PIANTA ERBACEA BIENNALE, TALVOLTA ANNUALE, CHE RAGGIUNGE UN'ALTEZZA DI 0.5-1.5 METRI. PRESENTA FUSTI ERETTI, RAMIFICATI E GLABRI. LE FOGLIE SONO TRIFOGLIATE, ALTERNE, CON FOGLIOLINE OBOVATE O OBLANCEOLATE, DENTELLATE E CON UNA STIPOLA ALLA BASE DEL PICCIOLO. I FIORI SONO PICCOLI, NUMEROSI, DI COLORE GIALLO BRILLANTE, DOLCEMENTE PROFUMATI E RIUNITI IN RACEMI ALLUNGATI E PENDULI. IL FRUTTO È UN PICCOLO LEGUME OVALE O OBOVATO, RETICOLATO, CONTENENTE UNO O DUE SEMI GIALLASTRI.
MAGGIO GIUGNO LUGLIO AGOSTO, PRIMAVERA INOLTRATA ED ESTATE
COLORI OSSERVATI NEI FIORI
____GIALLO ____GIALLO-CHIARO
Originaria dell'Eurasia e del Nord Africa, ma si è naturalizzata in molte altre parti del mondo, inclusi Nord e Sud America e Australia. È una pianta che si adatta a una vasta gamma di habitat, prediligendo terreni ben drenati, calcarei o argillosi, spesso poveri e disturbati. Si trova comunemente lungo i bordi delle strade, nei campi incolti, nei prati aridi, nelle scarpate ferroviarie, nei pascoli e in altre aree aperte e soleggiate. È resistente alla siccità e tollera condizioni di suolo alcalino. Cresce in climi temperati e subtropicali, preferendo esposizioni soleggiate. È una specie pioniera che colonizza facilmente nuovi ambienti.
Note e Bibliografia relativa a proprietà e indicazioni
Chemical Constituents and Antioxidant, Anti-Inflammatory and Anti-Tumor Activities of Melilotus officinalis (Linn.) Pall. – PubMed
Effects of Melilotus officinalis on acute inflammation – studio su conigli
Newly Developed Semi-Solid Formulations Containing Melilotus officinalis Extract: Characterization, Safety, and Anti-Inflammatory Activity
Healing Influence of Melilotus Officinalis Herbal Extract on Experimental Autoimmune Encephalomyelitis in Mice
Ali Esmail Al-Snafi: Chemical Constituents and Pharmacological Effects of Melilotus Officinalis – review farmacologica
Amadeo Lucente: prospettive antiedemigene e vascolari della cumarina di Meliloto in contesti degenerativi retinici
Melilotus officinalis contiene numerosi composti fenolici (flavonoidi, acidi, cumarine) che hanno mostrato un’attività antiossidante in vitro.
Estratti di M. officinalis hanno dimostrato di inibire la produzione di NO (ossido nitrico) e PGE₂ in macrofagi stimolati con LPS, attraverso la soppressione di iNOS e COX-2.
In modello animale (coniglio), un estratto con 0,25% di cumarina ha ridotto l’infiammazione acuta, in misura comparabile ad alcuni farmaci antinfiammatori.
Nuove formulazioni (gel/crema) con estratto di Meliloto hanno mostrato efficacia antinfiammatoria cutanea in modello animale, paragonabile all’idrocortisone, senza effetti avversi cutanei.
In un modello murino di sclerosi multipla (encefalomielite autoimmune sperimentale, EAE), l’estratto di M. officinalis ha ridotto l’espressione di citochine pro-infiammatorie (IL-6, TNF-α, IFN-γ) e aumentato citochine anti-infiammatorie, migliorando anche il profilo ossidativo (aumento di glutatione perossidasi, catalasi) e preservando la mielina.
Sebbene non sempre in studi clinici ampi, vari dati preclinici e fitoterapici indicano che il Meliloto supporta la funzionalità del microcircolo, favorisce il drenaggio linfatico e la circolazione venosa. Tale attività è legata ai suoi costituenti (cumarine, flavonoidi, acidi fenolici).
Le formulazioni topiche a base di estratto di Melilotus officinalis sono risultate stabili e sicure in test su animali, senza reazione cutanea avversa significativa.
PIANTA SEGNALATA
TERAPIA ANTICOAGULANTE (ES. WARFARIN), ANTIAGGREGANTI PIASTRINICI, EPARINA, EMORRAGIE IN ATTO O RISCHIO EMORRAGICO (ES. ULCERE GASTROINTESTINALI, INTERVENTI CHIRURGICI RECENTI), INSUFFICIENZA EPATICA GRAVE, IPERSENSIBILITÀ ACCERTATA ALLA PIANTA O AI SUOI COMPONENTI, GRAVIDANZA, ALLATTAMENTO.
