DESCRIZIONE BOTANICA PIANTA ERBACEA PERENNE CHE RAGGIUNGE ALTEZZE DI 1-2 METRI. PRESENTA FUSTI ERETTI, ROBUSTI E NON RAMIFICATI, CON GRANDI FOGLIE COMPOSTE, TRIPENNATE O BITERNATE, CON SEGMENTI OVATI O ROMBOIDALI, DENTATI E ACUMINATI. I FIORI SONO PICCOLI, BIANCHI O BIANCO-VERDASTRI, PRIVI DI PETALI EVIDENTI E CON NUMEROSI STAMI BIANCHI PROMINENTI, RIUNITI IN LUNGHE SPIGHE O RACEMI TERMINALI CHE POSSONO RAGGIUNGERE I 15-30 CM DI LUNGHEZZA, CREANDO UN ASPETTO VAPOROSO. I FRUTTI SONO FOLLICOLI SECCHI E OBLUNGHI CHE CONTENGONO NUMEROSI SEMI. LA RADICE UN RIZOMA LEGNOSO E NODOSO.
COLORI OSSERVATI NEI FIORI
____BIANCO
FIORITURA O ANTESI LUGLIO, AGOSTO, SETTEMBRE, ESTATE, INIZIO AUTUNNO
HABITAT Originaria del Nord America orientale. Cresce tipicamente in boschi umidi e ombrosi, sottoboschi di foreste decidue, radure boschive, lungo i margini dei boschi e occasionalmente in praterie umide. Predilige terreni ricchi di humus, ben drenati e con una buona umidit costante. Si trova comunemente in un'ampia fascia che si estende dal Canada sudorientale fino alla Georgia e a ovest fino al Missouri e all'Arkansas.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 2025
SCHEDA FITOTERAPIA
DROGA UTILIZZATA (Parte utilizzata a scopo fitoterapico) RADICI E RIZOMA
CONTROINDICAZIONI PER L'USO DEL PRODOTTO E
PER LA DURATA DELLA SUA ASSUNZIONE
NECESSARIO CONSULTARE IL
MEDICO SPECIALMENTE IN CASO DI PATOLOGIE CARDIACHE E SOGGETTI TRATTATI CON DIGITALICI E ATROPINA. EVITARE L'USO IN GRAVIDANZA IN QUANTO DILATA I VASI UTERINI E NELLE
DISFUNZIONI O MALATTIE EPATICHE.
AVVERTENZE CIMICIFUGA RACEMOSA IN MENOPAUSA
E' FORSE LA PIANTA DI CUI OGGI PI SI PARLA A LIVELLO INTERNAZIONALE,
FINO A IERI CONSIDERATA SICURA ED EFFICACE PER IL TRATTAMENTO DEI
DISTURBI DA MENOPAUSA, OGGI RITENUTA INVECE SOLTANTO NON SICURA
PER UN DOCUMENTO DELL' EMEA (HMPC - COMMITTEE ON HERBAL MEDICINAL
PRODUCTS, 269259/2006) CON IL QUALE SI ALLERTANO LE AUTORIT SANITARIE
NAZIONALI SUI RISCHI DI EPATOTOSSICIT. SI TRATTA IN REALT DI UNA PIANTA
MEDICINALE UTILIZZATA IN TUTTO IL MONDO FIN DAL 1950, E LA SUA SICUREZZA
BEN DOCUMENTATA.
A) LETTERATURA
LA MONOGRAFIA DELL'OMS SULLA CIMICIFUGA RACEMOSA (2004) TRA GLI EFFETTI AVVERSI RIPORTA UNICAMENTE DISTURBI MINORI GASTROINTESTINALI E CEFALEA.
ASSENTI IN LETTERATURA DATI SPERIMENTALI SULL'ATTIVIT CITOTOSSICA E/O EPATOTOSSICA DELLA CIMICIFUGA O DI SUOI COSTITUENTI CHIMICI.
