., Alchemilla Vulgaris Subsp. Macrotoma Borbás, Alchemilla Vulgaris Subsp. Vulgaris, Alchemilla Vulgaris Var. Acutangula (Buser) Asch. & Graebn., Alchemilla Vulgaris Var. Acutangula (Buser) R.Keller, Alchemilla Vulgaris Var. Acutiloba (Opiz) Stoj., Stef. & Kitan., Alchemilla Vulgaris Var. Ambigens Murr, Alchemilla Vulgaris Var. Genuina Boiss., Alchemilla Vulgaris Var. Leiocalycina Wettst., Alchemilla Vulgaris Var. Typica Beck, Potentilla Acutiloba (Opiz) Christenh. & Väre
PIANTA ERBACEA PERENNE, ALTA 20-50 CM. PRESENTA RIZOMA CORTO E FUSTI ERETTI O ASCENDENTI, RAMIFICATI NELLA PARTE SUPERIORE, CON PELI PATENTI. FOGLIE BASALI PALMATE (7-9 LOBI), RENIFORMI, CON MARGINE DENTATO E SUPERFICIE PIEGHETTATA, GLABRE O LEGGERMENTE PUBESCENTI SOPRA, TOMENTOSE SOTTO. STIPOLE AMPIE, BRUNE E MEMBRANOSE. FIORI PICCOLI (3-5 MM), GIALLO-VERDASTRI, RIUNITI IN DENSE CIME CORIMBOSE. CALICE CON 4 SEPALI (PETALI ASSENTI), 4 STAMI E OVARIO SUPERO. FRUTTO ACHENIO RACCHIUSO NEL CALICE PERSISTENTE. FIORITURA DA MAGGIO A SETTEMBRE. SPECIE POLIMORFA, SPESSO APOMITTICA. DIFFUSA IN PRATI UMIDI E BOSCHI RADI DI EUROPA E ASIA, UTILIZZATA IN FITOTERAPIA PER LE PROPRIETÀ ASTRINGENTI (TANNINI) ED ESTROGENICHE (FITOSTEROLI).
Tipica di ambienti freschi e umidi dell'Europa e Asia temperata. Cresce in prati umidi, margini boschivi, radure forestali e lungo i corsi d'acqua, prediligendo suoli ricchi di humus, da neutri a leggermente acidi, con buona disponibilità idrica. Presente dalla pianura fino a 2.500 metri di altitudine, è particolarmente abbondante in zone montane e subalpine. Frequente in associazioni vegetali dei Molinio-Arrhenatheretea (prati falciati) e Betulo-Adenostyletea (ambienti forestali umidi), spesso associata a Geranium sylvaticum e Ranunculus acris. Specione sciafila, mesofila e nitrofila, indicatrice di terreni con buona fertilità naturale. La sua distribuzione è favorita da ambienti poco disturbati e con elevata umidità atmosferica
1. Tintura Madre (T.M.)
La tintura madre è un estratto idroalcolico ottenuto per macerazione delle parti aeree della pianta fresca. È uno dei preparati più comuni e concentrati.
Standardizzazione: Non titolata in principi attivi specifici, ma garantisce l'estrazione del fitocomplesso completo.
Posologia: 30-50 gocce, diluite in acqua, 2-3 volte al giorno, preferibilmente lontano dai pasti. La dose massima giornaliera non dovrebbe superare le 150 gocce .
2. Estratto Secco Titolato in Tannini
Gli estratti secchi sono ottenuti dalle sommità della pianta essiccata e sono standardizzati per garantire un contenuto noto di principi attivi, principalmente tannini.
Standardizzazione: Titolato in tannini (solitamente al 5-10%) e/o acido ellagico.
Forma: Capsule o compresse.
Posologia: 100-300 mg di estratto secco al giorno, suddivisi in 2-3 assunzioni. Seguire le indicazioni del produttore per la titolazione specifica .
3. Estratto Fluido
L'estratto fluido è un preparato liquido concentrato, simile alla tintura madre ma con un rapporto droga/estratto definito (es. 1:1).
Standardizzazione: Può essere titolato in tannini o altri componenti attivi.