MONITORARE L'INSORGENZA DI SANGUINAMENTI O EMATOMI IN PAZIENTI PREDISPOSTI. EVITARE L'USO PROLUNGATO SENZA SUPERVISIONE MEDICA. NON SUPERARE LE DOSI RACCOMANDATE PER IL RISCHIO TEORICO DI EPATOTOSSICITÀ A DOSI MOLTO ELEVATE O IN CASO DI PREDISPOSIZIONE. PRESTARE ATTENZIONE IN CASO DI ASSUNZIONE CONCOMITANTE DI FARMACI CHE POSSONO INFLUENZARE LA COAGULAZIONE (ES. FANS). LA PIANTA ESSICCATA E MAL CONSERVATA PUÒ SVILUPPARE DICUMAROLO, UN POTENTE ANTICOAGULANTE; UTILIZZARE SOLO PREPARATI DI QUALITÀ CONTROLLATA.
CONTIENE TOSSINE NELLE INFIORESCENZE CHE POSSONO ALLUNGARE I TEMPI DI EMOCOAGULAZIONE. L'USO PER PERIODI PROLUNGATI PUÒ DARE LUOGO A FENOMENI EPATOTOSSICI.
(Farmaci o sostanze da evitare per interazioni avverse o incompatibilità farmacologiche)
FARMACI ANTIAGGREGANTI PIASTRINICI
FARMACI ANTICOAGULANTI
FARMACI EPATOTOSSICI (PARACETAMOLO, STATINE)
FARMACI METABOLIZZATI DAL CITOCROMO P450
WARFARIN
(Erbe che possono aumentare l'efficacia fitoterapica)
Estratto secco titolato in cumarine
Forma più diffusa negli integratori.
Standardizzazione tipica: titolazione allo 0,3–0,5% in cumarine totali.
Posologia comune: 200–400 mg/die di estratto secco, in una o due somministrazioni.
Uso fitoterapico: supporto al microcircolo, pesantezza delle gambe, drenaggio linfatico.
Estratto secco ad alto titolo (cumarine 1% o superiore)
Usato in prodotti ad azione più intensa; richiede maggiore prudenza.
Posologia comune: 100–150 mg/die, limitando la durata del trattamento.
Indicazioni fitoterapiche: edema, insufficienza venosa, formulazioni per cicli brevi.
Estratto liquido (estratto fluido)
Generalmente preparato con rapporto droga/solvente 1:1 o 1:2.
Posologia comune: 1–2 ml, una o due volte al giorno.
Indicazioni: impiego tradizionale per drenaggio linfatico e disturbi circolatori.
Tintura madre (TM)
Preparazione alcolica classica.
Posologia comune: 30–40 gocce, una o due volte al giorno.
Indicazioni: uso tradizionale per microcircolo e tensioni muscolari leggere.
Estratti glicolici o idroglicerinati
Usati in cosmetici e gel topici per gambe pesanti o zone affaticate.
Posologia: applicazione locale 1–2 volte al giorno.
Indicazioni: formulazioni topiche ad azione lenitiva e defaticante.
Estratto standardizzato in flavonoidi
Meno comune ma presente in alcuni integratori orientati al microcircolo.
Posologia comune: 200–300 mg/die.
Indicazioni: supporto venoso e antiossidante.
PRECAUZIONI GENERALI
Evitare l’assunzione di dosi elevate o prolungate.
Non utilizzare con anticoagulanti, antiaggreganti, problemi emorragici o prima di interventi.
Evitare in gravidanza e allattamento salvo controllo medico.
Usare solo prodotti certificati, poiché degradazioni improprie possono aumentare contenuti di dicumarolo.
BIBLIOGRAFIA
Fonti di fitoterapia clinica europea su estratti standardizzati di Melilotus officinalis
Documentazione tecnica di produttori e testi di fitochimica sui titoli tipici in cumarine
Letteratura sul profilo farmacognostico e sulle applicazioni di estratti secchi, fluidi e topici
(Basate su evidenze scientifiche e sicurezza d'uso)
1. Tisana per microcircolo e gambe pesanti
Obiettivo: supporto al microcircolo e drenaggio leggero
Ingredienti (dose giornaliera):
Melilotus officinalis sommità fiorite: 1–1,5 g
Mirtillo nero foglie o bacche essiccate: 2 g
Ippocastano semi tritati (non estratto concentrato): 0,5 g
Pungitopo rizoma: 1 g
Preparazione:
Infusione 10–12 minuti in 200–250 ml di acqua calda.
