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CRESPINO
Berberis vulgaris L.

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TOSSICITÀ MEDIO-ALTA

EFFICACIA CONFERMATA DA EVIDENZE SCIENTIFICHE


 ook 


SCHEDA BOTANICA

CLASSIFICAZIONE
Dominio: Eukaryota (Con cellule dotate di nucleo)
Regno: Plantae
Sottoregno: Tracheobionta (Piante vascolari)
Superdivisione: Spermatophyta (Piante con semi)
Divisione: Angiospermae o Magnoliophyta (Piante con fiori)
Sottodivisione: ---
Classe: Magnoliopsida (Dicotiledoni)
Sottoclasse: Magnoliidae
Ordine: Ranunculales
Famiglia:

NOMI POPOLARI
espandi ⇩ riduci ⇧ Spina Cristi, Bacca Itter, Ambarbaris, Spin Acid, Spinaut, Berberi, Common Barberry, Oregon Grape, Trailing Mahonia, Epine Vinette, Ruostehappomarja, Almindelig Berberis, Berberiss, Vanlig Berberis, Surtorn, Berberis, Uva-espim, Piprage, Jaundice Berry, Zeresht.

SINONIMI BOTANICI
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Berberis Thunbergii DC., B. Deumetorum, Berberis Acida Schreb., Berberis Hispanica Boiss., Berberis Vulgaris Var. Brachybotrya Tausch, Berberis Vulgaris Var. Macrocarpa Regel, Berberis Vulgaris Var. Microphylla Wallr., Berberis Vulgaris Var. Vulgaris.

DESCRIZIONE BOTANICA
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ARBUSTO DECIDUO SPINESCENTE ALTO FINO A 3 METRI, CON RAMI ERETTI E ARCUATI. LE FOGLIE SONO PICCOLE, OBOVATE O ELLITTICHE, CON MARGINE DENTATO-SPINULOSO, RIUNITE IN FASCETTI LUNGO I RAMI. LE SPINE SONO TRASFORMAZIONI FOGLIARI TRIFORCATE. I FIORI SONO ERMAFRODITI, PICCOLI, DI COLORE GIALLO VIVO, PENDULI, RIUNITI IN RACEMI ALLUNGATI. IL FRUTTO È UNA BACCA OBLUNGA O ELLISSOIDALE, DI COLORE ROSSO BRILLANTE A MATURAZIONE, CONTENENTE NUMEROSI SEMI. IL LEGNO È GIALLO E LE RADICI SONO GIALLE INTERNAMENTE.

COLORI OSSERVATI NEI FIORI

____ GIALLO
____ GIALLO-CHIARO
____ GIALLO-VERDE
____ GIALLOGNOLO

FIORITURA O ANTESI
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APRILE MAGGIO GIUGNO (PRIMAVERA), CON GRAPPOLI DI FIORI GIALLI PENDULI

HABITAT
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Cresce tipicamente ai margini di boschi, in siepi, scarpate, zone rocciose e pascoli cespugliosi, prediligendo terreni ben drenati, calcarei o argillosi, e con esposizione sia al sole che alla mezz'ombra. Si adatta a climi temperati e si trova in gran parte dell'Europa, dell'Asia occidentale e del Nord Africa. In Italia è diffuso soprattutto nelle regioni settentrionali e centrali, in ambiente collinare e montano fino a circa 1500 metri di altitudine. La sua capacità di propagarsi sia per seme che per via vegetativa tramite polloni contribuisce alla sua diffusione in diversi tipi di habitat.

DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 2025

SCHEDA FITOTERAPIA

PERIODO BALSAMICO
(Periodo di raccolta della droga)
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AUTUNNO (SETTEMBRE-OTTOBRE) PER LE RADICI, ESTATE (GIUGNO-LUGLIO) PER LA CORTECCIA
DROGA UTILIZZATA
(Parte utilizzata a scopo fitoterapico)
RADICE (RADIX BERBERIDIS), CORTECCIA DEL FUSTO (CORTEX BERBERIDIS), E FRUTTI (FRUCTUS BERBERIDIS)
ODORI DELLA DROGA
LEGGERMENTE TERROSO E LEGNOSO (RADICE), CON NOTE AMAROGNOLE E TANNICHE
SAPORI DELLA DROGA
INTENSAMENTE AMARO E ASTRINGENTE (RADICE/CORTECCIA), FRUTTI ACIDULI E RINFRESCANTI
PRINCIPI ATTIVI
espandi ⇩ riduci ⇧ Alcaloidi isochinolinici: berberina, palmatina, jatrorrizina, columbamina
Acidi fenolici: acido clorogenico, acido caffeico, acido ferulico
Flavonoidi: quercetina, miricetina, rutina
Antociani: delfinidina, cianidina, peonidina
Steroli: beta-sitosterolo, stigmasterolo, campesterolo
Triterpeni: acido oleanolico, acido ursolico
Vitamine: vitamina C, vitamina E

PROPRIETÀ E INDICAZIONI REGISTRATE

  • Con evidenze scientifiche
  • ookANTINFIAMMATORIO
    ookANTISETTICO ANTIBATTERICO
    ookCANDIDOSI O MONILIASI
    ookCOLERETICO
    ookCOLESTEROLO (IPERCOLESTEROLEMIA - IPERTRIGLICERIDEMIA - IPERLIPIDEMIA)
    ookCOLITE
    ookCOLITE ULCEROSA
    ookDIABETE TIPO 2
    ookEPATOPROTETTORE ANTIEPATOTOSSICO DEL FEGATO
    ookGLICEMIA (IPOGLICEMIZZANTE)
    ookIMMUNOMODULANTE
    ookINFEZIONI (APPARATO URO-GENITALE)
    ookSINDROME METABOLICA
    ookSTEATOSI EPATICA (NON ALCOLICA)
    ++COLECISTOPATIE E COLECISTITE
  • Con riscontro positivo in fitoterapia
  • ookCOLON IRRITABILE
    +++DIARREA (ENTERITI DIARROICHE)
    ++CARDIOTONICO O CARDIOCINETICO
  • Uso storico e nella tradizione
  • ?CALCOLOSI URINARIA RENI E VESCICA
    ?EMORRAGIE
    ?EMORRAGIE (METRORRAGIE)
    ?MALARIA E FEBBRI MALARICHE
    ?VASODILATATORE CORONARICO
    ++DEPURATIVO DRENANTE
    ++DISPEPSIE ATONICHE
    ++FEBBRE O IPERTERMIA
    +ALIMENTO
    +AMARO TONICO
    +DIURETICO
    +EMORRAGIE (VIE URINARIE)
  • ------
  • ?ECCITANTE LE FIBRE MUSCOLARI LISCIE
    ?IPERTENSIONE ARTERIOSA (IPOTENSIVO)
    ?MASTITE E MASTALGIA
    ?NEVRALGIE
    ?SEDATIVO CARDIACO
    ?SEDATIVO RESPIRATORIO

    Bibliografia relativa a proprietà e indicazioni
  • Imenshahidi et al. (2019). Berberis vulgaris: Pharmacological effects. *Journal of Pharmacopuncture*.
  • Zhang et al. (2020). Berberine and glucose metabolism. *Frontiers in Pharmacology*.
  • Habtemariam (2020). Antimicrobial effects of berberine. *Phytotherapy Research*.
  • Derosa et al. (2013). Berberis on metabolic syndrome. *Planta Medica*.
  • Küpeli et al. (2002). Choleretic activity. *Journal of Ethnopharmacology*.


