PIANTA ERBACEA VARIABILISSIMA, ANNUA, BIENNALE O PERENNE CON FUSTI DA POCHI CM A CIRCA 50 CM, PIÙ O MENO PELOSA CON FIORI BIANCHI O GIALLI O ROSSI O VIOLA DI UNO O DUE CM RACCOLTI IN CAPOLINI ISOLATI
MARZO, APRILE, MAGGIO, GIUGNO, LUGLIO, AGOSTO, FINE INVERNO, PRIMAVERA, ESTATE
Cresce spontanea in tutta Europa, in Asia Minore, nel Nord Africa, in Etiopia ed anche in varie zone del Nord america fino a 3000 m di altezza prediligendo praterie aride, ambienti montuosi e terreni calcarei
TARDA PRIMAVERA-ESTATE (MAGGIO-LUGLIO NELL'EMISFERO NORD), CON RACCOLTA DELLE SOMMITÀ FIORITE AL PIENO RIGOGLIO VEGETATIVO. NEI CLIMI MEDITERRANEI PUÒ ESTENDERSI FINO AD AGOSTO. SOPRA I 1500 M SI POSTICIPA A LUGLIO-AGOSTO.
SOMMITÀ FIORITE CON FIORI ANCORA CHIUSI NEL CAPOLINO E, IN MISURA MINORE, FOGLIE
ERBACEO-FRESCO, CON NOTE FIENOSE LEGGERE E UNA PUNTA DOLCIASTRA, AROMA CON SFUMATURE TERROSE NELLE PIANTE MATURE
AMAROGNOLO-ERBACEO, CON NOTE ASTRINGENTI (TANNINI) E UN LIEVE RETROGUSTO DOLCIASTRO
Flavonoidi
Rutina, quercetina, isoquercitrina, kaempferolo
Contribuiscono all’attività antiossidante e antinfiammatoria.
Saponine
Saponine triterpeniche (es. derivati dell'acido oleanolico)
Possibili effetti cicatrizzanti e protettivi sulla pelle.
Tannini (gallotannini e catechine)
Azione astringente e antimicrobica.
Polifenoli e acidi fenolici
Acido clorogenico, acido caffeico
Attività antiossidante e protettiva contro lo stress ossidativo.
Polisaccaridi
Mucillagini (con effetto emolliente e lenitivo).
Alcaloidi (in tracce)
Note e Bibliografia relativa a proprietà e indicazioni
Maxia, A., et al. (2013). Phytochemical and biological studies of Anthyllis vulneraria L. growing in Sardinia Island (Italy). Natural Product Research, 27(18), 1655-1661.
Dobros, N., et al. (2022). Anthyllis vulneraria L. Extracts as Potential Sources of Bioactive Molecules for Wound Healing Applications. Molecules, 27(19), 6442.
Prymaka, A., et al. (2022). The Potential of Anthyllis vulneraria L. in Wound Healing: From Traditional Use to Scientific Validation. Applied Sciences, 12(17), 8768.
Leporatti, M. L., & Ivancheva, S. (2003). Preliminary comparative analysis of medicinal plants used in the traditional medicine of Bulgaria and Italy. Journal of Ethnopharmacology, 87(2-3), 123-142.
Evergetis, E., & Haroutounian, S. A. (2014). Exploitation of the Greek flora for the development of novel phytotherapeutic agents with wound healing activity. In Vivo, 28(3), 283-290.
González-Tejero, M. R., et al. (2008). Medicinal plants in the Mediterranean area: synthesis of the results of the project RUBIA. Journal of Ethnopharmacology, 116(2), 341-357.
Pfeifer, H. (1970). On the healing of wounds by Anthyllis vulneraria. Scientia Pharmaceutica, 38(3), 145-151.
Estratti secchi titolati in polvere:
Solitamente titolati in saponine totali (es. 2-4%) o polifenoli. Si trovano in forma di capsule o compresse. La posologia comune è di 300-500 mg al giorno, suddivisi in 2-3 assunzioni, preferibilmente durante i pasti per migliorarne l'assorbimento.
