Dominio: Eukaryota (Con cellule dotate di nucleo) Regno: Plantae Sottoregno: Tracheobionta (Piante vascolari) Superdivisione: Spermatophyta (Piante con semi) Divisione: Angiospermae o Magnoliophyta (Piante con fiori) Classe: Magnoliopsida (Dicotiledoni) Ordine: Geraniales Famiglia:
Pelargonio Odoroso, Geranio Odoroso, Geranio Rosa, Malvarosa, Sweet Scented Geranium, Old-fashioned Rose Geranium, Rose-scent Geranium, Rose Geranium, Geranium
Geranium Graveolens (L'Hér.) Thunb., Pelargonium Roseum Willd., Pelargonium Asperum Ehrh. Ex Willd., Pelargonium Terebinthinaceum Cav., Geranium Asperum (Ehrh. Ex Willd.) Poir., Pelargonium Graveolens Var. Roseum (Willd.) DC., Pelargonium Graveolens Var. Asperum (Ehrh. Ex Willd.) DC., Pelargonium Radens H.E.Moore
PIANTA ERBACEA SUFFRUTICOSA CON STELO ERETTO ALTA FINO A 1,5 M RICOPERTA DI PELI GHIANDOLARI RICCHI DI OLI ESSENZIALI CON FOGLIE PUBESCENTI VERDE-CHIARO 5-7 LOBATE A MARGINE SEGHETTATO, ATTACCATE AL FUSTO CON LUNGO PICCIOLO E PICCOLI FIORI ERMAFRODITI SESSILI BIANCHI O ROSATI RIUNITI IN OMBRELLE APICALI. I FRUTTI CONTENGONO SEMI NERI PICCOLI
COLORI OSSERVATI NEI FIORI
____BIANCO ____MALVA ____ROSA ____ROSA-VIOLACEO
MAGGIO GIUGNO LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE (CON PICCO IN ESTATE: GIUGNO-AGOSTO), CON FIORI BIANCHI O ROSATI RIUNITI IN OMBRELLE APICALI
Originario del Sud Africa, in particolare delle province del Capo e del KwaZulu-Natal, e si trova anche nello Zimbabwe e nel Mozambico. Nel suo habitat naturale, cresce sulle montagne, in posizioni riparate come gole, generalmente in ambienti relativamente umidi. Predilige posizioni soleggiate o semi-ombreggiate e si adatta a suoli sabbiosi o limosi ben drenati, con un pH da neutro ad alcalino.
Grazie al suo apprezzato profumo di rosa, è ampiamente coltivato in molte regioni temperate e tropicali del mondo come pianta ornamentale e per la produzione di olio essenziale. Nelle coltivazioni, richiede pieno sole per una migliore produzione di olio, ma tollera anche la mezz'ombra. Il suolo ideale è ben drenato, e la pianta preferisce un'irrigazione moderata, tollerando una certa siccità ma non i ristagni idrici. Nelle zone con inverni freddi, viene spesso coltivato in vaso e riparato durante la stagione fredda poiché è sensibile al gelo. In alcune regioni dove è stato introdotto, può naturalizzarsi in aree con climi miti.
