DESCRIZIONE BOTANICA LIANA LEGNOSA PERENNE CHE RAGGIUNGE 30-50 M DI LUNGHEZZA, CON FUSTI PRINCIPALI FINO A 25 CM DI DIAMETRO. PRESENTA FOGLIE OPPOSTE, OVALI-ELLITTICHE (10-20 CM 6-15 CM), CON MARGINE INTERO, APICE ACUMINATO E BASE ARROTONDATA, PAGINA SUPERIORE GLABRA E INFERIORE TOMENTOSA. CARATTERISTICI UNCINI LEGNOSI RICURVI (2-5 CM) ALL'ASCELLA FOGLIARE, USATI PER ARRAMPICARSI. INFIORESCENZE A CAPOLINO GLOBOSO (2-5 CM DIAM.) CON FIORI BISESSUALI BIANCO-GIALLASTRI. FRUTTI A CAPSULA DEISCENTE CONTENENTE SEMI ALATI. CORTECCIA ESTERNA GRIGIASTRA CON LENTICELLE PROMINENTI. RADICI SECONDARIE SPESSO SUPERFICIALI E NODOSE. PIANTA DIOICA (FIORI MASCHILI E FEMMINILI SU INDIVIDUI SEPARATI). TUTTE LE PARTI CONTENGONO ALCALOIDI OSSINDOLICI E GLICOSIDI TRITERPENICI. FIORITURA IRREGOLARE, SPESSO LEGATA A EVENTI CLIMATICI.
COLORI OSSERVATI NEI FIORI
____GIALLO-CHIARO ____ROSA-VIOLACEO ____ROSATO
HABITAT Originaria del bacino amazzonico, diffusa in Per, Brasile, Colombia, Ecuador e Bolivia. Cresce prevalentemente nelle foreste pluviali tropicali primarie e secondarie, tra 200 e 800 metri di quota, in aree con elevata umidit (piogge superiori a 2.000 mm/anno) e temperature medie di 25-30C. Predilige suoli acidi (pH 4.5-6), ben drenati e ricchi di humus, spesso lungo corsi d'acqua o in zone parzialmente ombreggiate dal baldacchino forestale. La specie tipica della vegetazione pioniera che colonizza radure naturali o aree di foresta disturbata, dove si arrampica su alberi alti fino a 30 m usando uncini legnosi. La sua distribuzione associata a ecosistemi a biodiversit elevata, in particolare nelle regioni del bassopiano amazzonico e delle pendici andine orientali. Fiorisce tra ottobre e febbraio, con fruttificazione da marzo a giugno. La raccolta eccessiva per scopi medicinali ne minaccia le popolazioni naturali in alcune aree.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 2025
SCHEDA FITOTERAPIA
DROGA UTILIZZATA (Parte utilizzata a scopo fitoterapico) CORTECCIA DEL FUSTO E DELLE RADICI DI PIANTE ADULTE
Uncaria polvere Forma terapeutica non affidabile250 mg per cprAdulti: 2 cpr 3 volte al giorno per 3 mesiBambini: 1 cpr 1-3 volte al giorno
Uncaria 1DH Forma terapeutica non affidabileXV gtt sublinguali 3 volte al giornoBambini: met dose diluita in acqua
Uncaria Estratto secco standardizzato Titolazione doppia: alcaloidi ossindolici pentaciclici 3% e glucosidi triterpenici 6%Rappresenta la forma corretta dimpiego 100-500 mg al giorno
CONTROINDICAZIONI NON ASSUMERE IN GRAVIDANZA O ALLATTAMENTO.
AVVERTENZE NON STATA STUDIATA IN DONNE IN GRAVIDANZA O ALLATTAMENTO. NELLE TERAPIE PROLUNGATE SEGNALATO UN LEGGERO CALO DI VITAMINA A. IL SOVRADOSAGGIO PU PROVOCARE DIARREA.
NOTE DI FITOTERAPIA .....espandi↓
Data l'esistenza di numerosi chemiotipi di Uncaria necessario avvalersi a scopo fitoterapeutico del fitocomplesso presente nellestratto titolato e standardizzato della corteccia.
UTILE DA SAPERE .....espandi↓
PIANTE ADATTOGENE ED IMMUNOSTIMOLANTI
Presso tutte le culture e nelle medicine tradizionali di ogni angolo del globo troviamo delle piante adattogene, cio delle specie vegetali in grado di aumentare la resistenza dell'organismo a stress endogeni ed esogeni, migliorando la performance fisica e mentale, in risposta a stimoli di natura fisica, chimica e biologica.
Il termine adattogeno viene infatti dal vocabolo latino adaptare e da quello greco genes (prodotto da) e fu coniato nel 1947 dallo scienziato russo N.V. Lazarev; nel 1969 Brekhman e Dardymov stabilirono dei criteri specifici affinch una droga vegetale possa definirsi adattogena.