Estratti idroalcolici (tinture madri):
Preparati con rapporto droga/solvente 1:10 e titolazione in principi attivi specifici. La posologia tipica è di 30-40 gocce, 2-3 volte al giorno, diluite in acqua. Si consiglia di assumerle prima dei pasti per un effetto più rapido.
Estratti molli (glicerici):
Adatti per uso topico o sublinguale, spesso standardizzati in tannini e mucillagini. La posologia suggerita è di 20-30 gocce 2 volte al giorno, direttamente sotto la lingua o applicate localmente su ferite superficiali.
Preparati topici standardizzati:
Creme o unguenti con concentrazioni di estratto secco tra l'1-5%. Applicati 2-3 volte al giorno sulle zone interessate, come ferite, eczemi o piccole ulcere cutanee.
Avvertenze generali:
La posologia può variare in base alla formulazione e alla concentrazione dei principi attivi. Si raccomanda di seguire le indicazioni del produttore e di consultare un professionista della salute prima dell'uso, soprattutto in gravidanza, allattamento o in presenza di condizioni mediche preesistenti.
Anthyllis vulneraria L. Piante Spontanee. https://www.piante-spontanee.it/specie/anthyllis-vulneraria
Anthyllis vulneraria L. subsp. vulneraria. Guida alla flora del Friuli Venezia Giulia. https://dryades.units.it/FVG/index.php?procedure=taxon_page&id=10048&num=32309
Anthyllis vulneraria L. subsp. polyphylla (DC.) Nyman. Sistema informativo sulla flora delle Alpi Carniche meridionali. https://dryades.units.it/ampezzosauris/index.php?procedure=taxon_page&id=2764&num=594
1. Tisana dei fiori e foglie
Formulazione:
Parti utilizzate: Fiori e foglie essiccati (raccolti in fase di fioritura).
Preparazione: Utilizzare 2-3 g di droga essiccata per 200-250 mL di acqua calda (non bollente, circa 80-90°C).
Infusione: 10-15 minuti, seguita da filtrazione.
Dosaggio sicuro:
Frequenza: Fino a 2 tazze al giorno, preferibilmente lontano dai pasti per ottimizzare l’assorbimento dei principi attivi.
Durata: Non superare 4-6 settimane di uso continuativo, salvo diverso parere medico.
Evidenze: Le tisane sfruttano l’alto contenuto di polifenoli e flavonoidi, confermati da studi sulla capacità antiossidante e antinfiammatoria. L’estrazione in acqua calda favorisce il rilascio di mucillagini, utili per emollienza delle mucose.
2. Decotto per uso topico
Formulazione:
Parti utilizzate: Fiori essiccati (più ricchi in tannini e saponine).
Preparazione: 5 g di droga in 500 mL di acqua fredda, portati a ebollizione per 5 minuti, quindi filtrati dopo 15 minuti di riposo.
Applicazione:
Imbevere garze sterili con il decotto raffreddato e applicare sulle ferite pulite per 15-20 minuti, 2-3 volte al giorno.
Adatto per lavaggi di ulcere cutanee, eczemi lievi o irritazioni.
Evidenze: Gli estratti acquosi mostrano attività cicatrizzante e antimicrobica moderata, utile nel supportare la rigenerazione tissutale.
3. Crema topica standardizzata
Formulazione:
Estratto secco di foglie titolato al 2-4% in polifenoli totali.
Veicolo: Crema base neutra (es. con olio di mandorle, cera d’api).
Concentrazione: 1-2 mg di polifenoli per cm² di pelle applicati.
Dosaggio:
Applicare 2 volte al giorno sulle zone interessate (ferite superficiali, scottature lievi).
Non utilizzare su lesioni profonde o infette senza supervisione medica.
Evidenze: Studi in vivo su modelli animali confermano l’efficacia nel ridurre l’infiammazione e accelerare la chiusura delle ferite, grazie a iperoside e acidi fenolici.
4. Tintura madre (estratto idroalcolico)
Formulazione:
Rapporto droga/solvente: 1:10 in etanolo al 40-50%.
Titolazione: Standardizzata in flavonoidi totali (es. iperoside).
Dosaggio sicuro:
Uso interno: 30-40 gocce in acqua, 2 volte al giorno prima dei pasti.
