PIANTA ERBACEA PERENNE ALTA 50-150 CM, CON RIZOMA CORTO E RADICI SECONDARIE FIBROSE BRUNASTRE DALL'ODORE CARATTERISTICO. FUSTO ERETTO, CILINDRICO, STRIATO E CAVO, RAMIFICATO NELLA PARTE SUPERIORE. FOGLIE OPPOSTE, IMPARIPENNATE, CON 7-21 SEGMENTI LANCEOLATI A MARGINE SEGHETTATO, LE BASALI PICCIOLATE, LE CAULINE SESSILI. INFIORESCENZE A CORIMBO TERMINALE CON NUMEROSI PICCOLI FIORI ERMAFRODITI BIANCO-ROSATI, TUBULOSI (4-5 MM), PROFUMATI. FRUTTO ACHENIO OVALE (3-4 MM) CON PAPPO PIUMOSO. FIORITURA DA MAGGIO AD AGOSTO. CONTIENE VALEPOTRIATI (0,5-2%) E ALCALOIDI (VALERANINA) NEL RIZOMA. SPECIE MOLTO VARIABILE, CON DIVERSE SOTTOSPECIE GEOGRAFICHE. SI DISTINGUE DALLE ALTRE VALERIANACEAE PER L'ODORE RADICALE INTENSO E LE FOGLIE PENNATE
COLORI OSSERVATI NEI FIORI
____BIANCO-ROSATO ____ROSATO
MAGGIO, GIUGNO, LUGLIO, AGOSTO (TARDA PRIMAVERA-ESTATE), CON PICCHI A GIUGNO-LUGLIO, PRODUCENDO FIORI BIANCHI O ROSATI RIUNITI IN CORIMBI
Diffusa in Europa, Asia temperata e Nord America, con un areale che si estende dalle pianure fino a 2.000 metri di quota. Cresce preferibilmente in ambienti umidi e freschi, come margini di boschi decidui, radure forestali, prati umidi, sponde di fossati e corsi d'acqua, spesso su suoli ricchi di humus, argillosi o limosi, con pH neutro o leggermente acido. Tollera sia esposizioni soleggiate che parzialmente ombreggiate. La specie è indicatrice di terreni con buona disponibilità idrica ma non ristagnanti, frequente in comunità vegetali nitrofile. Colonizza facilmente aree antropizzate come bordi stradali e terreni incolti. La fioritura avviene da maggio ad agosto, con impollinazione operata principalmente da api e farfalle. La sua distribuzione è legata a climi temperati freschi, con preferenza per regioni a estate non arida. La presenza di popolazioni spontanee è diminuita in alcune zone a causa della raccolta eccessiva per scopi medicinali.
DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA 2025
SCHEDA FITOTERAPIA
IN AUTUNNO (SETTEMBRE-OTTOBRE) O INIZIO PRIMAVERA, QUANDO I PRINCIPI ATTIVI (VALEPOTRIATI, ACIDI VALERENICI) SONO PIÙ CONCENTRATI
RADICI ESSICCATE, RICCHE DI VALEPOTRIATI (0,5-2%), ACIDI VALERENICI E ALCALOIDI, CON MINORE IMPIEGO DI FOGLIE E FIORI
INTENSO E CARATTERISTICO (DEFINITO "PUZZOLENTE" DA ALCUNI), CON NOTE TERROSE, MUSCHIATE E LIEVEMENTE ACIDE, PIÙ MARCATO NELLE RADICI ESSICCATE
AMAROGNOLO E PUNGENTE, CON RETROGUSTO PERSISTENTE E LEGGERMENTE PICCANTE, DOVUTO AGLI OLI ESSENZIALI E COMPOSTI AMARI
1. Valepotriati Composti iridoidi instabili, presenti principalmente nella radice fresca. Esempi: valtrato, isovaltrato, didrovaltrato, acevaltrato.
2. Acidi valerenici e derivati Principali responsabili dell’attività sul sistema nervoso centrale (modulazione dei recettori GABA-A). Esempi: acido valerenico, acido acetossivalerenico, acido idrossivalerenico.
3. Alcaloidi Presenti in piccole quantità, ma potenzialmente bioattivi. Esempi: valerina, actinidina, catinina.
4. Olio essenziale Contiene monoterpeni e sesquiterpeni, tra cui: Sesquiterpeni: beta-cariofillene, valerenale, valerenolo. Monoterpeni: bornil acetato, canfene, alfa-pinene.