L'effetto di queste piante si affianca alla risposta fisiologica che gi di per s l'organismo mette in opera quando soggetto ad uno stimolo che ne turbi l'equilibrio biologico, al fine di ristabilire prontamente l'omeostasi; tali risposte sono di carattere prevalentemente ormonale, cio con effetti transitori, ma esistono anche vere e proprie modificazioni funzionali o morfologiche che si generano nelle persone sottoposte frequentemente a stress (per es. negli atleti sottoposti a molte ore di allenamento quotidiano) o che si sono evolute in alcune etnie nel corso di milioni di anni in risposta all'ambiente (per es.: la variazione del colore della pelle in funzione dell'esposizione ai raggi solari o le maggiori dimensioni della gabbia toracica delle popolazioni andine, costrette a vivere sopra i 4000 mt, dove l'ossigeno scarseggia).
Le piante adattogene non corrispondono a nessuna categoria della farmacologia classica e meno ancora hanno corrispettivi nei farmaci di sintesi: nella maggior parte dei casi, infatti, esse sono aspecifiche, agendo su differenti organi o tessuti bersaglio e provocando, nell'insieme, una risposta adattogena; ci dovuto al fatto che il fitocomplesso spesso si compone di principi attivi di svariata natura chimica, che sono per sinergici. Il meccanismo d'azione delle droghe
adattogene generalmente assai complicato e non sempre ancor ben compreso.
Molte droghe adattogene hanno anche azione antimicrobica ed immunostimolante, in tal modo
contribuendo a migliorare le difese dell'organismo contro agenti eziologici esterni; altre hanno dimostrato di avere interessanti e promettenti effetti antitumorali, su cui la ricerca sta ora indagando.
Altre ancora hanno azione prevalentemente nootropa (dal Greco noos=mente, e tropein=sorvegliare), cio migliorano la performance mentale e l'umore; alla classe delle droghe nootrope
appartengono tutte le piante contenenti metilxantine (caffeina e derivati), che sono pi propriamente degli stimolanti e che saranno oggetto di una scheda a parte.
Infine sono state incluse in questa scheda delle piante meramente immunostimolanti dato che,
funzionalmente, sono simili a quelle adattogene, ovvero servono ad aiutare l'organismo a sviluppare una linea difensiva contro gli attacchi esterni.
Proprio per la loro caratteristica di migliorare le risposte dell'organismo, l'utilizzo di droghe adattogene non necessariamente circoscritto a stati patologici, ma rientra piuttosto nel campo del benessere e della prevenzione (alcune risultano per esempio assai utili per aiutare a prevenire, durante la stagione invernale, le malattie da raffreddamento). Naturalmente sono anche molto utili negli stati di convalescenza ed in generale di astenia.
[Tratto da EPO S.r.l. ISTITUTO FARMOCHIMICO FITOTERAPICO http://www.eposrl.com/eposrl/]
ANNOTAZIONI VARIE .....espandi↓
PROPRIET IMMUNOSTIMOLANTI DI UNCARIAProve farmacologiche hanno dimostrato che gli alcaloidi della Uncaria tomentosa sono in grado di determinare attivit immunostimolante e immunomodulante che si traduce in un aumento della fagocitosi da parte dei macrofagi. La predominanza o meno degli alcaloidi di tipo tetraciclico o pentaciclico risulta assai importante nel determinare l'attivit farmacologica della pianta: i primi esercitano una pi netta azione ipotensiva ed una modesta attivit immunostimolante; nei secondi, al contrario, questa azione a prevalere. I principi attivi dell'Uncaria tomentosa sembrano essere efficaci nel contrastare l'azione della DNA-polimerasi e della transcriptasi inversa implicate nella replicazione dei virus. Viene segnalata anche un'azione antimutagenica che pu= essere attribuita "ad un meccanismo antiossidativo che agisce inibendo la trasformazione di sostanze promutageniche in sostanze mutageniche.... In un test mutagenico in vivo si notato che l'urina di soggetti fumatori ha un'attivit mutagenica prima della sperimentazione, ma mostra una diminuzione netta del potenziale mutagenico dall'inizio della somministrazione di Uncaria tomentosa fino ad otto giorni dopo la sospensione". Ultimamente stata dimostrata l'inibizione della proliferazione di cellule tumorali umane in due linee cellulari leucemiche ed una linea cellulare di linfoma B. L'Uncaria risultata priva di potere mutageno e di tossicit. Un lavoro in doppio cieco contro placebo effettuato con il suo estratto (doppia titolazione) ha confermato anche l'attivit immunostimolante.Tratto da: Enrica Campanini "Dizionario di fitoterapia e piante medicinali"; Fabio Firenzuoli "Le 100 erbe della salute"
La pianta cresce tra i 300 e i 900 metri delle foreste tropicali del Sud America. I curanderos peruviani la usano per curare ferite profonde - ulcerazioni - patologie degenerative - infiammazioni di varia natura - dolori osteoarticolari - nel postpartum ecc.
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA
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Reinhard, K. H. (1997). Uncaria tomentosa (Willd.) DC: Cats claw, ua de gato, or savntaro. Journal of Alternative and Complementary Medicine, 3(2), 143-151.
Sandoval, M., et al. (2002). Anti-inflammatory and antioxidant activities of cats claw (Uncaria tomentosa and Uncaria guianensis) are independent of their alkaloid content. Phytomedicine, 9(4), 325-337.
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Pilarski, R., et al. (2006). Antioxidant activity of ethanolic and aqueous extracts of Uncaria tomentosa (Willd.) DC. Journal of Ethnopharmacology, 104(1-2), 18-23.