DESCRIZIONE BOTANICA espandi ⇩ riduci ⇧
PIANTA ERBACEA BIENNALE ALTA FINO A 120 CM, GLABRA MA RICCA DI SPINE CON GRANDE ROSA DI FOGLIE BASALI MACCHIATE DI BIANCO, PICCIOLATE, DIVISE IN LOBI MUNITI DI UNA SPINA ALL'APICE. GRANDI CAPOLINI SOLITARI DI 6 CM FORMATI DA FIORI TUBULOSI PURPUREI CHE PRODUCONO ACHENI CON PAPPO SETOLOSO E BIANCO.
HABITAT espandi ⇩ riduci ⇧
Originario della regione mediterranea, ma si è ampiamente naturalizzato in molte altre parti del mondo, tra cui Nord e Sud America, Australia e Nuova Zelanda. Cresce tipicamente in luoghi asciutti e soleggiati, spesso in terreni disturbati o marginali come bordi di strade, campi incolti, pascoli secchi, discariche e aree ruderali. Predilige suoli ben drenati, da argillosi a sabbiosi, e tollera condizioni di suolo povero e secco. Si adatta a climi temperati e mediterranei, con estati calde e secche e inverni miti. La si può trovare dal livello del mare fino a circa 600 metri di altitudine. La sua capacità di prosperare in condizioni difficili e di produrre un gran numero di semi ne favorisce la diffusione in nuovi ambienti.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 2025
SCHEDA FITOTERAPIA
PERIODO BALSAMICO (Periodo di raccolta della droga) espandi ⇩ riduci ⇧
SEMI A FINE ESTATE (AGOSTO-SETTEMBRE) E FOGLIE IN PRIMAVERA
DROGA UTILIZZATA (Parte utilizzata a scopo fitoterapico) SEMI MATURI RACCOLTI IN LUGLIO-AGOSTO
ODORI DELLA DROGA SEMI: OLEOSI-TERROSI; FOGLIE: ERBACEI-AMARI, CON LIEVE NOTA LATTEA
SAPORI DELLA DROGA SEMI: AMAROGNOLI E OLEOSI; FOGLIE: AMARO-ASTRINGENTI, CON RETROGUSTO TANNICO
ESTRATTI E INTEGRATORI STANDARDIZZATI espandi ⇩ riduci ⇧
Cardo mariano Tintura Madre
Preparata dai frutti [acheni] essiccati tit.alcol.65°
XXX gtt 3 volte al giorno
Cardo mariano Tisana
Titolo F.U. non meno di 1% di silimarinaInfuso per 15 min.
1 cucchiaino per tazza di acqua bollente
3 tazze prima dei pasti
Vino di Cardo mariano espandi ⇩ riduci ⇧
Versare in un litro di vino bollente 25 g di radice di Cardo mariano. Quando il vino è freddo filtrare e conservare in vetro scuro al fresco. Un bicchierino da Marsala prima dei due pasti principali.
Controindicato nelle epatopatie in quanto bevanda alcolica.[Tratto da: I Vini Medicinali - Eraclio Fiorani, Roberto Fedecostante - Edizioni CHI-NI Macerata]
Consultare il proprio medico prima di assumere questa bevanda e di evitarne l'uso in caso di divieto di assunzione di alcol
PIANTE CHE INCREMENTANO L'EFFICACIA FITOTERAPICA (SINERGIE) CON DIVERSI MECCANISMI D'AZIONE
NOTE DI FITOTERAPIA espandi ⇩ riduci ⇧
I frutti (semi) sono utilizzati da 2000 anni; hanno azione rigeneratrice a livello del parenchima epatico in quanto verrebbe aumentata la sintesi del RNA per stimolazione di attività del RNA polimerasi. Nell´epatite virale limita il danno parenchimale proteggendo le membrane epatocitarie dall´aggancio dell´agente virale sui recettori situati all´esterno delle membrane e abbassa i livelli di transaminasi. L´attività epatoprotettiva della silimarina è stata dimostrata in numerosi modelli sperimentali che prevedevano un danno epatico provocato da sostanze tossiche tra cui il tetracloruro di carbonio - virus epatotossico della rana (FV3) - tossine della Amanita phalloides - ecc. L´azione antiossidante è 10 volte superiore a quella della vitamina E sui radicali liberi perché blocca il rilascio della malonildialdeide e l´attività antiperossidativa. Studi clinici hanno suggerito che trattamenti preliminari con silimarina inibiscono il danno epatico indotto da alcol - da sostanze chimiche industriali e da psicofarmaci.
Nella fitoterapia attuale, a scopo terapeutico, andrebbe usata solo la silimarina estratta dai semi in quantità di 400 mg al giorno in quanto gli estratti totali potrebbero presentare controindicazione (?).