Assunzione: 1–2 volte al giorno.
Motivazione sinergica (senza meccanismi): mirtillo nero, ippocastano e pungitopo sono tradizionalmente associati al meliloto per il supporto al tono venoso e al drenaggio.
2. Tisana lenitiva e antinfiammatoria leggera
Obiettivo: supporto nei processi irritativi lievi sistemici
Ingredienti:
Melilotus officinalis: 1 g
Fiordaliso petali: 1 g
Eufrasia parte aerea: 1 g
Salice corteccia essiccata: 0,5 g
Preparazione:
Infusione per 12 minuti.
Assunzione: 1 tazza, fino a 2 volte al giorno.
Nota sinergica: fiordaliso, eufrasia e salice sono frequentemente abbinati al meliloto in fitoterapia europea quando si ricercano effetti lenitivi generali.
3. Infuso rilassante serale
Obiettivo: distensione serale e riduzione della tensione
Ingredienti:
Melilotus officinalis: 0,5–1 g
Melissa foglie: 1,5 g
Luppolo coni: 0,5 g
Passiflora incarnata parte aerea: 1 g
Preparazione:
Infusione 10 minuti.
Assunzione: 1 tazza la sera.
Nota sinergica: combinazione tradizionale per favorire distensione generale.
4. Decotto uso esterno (impacchi su zone gonfie o affaticate)
Obiettivo: applicazione locale per aree stanche o pesanti
Ingredienti:
Melilotus officinalis: 3 g
Piantaggine lanceolata foglie: 2 g
Mirtillo nero bacche: 2 g
Preparazione:
Decotto 10 minuti in 300 ml d’acqua.
Raffreddare e applicare con garza o panno sterile 1–2 volte al giorno.
5. Tisana per occhi affaticati (uso esterno)
Obiettivo: impacchi oculari leggeri
Ingredienti:
Melilotus officinalis: 0,5 g
Eufrasia: 1 g
Fiordaliso: 1 g
Preparazione:
Infusione 10 minuti. Filtrare finemente.
Utilizzare come impacco con garze sterili quando ben tiepido o freddo.
Non usare in caso di infezioni oculari.
6. Formula drenante linfatica delicata
Obiettivo: supporto non intensivo al drenaggio
Ingredienti:
Melilotus officinalis: 1 g
Pungitopo: 1 g
Piantaggine: 1 g
Preparazione:
Infusione 8–10 minuti.
Assunzione: 1–2 tazze/die.
PRECAUZIONI IMPORTANTI
Le dosi sono riferite a erbe essiccate di uso comune.
Evitare dosi elevate: il meliloto contiene composti cumarinici che, pur presenti in quantità fisiologiche nelle erbe non deteriorate, richiedono prudenza.
Evitare in caso di disturbi emorragici, interventi chirurgici imminenti o sensibilità individuale.
Non assumere in gravidanza o allattamento senza supervisione professionale.
Non associare a farmaci anticoagulanti o antiaggreganti senza valutazione clinica.
BIBLIOGRAFIA
Studi fitochimici e farmacologici recenti su Melilotus officinalis, compresi lavori su attività antinfiammatoria, antiossidante e sicurezza in formulazioni topiche
Ricerche sulla modulazione immunitaria in modelli animali e sulle proprietà della cumarina naturale nel meliloto
Fonti fitoterapiche europee su impiego tradizionale e moderno del meliloto in tisane, decotti e preparazioni dermocosmetiche
Consultare il proprio medico prima di assumere qualsiasi preparato
SCHEDA NOTIZIE E VARIE
Colore: Il miele di meliloto tende ad avere un colore chiaro, che può variare dal giallo pallido all'ambra chiara.
Sapore: Ha un sapore dolce e delicato, con note floreali e un retrogusto leggermente aromatico. È meno intenso rispetto ad altri mieli, il che lo rende molto apprezzato.
Aroma: Il profumo è gradevole e floreale, richiamando l'odore dei fiori di meliloto.
Proprietà nutrizionali: Come altri tipi di miele, il miele di meliloto è ricco di zuccheri naturali, vitamine e minerali. È noto per le sue proprietà antiossidanti e antibatteriche.
Benefici per la salute: È spesso utilizzato per le sue proprietà lenitive, in particolare per alleviare disturbi respiratori e problemi digestivi. È anche considerato utile per favorire il sonno e ridurre l'ansia.
