DESCRIZIONE BOTANICA PIANTA ERBACEA PERENNE DIOICA RAMPICANTE CON FUSTI VOLUBILI DOTATI DI PELI RIGIDI E CURVI, ALTA FINO A 8 M. FOGLIE PALMATE CON TRE-CINQUE LOBI. FOGLIE SUPERIORI INTERE. FIORI MASCHILI DI COLORE BIANCO-VERDOGNOLO RIUNITI IN PANNOCCHIE PENDULE. LE PIANTE FEMMINILI HANNO BRATEE VERDOGNOLE CONTENENTI FIORI DI COLORE BIANCO RACCOLTI IN PANNOCCHIE COMPOSTE (CONI)
FIORITURA O ANTESI MAGGIO, GIUGNO, LUGLIO, AGOSTO, PRIMAVERA, ESTATE
HABITAT Originaria dell'Europa, dell'Asia occidentale e del Nord America. Cresce spontaneamente in ambienti freschi e umidi, come boschi ripariali, siepi, margini forestali e zone ruderali, prediligendo terreni fertili e ben lavorati. Si trova spesso lungo le rive dei corsi d'acqua e vicino a concimaie, dalla pianura fino a un'altitudine di circa 1200 metri, purch il clima non sia eccessivamente ventoso e umido.
Il luppolo predilige pieno sole o mezz'ombra e si adatta a diversi tipi di suolo, anche se cresce meglio in terreni profondi, limosi o argillosi-limosi, ben drenati e ricchi di sostanza organica, con un pH leggermente acido o neutro (tra 6.0 e 7.0). Richiede una buona disponibilit idrica, soprattutto durante la stagione di crescita, ma non tollera i ristagni.
Oltre al suo habitat naturale, il luppolo ampiamente coltivato in molte regioni temperate del mondo, in particolare tra le latitudini di 35 e 55 in entrambi gli emisferi, per la produzione dei coni utilizzati nell'industria della birra. La coltivazione richiede sistemi di supporto verticali, come pali e fili, per permettere alle piante di rampicare. Le condizioni ideali per la coltivazione includono un periodo di dormienza invernale con basse temperature, una primavera mite, sufficiente umidit durante la crescita e un periodo asciutto durante la raccolta.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 2025
SCHEDA FITOTERAPIA
PERIODO BALSAMICO (Periodo di raccolta della droga) OTTOBRE, NOVEMBRE, DICEMBRE, AUTUNNO, INIZIO INVERNO
DROGA UTILIZZATA (Parte utilizzata a scopo fitoterapico) INFIORESCENZE DEI FIORI FEMMINILI CON I PELI GHIANDOLARI RACCOLTI IN AUTUNNO
Luppolo Tisana Infuso: 0.5 g in 150 ml di acqua bollente per 10 min
Tenere coperto Bere durante il giorno e la sera
Luppolo Tintura Madre Preparata dai coni [infiorescenze] femminili freschi tit.alcol.55 XL gtt 2-3 volte al giorno
Vino di Luppolo .....espandi ↓
Macerare 25 g di infiorescenze femminili di Luppolo in un litro di vino bianco di buona gradazione alcolica. Dopo una settimana filtrare e conservare al fresco. Prenderne un bicchierino prima dei due pasti principali.[Tratto da: I Vini Medicinali - Eraclio Fiorani, Roberto Fedecostante - Edizioni CHI-NI Macerata]
CONTROINDICAZIONI SCONSIGLIATO ALLE DONNE IN GRAVIDANZA, NELLE MASTECTOMIE, A EPILETTICI, IN PRESENZA DI STATI DEPRESSIVI E NELL'INFANZIA. ALTE DOSI INDUCONO CEFALEA, NAUSEA, VOMITO E VERTIGINI. EVITARE L'AUTOMEDICAZIONE.
AVVERTENZE NON ASSUMERE LUPPOLO INSIEME A BEVANDE ALCOLICHE O FARMACI SEDATIVI. DATO IL SUO CONTENUTO DI ESTROGENI POTREBBE CAUSARE UNA DIMINUZIONE DELLA LIBIDO.