Posologia: 1-2 ml, diluiti in acqua, 2-3 volte al giorno. Non superare i 6 ml al giorno .
4. Tisana/Infuso
Preparazione tradizionale ottenuta per infusione delle parti aeree essiccate della pianta.
Preparazione: Utilizzare 2-3 grammi di droga essiccata per tazza (150-200 ml) di acqua bollente. Lasciare in infusione per 5-10 minuti, quindi filtrare.
Posologia: Fino a 2-3 tazze al giorno, preferibilmente dopo i pasti. Utile per disturbi gastrointestinali e infiammazioni lievi .
5. Preparati Composti
L'Alchemilla è spesso inclusa in formulazioni combinate con altre piante sinergiche, come Achillea, Calendula o Malva, per potenziarne gli effetti.
Esempio: Preparati per il sostegno del ciclo mestruale o per il benessere della gola.
Posologia: Seguire le indicazioni del produttore. Generalmente, 20-40 gocce di preparato composto 2-3 volte al giorno .
Avvertenze e Controindicazioni
Controindicazioni: Ipersensibilità accertata ai componenti, gravidanza, allattamento (per mancanza di studi specifici), bambini sotto i 12 anni (o 3 anni per alcune formulazioni) .
Interazioni: L'elevato contenuto di tannini può ridurre l'assorbimento di farmaci o nutrienti (es. ferro). Si consiglia di assumere l'Alchemilla almeno 2 ore prima o dopo altri farmaci .
Effetti collaterali: In caso di sovradosaggio, può causare disturbi gastrointestinali (nausea, costipazione) o irritazione della mucosa gastrica.
Bibliografia
Abenavoli, L., Capasso, R., Milic, N., & Capasso, F. (2010). Milk thistle in liver diseases: past, present, future. Phytotherapy Research.
Committee on Herbal Medicinal Products (HMPC) (2020). European Union herbal monograph on Silybum marianum (L.) Gaertn., fructus. European Medicines Agency.
de Avelar, C. R., Pereira, E. M., de Farias Costa, P. R., de Jesus, R. P., & de Oliveira, L. P. M. (2023). Effect of silymarin on biochemical indicators in patients with liver disease: Systematic review and meta-analysis. World Journal of Gastroenterology.
1. Tisana per Mestruazioni Abbondanti
40 g Alchemilla (foglie)
30 g Achillea (Achillea millefolium)
20 g Ortica (Urtica dioica)
10 g Cannella (Cinnamomum verum)
Dosaggio: 1 cucchiaino (2 g) in 200 ml acqua bollente, infusione 10 min.
Uso: 2 tazze al giorno, dal 20° al 28° giorno del ciclo.
Evidenze: Azione astringente e vasocostrittrice (EMA 2016).
2. Tisana Astringente (diarrea lieve)
50 g Alchemilla
30 g Mirtillo foglie (Vaccinium myrtillus)
20 g Piantaggine (Plantago major)
Dosaggio: 1 cucchiaio in 250 ml acqua, decotto 5 min.
Uso: 1 tazza ogni 6 ore per max 2 giorni.
3. Tisana Drenante (ritenzione idrica)
30 g Alchemilla
30 g Orthosiphon (Orthosiphon stamineus)
20 g Tarassaco (Taraxacum officinale)
20 g Finocchio (Foeniculum vulgare)
Uso: 1 tazza al mattino per 1 settimana.
Avvertenze
Non superare i 10 g di droga secca/giorno (rischio stitichezza).
Evitare in gravidanza e con terapie ormonali.
EMA (2016). Assessment report on Alchemilla vulgaris L.
Fitoterapia Razionale (Capasso, 2018).
Consultare il proprio medico prima di assumere qualsiasi preparato
Vino Medicinale
Sebbene meno comune, esiste anche la tradizione di preparare un vino medicinale aromatizzato o macerato con Alchemilla.
Preparazione:
In questo caso, le foglie essiccate e polverizzate di Alchemilla vengono mescolate direttamente con vino rosso . La tradizione storica, riportata da figure come Andrés Laguna de Segovia, suggeriva di utilizzare questa preparazione come vulnerario (per curare le ferite).
