DESCRIZIONE BOTANICA PIANTA ERBACEA PERENNE, ALTA 20-50 CM. PRESENTA RIZOMA CORTO E FUSTI ERETTI O ASCENDENTI, RAMIFICATI NELLA PARTE SUPERIORE, CON PELI PATENTI. FOGLIE BASALI PALMATE (7-9 LOBI), RENIFORMI, CON MARGINE DENTATO E SUPERFICIE PIEGHETTATA, GLABRE O LEGGERMENTE PUBESCENTI SOPRA, TOMENTOSE SOTTO. STIPOLE AMPIE, BRUNE E MEMBRANOSE. FIORI PICCOLI (3-5 MM), GIALLO-VERDASTRI, RIUNITI IN DENSE CIME CORIMBOSE. CALICE CON 4 SEPALI (PETALI ASSENTI), 4 STAMI E OVARIO SUPERO. FRUTTO ACHENIO RACCHIUSO NEL CALICE PERSISTENTE. FIORITURA DA MAGGIO A SETTEMBRE. SPECIE POLIMORFA, SPESSO APOMITTICA. DIFFUSA IN PRATI UMIDI E BOSCHI RADI DI EUROPA E ASIA, UTILIZZATA IN FITOTERAPIA PER LE PROPRIET ASTRINGENTI (TANNINI) ED ESTROGENICHE (FITOSTEROLI).
COLORI OSSERVATI NEI FIORI
____BIANCO-CREMA ____GIALLOGNOLO ____VERDE-CHIARO
FIORITURA O ANTESI MAGGIO, GIUGNO, LUGLIO, AGOSTO, SETTEMBRE, PRIMAVERA, ESTATE
HABITAT Tipica di ambienti freschi e umidi dell'Europa e Asia temperata. Cresce in prati umidi, margini boschivi, radure forestali e lungo i corsi d'acqua, prediligendo suoli ricchi di humus, da neutri a leggermente acidi, con buona disponibilit idrica. Presente dalla pianura fino a 2.500 metri di altitudine, particolarmente abbondante in zone montane e subalpine. Frequente in associazioni vegetali dei Molinio-Arrhenatheretea (prati falciati) e Betulo-Adenostyletea (ambienti forestali umidi), spesso associata a Geranium sylvaticum e Ranunculus acris. Specione sciafila, mesofila e nitrofila, indicatrice di terreni con buona fertilit naturale. La sua distribuzione favorita da ambienti poco disturbati e con elevata umidit atmosferica
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 2025
SCHEDA FITOTERAPIA
PERIODO BALSAMICO (Periodo di raccolta della droga) PRIMAVERA, ESTATE, MAGGIO GIUGNO LUGLIO AGOSTO (PRE-FIORITURA)
DROGA UTILIZZATA (Parte utilizzata a scopo fitoterapico) PARTI AEREE FIORITE (FOGLIE E FIORI) O PIANTA INTERA
ODORI DELLA DROGA ERBACEO-FRESCO CON NOTE TANNICHE, LEGGERO AROMA VEGETALE E PUNTA METALLICA
SAPORI DELLA DROGA ASTRINGENTE CON NOTE ERBACEO-AMARE E LIEVE RETROGUSTO METALLICO
Alchemilla Estratto Secco 200 mg per capsula 1-2 cps 3 volte al giorno
Alchemilla Tisana Infuso: 3-4 cucchiaini in 150 ml di acqua bollente per 10 min.Decotto: 1 g per tazza - 2 tazze al giorno.Macerato: lasciare in acqua a temperatura ambiente per qualche ora. 3 tazze al giorno fra i pasti
Alchemilla Tintura Madre Preparata da pianta fresca tit.alcol.45 XXX gtt 2-3 volte al giorno
FORMULAZIONI BASATE SU EVIDENZE SCIENTIFICHE E SICUREZZA D'USO .....espandi↓
Tisana per mestruazioni abbondanti:
Alchemilla (50%) + Achillea (30%) + Agnocasto (20%)
1. Tisana per Mestruazioni Abbondanti
40 g Alchemilla (foglie)
30 g Achillea (Achillea millefolium)
20 g Ortica (Urtica dioica)
10 g Cannella (Cinnamomum verum)
Dosaggio: 1 cucchiaino (2 g) in 200 ml acqua bollente, infusione 10 min.
Uso: 2 tazze al giorno, dal 20 al 28 giorno del ciclo.
Evidenze: Azione astringente e vasocostrittrice (EMA 2016).
2. Tisana Astringente (diarrea lieve)
50 g Alchemilla
30 g Mirtillo foglie (Vaccinium myrtillus)
20 g Piantaggine (Plantago major)
Dosaggio: 1 cucchiaio in 250 ml acqua, decotto 5 min.