Cristallizzazione: Il miele di meliloto può cristallizzarsi nel tempo, ma questo è un processo naturale e non ne altera la qualità.
Utilizzo in cucina: È un miele versatile che può essere utilizzato in diverse preparazioni culinarie, come dolcificare tè, yogurt, o come ingrediente in salse e marinature.
Origine: Il meliloto è una pianta che cresce in diverse regioni, quindi il miele può variare in base alla zona di produzione.
Significato del nome
“Melilotus” deriva dal greco meli (miele) e lotos (pianta foraggera). Il nome significa quindi “pianta del miele”, alludendo sia al profumo dolce sia alla sua enorme attrattività per le api.
L'epiteto “officinalis” indica che la pianta era riconosciuta come medicinale ufficiale nelle antiche officine farmaceutiche.
Una delle piante mellifere più amate dalle api
Il meliloto officinale è considerato una delle piante mellifere più produttive d’Europa, capace di fornire nettare abbondante anche in terreni poveri.
Gli apicoltori lo apprezzano perché produce un miele chiaro, dal profumo di vaniglia e fieno dolce.
La curiosità della “fragranza di fieno vanigliato”
Una caratteristica affascinante: quando la pianta essicca correttamente, sviluppa una profumazione intensa di cumarina, la stessa nota aromatica tipica del “fieno delle Alpi”.
Questo profumo ha influenzato l’uso tradizionale in profumeria, sacchetti per biancheria, armadi e cuscini profumati.
Presenza storica nei cuscini per il sonno
In alcune regioni europee, il meliloto essiccato veniva inserito in cuscini calmanti insieme a fiori di fieno, melissa e luppolo.
Questi cuscini erano chiamati “cuscini del riposo” ed erano usati per favorire la distensione serale e conciliare il sonno.
Uso agrario: una pianta che migliora il suolo
Melilotus officinalis è una leguminosa che fissa il nitrogeno nel terreno e può crescere anche su terreni molto poveri, asciutti o disturbati.
È stata utilizzata come sovescio per rigenerare campi improduttivi e come pianta “pioniera” per stabilizzare suoli degradati.
La sua tallonatura radicale profonda le ha valso il soprannome di “arpione del terreno” in certi testi agronomici.
Il “caso dicumarolo”: una scoperta storica della medicina
Una delle pagine più singolari della storia della farmacologia riguarda proprio il meliloto:
All’inizio del ’900, bovini che mangiavano fieno di meliloto mal stoccato e fermentato sviluppavano emorragie gravi.
Fu scoperto così il dicumarolo, derivato ossidativo delle cumarine: da questo composto nacque decenni dopo la warfarina, uno dei farmaci anticoagulanti più importanti del XX secolo.
Di fatto, il meliloto indirettamente ha dato origine a un’intera classe di farmaci salvavita.
Una pianta dei bordi stradali diventata officinale
Pur essendo considerata talvolta “erba dei fossi” o “erbaccia competitiva”, il meliloto è stato ampiamente utilizzato in fitoterapia popolare come pianta lenitiva per vene, edemi e infiammazioni leggere.
Questa duplice natura – “erbaccia” e “officinale” – lo rende una delle piante più emblematiche dell’etnobotanica rurale.
Un tempo usato per aromatizzare formaggi e grappe
In alcune aree alpine, soprattutto nel passato, piccole quantità di meliloto venivano usate per profumare latte e formaggi, oppure nella preparazione di grappe erbacee dal sentore di fieno.
Questi usi sono oggi rari per motivi di sicurezza, ma rappresentano un interessante frammento di tradizione gastronomica.
Pianta simbolica del “buon umore rurale”
In certe regioni del Nord Europa veniva chiamata “erba del sorriso”, poiché si credeva che il suo profumo “calmo e dolce come il fieno” avesse influenza sul benessere emotivo.
Riconoscimento medievale
Testi erboristici tardo-medievali riportano il meliloto tra le erbe “mollificanti”, cioè piante usate per lenire tensioni, gonfiori o rigidità muscolari.
Veniva incluso in unguenti insieme a malva, piantaggine e finocchio.
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA GENERALE
Wichtl M. (2004). Herbal Drugs and Phytopharmaceuticals. *CRC Press*, 3rd ed., 340-342.
European Medicines Agency (2016). Assessment report on Melilotus officinalis. *EMA/HMPC/39456/2015*.
Murray R.D.H., et al. (1982). Coumarins from Melilotus species. *Phytochemistry*, 21(3), 623-626.