Uso:
L'uso del vino medicinale è storicamente legato alla cura delle ferite . Al giorno d'oggi, questo preparato è estremamente raro e il suo consumo è sostituito dall'uso più standardizzato e controllato della tintura madre.
Riepilogo della Preparazione e dell'Uso
Preparazione Processo Principale Gradazione Alcolica Dosaggio e Modalità d'Uso Scopo Principale
Tintura Madre Macerazione di pianta in solvente idroalcolico (50-60°) 50-60% vol 30-40 gocce, 2-3 volte/giorno, diluite in acqua Trattamento di disturbi ginecologici (dismenorrea, menorragia) e gastrointestinali (diarrea, colite).
Vino Medicinale Macerazione di polvere di pianta in vino rosso Bassa (≈12% vol) Uso storico/topico (vulnerario) Uso storico per la cura delle ferite; oggi molto raro.
Note Importanti
Non è un Vino da Pasto: Le preparazioni alcoliche di Alchemilla vulgaris sono preparati fitoterapici e non vini destinati al consumo alimentare per piacere. Huno un gusto tipicamente amaro e astringente, dovuto all'alto contenuto di tannini.
Riferimenti Bibliografici
Erboristeria dei Frati. "ALCHEMILLA (Alchemilla vulgaris)". Disponibile su: https://www.erboristeriadeifrati.it/glossary/alchemilla-alchemilla-vulgaris/
La Erbolaia. "Alchemilla Vulgaris – Soluzione idroalcolica". Disponibile su: https://www.lerbolaia.it/prodotto/alchemilla-vulgaris-soluzione/
Giardinaggio.it. "Alchemilla proprietà - Piante Medicinali". Disponibile su: https://www.giardinaggio.it/erboristeria/piante-medicinali/alchemilla.asp
Benessere Corpomente. "Alchemilla: proprietà, benefici e utilizzi della pianta amica delle donne". Disponibile su: https://benesserecorpomente.it/alchemilla-proprieta-benefici-e-usi/
Alchemilla. "Filosofia della Spagyria: Venere vegetale – Alchemilla". Disponibile su: https://www.spagyria.it/2019/11/14/filosofia-della-spagyria-venere-vegetale-alchemilla/
Consultare il proprio medico prima di assumere questa bevanda ed evitarne l'uso in caso di divieto di assunzione di alcol
* Si tenga presente che talvolta la stessa erba indicata come sinergica o antagonista, potrebbe assumere entrambi i ruoli in funzione della dose utilizzata e/o della forma estrattiva o di trattamento come per es. nel Tè (verde o nero). Consultare un fitoterapeuta per personalizzare le combinazioni in base al quadro clinico individuale.
CALCIO (INTEGRATORI)
DIURETICI
EPARINA
FANS (FARMACI ANTINFIAMMATORI NON STEROIDEI)
FARMACI ANTICOAGULANTI
FARMACI CORTISONICI
FARMACI PER OS (RIDUCE ASSORBIMENTO)
FERRO (INTEGRATORI)
TERAPIE ORMONALI
WARFARIN
GRAVIDANZA (EFFETTI UTEROTONICI), ALLATTAMENTO (MANCANZA DI DATI), IPERSENSIBILITÀ ACCERTATA, INSUFFICIENZA EPATICA/RENALE GRAVE, BAMBINI SOTTO I 12 ANNI, TERAPIE ORMONALI IN CORSO
L'USO NELLA DISMENORREA, COLON IRRITABILE E REUMATISMI È IMPROPRIO. L'USO PROLUNGATO PUÒ CAUSARE STITICHEZZA, MONITORARE IN CASO DI TERAPIE ORMONALI, EVITARE DOSI ELEVATE IN GASTRITI LIEVI, SOSPENDERE 2 SETTIMANE PRIMA DI INTERVENTI CHIRURGICI, POSSIBILE SENSIBILIZZAZIONE CUTANEA IN SOGGETTI PREDISPOSTI
Non esistono conferme scientifiche per le attività terapeutiche nell’endometriosi.
