NOMI POPOLARI espandi ⇩ riduci ⇧
Common Purple Cone Flower, Roter Sonnenhut, Black Sampson, Igelkopf, Kansas Snakeroot, Narrow-leaf Purple Coneflower.
SINONIMI BOTANICI espandi ⇩ riduci ⇧
Brauneria Angustifolia (Moench) Heller, Echinacea Angustifolia Var. Angustifolia, Echinacea Angustifolia Var. Strigosa McGregor, Rudbeckia Angustifolia L.
DESCRIZIONE BOTANICA espandi ⇩ riduci ⇧
PIANTA ERBACEA PERENNE ALTA 20-50 CM CON UNO O PIÙ FUSTI ERETTI, ISPIDI E POCO RAMIFICATI CHE EMERGONO DA UNA RADICE FITTONANTE LEGNOSA. LE FOGLIE BASALI SONO LANCEOLATE E STRETTE, LUNGHE 5-15 CM, CON TRE NERVATURE PRINCIPALI E UN PICCIOLO ALATO. LE FOGLIE CAULINE SONO PIÙ PICCOLE, SESSILI E ALTERNE. I CAPOLINI SONO SOLITARI ALL'APICE DEI FUSTI, CON UN DISCO CENTRALE CONICO DI FIORI TUBULOSI ERMAFRODITI DI COLORE BRUNO-ROSSASTRO O PORPORA SCURO, CIRCONDATO DA 8-21 FIORI LIGULATI STERILI, PENDULI, DI COLORE ROSA-VIOLACEO PALLIDO E STRETTI (DA CUI IL NOME "ANGUSTIFOLIA"). LE BRATTEE DELL'INVOLUCRO SONO LINEARI-LANCEOLATE E ISPIDI. I FRUTTI SONO ACHENI QUADRANGOLARI, BRUNO-CHIARI, CON UN PAPPO FORMATO DA PICCOLE SCAGLIE. LA FIORITURA AVVIENE IN ESTATE.
FIORITURA O ANTESI espandi ⇩ riduci ⇧
GIUGNO, LUGLIO, FINE PRIMAVERA, ESTATE
HABITAT espandi ⇩ riduci ⇧
Originaria delle praterie secche e aperte del Nord America centrale, in particolare delle Grandi Pianure. Predilige terreni ben drenati, sabbiosi o ghiaiosi, e posizioni soleggiate. Si adatta a climi continentali con estati calde e inverni freddi. Cresce spontaneamente in praterie erbose, savane alberate e affioramenti rocciosi calcarei. La sua distribuzione principale comprende stati come Nebraska, Kansas, Dakota del Sud e del Nord, Montana, Wyoming, Colorado e Texas. È una specie resistente alla siccità e al fuoco, adattata alle condizioni ambientali delle praterie.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 2025
SCHEDA FITOTERAPIA
PERIODO BALSAMICO (Periodo di raccolta della droga) espandi ⇩ riduci ⇧
GIUGNO, LUGLIO, AGOSTO, FINE PRIMAVERA, ESTATE
DROGA UTILIZZATA (Parte utilizzata a scopo fitoterapico) PIANTA, SOMMITÀ FIORITE, RADICE
ESTRATTI E INTEGRATORI STANDARDIZZATI espandi ⇩ riduci ⇧
Echinacea Estratto Fluido
1 g=LV gtt Efficace solo come antiinfiammatorio e disinfettante e solo per brevi periodi.
500-1000 mg a dose
Echinacea estratto secco titolato
Titolo con doppia standardizzazione: polisaccaridi 15% e echinacoside 4% Utilizzabile in fitoterapia come preparazione ad attività immunostimolante
200-400 mg a dose
2-3 volte al giorno
Echinacea Tintura Madre
Preparata dalla pianta fresca [E.angustifolia o E.purpurea] tit.alcol.55° Efficace solo come antiinfiammatorio e disinfettante e solo per brevi periodi.
XXX-L gtt 3 volte al giorno
Echinacea Tisana
1 g per tazza di acqua bollente per 15 min.
Più tazze al giorno tra i pasti
CONTROINDICAZIONI NESSUNA CONTROINDICAZIONE ALLE DOSI TERAPEUTICHE NORMALI. TUTTAVIA È SCONSIGLIATO L´USO IN GRAVIDANZA E IN PRESENZA DI MALATTIE AUTOIMMUNI COME HIV, SCLEROSI MULTIPLA, TBC, LEUCOSI, ECC. NON SUPERARE COMUNQUE LE 8 SETTIMANE DI UTILIZZO.