INTERAZIONI O INCOMPATIBILITA
FARMACI SEDATIVI
NOTE DI FITOTERAPIA .....espandi↓
Sono ancora insufficienti gli studi sulla sicurezza dell'uso per lunghi periodi, pertanto consigliabile riservare alla prescrizione medica limpiego del Luppolo come sedativo.
USO ALIMENTARE .....espandi↓
Getti giovani (soprattutto delle piante maschili):
• lessati e conditi
• in risotti, minestre o frittate
PIANTE AD AZIONE FITOESTROGENICA E ANTIANDROGENA
UTILE DA SAPERE .....espandi↓
PIANTE AD AZIONE FITOESTROGENICA E ANTIANDROGENA
In virt della loro azione estrogenica alcune piante si dimostrano efficaci nell'impiego terapeutico per le turbe legate a un'insufficienza ovarica, per sindromi deficitarie dopo isterectomia e ovariectomia, per turbe mestruali della pubert e per alcune manifestazioni fastidiose che caratterizzano la manifestazioni funzionali della menopausa come vampate di calore, turbe dell'umore, secchezza della mucosa vaginale, ecc. e per la sindrome premestruale.
Alcuni inconvenienti, come per es. le vampate, hanno una stretta relazione con l'ormone ipofisario; altri invece, come prurito, infiammazione pelvica e secchezza vaginale, sono relativi alla caduta del tasso ematico di estrogeni e possono migliorare con l'utilizzo di queste piante. In questi casi la fitoterapia rappresenta una terapia attiva e/o complementare alla terapia ormonale classica.
Le piante estrogeniche e progesterone-like sono: Angelica, Aletris, Erba medica, Salvia, Luppolo, Ginseng, Alchemilla, Verbena, Salsapariglia, Soia, Kudzu, Cimicifuga; l'Ortica ha azione antiandrogena e la Cimicifuga attiva sulla secrezione dell'ormone ipofisario. L'Agnocasto aumenta la produzione dell'ormone luteinizzante, inibisce il rilascio dell'ormone che stimola il follicolo, portando ad uno spostamento del rapporto a favore degli estrogeni rispetto ai gestageni, producendo effetti ormonali utilizzati contro disturbi connessi alla menopausa; inoltre, sperimentalmente, inibisce la secrezione della prolattina, risultando efficace sia nella sindrome premestruale che nella iperprolattinemia.
Tratto da: Enrica Campanini "Dizionario di fitoterapia e piante medicinali"; A.Y. Leung & S. Foster "Enciclopedia delle piante medicinali"; Fabio Firenzuoli "Le 100 erbe della salute"
Fitoestrogeni e trattamenti ormonali: legami pericolosi
Il ricorso ai fitoestrogeni va evitato nelle donne con tumore della mammella e affette da deprivazione ormonale da ormonoterapia.