Uso: 1 tazza ogni 6 ore per max 2 giorni.
3. Tisana Drenante (ritenzione idrica)
30 g Alchemilla
30 g Orthosiphon (Orthosiphon stamineus)
20 g Tarassaco (Taraxacum officinale)
20 g Finocchio (Foeniculum vulgare)
Uso: 1 tazza al mattino per 1 settimana.
Avvertenze
Non superare i 10 g di droga secca/giorno (rischio stitichezza).
Evitare in gravidanza e con terapie ormonali.
CONTROINDICAZIONI GRAVIDANZA (EFFETTI UTEROTONICI), ALLATTAMENTO (MANCANZA DI DATI), IPERSENSIBILIT ACCERTATA, INSUFFICIENZA EPATICA/RENALE GRAVE, BAMBINI SOTTO I 12 ANNI, TERAPIE ORMONALI IN CORSO
AVVERTENZE L'USO NELLA DISMENORREA, COLON IRRITABILE E REUMATISMI IMPROPRIO. L'USO PROLUNGATO PU CAUSARE STITICHEZZA, MONITORARE IN CASO DI TERAPIE ORMONALI, EVITARE DOSI ELEVATE IN GASTRITI LIEVI, SOSPENDERE 2 SETTIMANE PRIMA DI INTERVENTI CHIRURGICI, POSSIBILE SENSIBILIZZAZIONE CUTANEA IN SOGGETTI PREDISPOSTI
INTERAZIONI O INCOMPATIBILITA
CALCIO (INTEGRATORI)
DIURETICI
EPARINA
FANS (FARMACI ANTINFIAMMATORI NON STEROIDEI)
FARMACI ANTICOAGULANTI
FARMACI CORTISONICI
FARMACI PER OS (RIDUCE ASSORBIMENTO)
FERRO (INTEGRATORI)
TERAPIE ORMONALI
WARFARIN
NOTE DI FITOTERAPIA .....espandi↓
Non esistono conferme scientifiche per le attivit terapeutiche nellendometriosi.
Luso ormonale basato su tradizione, con evidenze limitate. Preferire estratti standardizzati in tannini
Il Tarassaco in abbinamento pu causare squilibrio elettrolitico ma anche migliorare il drenaggio epato-biliare.
Tossicit: Assente a dosaggi corretti (LD50 > 5000 mg/kg in ratti)
SCHEDA NOTIZIE E VARIE
USO ALIMENTARE .....espandi↓
Foglie fresche:
In insalate miste
PIANTE AD AZIONE FITOESTROGENICA E ANTIANDROGENA
UTILE DA SAPERE .....espandi↓
PIANTE AD AZIONE FITOESTROGENICA E ANTIANDROGENA
In virt della loro azione estrogenica alcune piante si dimostrano efficaci nell'impiego terapeutico per le turbe legate a un'insufficienza ovarica, per sindromi deficitarie dopo isterectomia e ovariectomia, per turbe mestruali della pubert e per alcune manifestazioni fastidiose che caratterizzano la manifestazioni funzionali della menopausa come vampate di calore, turbe dell'umore, secchezza della mucosa vaginale, ecc. e per la sindrome premestruale.
Alcuni inconvenienti, come per es. le vampate, hanno una stretta relazione con l'ormone ipofisario; altri invece, come prurito, infiammazione pelvica e secchezza vaginale, sono relativi alla caduta del tasso ematico di estrogeni e possono migliorare con l'utilizzo di queste piante. In questi casi la fitoterapia rappresenta una terapia attiva e/o complementare alla terapia ormonale classica.
Le piante estrogeniche e progesterone-like sono: Angelica, Aletris, Erba medica, Salvia, Luppolo, Ginseng, Alchemilla, Verbena, Salsapariglia, Soia, Kudzu, Cimicifuga; l'Ortica ha azione antiandrogena e la Cimicifuga attiva sulla secrezione dell'ormone ipofisario. L'Agnocasto aumenta la produzione dell'ormone luteinizzante, inibisce il rilascio dell'ormone che stimola il follicolo, portando ad uno spostamento del rapporto a favore degli estrogeni rispetto ai gestageni, producendo effetti ormonali utilizzati contro disturbi connessi alla menopausa; inoltre, sperimentalmente, inibisce la secrezione della prolattina, risultando efficace sia nella sindrome premestruale che nella iperprolattinemia.
Tratto da: Enrica Campanini "Dizionario di fitoterapia e piante medicinali"; A.Y. Leung & S. Foster "Enciclopedia delle piante medicinali"; Fabio Firenzuoli "Le 100 erbe della salute"
Fitoestrogeni e trattamenti ormonali: legami pericolosi
Il ricorso ai fitoestrogeni va evitato nelle donne con tumore della mammella e affette da deprivazione ormonale da ormonoterapia.