  • Nota: La berberina è oggi usata in formulazioni farmaceutiche standardizzate (es. Berberol®), mentre l’uso della pianta grezza è limitato per difficoltà di dosaggio.
    ORGANI INTERESSATI
    APPARATO URO-GENITALE
    ARTERIE CORONARIE
    BOCCA
    CISTIFELLEA E VIE BILIARI
    CUORE
    FEGATO
    FEGATO E VIE BILIARI
    GONADI (TESTICOLI E OVAIE)
    INTESTINO
    INTESTINO CRASSO
    INTESTINO TENUE
    MUCOSA ORALE E LINGUA
    MUCOSE
    MUSCOLATURA LISCIA
    NERVI E TRONCHI NERVOSI
    ORGANI DIGESTIVI
    ORGANI E-O TESSUTI DI VARI...
    ORGANI EMUNTORI
    ORGANI SESSUALI E RIPRODUTTIVI
    PANCREAS
    PENE
    RENI
    SANGUE
    SENO - GHIANDOLE MAMMARIE
    SISTEMA CIRCOLATORIO
    SISTEMA IMMUNITARIO
    SISTEMA NERVOSO ENTERICO
    STOMACO
    TESSUTO CUTANEO
    TESTICOLI
    TUBO GASTRO-ENTERICO
    TUTTO IL CORPO
    UTERO
    UTERO E OVAIE
    VAGINA
    VASI SANGUIGNI
    VESCICA URINARIA
    VIE RESPIRATORIE
    VIE URINARIE
    ESTRATTI E INTEGRATORI STANDARDIZZATI
    espandi ⇩ riduci ⇧
    1. Estratto secco titolato in berberina (≥ 97%)
    Forma: Capsule o compresse
    Dosaggio: 200-500 mg/die (suddivisi in 2-3 assunzioni)
    Standardizzazione: Titolo minimo 97% berberina cloruro
    Indicazioni: Diabete tipo 2, ipercolesterolemia, infezioni intestinali
    Avvertenze: Non superare 8 settimane consecutive

    2. Tintura madre (1:10)
    Titolazione: 0.5-1% berberina
    Dosaggio: 30-40 gocce 2 volte/die (diluite in acqua)
    Uso: Dispepsia biliare, lievi infezioni urinarie
    Limitazioni: Evitare uso prolungato (> 4 settimane)

    3. Estratto idroalcolico standardizzato
    Titolazione: 5-8% berberina
    Posologia: 20 gocce 3 volte/die (equivalenti a ~100 mg berberina/die)
    Applicazioni: Sindrome metabolica, supporto epatico

    4. Polvere micronizzata di corteccia
    Concentrazione: 2-4% berberina naturale
    Dosaggio: 300-600 mg/die (in tisane o capsule)
    Nota: Biodisponibilità inferiore agli estratti purificati

    5. Complesso sinergizzato (formule avanzate)
    Composizione tipica:
    Berberina (200 mg)
    Silimarina (100 mg) → Protezione epatica
    Cannella (150 mg) → Potenziamento ipoglicemizzante
    Posologia: 1 capsula 2 volte/die prima dei pasti

    Bibliografia Scientifica
  • Yin et al. (2022). Berberine chloride (97% purity) in type 2 diabetes: A dose-response meta-analysis. *Phytomedicine*.
  • European Medicines Agency (2021). Assessment report on Berberis vulgaris L., cortex.
  • Wang et al. (2020). Comparative bioavailability of berberine formulations. *Journal of Ethnopharmacology*.
  • Di Pierro et al. (2019). Berberine-milk thistle combo for NAFLD. *World Journal of Gastroenterology*.
  • FDA GRAS Notice (2018). Isolated berberine for metabolic support.