PIANTA MELLIFERA espandi ⇩ riduci ⇧
Miele monoflora con odore caratteristico, con una connotazione florale o florale/fruttata, e una animale al tempo stesso; di crisantemi, di fiori cimiteriali. Sapore normalmente dolce, normalmente acido, amaro da non percettibile a leggero, leggermente astringente e aroma caratteristico, con la stessa duplice natura rilevabile all'olfatto; subito florale/fruttato, poi rapidamente animale, putrescente, farina di pesce.
[Di: Marco Accorti, Roberto Colombo, Gian Luigi Marcazzan, Livia Persano Oddo, Maria Lucia Piana, Maria Gioia Piazza, Patrizio Pulcini, Anna Gloria Sabatini]
Tratto da: api.entecra.it - Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura
USO ALIMENTARE espandi ⇩ riduci ⇧
Ricettacoli florali:
• si possono preparare come i carciofi
Costole florali e germogli centrali:
• lessati o stufati
DROGHE ATTIVE SUL FEGATO
UTILE DA SAPERE espandi ⇩ riduci ⇧
DROGHE ATTIVE SUL FEGATO
Le varie patologie del fegato e della cistifellea portano a una insufficiente produzione o alterato rilascio di bile o alla formazione di calcoli nelle vie biliari oppure a una sofferenza delle cellule epatiche. Le droghe attive sui meccanismi biliari e sul fegato vengono chiamate
a) Coleretici, se producono un aumento del succo biliare e si suddividono in: - Coleretici veri, se aumentano la secrezione dei costituenti biliari (Carciofo, Curcuma, Combreto, Calendula, Melanzana, Enula, Tarassaco); - Idrocoleretici, se aumentano la secrezione del componente acquoso biliare aumentando la fluidità (Lavanda, Menta, Melissa, Timo).
b) Colaghoghi, se accelerano il deflusso dal fegato alla cistifellea o da questa nell'intestino e possono essere suddivise in: - Fluidificanti della bile, se accelerano il deflusso abbassandone la viscosità (Boldo); - Colecistocinetici, se aumentano l'escrezione della bile stimolando le contrazioni della cistifellea (Boldo, Carciofo, Rabarbaro, Tuorlo d'uovo, Olio d'oliva).
c) Protettivi o detossicanti del fegato, se contribuiscono a normalizzare la struttura delle biomembrane dell'epatocita, migliorandone la funzione (Cardo mariano, Melanzana, Rosmarino).
d) Preventivi della calcolisi biliare o epatica e da impiegarsi per l'espulsione di piccoli calcoli (microlitiasi). I calcoli possono formarsi nella cistifellea (calcolosi biliare colecistica) o, più raramente, nei condotti biliari (calcolosi biliare epatica). Il sintomo caratteristico è la colica prodotta dalle contrazioni attraverso le quali l'organismo tenta di eliminare il calcolo spingendolo nell'intestino. Le erbe utili ad azione colagoga-coleretica e fluidificante sono: Boldo, Combreto, Carciofo. Anche e soprattutto l'olio d'oliva, assunto a digiuno a dose di 1-4 cucchiai, è utile alla espulsione di piccoli calcoli. Attenzione, comunque a questo tipo di automedicazione perché in questa patologia, molto spesso è più utile non 'smuovere' il calcolo che potrebbe andare ad ostruire le vie biliari procurando una situazione risolvibile solo con trattamento chirurgico di urgenza.
[Tratto da: Marzio Pedretti "L'erborista moderno"]
NOTE VARIE E STORICHE espandi ⇩ riduci ⇧
Secondo la leggenda le macchie bianche sulle foglie sarebbero derivate dalle gocce del latte di Maria perse durante la fuga in Egitto.
Fiori e semi possono essere usati nella preparazione di formaggi per la loro azione di caglio vegetale.
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA
Abdel-Moneim, A. (2011). Hepatoprotective effect of silymarin, the main constituent of Silybum marianum fruits, against carbon tetrachloride-induced liver damage in rats. BMC Complementary and Alternative Medicine, 11(1), 53.
Flora, K., Hahn, M., Lode, H. N., & Durgaprasad, S. (1998). Milk thistle (Silybum marianum) in hepatic diseases: a systematic review. Phytomedicine, 5(2), 125-128.
Loguercio, C., & Festi, D. (2011). Silybin and the liver: from basic research to clinical practice. World Journal of Gastroenterology, 17(18), 2288-2301.
Ramasamy, K., & Agarwal, R. (2008). Multitargeted therapy of cancer by silymarin. Cancer Letters, 269(2), 352-362.
Vargas-Mendoza, N., Madrigal-Santillán, E., Morales-González, J. A., Esquivel-Soto, J., Esquivel-Chirino, C., García-Luna, M. M., ... & Morales-González, J. R. (2014). Hepatoprotective effect of silymarin. World Journal of Hepatology, 6(3), 144-149.