NIH: IN CIRCA 2000 PAZIENTI ARRUOLATI NEI CLINICAL TRIALS NON CI SONO MAI STATE REAZIONI EPATOTOSSICHE [WORKSHOP ON THE SAFETY OF BLACK COHOSH IN CLINICAL STUDIES, NATIONAL INSTITUTES OF HEALTH , BETHESDA, MARYLAND, NOVEMBER 22, 2004.]
DATI RECENTI DI LETTERATURA BASATI SU CLINICAL TRIAS CONDOTTI SU PI DI 3.800 DONNE, CONFERMANO LA EFFICACIA NEL CONTROLLO DELLA SINTOMATOLOGIA CLIMATERICA, E LA SICUREZZA DEL PRODOTTO. (OSMERS R. ET AL. OBSTET. GYNECOL. 2005; 105: 1074-83).
UNA RECENTISSIMA REVIEW [MAHADY G. BLACK COHOSH. REVIEW OF THE CLINICL DATA FOR SAFETY AND EFFICACY IN MENOAUSAL SYMPTOMS. TREAT. ENDOCRINOL. 2005; 4 (3): 177-184] CONFERMA CHE LA PIANTA PU ESSERE USATA PER IL TRATTAMENTO DEI SINTOMI LEGATI AL CLIMATERIO, COME VAMPATE DI CALORE, SUDORAZIONI, INSONNIA ED ANSIA, E CHE PER I POCHI CASI DI EPATOTOSSICIT RIPORTATI NON STATA DIMOSTRATA LA DIRETTA ASSOCIAZIONE CON L'INGESTIONE DI CIMICIFUGA.
IL PROFILO FARMACOCINETICO DELLA CIMICIFUGA NON STATO ANCORA BEN INVESTIGATO, MA I SUPPLEMENTI CON QUESTA PIANTA PRESENTANO UN BUON PROFILO DI SICUREZZA E SI MOSTRANO EFFICACI NEL RIDURRE I SINTOMI MINORI DEL CLIMATERIO. [COLLEEN O LEE. CLIN J ONCOL NURS. 2005; 9: 5, 628-629]
B) DATI DI CONSUMO EUROPEI
INOLTRE NELLA SOLA EUROPA CIRCA 1,5 MILIONI DI DONNE HANNO UTILIZZATO PRODOTTI A BASE DI CIMICIFUGA, PIANTA PRESENTE SUL MERCATO EUROPEO DA OLTRE DIECI ANNI. IN ITALIA SOLO NELL'ULTIMO ANNO SONO STATE CALCOLATE CIRCA 100.000 DONNE CHE NE ABBIANO FATTO USO, PERALTRO, DATO DI UN CERTO RILIEVO, SENZA MAI ALCUNA SEGNALAZIONE DI EFFETTI COLLATERALI O TOSSICI.
3) DOCUMENTO EMEA: DALL'ESAME DEL DOCUMENTO EMERGE CHE:
IN OLTRE 10 ANNI C' STATA 1 SOLA SEGNALAZIONE IN TUTTA EUROPA, TRA TUTTE QUELLE PERVENUTE (34 CASI ESAMINATI), GIUDICATA 'POSSIBILE', OLTRE TTUTTO CON GRAVI CARENZE INFORMATIVE ANCHE SULLO STESSO PRODOTTO.
GLI ALTRI TRE CASI INVECE SONO STATI ESTRAPOLATI DALLA LETTERATURA INTERNAZIONALE (NON DATI EUROPEI) (SU UN TOTALE DI 8 CASE REPORT) SONO STATI CONSIDERATI POTENZIALMENTE CORRELABILI ALL'ASSUNZIONE DI CIMICIFUGA, MA: A) IN PRIMO CASO ERA UN' EPATITE AUTOIMMUNE IN UNA PAZIENTE GI AFFETTA DA POLIMIOSITE; B) IL SECONDO, ABBASTANZA CLAMOROSO, FU OSSERVATO IN UN REPARTO DI MEDICINA DELL'UNIVERSIT DELLO UTAH (USA), PRESENTATO COME "EPATITE FULMINANTE DA CIMICIFUGA", IN REALT ERA UNA PAZIENTE CHE FACEVA USO DI VARI FARMACI OLTRE A PARACETAMOLO E ALCOOL (SOSTANZE BEN CONOSCIUTE PROPRIO PER LA LORO TOSSICIT EPATICA); C) LA DONNA DEL TERZO CASO IN VECE ASSUMEVA REGOLARMENTE VINO, PSEUDOEFEDRINA (DECONGESTIONANTE NASALE) ED IBUPROFEN, ED AVEVA ASSUNTO ERITROMICINA PRIMA DEL DANNO EPATICO.