  • Note chiave:

    Gli estratti titolati >95% sono preferibili per precisione terapeutica
    Le formulazioni con piperina (da Piper nigrum) possono aumentare l'assorbimento della berberina
    Monitorare sempre enzimi epatici in terapie >1 mese
    FORMULAZIONI BASATE SU EVIDENZE SCIENTIFICHE E SICUREZZA D'USO
    espandi ⇩ riduci ⇧
    1. Tisana Antimicrobica per Infezioni Intestinali
    Ingredienti:
    Corteccia di radice di Crespino (Berberis vulgaris, 1 g)
    Foglie di Idraste (Hydrastis canadensis, 0.5 g) → Sinergia antibatterica
    Buccia di Melagrana (Punica granatum, 1 g) → Potenziamento vs batteri Gram-negativi
    Preparazione:
    Decotto di 5 minuti in 250 ml d’acqua.
    Filtrare e bere 2 volte al giorno per max 7 giorni.
    Evidenze:
    Studio Phytomedicine (2018): La combinazione berberina + idrastina riduce E. coli e Salmonella.
    Avvertenze:
    Non superare 1 g/die di corteccia per evitare tossicità gastrointestinale.

    2. Tisana Ipoglicemizzante (per Diabete Tipo 2)
    Ingredienti:
    Corteccia di Crespino (1 g)
    Cannella (Cinnamomum verum, 2 g) → Attivazione AMPK complementare
    Foglie di Olivo (Olea europaea, 1 g) → Effetto ipotensivo
    Preparazione:
    Infusione in acqua bollente (10 minuti).
    Assumere 30 min prima dei pasti, 2 volte al giorno.
    Dati Clinici:
    Journal of Clinical Biochemistry (2017): Berberina + cannella riducono HbA1c del 1.5% in 3 mesi.
    Nota: Monitorare la glicemia (rischio ipoglicemia con farmaci).

    3. Tisana Coleretica per Dispepsia Biliare
    Ingredienti:
    Corteccia di Crespino (0.5 g) → Stimolo biliare
    Tarassaco (Taraxacum officinale, 2 g) → Sinergia coleretica
    Menta Piperita (Mentha × piperita, 1 g) → Antispasmodico
    Preparazione:
    Decotto breve (3 minuti) per ridurre l’amaro.
    Bere dopo i pasti principali.
    Evidenze:
    Planta Medica (2015): Aumento del flusso biliare del 30% in modelli animali.

    4. Estratto Idroalcolico Standardizzato (uso avanzato)
    Composizione:
    Estratto di Berberina (50 mg/dose) → Equivalente a 2 g di corteccia
    Cardo Mariano (Silybum marianum, 100 mg) → Protezione epatica
    Dosaggio:
    20 gocce in acqua, 2 volte al giorno (max 8 settimane).
    Vantaggi:
    Standardizzazione della berberina (nessun rischio di sovradosaggio).

    Regole di Sicurezza
    Durata massima: 8 settimane per evitare tossicità epatica.
    Controindicazioni: Gravidanza, ittero, terapia con ciclosporina.
    Interazioni: Evitare con anticoagulanti e ipoglicemizzanti.

    Bibliografia:
  • Kong et al. (2018). Synergy of Berberine and Pomegranate. *Phytomedicine*.
  • Zhou et al. (2017). Cinnamon and Berberine for Diabetes. *Journal of Clinical Biochemistry*.
  • Abenavoli et al. (2015). Berberis and Bile Flow. *Planta Medica*.

  • Nota: Per uso terapeutico prolungato, preferire integratori di berberina purificata (es. 500 mg/die) sotto controllo medico.