Le donne con carcinoma della mammella positivo per i recettori degli estrogeni devono evitare di ricorrere ai fitoestrogeni nel tentativo di ridurre gli effetti da deprivazione ormonale causati dalla ormonoterapia in atto. Il 70% circa dei carcinomi della mammella esprime recettori per gli estrogeni. Questo dato alla base della terapia adiuvante con farmaci che riducono la stimolazione di questi recettori quali il tamoxifene e derivati e gli inibitori delle aromatasi. L'ormonoterapia di per s causa per numerosi effetti collaterali da deprivazione ormonale. I sintomi meno tollerati sono la secchezza delle mucose e la sindrome vasomotoria (le cosiddette vampate), oltre alle manifestazioni legate al lungo trattamento (artralgie, tipicamente causate dagli inibitori delle aromatasi, osteoporosi, ipertensione, alterazioni del metabolismo lipidico). Nelle donne in menopausa, diventata popolare l'assunzione di integratori alimentari, contenenti principalmente derivati della soia o del trifoglio rosso, nell'ipotesi che abbiano un'azione di contrasto sui sintomi della menopausa. Gli estratti di queste piante contengono infatti fitoestrogeni, e in particolare isoflavoni (genisteina, daidzeina e gliciteina dalla soia e biocanina A e formononetina dal trifoglio), sostanze che hanno una blanda azione sia estrogenica sia antiestrogenica. Queste caratteristiche hanno suggerito la loro indicazione anche alle donne in trattamento con tamoxifene o inibitori dell'aromatasi, suscitando allarme negli oncologi che ritengono tale pratica incongrua e rischiosa. Negli animali di laboratorio si infatti dimostrato uno stimolo dose-dipendente da fitoestrogeni nella crescita di cellule tumorali umane della mammella estrogeno-sensibili (CMF-7) [1]. In modelli analoghi risulta anche abrogata la prevenzione del tamoxifene alla crescita tumorale [2]. A seguito della diffusione di tale pratica sono stati condotti due studi per verificare l'efficacia di integratori a base di soia (90-150 mg/die di isoflavoni) in pazienti sintomatiche per deprivazione ormonale (vampate diurne e notturne) [3,4]. Le pazienti, trattate per carcinoma della mammella e molte in trattamento con tamoxifene o raloxifene, sono state randomizzate in doppio cieco a ricevere il trattamento con isoflavoni o placebo. In nessuno dei due studi si sono rilevate differenze statisticamente significative nella sintomatologia, anche quando stratificate a ricevere tamoxifene. Per cui gli isoflavoni non sembrano ridurre la sintomatologia legata alla terapia ormonale e potrebbero invece avere un'attivit di stimolo sulla crescita tumorale. Secondo alcuni lavori scientifici, le popolazioni asiatiche sarebbero meno esposte al rischio di carcinoma della mammella per l'elevata ingestione di derivati della soia: questa osservazione di difficile interpretazione epidemiologica e non pu essere trasferita alle popolazioni occidentali n ad altri effetti ormonali degli isoflavoni [5,6]. Tali sostanze, quindi, vanno utilizzate con molta cautela da parte delle donne con carcinoma della mammella e solo se con recettori ormonali negativi. I medici che hanno pazienti in trattamento con tamoxifene o inibitori delle aromatasi dovrebbero vigilare e sconsigliare l'uso di prodotti a elevato titolo di fitoestrogeni, anche perch molti degli integratori alimentari in commercio rimandano a siti Internet nei quali sono rivendicati effetti terapeutici non dimostrati, sostenuti con letteratura di parte o mal interpretata.
ANNOTAZIONI VARIE .....espandi↓
Alchemilla deriva dal latino ALCHEMIA poich era usata dagli alchimisti che ne usavano il fiore per tentare di fabbricare l'oro. Era pure credenza comune che potesse far ritornare la verginit e il turgore dei seni. Le foglie secche -che somigliano a quelle di Malva- possono aromatizzare il t e fresche sono usate per aromatizzare le insalate.
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA
Shrivastava R, et al. Phytochemical composition of Alchemilla vulgaris. Nat Prod Commun. 2007;2(1):79-84.
Dulger B, Gonuz A. Antimicrobial activity of Alchemilla vulgaris. Fitoterapia 2004;75(3-4):385-387.
Kumarasamy Y, et al. Biological activity of Alchemilla vulgaris. Pharm Biol. 2004;42(3):179-182.
Tunn H, et al. Evaluation of anti-inflammatory activity of Alchemilla vulgaris. J Ethnopharmacol. 1995;48(2):61-67.
Bisset NG, Wichtl M. Herbal Drugs and Phytopharmaceuticals. CRC Press; 2001.