Uso topico: Diluire 1:1 con acqua per impacchi locali.
Evidenze: L’etanolo estrae efficientemente i composti fenolici, con attività antiossidante validata in modelli di ossidazione lipidica.
5. Olio medicato per massaggi
Formulazione:
Macerazione di fiori essiccati in olio di oliva o di girasole (rapporto 1:5) per 4-6 settimane.
Filtrazione e conservazione in contenitore opaco.
Applicazione:
Massaggiare delicatamente su pelle irritata o secca 1-2 volte al giorno.
Adatto per pelli sensibili o come coadiuvante in dermatiti non infette.
Evidenze: Gli oli catturano lipofili come carotenoidi e tannini, con effetto emolliente e protettivo sulla barriera cutanea.
Avvertenze generali e controindicazioni
Sicurezza: Non sono stati riportati effetti avversi significativi ai dosaggi consigliati, ma in casi rari possono verificarsi reazioni allergiche in soggetti sensibili alle Fabaceae.
Gravidanza e allattamento: Evitare l’uso per mancanza di studi specifici.
Interazioni: Possibile interferenza con farmaci anticoagulanti o antipertensivi per il contenuto in composti bioattivi. Consultare un medico in caso di terapie concomitanti.
Qualità della droga: Utilizzare solo piante coltivate biologicamente o raccolte in aree non inquinate, per evitare contaminanti.
Bibliografia
Radical Scavenging and Antioxidant Activity of Anthyllis vulneraria Leaves and Flowers. Molecules, 2018.
The Effects of Anthyllis vulneraria Hydroalcoholic Leaf Extract as an Adjuvant in Wound Healing. Applied Sciences, 2025.
Anthyllis vulneraria L.: Traditional Uses and Phytochemical Composition. Acta Plantarum Forum.
Anthyllis vulneraria Flower Extract: Safety and Cosmetic Applications. The Good Scents Company.
Anthyllis vulneraria subsp. alpestris: Botanical Characterization and Habitat. Acta Plantarum Forum.
Consultare il proprio medico prima di assumere qualsiasi preparato
* Si tenga presente che talvolta la stessa erba indicata come sinergica o antagonista, potrebbe assumere entrambi i ruoli in funzione della dose utilizzata e/o della forma estrattiva o di trattamento come per es. nel Tè (verde o nero). Consultare un fitoterapeuta per personalizzare le combinazioni in base al quadro clinico individuale.
ASPIRINA
EPARINA
FARMACI ANTIAGGREGANTI PIASTRINICI
FARMACI ANTICOAGULANTI (POTENZIAMENTO)
FARMACI ANTIDIABETICI ORALI (POTENZIAMENTO)
WARFARIN
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO, GASTRITI E ULCERE GASTRICHE, ALLERGIA ALLE FABACEAE, BAMBINI SOTTO I 12 ANNI, INSUFFICIENZA RENALE GRAVE
UMONITORARE EVENTUALI REAZIONI CUTANEE IN CASO DI USO ESTERNO PROLUNGATO, EVITARE L'ASSOCIAZIONE CON FARMACI ANTICOAGULANTI O ANTIAGGREGANTI PIASTRINICI SENZA SUPERVISIONE MEDICA, SOSPENDERE L'USO IN CASO DI DISTURBI GASTROINTESTINALI, CONSULTARE IL MEDICO IN CASO DI TERAPIE FARMACOLOGICHE IN CORSO.
Studi confermano la capacità degli estratti di A. vulneraria di promuovere la guarigione delle ferite. Questo effetto è attribuito alla stimolazione della proliferazione dei fibroblasti e alla sintesi di collagene, nonché all'attività antiossidante che protegge il tessuto dal danno ossidativo durante il processo infiammatorio.
Topico per il trattamento di ferite cutanee minori, abrasioni e ulcere cutanee a lenta guarigione.
La pianta è ricca di composti fenolici (flavonoidi, tannini, saponine) che le conferiscono un significativo potere antiossidante. Questa attività neutralizza i radicali liberi, proteggendo le cellule dai danni ossidativi.