OGNI COMMENTO SUPERFLUO.
(FONTE: NEWSLETTER ANMFIT)
NOTE DI FITOTERAPIA .....espandi↓
Gli estratti di Cimicifuga presentano attivit fitoestrogenica. L'uso consigliato dell'estratto standardizzato al 2 -5% in triterpeni di 40 mg al giorno per i disturbi della menopausa e climaterio. L'estratto fluido e la tintura - invece - non offrono garanzie sulla costanza dei principi attivi.
UTILE DA SAPERE .....espandi↓
PIANTE AD AZIONE FITOESTROGENICA E ANTIANDROGENA
In virt della loro azione estrogenica alcune piante si dimostrano efficaci nell'impiego terapeutico per le turbe legate a un'insufficienza ovarica, per sindromi deficitarie dopo isterectomia e ovariectomia, per turbe mestruali della pubert e per alcune manifestazioni fastidiose che caratterizzano la manifestazioni funzionali della menopausa come vampate di calore, turbe dell'umore, secchezza della mucosa vaginale, ecc. e per la sindrome premestruale.
Alcuni inconvenienti, come per es. le vampate, hanno una stretta relazione con l'ormone ipofisario; altri invece, come prurito, infiammazione pelvica e secchezza vaginale, sono relativi alla caduta del tasso ematico di estrogeni e possono migliorare con l'utilizzo di queste piante. In questi casi la fitoterapia rappresenta una terapia attiva e/o complementare alla terapia ormonale classica.
Le piante estrogeniche e progesterone-like sono: Angelica, Aletris, Erba medica, Salvia, Luppolo, Ginseng, Alchemilla, Verbena, Salsapariglia, Soia, Kudzu, Cimicifuga; l'Ortica ha azione antiandrogena e la Cimicifuga attiva sulla secrezione dell'ormone ipofisario. L'Agnocasto aumenta la produzione dell'ormone luteinizzante, inibisce il rilascio dell'ormone che stimola il follicolo, portando ad uno spostamento del rapporto a favore degli estrogeni rispetto ai gestageni, producendo effetti ormonali utilizzati contro disturbi connessi alla menopausa; inoltre, sperimentalmente, inibisce la secrezione della prolattina, risultando efficace sia nella sindrome premestruale che nella iperprolattinemia.
Tratto da: Enrica Campanini "Dizionario di fitoterapia e piante medicinali"; A.Y. Leung & S. Foster "Enciclopedia delle piante medicinali"; Fabio Firenzuoli "Le 100 erbe della salute"
Fitoestrogeni e trattamenti ormonali: legami pericolosi
Il ricorso ai fitoestrogeni va evitato nelle donne con tumore della mammella e affette da deprivazione ormonale da ormonoterapia.