L’uso ormonale è basato su tradizione, con evidenze limitate. Preferire estratti standardizzati in tannini
Il Tarassaco in abbinamento può causare squilibrio elettrolitico ma anche migliorare il drenaggio epato-biliare.
Tossicità: Assente a dosaggi corretti (LD50 > 5000 mg/kg in ratti)
SCHEDA NOTIZIE E VARIE
Il miele di Alchemilla vulgaris non esiste come prodotto a sé stante, ma il suo nettare è un componente importante che contribuisce alla complessità e alla qualità dei mieli poliflora.
Per l'uso in cucina, si prediligono le foglie giovani e tenere, raccolte preferibilmente in primavera, in quanto sono meno amare e più morbide.
Insalate: Le foglie fresche vengono aggiunte alle insalate miste per conferire una nota leggermente amara e astringente, creando un interessante contrasto di sapori.
Tisane e infusi: Tradizionalmente, le foglie di Alchemilla venivano usate per preparare tisane, apprezzate per le loro proprietà lenitive e per il sapore fresco, leggermente erbaceo.
Contorni e zuppe: Possono essere sbollentate e consumate come contorno, oppure tritate e aggiunte a zuppe e minestre a fine cottura per esaltarne il sapore.
Dato il suo gusto particolare, l'Alchemilla è un'erba da "accento", perfetta per chi vuole sperimentare in cucina con sapori sottili e insoliti.
PIANTE AD AZIONE FITOESTROGENICA E ANTIANDROGENA
In virtù della loro azione estrogenica alcune piante si dimostrano efficaci nell'impiego terapeutico per le turbe legate a un'insufficienza ovarica, per sindromi deficitarie dopo isterectomia e ovariectomia, per turbe mestruali della pubertà e per alcune manifestazioni fastidiose che caratterizzano la manifestazioni funzionali della menopausa come vampate di calore, turbe dell'umore, secchezza della mucosa vaginale, ecc. e per la sindrome premestruale.
Alcuni inconvenienti, come per es. le vampate, hanno una stretta relazione con l'ormone ipofisario; altri invece, come prurito, infiammazione pelvica e secchezza vaginale, sono relativi alla caduta del tasso ematico di estrogeni e possono migliorare con l'utilizzo di queste piante. In questi casi la fitoterapia rappresenta una terapia attiva e/o complementare alla terapia ormonale classica.
Le piante estrogeniche e progesterone-like sono: Angelica, Aletris, Erba medica, Salvia, Luppolo, Ginseng, Alchemilla, Verbena, Salsapariglia, Soia, Kudzu, Cimicifuga; l'Ortica ha azione antiandrogena e la Cimicifuga è attiva sulla secrezione dell'ormone ipofisario. L'Agnocasto aumenta la produzione dell'ormone luteinizzante, inibisce il rilascio dell'ormone che stimola il follicolo, portando ad uno spostamento del rapporto a favore degli estrogeni rispetto ai gestageni, producendo effetti ormonali utilizzati contro disturbi connessi alla menopausa; inoltre, sperimentalmente, inibisce la secrezione della prolattina, risultando efficace sia nella sindrome premestruale che nella iperprolattinemia.
Tratto da: Enrica Campanini "Dizionario di fitoterapia e piante medicinali"; A.Y. Leung & S. Foster "Enciclopedia delle piante medicinali"; Fabio Firenzuoli "Le 100 erbe della salute"
Fitoestrogeni e trattamenti ormonali: legami pericolosi
Il ricorso ai fitoestrogeni va evitato nelle donne con tumore della mammella e affette da deprivazione ormonale da ormonoterapia.