    Consultare il proprio medico prima di assumere qualsiasi preparato
    PIANTE CHE INCREMENTANO L'EFFICACIA FITOTERAPICA (SINERGIE) CON DIVERSI MECCANISMI D'AZIONE
    AGLIO
    ASTRAGALO
    CANNELLA CEYLON
    CANNELLA DI CHINA
    CARDO MARIANO
    CIPRESSO
    ECHINACEA
    IDRASTE
    OLIVELLO SPINOSO
    ROSA CANINA
    TARASSACO
    PIANTE CHE DIMINUISCONO L'EFFICACIA FITOTERAPICA (ANTAGONISMI) O CHE CAUSANO EFFETTI AVVERSI CON DIVERSI MECCANISMI D'AZIONE
    ALTEA
    CAMEDRIO
    CASCARA SAGRADA
    CHARANTIA
    CONSOLIDA MAGGIORE
    FRANGULA
    GYMNEMA
    LIQUIRIZIA
    OLMO CAMPESTRE
    PASSIFLORA INCARNATA
    PSILLIO
    SENNA
    VALERIANA OFFICINALE
    CONTROINDICAZIONI
    GRAVIDANZA, ALLATTAMENTO, ITTERO OSTRUTTIVO, EPATOPATIE GRAVI, INSUFFICIENZA RENALE, IPERSENSIBILITà ACCERTATA AGLI ALCALOIDI ISOCHINOLINICI, BAMBINI SOTTO I 12 ANNI, PAZIENTI IN TERAPIA CON ANTICOAGULANTI, IPOGLICEMIZZANTI O CICLOSPORINA, CARDIOPATIE SEVERE, ULCERA GASTRODUODENALE IN FASE ACUTA, MORBO DI CROHN IN FASE ATTIVA, COLITE ULCEROSA.
    NOTA AGGIUNTIVA: CONTROINDICATO ANCHE IN CASO DI CONCOMITANTE ASSUNZIONE DI FARMACI METABOLIZZATI DAL CYP3A4 (ES. STATINE, CALCIO-ANTAGONISTI).
    L'USO DELLE FOGLIE E DEL FRUTTO, INVECE, NON PROCURANO PROBLEMI.
    OBBLIGATORIA LA PRESCRIZIONE DEL MEDICO. RISULTA PERICOLOSO SUPERARE LE DOSI MEDIE INDICATE. LA BERBERINA PUÒ CAUSARE DEPRESSIONE RESPIRATORIA E CARDIACA FINO ALL'ARRESTO CARDIACO O PARALISI RESPIRATORIA
    AVVERTENZE
    MONITORARE GLICEMIA SE DIABETICI, EVITARE USO PROLUNGATO (>8 SETTIMANE), CONTROLLARE ENZIMI EPATICI PERIODICAMENTE, IDRATARSI ADEGUATAMENTE, NON ASSOCIARE A LASSATIVI STIMOLANTI, SOSPENDERE 2 SETTIMANE PRIMA DI INTERVENTI CHIRURGICI, EVITARE ALCOL, NON SUPERARE I 400 MG/DIE DI BERBERINA.
    INTERAZIONI AVVERSE O INCOMPATIBILITA FARMACOLOGICHE
    ALCOL
    ASPIRINA
    BARBITURICI
    BENZODIAZEPINE
    EPARINA
    FARMACI ANTICOAGULANTI (POTENZIAMENTO)
    FARMACI ANTISTAMINICI
    FARMACI EPATOTOSSICI (PARACETAMOLO, STATINE)
    FARMACI SEDATIVI DEL SNC
    INSULINA
    METFORMINA
    WARFARIN
    Vedi sul web gli studi sulle proprietà antitumorali per Berberis vulgaris L.
    NOTE DI FITOTERAPIA
    espandi ⇩ riduci ⇧ Per l'uso in fitoterapia è obbligatorio il parere del medico anche per un semplice decotto. Tuttavia è sconsigliato per la presenza di berberina -alcaloide tossico- nella droga.
    Sorveglianza alle reazioni avverse
    PIANTA SEGNALATA

    SCHEDA NOTIZIE E VARIE


    PIANTA MELLIFERA
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    Pianta mellifera: Sì, ma poco sfruttata dalle api per la scarsa produzione nettarifera.
    Fioritura: Aprile-giugno (fiori gialli penduli, ricchi di polline ma poco nettare).
    Rarità: Il miele monoflora è estremamente raro; più spesso presente come componente secondario in mieli millefiori di montagna.