NOTE DI FITOTERAPIA espandi ⇩ riduci ⇧
Sembra che la radice sia immunostimolante e antiinfiammatoria se usata fresca. Il succo fresco ha proprietà vulnerarie ed è considerato afrodisiaco. Sperimentazioni e studi clinici [anche se pochi quelli condotti con metodologia scientifica] hanno dimostrato che l´assunzione di Echinacea aumenta la produzione di alfa e beta interferone - TFN-alfa e citochinine - aumenta la chemiotassi dei leucociti - impedisce la ialuronidasi batterica - esplica attività antivirale contro influenza e herpes.),(-----),(ECHINACEA. INTERAZIONI CON FARMACI),([a cura di Francesco Salvo - Dipartimento Clinico e Sperimentale di Medicina e Farmacologia - Università degli Studi di Messina] ),(),(L´Echinacea angustifolia - l´Echinacea pallidae l´Echinacea purpura vengono usate per il trattamento del raffreddore comune e dell´influenza [1]. Dati in vitro suggeriscono che l´echinacea inibisce il CYP3A4 [2]. L´uso concomitante di echinacea e farmaci come alprazolam - calcio antagonisti e inibitori delle proteasi potrebbe aumentarne i livelli serici e quindi la possibilità di manifestare eventi avversi [3 -4]. Se ad esempio un paziente in terapia con un farmaco tra quelli sopra elencati assume echinacea per il raffreddore e poi beve un succo di pompelmo [che inibisce il CYP3A4] - le possibilità che manifesti un evento avverso crescono in modo esponenziale. Casi ipotetici di questo genere non hanno ancora trovato riscontro nella letteratura scientifica. Quel che è certo è che gli effetti immunomodulanti dell´echinacea la rendono controindicata in pazienti in terapia immunosoppressiva [trapianti - malattie autoimmuni].),(Tratto da www.farmacovigilanza.org
UTILE DA SAPERE espandi ⇩ riduci ⇧
PIANTE PER LE DISFUNZIONI SESSUALI
Ma cos'è un afrodisiaco?...
A questa domanda, secondo una ricerca condotta in Francia nel 1990, la maggior parte degli uomini ha risposto che le sostanze afrodisiache servono ad aumentare la perfomance sessuale, mentre per la maggior parte delle donne servono ad aumentare il desiderio. Qualcuno infine pensa che aumentino il piacere. Anche se differenti, ciò che accomuna queste risposte è la ricerca del plus jouir. La pianta ideale per il suo potere afrodisiaco sarebbe quindi quella in grado di favorire il ciclo dell'amore: desiderio, seduzione e realizzazione del piacere. Il desiderio, ad esempio, è risvegliato in noi attraverso i sensi, e l'olfatto indubbiamente gioca un ruolo molto importante. Molte sostanze, da sempre considerate come afrodisiache, lo sono innanzitutto per il loro odore: pepe, tabacco, vaniglia, ylang-ylang, zenzero, zafferano, vetiver, cannella, geranio.
Fra le piante che sono considerate afrodisiache per eccellenza meritano di essere segnalate: Eleuterococco, Damiana, Ginseng, Catuaba, Suma, Epimedium, Salvia, Rosmarino, Santoreggia, Menta, Guaranà, Zenzero, ecc.
Per l'azione antiastenica, infine, si ricordano: alghe (Fucus, Laminarie), bevande eccitanti (Caffè, Tè, Mate), bevande toniche come la Rosa cherokee, cereali, frutta fresca, frutta secca, verdure (Carota, Cicoria, Crescione, Spinaci) ecc. La fitoterapia pertanto, anche se non in chiave miracolistica, può offrire un valido ausilio, con un miglioramento notevole dei sintomi, soprattutto se inserita in una strategia di trattamento più generale. Le piante da sole infatti non sono in grado di migliorare la sessualità di una coppia che ha occultato la propria seduzione o che, comunque, non riesce più a comunicare: per entrare nel ciclo del piacere, infatti, bisogna poter comunicare".
Ma ora classifichiamo le piante afrodisiache in:
a) afrodisiaci spinali sacrali, quando stimolano il centro parasimpatico sacrale che controlla il meccanismo dell'erezione (Damiana, Ginseng, Yohimbehe, Noce vomica);
b) afrodisiaci riflessogeni genito-urinari, quando agiscono con azione irritante delle vie urinarie e genitali che, per riflesso, esercitano una esaltazione del centro dell'erezione (Echinacea);
c) afrodisiaci encefalici o psicogeni, quando agiscono sui centri nervosi encafalici provocando lo stimolo dell'appetito sessuale (gli eccitanti del sistema nervoso centrale).
Gli anafrodisiaci che, invece, calmano un appetito sessuale troppo intenso ed eccessivo, sintomo anch'esso di squilibrio della sfera sessuale, sono: Salice bianco, Ninfea, Luppolo e Lattuga virosa.
[Tratto da:
[Enrica Campanini "Dizionario di fitoterapia e piante medicinali"]
[A.Y. Leung & S. Foster "Enciclopedia delle piante medicinali"]
[Marzio Pedretti "L'erborista moderno"]
ANNOTAZIONI VARIE espandi ⇩ riduci ⇧
Le Echinacea pallida Nutt. e Echinacea purpurea (L.) Moench pare che abbiano le stesse proprietà della E. angustifolia e/o vengano spesso scambiate con quest´ultima anche in terapia. Gli Indiani del nord America la utilizzavano per curare ferite di varia natura compreso il morso di serpenti.
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA
Barnes, J., et al. (2005). Echinacea species (Echinacea angustifolia, E. purpurea, E. pallida): Chemistry and pharmacology. Phytochemistry, 66(9), 965-975.
Bauer, R., & Wagner, H. (1991). Echinacea: Handbuch für Ärzte, Apotheker und andere Naturwissenschaftler. Wissenschaftliche Verlagsgesellschaft.
Barrett, B. (2003). Medicinal properties of Echinacea: A critical review. Phytomedicine, 10(1), 66-86.
Percival, S.S. (2000). Use of Echinacea in medicine. Biochemical Pharmacology, 60(2), 155-158.
Woelkart, K., & Bauer, R. (2007). The role of alkamides as an active principle of Echinacea. Planta Medica, 73(7), 615-623.