Le donne con carcinoma della mammella positivo per i recettori degli estrogeni devono evitare di ricorrere ai fitoestrogeni nel tentativo di ridurre gli effetti da deprivazione ormonale causati dalla ormonoterapia in atto. Il 70% circa dei carcinomi della mammella esprime recettori per gli estrogeni. Questo dato alla base della terapia adiuvante con farmaci che riducono la stimolazione di questi recettori quali il tamoxifene e derivati e gli inibitori delle aromatasi. L'ormonoterapia di per s causa per numerosi effetti collaterali da deprivazione ormonale. I sintomi meno tollerati sono la secchezza delle mucose e la sindrome vasomotoria (le cosiddette vampate), oltre alle manifestazioni legate al lungo trattamento (artralgie, tipicamente causate dagli inibitori delle aromatasi, osteoporosi, ipertensione, alterazioni del metabolismo lipidico). Nelle donne in menopausa, diventata popolare l'assunzione di integratori alimentari, contenenti principalmente derivati della soia o del trifoglio rosso, nell'ipotesi che abbiano un'azione di contrasto sui sintomi della menopausa. Gli estratti di queste piante contengono infatti fitoestrogeni, e in particolare isoflavoni (genisteina, daidzeina e gliciteina dalla soia e biocanina A e formononetina dal trifoglio), sostanze che hanno una blanda azione sia estrogenica sia antiestrogenica. Queste caratteristiche hanno suggerito la loro indicazione anche alle donne in trattamento con tamoxifene o inibitori dell'aromatasi, suscitando allarme negli oncologi che ritengono tale pratica incongrua e rischiosa. Negli animali di laboratorio si infatti dimostrato uno stimolo dose-dipendente da fitoestrogeni nella crescita di cellule tumorali umane della mammella estrogeno-sensibili (CMF-7) [1]. In modelli analoghi risulta anche abrogata la prevenzione del tamoxifene alla crescita tumorale [2]. A seguito della diffusione di tale pratica sono stati condotti due studi per verificare l'efficacia di integratori a base di soia (90-150 mg/die di isoflavoni) in pazienti sintomatiche per deprivazione ormonale (vampate diurne e notturne) [3,4]. Le pazienti, trattate per carcinoma della mammella e molte in trattamento con tamoxifene o raloxifene, sono state randomizzate in doppio cieco a ricevere il trattamento con isoflavoni o placebo. In nessuno dei due studi si sono rilevate differenze statisticamente significative nella sintomatologia, anche quando stratificate a ricevere tamoxifene. Per cui gli isoflavoni non sembrano ridurre la sintomatologia legata alla terapia ormonale e potrebbero invece avere un'attivit di stimolo sulla crescita tumorale. Secondo alcuni lavori scientifici, le popolazioni asiatiche sarebbero meno esposte al rischio di carcinoma della mammella per l'elevata ingestione di derivati della soia: questa osservazione di difficile interpretazione epidemiologica e non pu essere trasferita alle popolazioni occidentali n ad altri effetti ormonali degli isoflavoni [5,6]. Tali sostanze, quindi, vanno utilizzate con molta cautela da parte delle donne con carcinoma della mammella e solo se con recettori ormonali negativi. I medici che hanno pazienti in trattamento con tamoxifene o inibitori delle aromatasi dovrebbero vigilare e sconsigliare l'uso di prodotti a elevato titolo di fitoestrogeni, anche perch molti degli integratori alimentari in commercio rimandano a siti Internet nei quali sono rivendicati effetti terapeutici non dimostrati, sostenuti con letteratura di parte o mal interpretata.
ANNOTAZIONI VARIE .....espandi↓
Si pensava - anticamente - che fosse utile ad allontanare le cimici grazie al suo forte odore, era usata anche contro il morso dei serpenti. Inoltre una caratteristica attir l'attenzione degli studiosi: la droga agiva meglio e con costanza sulle donne che sugli uomini.
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA
Borrelli, F., & Ernst, E. (2008). *Cimicifuga racemosa*: A systematic review of its clinical efficacy. *Menopause, 15*(3), 424-432.
Jiang, B., et al. (2006). Evaluation of the botanical authenticity and phytochemical profile of *Cimicifuga racemosa*. *Journal of Agricultural and Food Chemistry, 54*(9), 3242-3250.
Liske, E., et al. (2002). Therapeutic efficacy and safety of *Cimicifuga racemosa*. *Menopause, 9*(1), 3-12.
Nuntanakorn, P., et al. (2006). Analysis of polyphenolic compounds in *Cimicifuga racemosa*. *Phytochemical Analysis, 17*(6), 384-393.
Einbond, L. S., et al. (2008). Growth inhibitory activity of *Cimicifuga racemosa*. *Cancer Research, 68*(8), 2927-2933.