DISTRIBUZIONE IN BASE ALLE OSSERVAZIONI UMANE
SCHEDA FITOTERAPIA
PRIMA DELLA FIORITURA (FINE PRIMAVERA-INIZIO ESTATE) PER MASSIMA CONCENTRAZIONE DI OLI ESSENZIALI NELLE FOGLIE
FOGLIE (FOLIA PELARGONII) E OLIO ESSENZIALE ESTRATTO DALLE PARTI AEREE, RICCO IN CITRONELLOLO, GERANIOLO E LINALOLO
INTENSO AROMA DI ROSA CON NOTE FRESCHE DI MENTA E AGRUMI (DOVUTO A CITRONELLOLO E GERANIOLO)
FOGLIE: DOLCE-FLOREALE CON RETROGUSTO LIEVEMENTE AMARO E PICCANTE; OLIO ESSENZIALE: CALDO, FLOREALE E ERBACEO
GRAVIDANZA (SOPRATTUTTO PRIMO TRIMESTRE, PER POSSIBILE ATTIVITÀ EMMENAGOGA DELL'OLIO ESSENZIALE), IPERSENSIBILITÀ ACCERTATA ALLE GERANIACEAE O COMPONENTI DELL'OLIO (ES. CITRONELLOLO, GERANIOLO), BAMBINI SOTTO I 3 ANNI (PER USO TOPICO DI OLI ESSENZIALI NON DILUITI), EPILESSIA O DISTURBI NEUROLOGICI (PER POTENZIALE EFFETTO NEUROSTIMOLANTE A DOSI ELEVATE), TERAPIE CON FARMACI IPOGLICEMIZZANTI O ANTICOAGULANTI (RISCHIO DI INTERAZIONI)
DILUIRE SEMPRE L'OLIO ESSENZIALE AL 2-5% IN OLIO VETTORE PER USO TOPICO, EVITARE ESPOSIZIONE AL SOLE DOPO APPLICAZIONE, MONITORARE GLICEMIA IN DIABETICI, NON SUPERARE 5 MG/KG/DIE NEGLI ANIMALI, SOSPENDERE 2 SETTIMANE PRIMA DI INTERVENTI CHIRURGICI, PREFERIRE ESTRATTI STANDARDIZZATI IN CITRONELLOLO/GERANIOLO
"L'aroma dell'olio essenziale del geranio rosa è molto apprezzato, grazie al suo contenuto di citronellolo, che condivide con l'olio di rosa. E' particolarmente efficace contro la Candida albicans e altri miceti. Stimola la funzionalità del pancreas e del fegato. Applicato localmente, l'olio di geranio attenua la mammite premestruale."
Dott.Francesco Perugini Billi
[Tratto da www.dottorperuginibilli.it]
"La pianta ha infatti azioni antinfiammatorie, antimicrobiche ed antimicotiche, tanto da avvalorare l'uso dell'idrolato nell'applicazione esterna su cicatrici post-operatorie, nella pelle acneica ed infiammata, nelle mucose irritate anche dei neonati, per lenire pizzichi, pruriti e scottature. Questo preparato si è dimostrato efficace per uso interno o inalato attraverso l'aerosol contro le infezioni batteriche delle prime vie aeree, in caso di febbre, bollito con miele e fichi secchi per il male ai bronchi, ma aiuta anche contro le irritazioni delle vie urinarie causate dalla candida ed altri agenti patogeni e migliora la digestione. Non basta, è stato dimostrato che questa pianta aiuta nella gestione dei disordini del sistema nervoso centrale anche se ancora non è chiaro il meccanismo d'azione. Ha inoltre un effetto ansiolitico ed euforizzante, probabilmente causato dalla presenza che accomuna tutte le Geraniacee della dimetilamilammina (DMAA), molecola difficilmente solubile in acqua ma le cui tracce disperse nell'idrolato potrebbero spiegare il perché gli ebrei di alcune nazioni lo assumevano abitualmente la mattina, dando il giusto coraggio per affrontare la giornata. Quindi avere in casa l'idrolato di malvarosa è sicuramente utile in questi giorni, per sollevare dalle paure che incute la neve e per ogni eventuale irritazione, raffreddore o malessere causato dal freddo."
Ira Archilei - Erborista, Naturopata Spoleto
[Articolo di Fitoterapia33]
SCHEDA NOTIZIE E VARIE
Si utilizza come aromatizzante e per dare sapore a insalate, salse, minestre, zuppe, stufati, ecc.
Le foglie vengono usate anche per preparare dolci e conserve in ricette tradizionali ma anche per aromatizzare vino e aceto.
Da questa pianta viene prodotto un olio essenziale pregiato chiamato "bourbon"
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA GENERALE
Lis-Balchin M., et al. (1996). Bioactivity of Pelargonium essential oils. *Journal of Essential Oil Research*, 8(3), 281-290.
Boukhris M., et al. (2012). Chemical composition and biological activities of Pelargonium graveolens. *Industrial Crops and Products*, 37(1), 43-47.
European Medicines Agency (2012). Assessment report on Pelargonium graveolens. *EMA/HMPC/680554/2013*.
Van der Watt E., Pretorius J.C. (2001). Purification and identification of antibacterial compounds from Pelargonium graveolens. *Journal of Ethnopharmacology*, 76(1), 87-91.