Le donne con carcinoma della mammella positivo per i recettori degli estrogeni devono evitare di ricorrere ai fitoestrogeni nel tentativo di ridurre gli effetti da deprivazione ormonale causati dalla ormonoterapia in atto. Il 70% circa dei carcinomi della mammella esprime recettori per gli estrogeni. Questo dato è alla base della terapia adiuvante con farmaci che riducono la stimolazione di questi recettori quali il tamoxifene e derivati e gli inibitori delle aromatasi. L'ormonoterapia di per sé causa però numerosi effetti collaterali da deprivazione ormonale. I sintomi meno tollerati sono la secchezza delle mucose e la sindrome vasomotoria (le cosiddette vampate), oltre alle manifestazioni legate al lungo trattamento (artralgie, tipicamente causate dagli inibitori delle aromatasi, osteoporosi, ipertensione, alterazioni del metabolismo lipidico). Nelle donne in menopausa, è diventata popolare l'assunzione di integratori alimentari, contenenti principalmente derivati della soia o del trifoglio rosso, nell'ipotesi che abbiano un'azione di contrasto sui sintomi della menopausa. Gli estratti di queste piante contengono infatti fitoestrogeni, e in particolare isoflavoni (genisteina, daidzeina e gliciteina dalla soia e biocanina A e formononetina dal trifoglio), sostanze che hanno una blanda azione sia estrogenica sia antiestrogenica. Queste caratteristiche hanno suggerito la loro indicazione anche alle donne in trattamento con tamoxifene o inibitori dell'aromatasi, suscitando allarme negli oncologi che ritengono tale pratica incongrua e rischiosa. Negli animali di laboratorio si è infatti dimostrato uno stimolo dose-dipendente da fitoestrogeni nella crescita di cellule tumorali umane della mammella estrogeno-sensibili (CMF-7) [1]. In modelli analoghi risulta anche abrogata la prevenzione del tamoxifene alla crescita tumorale [2]. A seguito della diffusione di tale pratica sono stati condotti due studi per verificare l'efficacia di integratori a base di soia (90-150 mg/die di isoflavoni) in pazienti sintomatiche per deprivazione ormonale (vampate diurne e notturne) [3,4]. Le pazienti, trattate per carcinoma della mammella e molte in trattamento con tamoxifene o raloxifene, sono state randomizzate in doppio cieco a ricevere il trattamento con isoflavoni o placebo. In nessuno dei due studi si sono rilevate differenze statisticamente significative nella sintomatologia, anche quando stratificate a ricevere tamoxifene. Per cui gli isoflavoni non sembrano ridurre la sintomatologia legata alla terapia ormonale e potrebbero invece avere un'attività di stimolo sulla crescita tumorale. Secondo alcuni lavori scientifici, le popolazioni asiatiche sarebbero meno esposte al rischio di carcinoma della mammella per l'elevata ingestione di derivati della soia: questa osservazione è di difficile interpretazione epidemiologica e non può essere trasferita alle popolazioni occidentali né ad altri effetti ormonali degli isoflavoni [5,6]. Tali sostanze, quindi, vanno utilizzate con molta cautela da parte delle donne con carcinoma della mammella e solo se con recettori ormonali negativi. I medici che hanno pazienti in trattamento con tamoxifene o inibitori delle aromatasi dovrebbero vigilare e sconsigliare l'uso di prodotti a elevato titolo di fitoestrogeni, anche perché molti degli integratori alimentari in commercio rimandano a siti Internet nei quali sono rivendicati effetti terapeutici non dimostrati, sostenuti con letteratura di parte o mal interpretata.
Alchemilla deriva dal latino ALCHEMIA poiché era usata dagli alchimisti che ne usavano il fiore per tentare di fabbricare l'oro. Era pure credenza comune che potesse far ritornare la verginità e il turgore dei seni. Le foglie secche -che somigliano a quelle di Malva- possono aromatizzare il tè e fresche sono usate per aromatizzare le insalate.
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA GENERALE
Shrivastava R, et al. Phytochemical composition of Alchemilla vulgaris. Nat Prod Commun. 2007;2(1):79-84.
Dulger B, Gonuz A. Antimicrobial activity of Alchemilla vulgaris. Fitoterapia 2004;75(3-4):385-387.
Kumarasamy Y, et al. Biological activity of Alchemilla vulgaris. Pharm Biol. 2004;42(3):179-182.
Tunón H, et al. Evaluation of anti-inflammatory activity of Alchemilla vulgaris. J Ethnopharmacol. 1995;48(2):61-67.
Bisset NG, Wichtl M. Herbal Drugs and Phytopharmaceuticals. CRC Press; 2001.