5. Flavonoidi Contribuiscono all’effetto antiossidante. Esempi: linarina, esperidina, 6-metilapigenina.
6. Lignani Esempio: pinoresinolo.
7. Altri composti Tannini, aminoacidi (es. GABA, glutamina, arginina) e polisaccaridi.
Valeriana Estratto secco standardizzato
Titolato in acidi valereniciForma estrattiva corretta
200-400 mg a dose
La sera prima di coricarsi
Valeriana Tintura
Non è garantita l´efficacia di questa forma non titolataF.U. deve contenere non menoo del 15% di sostanze attive
1 cucchiaino 2-3 volte al giorno
Valeriana Tintura Madre
Non è garantita l´efficacia di questa forma non titolataPreparata dalla parte sotterranea fresca tit.alcol.55°
L gtt 2-3 volte al giorno
Valeriana Tisana
Non è garantita l´efficacia di questa forma [tra l´altro di gusto molto sgradevole]Macerazione a freddo[la macerazione a freddo risulta più attiva dell´infuso e della tintura. I costituenti della Valeriana sono termolabili oltre i 40°]
1 cucchiaino per tazza di acqua
Bere la sera
* Si tenga presente che talvolta la stessa erba indicata come sinergica o antagonista, potrebbe assumere entrambi i ruoli in funzione della dose utilizzata e/o della forma estrattiva. Rivolgersi sempre al fitoterapeuta per gli abbinamenti.
AGENTI EPATOTOSSICI
BENZODIAZEPINE
FARMACI BARBITURICI
GRAVIDANZA (RISCHIO DI EFFETTI UTEROTONI NON STUDIATI), ALLATTAMENTO (PASSAGGIO DI PRINCIPI ATTIVI NEL LATTE NON DOCUMENTATO), BAMBINI SOTTO I 12 ANNI (SALVO DIVERSA INDICAZIONE MEDICA), IPERSENSIBILITÀ ACCERTATA AI COMPONENTI (VALEPOTRIATI, ACIDI VALERENICI), EPILESSIA (POTENZIALE INTERAZIONE CON SOGLIE CONVULSIVE), DEPRESSIONE MAGGIORE (RISCHIO DI PEGGIORAMENTO SINTOMI), TERAPIE CON SEDATIVI (BENZODIAZEPINE, BARBITURICI), ALCOLISMO (POTENZIAMENTO EFFETTI DEPRESSIVI SNC), INTERVENTI CHIRURGICI PROGRAMMATI (SOSPENDERE 2 SETTIMANE PRIMA), MALATTIE EPATICHE GRAVI (ALTERAZIONE METABOLISMO PRINCIPI ATTIVI)
NON SUPERARE I 600 MG/DIE DI ESTRATTO SECCO STANDARDIZZATO (EQUIVALENTI A 2-3 G DI RADICE), EVITARE USO CONTINUATIVO >4 SETTIMANE (RISCHIO ASSUEFAZIONE), MONITORARE SONNOLENZA DIURNA (RIDURRE DOSE SE PRESENTE), EVITARE GUIDA/USO MACCHINARI DOPO ASSUNZIONE, PREFERIRE ASSUNZIONE SERALE (30-60 MIN PRIMA DEL SONNO), SOSPENDERE GRADUALMENTE DOPO USO PROLUNGATO, EVITARE ASSOCIAZIONE CON FARMACI METABOLIZZATI DA CYP3A4 (ES. STATINE, ANTICOAGULANTI), CAUTELA IN PAZIENTI CON IPOTENSIONE (POSSIBILE POTENZIAMENTO EFFETTI), VERIFICARE INTERAZIONI CON ANTIDEPRESSIVI/ANTIPSICOTICI.
La Valeriana officinale non è sostituibile dalla Valeriana rossa (Centranthus ruber DC.) la cui efficacia non ha riscontri scientifici. Tutte le preparazioni galeniche derivate dalla droga secca o male essiccata sono poco attive e preparazioni commerciali non titolate contengono una quantità di principi attivi insufficienti e risultano inefficaci. Utilizzare l'estratto secco titolato.
Il genere Valeriana comprende circa 250 specie nelle zone temperate, 20 specie indigene in Europa e 16 specie in USA e Canada. Altro genere interessante dal punto di vista farmacologico è la Valeriana indiana (Valeriana jatamansii Jones) che ha pressappoco le stesse proprietà della V.officinalis. L´odore sgradevole della droga invecchiata è dovuto alla liberazione di acido isovalerianico idrolizzato. Durante la prima guerra mondiale l´uso della Valeriana divenne molto comune per curare gli esaurimenti causati dai bombardamenti dell´artiglieria.
BIBLIOGRAFIA e WEBLIOGRAFIA GENERALE
European Medicines Agency (EMA) – "Assessment report on Valeriana officinalis L., radix" (2016).
Houghton, P.J. – "The biological activity of valerian and related plants" (Journal of Ethnopharmacology, 1999).
Bos, R. et al. – "Phytochemical and pharmacological profile of Valeriana officinalis" (Phytochemistry Reviews, 2002).
Benke, D. et al. – "GABAergic mechanisms of valerian extracts" (Biochemical Pharmacology, 2009).
Fernández, S. et al. – "Sedative and sleep-enhancing properties of linarin" (Journal of Natural Products, 2004).