Le donne con carcinoma della mammella positivo per i recettori degli estrogeni devono evitare di ricorrere ai fitoestrogeni nel tentativo di ridurre gli effetti da deprivazione ormonale causati dalla ormonoterapia in atto. Il 70% circa dei carcinomi della mammella esprime recettori per gli estrogeni. Questo dato alla base della terapia adiuvante con farmaci che riducono la stimolazione di questi recettori quali il tamoxifene e derivati e gli inibitori delle aromatasi. L'ormonoterapia di per s causa per numerosi effetti collaterali da deprivazione ormonale. I sintomi meno tollerati sono la secchezza delle mucose e la sindrome vasomotoria (le cosiddette vampate), oltre alle manifestazioni legate al lungo trattamento (artralgie, tipicamente causate dagli inibitori delle aromatasi, osteoporosi, ipertensione, alterazioni del metabolismo lipidico). Nelle donne in menopausa, diventata popolare l'assunzione di integratori alimentari, contenenti principalmente derivati della soia o del trifoglio rosso, nell'ipotesi che abbiano un'azione di contrasto sui sintomi della menopausa. Gli estratti di queste piante contengono infatti fitoestrogeni, e in particolare isoflavoni (genisteina, daidzeina e gliciteina dalla soia e biocanina A e formononetina dal trifoglio), sostanze che hanno una blanda azione sia estrogenica sia antiestrogenica. Queste caratteristiche hanno suggerito la loro indicazione anche alle donne in trattamento con tamoxifene o inibitori dell'aromatasi, suscitando allarme negli oncologi che ritengono tale pratica incongrua e rischiosa. Negli animali di laboratorio si infatti dimostrato uno stimolo dose-dipendente da fitoestrogeni nella crescita di cellule tumorali umane della mammella estrogeno-sensibili (CMF-7) [1]. In modelli analoghi risulta anche abrogata la prevenzione del tamoxifene alla crescita tumorale [2]. A seguito della diffusione di tale pratica sono stati condotti due studi per verificare l'efficacia di integratori a base di soia (90-150 mg/die di isoflavoni) in pazienti sintomatiche per deprivazione ormonale (vampate diurne e notturne) [3,4]. Le pazienti, trattate per carcinoma della mammella e molte in trattamento con tamoxifene o raloxifene, sono state randomizzate in doppio cieco a ricevere il trattamento con isoflavoni o placebo. In nessuno dei due studi si sono rilevate differenze statisticamente significative nella sintomatologia, anche quando stratificate a ricevere tamoxifene. Per cui gli isoflavoni non sembrano ridurre la sintomatologia legata alla terapia ormonale e potrebbero invece avere un'attivit di stimolo sulla crescita tumorale. Secondo alcuni lavori scientifici, le popolazioni asiatiche sarebbero meno esposte al rischio di carcinoma della mammella per l'elevata ingestione di derivati della soia: questa osservazione di difficile interpretazione epidemiologica e non pu essere trasferita alle popolazioni occidentali n ad altri effetti ormonali degli isoflavoni [5,6]. Tali sostanze, quindi, vanno utilizzate con molta cautela da parte delle donne con carcinoma della mammella e solo se con recettori ormonali negativi. I medici che hanno pazienti in trattamento con tamoxifene o inibitori delle aromatasi dovrebbero vigilare e sconsigliare l'uso di prodotti a elevato titolo di fitoestrogeni, anche perch molti degli integratori alimentari in commercio rimandano a siti Internet nei quali sono rivendicati effetti terapeutici non dimostrati, sostenuti con letteratura di parte o mal interpretata.
ANNOTAZIONI VARIE .....espandi↓
In latino humus significa "terra" e si allude alla disposizione prostrata dei fusti (humulus). Il termine lupulus "piccoli lupi" non ha un riferimento ben preciso.
Furono i tedeschi nel IX secolo che iniziarono ad introdurre il Luppolo nella birra come conservante anche se il sapore finale era pi amaro. Si narra che fu Gambrinus, leggendario re della birra, nel XIII secolo, ad aggiungere infiorescenze femminili essiccate alla sua preparazione, conferendole un sapore gradevole ed amarognolo.
Nelle antiche fabbriche di birra gli operai dovevano interrompere il lavoro di tanto in tanto a causa della sonnolenza provocata dal Luppolo.
Il luppolo correlato botanicamente alla Cannabis e pare che, se fumato o inalato, possa provocare una blanda euforia o turbe sul SNC.
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA
Zanoli P., Zavatti M. (2008). Pharmacognostic and pharmacological profile of Humulus lupulus L.. *Journal of Ethnopharmacology*, 116(3), 383-396.
Stevens J.F., Page J.E. (2004). Xanthohumol and related prenylflavonoids from hops. *Phytochemistry*, 65(10), 1317-1330.
European Medicines Agency (2014). Assessment report on Humulus lupulus L.. *EMA/HMPC/680374/2013*.
Chadwick L.R., et al. (2006). The pharmacognosy of Humulus lupulus L. (hops). *Phytochemistry*, 67(12), 1240-1259.