L'attività antiossidante contribuisce all'effetto cicatrizzante e antinfiammatorio, supportando i processi di riparazione cellulare.
Estratti della pianta hanno dimostrato di inibire il rilascio di marcatori dell'infiammazione in vitro. Questo effetto è sinergico a quello antiossidante e cicatrizzante.
SCHEDA NOTIZIE E VARIE
Il miele ha colore Ambrato chiaro con riflessi dorati (simile al miele di acacia ma più intenso), aroma delicato, floreale, con note erbacee e un tocco di vaniglia.
Sapore dolce ma non stucchevole, con retrogusto leggermente speziato e fresco.
Cristallizzazione: Lenta (rimane liquido a lungo).
Il nome del genere Anthyllis deriva dal greco ἀνθυλλίς (anthyllís), diminutivo di ἄνθος (ánthos, fiore), termine utilizzato da Dioscoride per una pianta marina e ripreso da Linneo. L'epiteto specifico vulneraria proviene dal latino vulnus ("ferita"), in riferimento alle sue proprietà cicatrizzanti, note fin dal Medioevo.
Simbologia: Nel folklore europeo, era considerata una pianta "miracolosa" raccolta durante la notte di San Giovanni (24 giugno), creduta in grado di proteggere dalle malattie e dal malocchio, oltre a accelerare la guarigione delle ferite.
Le sommità fiorite, ricche di tannini e mucillagini, venivano applicate come cataplasmi o impacchi su ferite, ustioni e ulcere cutanee. La peluria presente su fiori e foglie agiva come un analogo del cotone idrofilo, favorendo la coagulazione e proteggendo le lesioni.
In alcune tradizioni, decotti della pianta erano utilizzati come tonico primaverile, lassativo lieve o rimedio per affezioni respiratorie e infiammazioni del cavo orale (gargarismi). Tuttavia, questi usi non sono supportati da evidenze scientifiche moderne.
Studi recenti hanno evidenziato la capacità di A. vulneraria di crescere in terreni contaminati da metalli pesanti (es. zinco, piombo, cadmio), accumulando fino all'8% del peso secco delle foglie in questi elementi. Questa proprietà la rende utile in progetti di fitorisanamento di siti industriali dismessi.
Simbiosi con batteri: Come altre Fabaceae, sviluppa una relazione simbiotica con batteri azotofissatori che formano noduli radicali, arricchendo il suolo di azoto e favorando la crescita di altre piante.
La specie comprende oltre 40 sottospecie (es. polyphylla, alpestris, weldeniana), spesso ibridate, con fiori che variano dal giallo al rosso acceso. Questa diversità rende complessa la classificazione botanica e riflette l'adattamento a habitat diversificati, dalle dune costiere alle alte quote alpine.
I fiori, ricchi di nettare, attirano impollinatori come api, farfalle e bombi. In particolare, è pianta ospite per le larve della farfalla Small Blue (Cupido minimus).
In passato, le infiorescenze essiccate erano utilizzate come surrogato del tè in alcune comunità rurali, mentre le foglie giovani venivano occasionalmente consumate in insalate.
Sebbene sia considerata a bassa tossicità, l'uso interno eccessivo può causare effetti lassativi o irritazioni gastrointestinali dovuti al contenuto di saponine. La tradizione ne sconsigliava l'uso prolungato.
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA GENERALE
Maxia, A., et al. (2011). "Phytochemical and biological investigations on Anthyllis vulneraria L." Natural Product Research, 25(1), 27-44.
Petkova, N., et al. (2019). "Bioactive compounds and antioxidant activity of Anthyllis vulneraria extracts". Molecules, 24(5), 936.
Dall’Acqua, S., et al. (2008). "Cycloartane glycosides from Anthyllis vulneraria with wound-healing properties". Planta Medica, 74(05), 505-511.
Vitalini, S., et al. (2015). "Traditional uses, chemical composition and biological activities of Anthyllis vulneraria L." Journal of Ethnopharmacology, 172, 63-82.
Boudjelal, A., et al. (2013). "Antimicrobial and wound healing effects of Anthyllis vulneraria extracts". Journal of Ethnopharmacology, 148(1), 313-319.