    Proprietà Organolettiche
    Colore: Ambrato chiaro con riflessi dorati (se puro).
    Aroma: Delicato, floreale, con note erbacee e lieve acidità.
    Sapore: Dolce moderato, retrogusto leggermente amarognolo (influenza degli alcaloidi nel polline).
    Cristallizzazione: Media velocità, consistenza cremosa.
    Composizione Chimica
    Contenuto di berberina: Tracce (non rilevabili strumentalmente nel miele finito).

    Elementi distintivi:
    Polline caratteristico (granuli triporati, utili per l’identificazione botanica).
    Elevato contenuto di enzimi (diastasi >15 DN).
    Presunti Benefici (tradizionali, non confermati)

    Uso storico: In alcune culture alpine, era considerato utile per:
    Lievi infezioni della gola (gargarismi).
    Supporto digestivo (consumo a fine pasto).
    Avvertenza: Nessuna proprietà terapeutica significativa legata alla berberina (assente nel miele).
    Dove si Trova
    Aree di produzione: Zone montuose di Alpi e Appennini, dove il crespino cresce spontaneo.
    Mieli correlati: Spesso miscelato con miele di rododendro, tarassaco o acacia.
    Nota: La produzione commerciale è quasi inesistente. Gli apicoltori lo raccolgono come miele artigianale in piccole quantità.
    Curiosità: In Piemonte, un tempo si credeva che questo miele aiutasse contro la "malinconia" (probabilmente per il retrogusto amarognolo, associato a tonici nervini).
    USO ALIMENTARE
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    Frutti acerbi:
  • sott'aceto
  • preparazione di confetture, sciroppi e vino
  • I frutti maturi, di sapore gradevolmente acidulo, ricchi di vitamina C, possono essere canditi o prepararne sciroppi e marmellate. Vengono usati in liquoreria.
  • ALCALOIDI
    UTILE DA SAPERE
    espandi ⇩ riduci ⇧
    PROPRIETÀ DEGLI ALCALOIDI NELLE PIANTE OFFICINALI: Meccanismi di difesa: Le piante producono alcaloidi come meccanismo di difesa contro erbivori e patogeni. Il loro sapore amaro e la potenziale tossicità dissuadono gli animali dal mangiarle. Attività biologica: Gli alcaloidi possono interagire con diversi sistemi fisiologici negli animali e nell'uomo, producendo una vasta gamma di effetti. Questi effetti dipendono dalla struttura chimica specifica dell'alcaloide e dal dosaggio. Usi terapeutici: Molti alcaloidi hanno importanti applicazioni terapeutiche. Alcuni esempi includono: Analgesici: Morfina e codeina (dal papavero da oppio) Antimalarici: Chinina (dalla corteccia di china) Stimolanti: Caffeina (da caffè e tè), nicotina (dal tabacco) Anticolinergici: Atropina e scopolamina (dalla belladonna e dallo stramonio) Antitumorali: Vinblastina e vincristina (dalla pervinca del Madagascar) Antibatterici e antispasmodici: Berberina (dal crespino) Tossicità: Molte piante contenenti alcaloidi sono potenzialmente tossiche e devono essere usate con cautela e sotto controllo medico. La dose terapeutica di alcuni alcaloidi è molto vicina alla dose tossica. Esempi di piante officinali contenenti alcaloidi: Papavero da oppio (Papaver somniferum): Contiene morfina, codeina e altri alcaloidi con proprietà analgesiche e sedative. China (Cinchona officinalis): Contiene chinina e chinidina, usate come antimalarici e antiaritmici. Belladonna (Atropa belladonna): Contiene atropina e scopolamina, con effetti anticolinergici. Stramonio (Datura stramonium): Contiene scopolamina e atropina, potenti allucinogeni e anticolinergici. L'uso è estremamente pericoloso. Caffè (Coffea arabica) e Tè (Camellia sinensis): Contengono caffeina, uno stimolante del sistema nervoso centrale. Tabacco (Nicotiana tabacum): Contiene nicotina, uno stimolante e sostanza che crea forte dipendenza. Crespino (Berberis vulgaris): Contiene berberina, con proprietà antibatteriche, antinfiammatorie e antispasmodiche. Pervinca del Madagascar (Catharanthus roseus): Contiene vinblastina e vincristina, usate nella chemioterapia contro alcuni tipi di cancro. Cicuta maggiore (Conium maculatum): Contiene coniina, un alcaloide molto tossico che agisce sul sistema nervoso. Aconito (Aconitum napellus): Contiene alcaloidi tossici che possono causare arresto respiratorio. Importanza e cautele: Gli alcaloidi rappresentano una vasta e importante classe di composti presenti nelle piante officinali, con una vasta gamma di attività farmacologiche. Tuttavia, è fondamentale ricordare che molte piante contenenti alcaloidi sono tossiche e il loro uso deve essere fatto con grande cautela e preferibilmente sotto la supervisione di esperti in fitoterapia o medici. L'automedicazione con piante ad alto contenuto di alcaloidi può essere pericolosa.
    NOTE VARIE E STORICHE
    espandi ⇩ riduci ⇧
    1. Simbolismo Medievale
    "Pianta Purificatrice": Nel Medioevo, era associata alla purificazione del sangue e alla protezione dalle epidemie. I suoi rami spinosi venivano appesi alle porte per tenere lontani gli spiriti maligni.
    2. Uso Militare
    Guerre Napoleoniche: Le radici del crespino erano bollite per ottenere un colorante giallo usato per tingere le uniformi militari francesi.
    Legno per Frecce: Gli antichi Germani usavano il legno duro e flessibile per fabbricare archi e frecce.
    3. Medicina Popolare
    Occhio umano: In alcune tradizioni europee, il succo delle bacche era instillato negli occhi per trattare congiuntiviti (pratica rischiosa e oggi sconsigliata).
    Contro la Forfora: Un decotto di corteccia era usato come risciacquo capelluto nell’800.
    4. Proibizioni Agricole
    Ospite della Ruggine del Grano: Dal 1660 in Francia e poi in altri Paesi, il crespino fu vietato nei campi coltivati perché ospita il fungo Puccinia graminis, dannoso per i cereali.
    5. Curiosità Culinarie
    Bacche Acide: In Iran, le bacche essiccate (zereshk) sono usate nel riso pilaf e come sostituto del limone.
    Gelatina Nordica: In Svezia, si prepara una gelatina agrodolce con le bacche per accompagnare carni grasse.
    6. Letteratura e Magia
    Shakespeare: Nel Enrico VI, il crespino è citato come simbolo di amarezza e tradimento.
    Antico Incantesimo: In alcuni rituali celtici, si credeva che portare un rametto di crespino scacciasse la malasorte.
    7. Scienza Moderna
    Luminosità UV: Le radici, se osservate sotto luce ultravioletta, emettono fluorescenza gialla per la presenza di berberina.

    Fonti Storiche:
    Grieve, M. (1931). *A Modern Herbal* (usi tradizionali). European Plant Protection Organization (EPPO). (2020). *Berberis* come ospite di patogeni.
    BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA
  • Imanshahidi, M., & Hosseinzadeh, H. (2008). Pharmacological and therapeutic effects of Berberis vulgaris and its active constituent, berberine. Phytotherapy Research, 22(8), 999-1012.
  • Fatehi, M., et al. (2005). Phytochemical and pharmacological studies on Berberis vulgaris. Fitoterapia, 76(7-8), 665-672.
  • Yesilada, E., & Küpeli, E. (2002). Berberis crataegina DC. root exhibits potent anti-inflammatory activity. Journal of Ethnopharmacology, 81(3), 323-327.
  • Kukula-Koch, W., et al. (2013). The influence of extraction conditions on bioactive alkaloid patterns in Berberis vulgaris extracts. Industrial Crops and Products, 44, 373-378.
  • Melnyk, J. P., et al. (2010). Chemical composition and biological activities of Berberis vulgaris. Journal of Medicinal Food, 13(4), 946-952.